Questa mattina la Camera dei Deputati ha aperto la seduta con un minuto per ricordare le vittime delle foibe. Il vicepresidente Pierluigi Castagnetti ha ricordato ”le vicende dolorose” del nostro confine orientale e le vittime di ”un odio etnico e ideologico”, e di un lungo oblio.
Sabato 10 febbraio si celebra infatti il terzo Giorno del Ricordo, istituito dal Parlamento per ricordare le vittime delle foibe. Il tutto ha chiaramente ricevuto l’approvazione di Roberto Menia: ”Voglio pubblicamente ringraziare il presidente Castagnetti per le parole da lui espresse in aula per commemorare le vittime delle foibe dell’esodo istriano, giuliano e dalmata”.
Quest’anno la commemorazione è particolarmente sentita: si celebrano infatti i 60 anni dal Tratttato di Parigi che ha sancito la cessione alla Iugoslavia di alcuni territori.
Il Comune di Trieste ha provveduto alla restaurazione del Sacrario di Basovizza ed ha organizzato incontri ed esposizioni per dare luce al progetto. Il mondo politico, il mondo ufficiale, è in subbuglio. La destra locale e nazionale accusa il governo nazionale e quello regionale di snobbare la circostanza.
In questo trionfo di comunicati politici, manca decisamente un fattore. Cosa ne pensa la gente? Cosa significa foiba per i triestini? Cosa è significato? Non vogliamo creare polveroni, siamo fuori dalle polemiche, e non vogliamo parlare di cosa è stato, bensì di come è stato vissuto dalla gente. Raccontateci la vostra storia, la vostra opinione . Chiedete ai vostri parenti e partecipate nei commenti o scrivendoci.
Rassegna stampa online su Giorno del Ricordo 2007:
Google News 1 e 2, Technorati(blog)
Ansa:
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Acon:
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Giorno del Ricordo: precisazione presidente Tesini
Secondo me sulla questione delle Foibe si fa molta facile retorica, tesa ad incanalare i voti degli Esuli su certi binari tradizionali, quelli del “ritorneremo”.
E’ stato certo deplorevole che persone innocenti siano state massacrate in quel modo, però a che giova oggi, in un’ epoca in cui la Slovenia è nell’ Unione Europea e nella stessa Euroregione, parlare ancora di odio?
Gli assassini delle Foibe ormai sono morti, come quelli della dimenticata Gonars, le generazioni attive, da entrambe le parti del confine, sono innocenti.
Io sarei per una commemorazione “condivisa”, storica e non politica, sia delle Foibe, che della Risiera e di Gonars. Solo per ricordare che la violenza porta ad altra violenza e dobbiamo vigilare affinchè in futuro le controversie si risolvano pacificamente.
le foibe sono uno dei tantissimi orrori della seconda guerra mondiale.ma irrilevanti forse come numero di vittime in quei drammatici anni.qualche migliaia di morti a fronte di milioni.è la retorica politica che ne accresce l’importanza,e l’impressione nella gente.sarebbe meglio scandalizzarsi per tutti i morti,piuttosto che solo per i “propri”.
Mah, il tuo discorso (Paolo) su conte di migliaia e milioni non va neanche iniziato. E’ fuori luogo e faziosetto. Lascia perdere. Sull’onorare tutti i morti d’accordissimo. Se dobbiamo parlare delle atrocità della nostra zona e ricordarle, le analisi sulle colpe ed i delitti pepetrati dai fascisti o dai partigiani sia italiani che slavi, possiamo farlo serenamente a sessamt’anni di distanza. Ma possiamo e forse dobbiamo farlo, e sempre più cercando di togliere veli di comodità sistemati da chi costruiva la storia con l’ideologia, facendo tacere le tantissime testimonianze della gente.