21 Maggio 2018

Mirella: le clienti – anteprima del libro “Mirella Boutique”

el sunto Martedì 22 maggio alle 18 presso Lettera Viva in viale XX settembre sarà presentato il nuovo libro di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini

mirellaAnteprima di Mirella Boutique, il nuovo libro di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini, in libreria e da Urbanwear e Tipicamente Triestino a 5 euro, nonché online.
Il libro sarà presentato martedì 22 maggio alle ore 18 da Lettera Viva, in viale XX settembre 31B.

LE CLIENTI

Sì ok, c’è anche abbigliamento da uomo da Mirella. Ma quanti uomini avete visto mai entrare? Sono sempre le donne a fare eventualmente compere per loro. Ecco qui un elenco di clienti-tipo, che potrete incontrare quotidianamente all’interno del negozio:

LA NOVELLINA
È spaesata, confusa, non sa dove andare. Prende un capo di abbigliamento nella seconda stanza e torna nella prima, senza sapere che deve farsi rilasciare il tagliandino per il ritiro nello stesso ambiente dove ha scelto, ad esempio, la maglia. Sentirai allora il commesso più urlante di tutti gridare “Qua no ti passi, ti devi andar in altro bancone!!!”.

L’ORGANIZZATA
Viene prima in avanscoperta, controlla tutto con attenzione, si prova le cose in camerino, manda foto con whatsapp alle amiche, ascolta i consigli, valuta con calma e acquista. Compra a novembre i regali di Natale e con i saldi tutti quelli per i compleanni di amiche e parenti. È quella che, intrufolandosi tra corridoi, standini e pile di roba, riesce a scovare capi fantastici, non si sa bene come e dove.

L’INDECISA
Prende una maglia ma poi la rimette a posto perché ne ha trovata una a un prezzo più basso. Guarda un vestito ma non sa scegliere di che colore prenderlo, afferra una t-shirt ma non capisce se la taglia le stia bene. Finché a spezzare la monotonia del momento arriva la commessa napoletana: “Uè te sta bbbene, pigliatelo!”.

LA SFRONTATA
La fila in camerino è lunga e si prova la roba tra i vari corridoi dove tutto è stipato ovunque. Senza troppi problemi la vedi sfilarsi gonna o pantaloni e restare in mutande. Magari con l’amica che fa da palo, ma che spesso si distrae guardando i jeans a metà prezzo. E se la commessa si accorge della scena, la ramanzina è assicurata: “Ciò coss’te fa, no te son miga al Pedocin!”.

LA FASHION VICTIM FURBA
Entra portandosi dietro borse di marchi famosi o semplicemente di altri negozi, dove infilerà la roba prima di uscire, per far vedere che gli abiti sono stati acquistati in punti vendita di grido. È quella che si vergogna un po’ di venire a fare acquisti qui e se la incontri dentro ti dirà subito: “Ciao, è la prima volta che vengo, ero curiosa perché ne sentivo parlare da tutte”. Mentre alle sua spalle una commessa manderà in frantumi il suo piano urlandole “Ciao, de novo qua te son! Sarà almeno do volte sta setimana!!!”.

Scopri di più su Mirella Boutique.

Tag: , , , .

8 commenti a Mirella: le clienti – anteprima del libro “Mirella Boutique”

  1. Fiora ha detto:

    la fashion victim furba è ormai scaduta. fare shopping da Mirella è motivo di vanto ormai ,dopo che le squinzie hanno capito due inconfutabili verità.
    La prima. Corner,tanto per non fare nomi e anche più titolati negozi di abbigliamento, trattano gli stessi articoli e la cosa è ormai talmente di dominio pubblico che il farsi gabbare spendendo il triplo non costituisce affatto nota di distinzione ,di monaggine ,semmai!
    La seconda.la strazza non è più uno status symbol, (manco il Rolex ormai…) ben altri e più tecnologici ammennicoli connotano l’ abbiente. Ad esempio le macchinette faccio tutto io in cucina , il robottino Dyson ,in subordine l’aspirapolvere stessa marca di aspetto vagamente extraterrestre entrambi tassativamente a batteria-addio-cavo…e di ragguardevole prezzo ! lo smartphone nuovo di pacca del quale si utilizzano le funzioni basiche ,ma vuoi mettere..on line o dal rivenditore il prezzo e il mese di nascita ( anno? scherziamo? preistoria!) noti a tutti. Andare da Mirella oggi è sinonimo di sprezzo delle convenzioni di gusto sicuro che consente i non prendere abbagli, di calma interiore che consente di non smarrirsi in quei gironi danteschi.
    Io? un paio di volte scortata da amica, perché sono troppo emotiva e non so dove mollare la macchina.
    la titolare? un mito! si esce un po’ sconvolte ,ma fiere della preda low cost e pure con la bambolina o il fermacoda cadeau.
    permane un solo interrogativo. Ho avuto le traveggole o scontrino e manco registratore di cassa non li ho visti proprio?

  2. Fiora ha detto:

    ora il vento è cambiato.. ma mi vengono in mente le radical chic della sinistra. le in Prodi, le in d’ Alema, sfoggiando bikini dell’Upim in quei di Capalbio e abitucci senza pedigree.Avrebbero proclamato con orgoglio mi vesto dalla Mirella, altro che celare l’acquisto in borse griffate!
    Viceversa piuttosto! Mimetizzare un capetto di Scervino o un Biagiotti in un plasticato contenitore fuorinorma della premiata ditta …il massimo!

  3. Fiora ha detto:

    ….piangano pure i commercianti al dettaglio incalzati da Amazon e Zalando. A giudicare dalla ressa che affolla il sito da mane a sera attualmente persino più eterogenea e bietnica che in passato, Donna Mirella se ne può fare un baffo. inamovibile, come Elisabetta seconda.
    God save the…. Queens!

  4. Fiora ha detto:

    Mirella, ultimo retaggio di tempi andati, di quella Trieste jeansinara , quando ” la rioda girava un poco per tuti” anche per quelli che vituperavano … quella Trieste più sgangherata, però più festosa di quei fine settimana quando agli acquirenti bisognava ” serarli fora” per riuscire ad accontentarli a turno. Al netto di folcloristiche nostalgie mi permane però l’interrogativo, penso non solo mio . Trattasi di paradiso fiscale? di patrimonio dell’umanità esentasse? o più benevolmente pensando, che qualche regime di import export legittimi la procedura? Perché in caso contrario alla prima che esibisse uno scontrino fiscale autentico rilasciato dall’ esercizio commerciale in oggetto si può tranquillamente promettere in premio una borsa Vuitton…altrettanto autentica!

  5. Fiora ha detto:

    attimo di panico passando in macchina in velocità, …con miopia sottocorretta.
    Serrande abbassate…beh keep calm, solito periodo di ferie MA! vetrine in lavor su un vano supplementare…
    cheAspiag service/Despar in un delirio di onnipotenza, dopol’ex bar Audace in Piazza si sia accapparata anche la storica sede della fiera della vanità low cost?
    Rapido giro di allarmate cosultazioni, con sibillini responsi cossa so mi, no vado mai,o più sinceri no so gnente son in campeggio, per giungere al rassicurante La se slarga, speremo che no la aumenti i prezi. Ho ripreso a respirare normalmente.

  6. gianni ha detto:

    Si scrive Mirella ma si pronuncia MIRELA! Non ci sono mai stato ma mi è stato detto che turisti per caso a Trieste hanno chiesto informazioni di Melara (per via de “La porta rossa”) dell’agriturismo Bibc (per via del solito Heinicken, che no xe la bira ….) e de Mirela (famosa per i sui prezi strazai..)

  7. Elsa ha detto:

    Inferno dantesco! Però almeno te paghi sai sai poco.
    Domanda: come mai lori pol no far scontrin? De tante volte che son andada, mai i me lo ga fatto, e se go ben capì dai vostri commenti, xe prassi cusì. Brutta roba… mi go un’attività e pago un fottio de tasse. Ben per lori che i pol no pagar!

  8. fiora ha detto:

    @7
    ” bon per lori che i pol no pagar”
    Scudo penale?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *