8 Dicembre 2006

Borat, l’oriente e noi

Qua a Belfast ho visto Borat, di cui anche in Italia si sarà sentito parlare ma che nei cinema d’Italia arriverà solo a marzo (?).

Osservatorio Balcani ne parla in un articolo. Aggiungo che il film vale la pena non tanto per la comicità demenziale – che può piacere o no, de gustibus – quanto per l’implosione di politically correct, senso del giusto o dello sbagliato, est e ovest. In altre parole povere: è un grande punto interrogativo sul senso della nostra società che ride letteralmente di tutto, di sè stessa, dell’Impero, dei kazhaki (o dei rumeni), degli ebrei e di Pamela Anderson. Senza via d’uscita?

La scena più micidiale è quella in cui il presunto giornalista kazhako riesce a farsi invitare come speaker nell’arena un rodeo, di fronte a migliaia di persone che ascoltano prima galvanizzate, poi un po’ meno… La perla:

I hope you kill every man, woman and child in Iraq, down to the lizards… And may George W. Bush drink the blood of every man, woman and child in Iraq

5 commenti a Borat, l’oriente e noi

  1. valerio fiandra ha detto:

    qui in oriente, terzo o quarto mondo, arriva a pasqua… se no chi va a vedere più boldi and de sica… A Lubiana, occidente, è già arrivato…

  2. chuk ha detto:

    spero il film nn sia tradotto, se così fosse aspetto il dvd.

  3. arlon ha detto:

    quale xe la lingua original, inglese?

  4. valerio fiandra ha detto:

    sì, e sottotitoli in khazako…

  5. arlon ha detto:

    visto. cocolo, ma xe la fiera del luogo comun 😀

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