8 Marzo 2007

Kleine Zeitung: dicono di noi

Vediamo se qualcuno capisce l’ articolo della Kleine Zeitung sulle gite in Friuli (dove mettono anche Miramare)

Friaul ist fit für den Frühling mit vielen Emotionen

Spannende Kurztrips nach Oberitalien. Mit einem warmen Platz an der Sonne.
Im Friaul stehen alle Zeichen auf Frühling. Die Eisdielen haben geöffnet, die Tulpen vor dem Schloss Miramare blühen gerade auf und aus dem Schaufenster des Möbelgeschäftes “Walcher” in Tricesimo leuchten knallgelbe und apfelgrüne Sofas. Grund genug, am Wochenende einen Kurztrip in den Süden zu wagen.

Monte Lussari. Bevor wir uns die weichen Kürbisgnochi mit brauner Butter und geräuchertem Montasio-Käse bei “Renzo” in Malborghetto gönnen, marschieren wir auf den Lussari-Berg. Ein absoluter Klassiker in punkto Sonntagsausflug in Oberitalien. Zirka zweieinhalb Stunden geht es bergauf, bis wir auf dem Gipfel und vor der gediegenen Wallfahrtskirche stehen. Den Nachmittags-Cappuccino gibt’s in einem Cafe auf dem Hauptplatz in der kleinen Stadt Tarvisio. Mit einem Sonnenplätzchen zum Aufwärmen und schokoladigen Profiterols.
www.tarvisionet.it

Duino. Der gemütliche Ort liegt nur eine Stunde von der österreichischen Grenze entfernt und bildet den idealen Ausgangspunkt für einen Ausflug ins Habsburger-Schloss Miramare bei Triest (zehn Minuten mit dem Auto). Zur Zeit machen die Gärtner den einmaligen Park rund um das historische Anwesen mit Narzissen und Primeln frühlingsfit. Zum Abendessen geht es in das Restaurant “Alla Dama Bianca”. Das Besondere neben der Küche ist der Blick über den Tellerrand. Dieser führt direkt über das Meer. Stilvoll übernachten kann man in der entzückenden Villa Gruber nebenan. Sie liegt verborgen in der Bucht. Ab 90 Euro/DZ.
www.alladamabianca.com

Tricesimo. Ein kurzer Abstecher in das Möbelgeschäft “Walcher” in Tricesimo lohnt sich immer, auch wenn der Ohrensessel mit dem barocken Muster in Beige 2300 Euro kostet. Zugegeben, nicht neu, aber immer gut: die friulanische Küche in der “Antica Trattoria Boschetti”, direkt an der Hauptstraße. Fünf Gänge kosten ca. 40 Euro. Herrlich würziger Frico (Omelett aus Bergkäse, Zwiebel, Kartoffel) und frischer Tocai Friulano.
www.comune.tricesimo.ud.it

Maniago. Kleine, niedliche Stadt nördlich von Pordenone. Elegant kann man im “Palazzo d’Attimis Maniago” übernachten. Kurios: Die Gäste können ihre eigenen Pferde mitbringen. Diese werden gratis verköstigt. Angebot: Drei Nächte inklusive Frühstück im Vier-Sterne-Hotel: 120 Euro pro Person im Doppelzimmer. Tolle Küche! Nicht verpassen: In der Fabrik “Alexander” Parmesan-Messer kaufen. Um 40 Prozent günstiger.
www.vallipordenonesi.it

Marano Lagunare. Das Dorf am nördlichen Ufer der gleichnamigen Laguna war lange Zeit der größte Fischumschlageplatz der Adria. Daher ist es selbstverständlich, dass die Köche hier alle Arten von Meerestieren hervorragend zubereiten können. Zum Beispiel im Restaurant “Al Pescatore”, welches nur von Einheimischen besucht wird. Jakobsmuscheln im Weißweinsud, Meeresspinne usw.
www.comune.maranolagunare.ud.it

Sappiatemi dire se ha senso pubblicare articoli in tedesco. Grazie

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15 commenti a Kleine Zeitung: dicono di noi

  1. Luciana ha detto:

    Salve!
    Per me è valsa la pena pubblicare questa amena lettura in tedesco.
    Mi chiedo se l’autore dell’articolo mangia a sbafo nei ristoranti citati…;)
    Prego notare la chicca:”tocai friulano”!! Bravi, bravi!

    Si ha un bel quadro di come la nostra regione viene vista dall’Austria, e francamente non è entusiasmante.

    Il livello della Kleine Zeitung mi sembra tragicamente basso, ma almeno adesso capisco perchè gli austriaci sciamano sempre in posti dove io non andrei nemmeno trascinata da un trattore!

  2. valerio fiandra ha detto:

    in una rubrica tipo ” dicono “, l’articolo starebbe meglio. la mia (solo mia? se lo fosse chiedo scusa) idea di bora.la è più selezionata: non tutto merita la stessa attenzione. il problema è che manca una direzione. si sta facendo esperienza, lavori in corso…

  3. enrico maria milic ha detto:

    anche secondo me cosi’ non ha molto senso.
    cioe’: il tema e’ interessante ma il pubblico di bora.la, suppongo, al 90% non comprende un articolo in tedesco.
    secondo me un articolo su questo tema (anche la traduzione integrale) ha molto senso dentro bora.la ma NON ha senso se e’ proposto in tedesco.
    (fino a quando non riusciamo fare, veramente, una sezione SEPARATA in tedesco per un pubblico che legge il tedesco)

  4. arlon ha detto:

    Anche se lo capisco, secondo me ha senso se messo nella versione tedesca del sito. Altrimenti andrebbe tradotto (lasciamo stare il tema, che non è proprio fondamentale, in questo caso).
    Ci vorrebbe anche (tra la scelta delle lingue) una modalità “internazionale” dove uno si vede gli articoli in tutte le lingue, altrimenti diventa un po’ complicato cambiare lingua di volta in volta.

  5. diego chersicola ha detto:

    Questione spinosa, io non amo l’espresso che traduce gli articoli di Wired il mese dopo. Nemmeno leggo il tedesco però, quindi sono escluso. Non ho difficoltà a tradurre articoli che considero elementali ma forse basta il link, no?

  6. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    Se l’obiettivo è quello di parlare tutte le lingue dell’euroregione… beh prima si comincia e meglio è.
    La cosa ideale sarebbe quella di avere la traduzione di tutti gli articoli … o avere sezioni separate per lingua… magari col tempo?
    Mia bisnonna parlava talian, sloven e tedesco… dopo i ga comincià a dirghe che no iera bel… che tristeza.

    Comunque perchè “dicono”?
    Il Kleine Zeitung non è un giornale dell’euroregione come Il Piccolo, il gazzettino, Mladina o la Voce del Popolo?
    “Dicono” non dovrebbe essere uasato per organi di stampa extraeuroregionali come La gazzetta del mezzogiorno o AlJazeera?

  7. enrico maria milic ha detto:

    grande cristina!
    : )

    la repubblica foresta come al jazeera!

    approvoooo

  8. valerio fiandra ha detto:

    sulle traduzioni: d’accordo. Ho inviato quella in sloveno del pezzo di Patrick. Ho preso contatti con Scuola Interpreti ( al momento non sono disponibili ). Ho preso contatti con the office ( stanno decidendo se possono e vogliono aiutarci ). Dicono: era un accenno ad una possibilità di una rubrica nella quale ospitare articoli et similia pubblicati altrove e di qualche interesse per il pubblico di bora.la . Se c’è qualcosa che mi annoia e irrita è il politically correct anche se corretto dall’ironia. Dicono è terza persona plurale del presente indicativo del verbo dire. Stop. Vale la massima dell’ordine della giarrettiera ( cfr dumas padre, se non altri ) : hony soit qui mal y pense. Sbaglia chi pensa male.

  9. enrico maria milic ha detto:

    dalla riga 3 (the office, who are them?) non ti seguo +

  10. valerio fiandra ha detto:

    ah, bene. have you seen the saucers?

  11. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    X Valerio: Il mio commento sul “dicono” riguardava il titolo (messo da Julius?) e non il tuo intervento, non mi sarei mai permessa di urtare la tua suscettibilità. E non ho nessuna voglia ne tempo per pensare male.

    La mia considerazione riguardava il fatto che l'”essi dicono” dovrebbe esser usato per gli altri (terza persona), qualcuno esterno a noi.
    La mia considerazione riguardava il fatto che nonostante tutti i discorsi inneggianti all’euroregione siamo portati ancora a considerare carinziani sloveni o istriani come stranieri e lontani? Mentre forse uno di Lampedusa ci sembra più vicino perchè parla una lingua che comprendiamo? O perchè guarda gli stessi programmi televisivi che guardiamo noi o perchè la sua squadra partecipa allo stesso campionato a cui partecipa la nostra?
    La mia era l’inizio di una riflessione su chi è e chi non è “stranierio” o meglio chi fa parte e chi no della nostra comunità. Quali sono gli argomenti di politica interna e quali sono quelli di politica estera? Il festival di Sanremo ci riguarda più o meno dell’Estate Carinziana?L’andamento dei traffici del porto di Capodistria ci può interessare più o meno di quello che succede al porto di Genova?
    Quello che scrive il Primorski dovrebbe riguardarci più o meno di quello che scrive l’Eco di Bergamo? Per il primo dovremmo usare un “Diciamo di noi” o un “Inter nos” o un “La nostra stampa” mentre il “Dicono” lo lasciamo al secondo?
    Le mie, poi, non erano affermazioni, ma dubbi e proposte di riflessione… Visto quanti punti di domanda?

    Quel “dicono” era stato solo un flash per queste considerazioni. Gnente de più, gnente de meno.

    Uff che palle… dover dare queste giustificazioni, dopo chissà chi pensa male…

  12. valerio fiandra ha detto:

    Ah!. madame, le favole ( e le nevi ) non sono più quelle d’un tempo….

  13. cenerentola82 (Cris C.) ha detto:

    E’ stato bello.
    Lunga vita e prosperità.

  14. Maria ha detto:

    Was mir auffaellt ist die oft ungebremste Dummheit, mit der drüben Sachen behauptet werden.
    Dass die grosse Mehrheit von den Leute hier kein Wort von deutsch verstehen , ist mir auch keine Ueberraschung. Das bedeutet aber auch nicht dass gar niemand an deutschen Presseartikeln interessiert sein kann !!! Daran bin ich hochinteressiert.

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