18 Gennaio 2019

Da Trieste alle mani dei Top Dj mondiali: I dischi della Blumoog di Mreux

el sunto Siamo andati ad intervistare, direttamente nel suo studio di Trieste, Gianluca Mrau, in arte Mreux, già dj agli albori della scena techno underground.

Siamo andati ad intervistare, direttamente nel suo studio di Trieste, Gianluca Mrau, in arte Mreux, già dj agli albori della scena techno underground, oggi uno stimato produttore riconosciuto a livello globale.

Ciao Gianluca, viste le succose premesse ed i successi che hai ottenuto finora, puoi dirci a cosa stai lavorando in questo momento?

Sto lavorando al nuovo E.P., che uscirà per la mia etichetta Blumoog ad Aprile, assieme a Kari Lekebusch (Hybrid), Alexi Delano (Minus, Plus8, Drumcode) e Marko Nastić . La cosa mi eccita non poco, lavorare al fianco di un’autentica leggenda come Lekebusch, e condividere con lui un metodo di lavoro dove ogni minimo dettaglio viene passato e ripassato in esame prima di vedere la luce, è un’esperienza straordinaria.

Questo è un progetto, dove ognuno di noi quattro ha composto una traccia dell’ep, ma si è lavorato comunque all’unisono, mantenendo uno standard qualitativo alto ed in linea con il carattere della Blumoog. Certo, si tratta di una cosa molto di nicchia e non destinata ad una platea da megafestival, ma è la nostra volontà.

Sì, una nicchia, ma dai numeri e risultati non trascurabili mi sembra di capire.

Esatto, io amo immaginarla come una metafora dove la techno odierna dei grandi festival è un’autostrada, dritta, facile e percorribile da tutti, ma poi ci sono le statali, diverse, interessanti, ma anche intasate e percorse comunque da un gran numero di utenti.

È un concetto forse poco comprensibile alle nuove generazioni, ma che molti, come me nati e cresciuti artisticamente nei primi anni ‘90, sentono nel DNA, anche se le metodiche di produzione che si utilizzavano allora erano totalmente differenti da quelle odierne.

Mi sono sempre chiesto se queste collaborazioni avvengano a distanza oppure se sia sempre necessaria la presenza fisica nello studio di tutti i partecipanti ad un progetto.

Per motivi di distanza non sempre è fattibile avere tutti nello studio, con Lekebusch che è svedese non è stato possibile averlo qui, ma spesso capita che un mio collaboratore abbia una data nelle vicinanze, in quel caso si riesce a trovare il modo per un’incontro ed una “suonata” dal vivo in studio.

Raccontami invece com’è nata l’idea della tua etichetta Blumoog.

Nel 2010, quando avevo un’altro studio più piccolo in Via Orlandini, pubblicavo a nome BadLab Records, ma avevo già in mente il tipo di label che volevo fondare, poi cambiando casa ed avendo lo spazio adatto, ho deciso di creare lo studio dei miei sogni e partire in quarta. Da lì l’ho realizzato e la prima uscita Blumoog su vinile è targata 2013.

Lo studio in cui ci troviamo, infatti, mi fa riflettere parecchio sul concetto che ad oggi sia sufficiente un computer ed un software per potersi definire produttori musicali.

Buona parte delle macchine e dei synth analogici li avevo acquistati nel corso degli ultimi venti anni, la stanza vera e propria invece l’abbiamo realizzata assieme ad un ingegnere ed architetto che ha realizzato anche lo studio dei Subsonica. È stata una grossa soddisfazione per me vedere il mio “Art of BadRoom 2 Studio” messo al 50° posto sulla rivista Studio Time, nella classifica degli studi discografici con il migliore ascolto in Italia.

Nota dell’autore: In questa stanza, dove vige il divieto assoluto di fare foto o video, c’è racchiuso praticamente tutto quello che un produttore di musica elettronica potrebbe sognare, snocciolando un paio di nomi: Svariati Moog tra cui un Voyager, un Sub37 e 2 Mother32, una Roland TB-303 originale (acquistata all’epoca per duecentomila Lire), un rarissimo Elka Synthex (tra i preferiti da Jean Michael Jarre), una Roland Tr-707 e due muri di rack effetti, compressori ed altri sintetizzatori.

Ti occupi soltanto delle tue produzioni qui dentro oppure offri i tuoi servizi anche a terzi?

Mi capita di fare qualche servizio di mastering anche per altri produttori, ma devo purtroppo sempre fare i conti con il tempo a disposizione, che è sempre poco e cerco di dedicarlo alle mie tracce.

A volte non mi rendo conto delle ore che trascorro qui dentro, quando chiudo la porta entro in una sorta di stato alterato dove sono concentratissimo, ma che per me significa ossigeno, non potrei farne a meno.

Mediamente, quanto tempo richiede per te la preparazione di un’uscita discografica?

Essendo molto meticoloso, ci impiego circa un mese, anche quando il pezzo è finito, lo passo e ripasso, aggiustando anche i minimi dettagli e non lo mando in stampa finché non sono soddisfatto al 200% di come suona.

Il risultato di questa cura mi sembra abbia prodotto degli ottimi risultati in termini di riscontro vero?

Beh, onestamente, sentire le mie produzioni suonate da dj del calibro di Richie Hawtin (per diversi anni il numero uno al mondo nella techno), Marco Carola, Luke Slater, Dave Clarke mi fa apprezzare il momento magico che sta vivendo la mia etichetta. Avere il supporto da parte di chi ha fatto la storia della techno mi sprona a continuare e migliorare.

Il tuo comunque non è un successo improvvisato o venuto dal nulla, mi ricordo di te sia come dj nei primi anni ‘90 ed alcune tue produzioni già nel 1993.

Esatto, dietro le quinte ci sono più di vent’anni di sacrifici, sia in termini economici che di vita sociale, devo dire però che ho avuto la fortuna lavorare per molti anni nel settore della distribuzione discografica, vivendo in prima persona il boom dell’elettronica su vinile, che è un formato che ancora oggi è il cardine di ogni mia uscita.

È stato un periodo decisamente fruttuoso per creare una rete fidata di contatti che dura ancora oggi, per farti un esempio, molti personaggi come lo stesso Adam Beyer, all’epoca lavoravano nel settore della distribuzione, lui oggi gestisce un vero e proprio colosso che è la Drumcode.

Ed il dj lo fai ancora?

Lo faccio solamente se mi si presenta l’occasione di farlo in una location stimolante, a breve avrò una serata a Brescia, anche se ti confido che non è facile trovare promoter e pubblico adatti a questo genere. Ho però ancora un ricordo indelebile di quando ho suonato per quattro anni di fila alla Love Parade a Berlino.

Grazie Gianluca!

QUESTA è la pagina Facebook ufficiale di Mreux, per ascoltare le sue produzioni.

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11 commenti a Da Trieste alle mani dei Top Dj mondiali: I dischi della Blumoog di Mreux

  1. Paolo ha detto:

    Conosco “mreux” da prima degli anni 90….dalla scuole secondarie….gia da ragazzino era appassionatissimo di musica…..seguivamo l’heavy metal ed in casa aveva tanti di quei vinili che li detiene ancora oggi……poi si e’ evoluto nel genere musicale diventando un top player….che dire la strada era segnata….chi lavora con qualita’ si distingue dalla normalita’!!!!….
    Ps…il nostro/suo motto era….N.O.T..

  2. Desiree ha detto:

    Un uomo con il sogno in tasca fatta realtà. Un dj buono e bello dal grande cuore come la sua musica fatta solo di amore e passione

  3. Fufa ha detto:

    La prima volta che lo conobbi si presentò come “Luca Mreux”, da allora sono passati 20 anni.
    Sono orgogliosa di te, Lukaaaa

  4. Daniele ha detto:

    MREUX è COME LA SUA MUSICA : FANTASMAGORICA!!!!!!!!

  5. daniele ha detto:

    grande gianlu amico mio…ti ho incominciato ad ascoltare alla capannina a Trieste e ti seguivo se potevo da altre parti
    fino a love parede…
    un grande uomo con un grande cuore

  6. Gwendolyne ha detto:

    Conosco “mreux” da prima degli anni 90….dalla scuole secondarie….gia da ragazzino era appassionatissimo di musica…..seguivamo l’heavy metal ed in casa aveva tanti di quei vinili che li detiene ancora oggi……poi si e’ evoluto nel genere musicale diventando un top player….che dire la strada era segnata….chi lavora con qualita’ si distingue dalla normalita’!!!!….
    Ps…il nostro/suo motto era….N.O.T..

  7. Fabrizio ha detto:

    Una persona meravigliosa dal cuore grande grande un uomo che e’ nato per fare Musica

  8. Floriano ha detto:

    Mreux e’ sempre rimasto coerente e con una visione futuristica della musica elettronica, un artista che si e’ sempre distinto per la sua passione, orgoglio di Trieste

  9. Astrid ha detto:

    Un grande!!uno dei pochi artisti che da anni e’ coerente con il suo stile!monumento!

  10. MANUELA ha detto:

    MREUX E’ SEMPRE STATO E RIMARRA’ UNO SGUARDO AL FUTURO CON LA MUSICA

  11. Max 90 ha detto:

    MREUX E’ UNICO ED INIMITABILE SIA COME PERSONA CHE COME MUSICISTA

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