15 Settembre 2019

Pink Floyd Udine 1994: i legami triestini di un mitico concerto

el sunto A 25 anni dal concerto di Udine dei Pink Floyd, scopriamo qualche legame del gruppo con la città di Trieste

di Damiano Skrbec

25 anni fa si svolse uno degli eventi rock più importanti di sempre per il Friuli-Venezia Giulia. Dopo un’attesa di mesi, con circa quarantamila biglietti venduti, il 15 settembre 1994 salirono su un enorme palco allo stadio Friuli di Udine nientemeno che i Pink Floyd, nella loro ultima incarnazione a 3, supportati in scena da un folto numero di musicisti nonché, tutto intorno, da tecnici audio-video, addetti agli effetti speciali, logistica varia (dai trasporti ai rifornimenti alimentari). Si disse, al tempo, che servisse quasi cinquanta TIR (49, per la precisione) per il trasporto di tutto quanto, ma oltre a ciò vidi personalmente (facevo parte della crew locale) anche autobus neri dai vetri oscurati ed auto varie; in più i tre Floyd (David Gilmour, Nick Mason e Rick Wright) erano soliti spostarsi abitualmente con aerei privati tra una data e l’altra. Ricordo che i nostri coordinatori ci spiegarono che nello stesso momento in cui noi ci trovavamo ad Udine un’altra, identica, carovana di 49 TIR si trovava già nella sede della data successiva (il montaggio e lo smontaggio del palco, del mixer, dell’impianto quadrifonico richiedevano quattro giorni, due per costruire, due per rimettere in ordine) e che c’era anche una terza colonna di riserva nel caso fosse successo qualche imprevisto a una delle altre due o per un’eventuale terza data troppo ravvicinata. Fra le richieste particolari del backstage, chili e chili di ghiaccio per riempire i cestelli per lo champagne.
Siccome, per decenni, a Trieste abbiamo dovuto osservare le mega star del rock fermarsi a meno di un’ora d’auto dalla nostra città (prima del recente arrivo di Springsteen, Pearl Jam, Iron Maiden formato gigante) e proprio allo stadio Friuli, mosso dall’amarezza ho cercato un qualche legame dei Pink Floyd anche con la nostra città e me ne sono venuti in mente due, uno estremamente labile, ma più ricercato e colto, l’altro molto più concreto e leggero, collegato proprio con il concerto di Udine.
Il collegamento sottilissimo parte da James Joyce. Syd Barrett, uno dei fondatori del gruppo, il chitarrista che venne sostituito nel 1968 da David Gilmour, la persona che segnò in maniera incisiva tutta la loro carriera, nel 1969 (come lato B di un singolo) e nel 1970 (nell’album solista “The Madcap Laughs”) pubblicò un brano intitolato “Golden Hair” il cui testo era tratto da una poesia di James Joyce inserita nella raccolta “Chamber Music”. Ora il tuffo carpiato con doppio avvitamento che porta a Trieste. Il libro venne pubblicato per la prima volta nel maggio del 1907 quando lo scrittore irlandese stava trascorrendo uno dei suoi periodi lavorativi in città, in particolare mentre abitava in via Mazzini 45 (al tempo via Nuova 45).
Dopo questa arrampicata sugli specchi c’è un secondo link decisamente più interessante e solido. In occasione del concerto di Udine era previsto che la band risiedesse all’Hotel “Duchi d’Aosta” (per i non triestini, bellissimo edificio che si affaccia direttamente sulla splendida piazza Unità, il cuore della città). Il giorno 14 settembre 1994 arrivò il batterista Nick Mason con una parte degli altri musicisti, mentre Gilmour e Wright pare giunsero solo nella notte tra il 14 e il 15 (giorno del concerto) dopo aver fatto un salto a Londra con un volo privato dopo la data precedente a Torino. Le cronache del tempo raccontano che i Floyd girarono per la città a caccia di piatti a base di funghi, mentre la leggenda metropolitana narra di Nick Mason a bere uno spritz in compagnia di una noto frequentatore dei locali dell’epoca in zona Unità. Magari ci sarà ancora qualcuno che ricorderà il nome (e il soprannome) di quest’uomo che ebbe il piacere di brindare e scambiare due parole con l’attuale memoria storica floydiana e tenne sicuramente alto il nome delle bobe triestine.

Corsi e ricorsi storici: nel luglio 2019 i King Crimson prima e dopo il loro tribolato (causa meteo) concerto nella piazza Grande di Palmanova fecero base in provincia di Trieste, a Portopiccolo, Sistiana.

Bibliografia: Baldassi F. et al., Il Piccolo, 14-15-17 settembre 1994
Povey G., The complete Pink Floyd, Carlton Books, 2016
Wikipedia, James Joyce, https://it.m.wikipedia.org/wiki/James_Joyce
La Trieste di Joyce, 10 ottobre 2012, http://itinerari.comune.trieste.it/la-trieste-di-joyce/
Skrbec D., appunti e foto 1994-2019
Sito ufficiale King Crimson, 7 luglio 2019, https://www.dgmlive.com/diaries/Robert Fripp/rf-diary-july7-2019

In allegato: foto del palco semismontato all’alba del 16 settembre ’94, maglietta con le date delle tappe italiane del tour, pass per la manovalanza addetta allo smontaggio del palco.

Tag: , .

1 commenti a Pink Floyd Udine 1994: i legami triestini di un mitico concerto

  1. venezia roberto ha detto:

    sul cuel palco cio lasciato sudore e tenposia grazie a ciccio e a cicius che mi chiamo mentre ero in ferie dicendomi ciao robi si libero sta srttimana non vi dico le conplicazioni da elettricisti di servizio da linee da tirare a decine di cavi da istallare ogni giorno una novita pero che doddisfrazione ricevere la maglietta ufficiale e il mitico pas una settimana duro melirifarei tutti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *