13 Luglio 2018

Italianizzazione forzata dei cognomi: un motore di ricerca per scoprire la forma originale

el sunto Da oggi un nuovo motore di ricerca permette di scoprire se il proprio cognome ha subito variazioni a seguito dell’italianizzazione dei cognomi.

“Il tuo cognome, o quello dei tuoi cari, potrebbe essere un falso: potresti essere fra i circa 100.000 triestini che si sono visti cambiare nome e cognome a forza.” Questa l’introduzione al nuovo motore di ricerca, a cura di TRIEST NGO, che è online da qualche settimana e che permette di scoprire se il proprio cognome ha subito variazioni a partire dagli anni ’20 del novecento.

Il progetto è frutto di più di un anno di lavoro, durante il quale sono state digitalizzate tutte le fonti a disposizione dell’associazione. Il motore di ricerca può essere consultato gratuitamente, digitando il proprio cognome e premendo invio.

 

l retroscena: a partire dagli anni ’20 del 900 a Trieste e dintorni il governo italiano cambiò d’ufficio e a forza decine di migliaia di cognomi di cittadini italiani di lingua slovena. Lo scopo era di “lavare dalla bella faccia di Trieste questa bruttura che attenua la sua espressione latina e contamina la sua purezza spirituale“. addirittura fino al 1966 a Trieste era strettamente vietato avere nomi propri non-italiani. Il cambio forzato dei cognomi di decine di migliaia di triestini è un problema, ancora oggi, incredibilmente non risolto.

Della questione si è occupato anche lo psicoterapeuta triestino Marco Pizzi nel suo libro Nameless- I danni psicologici causati dall’italianizzazione dei cognomi”. Si tratta del primo libro che indaga il problema del furto dell’identità perpetrato dal regime fascista e mantenuto in atto dai successivi governi italiani verso le popolazioni della Venezia Giulia e del Friuli, affrontandolo anche dal punto di vista psicologico.

Secondo Pizzi l’italianizzazione del cognome originario, ripercuotendosi sulle generazioni successive, ha avuto diverse conseguenze, fino alla creazione di una popolazione costituita da “nameless”, cioè da coloro che non hanno più una propria identità, avendo perduto il contatto con la propria stirpe e non essendo neanche di stirpe italica, nonostante il cognome di cui sono portatori sottintenda quest’inganno. Questo libro mira dunque a indagare le conseguenze psicologiche che la perdita di identità ha prodotto nelle popolazioni della Venezia Giulia che hanno subìto l’alienazione del cognome originario, facendo anche esplicito riferimento alle loro discendenze e alla trasmissione generazionale dell’eventuale danno identitario generato.

Qui per approfondire.

 

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6 commenti a Italianizzazione forzata dei cognomi: un motore di ricerca per scoprire la forma originale

  1. A. ha detto:

    E’ pazzesco ciò che è stato fatto,la smania di italianizzare sempre tutto..addirittura i nomi degli scrittori/poeti stranieri…..è vero italianizzando il cognome non sai nemmeno chi sei più,non puoi nemmeno risalire ai tuoi antenati,….nessuna ricerca genealogica…….

  2. Fiora ha detto:

    e qua l’autentica vicenda del dott. Slavich,grande dinastia di medici triestini, va per l’ennesima volta rievocata, perché davvero da tramandare ai posteri.
    Quando al Primario Slavich fu fatto presente, con la cautela dovuta all’ illustre professionista, che beh sì, Sua Eccellenza il Cavaliere (ma nooo! che c’entra Silvio?! , dico il Primo Cavaliere!) avrebbe apprezzato un più autarchico cambio di cognome, ma per carità,che fosse scelta spontanea…
    Ah bon! se no volè altro me ciamerò….Tagliancich! rispose quel grad’uomo.
    Rimase Slavich. Lui e i suoi discendenti, dai quali l’ho saputa, prima di trovarla confermata, scritta da qualche parte.
    Ignoro la reazione del Duce, notoriamente poco spiritoso…sarà piaciuta a Dannunzio ,che deposti panni e oratoria ufficiali, privatamente era un compagnone.

  3. ufo ha detto:

    Tanto di cappello a chi si è sorbito il compito di caricare, presumo a mano, tutti quei nomi e decreti in un database – lavoro impressionante. Complimenti per l’idea e un pubblico grazie.

  4. Fiora ha detto:

    In tempo di globalizzazione ed integrazione ad ogni costo , scoprire che Giannini era originariamente Ivetaz può soddisfare una curiosità “platonica”, ma la tesi dello smarrimento di sè mi appare attualissima .
    ” ogni individuo possa veder rispettati i propri inalienabili diritti di appartenenza e possa scegliere consapevolmente chi essere e cosa diventare”.

  5. ANSELMO MONGILARDI ha detto:

    Miramonti

  6. Sandro ha detto:

    In Friuli già dal 1866 con il prefetto Quintino Sella e i Segretari Comunali nuovi assunti o patrioti, anzi già in epoca di Lombardo Veneto (e anche prima), i parroci “diplomati” nel Seminario di Udine (filoveneto per tradizione dal 1600 circa) italianizzavano o venetizzavano i cognomi.
    Poi, anche qui, dal 1927, per decreto luogotenenziale.

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