27 Gennaio 2007

Brancati: “Non condivisibili le affermazioni di Mesic sulle foibe”

Per il sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati, le affermazioni del presidente croato, Stipe Mesic, sulle foibe ”non sono assolutamente condivisibili, anzi sono condannabili in toto, in quanto non è possibile leggere quei fatti tragici avvenuti a guerra finita quali vendetta nei confronti del fascismo”. ”Nessuno discute infatti – ha spiegato Brancati in una nota – la gravità delle violenze e dei soprusi fascisti in queste terre, ma la relazione diretta sostenuta da Mesic è chiaramente contraddetta da gran parte degli storici moderni. Al di la’ di passi indietro come quelli fatti da Mesic, credo ugualmente – ha affermato il sindaco di Gorizia – oggi sia particolarmente importante continuare a lavorare alla verità storica e al reciproco riconoscimento, quale primo strumento per superare odio e rancori del passato”. Il presidente croato era intervenuto sul tema dei rapporti con l’Italia, soprattutto in seguito alle visite del Ministro D’Alema e del premier Romano Prodi, che "avevano riaperto la questione degli indennizzi e sulla restituzione dei beni degli esuli in virtù di numerosi accordi bilaterali italo-jugoslavi, all’epoca non rispettati, e poi naturalmente ricaduti su Slovenia e Croazia in quanto eredi della ex Jugoslavia". Mesic ha dichiarato che "tali questioni per la Croazia, come pure per la Slovenia, sono chiuse e quindi non vanno riaperte". Piuttosto "spetta all’Italia fare un mea culpa, affrontare il passato e riconoscere le colpe che ha avuto il fascismo". Quanto alle foibe, Mesic ha dichiarato che esse "sono state una reazione alle aggressioni fasciste e niente di più".

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