Quando vieni colto da una curiosità non hai scampo, te ne devi liberare, costi quel che costi. La stessa piccola sofferenza che ti coglie la “punta della lingua” le volte in cui non ti viene in mente il nome di qualcosa. Finché non te la vai a cercare, non trovi pace. È nato tutto così, da una curiosità insistente, e dovevo trovare pace.
“I Signori della Notte” * non è un libro di Storia ma un libro di storie; un reportage in sette capitoli per riscoprire alcuni dei sentieri, delle casere, delle valli e delle montagne frequentate dai partigiani delle Brigate Osoppo durante la Seconda Guerra Mondiale.
“Chi erano i partigiani dell’Osoppo? E dove andavano quando salivano in montagna?”
Ho passato più di un anno a leggere i loro diari, a rintracciare i testimoni e a scovare i luoghi di allora sulle mappe di oggi; poi è venuto il momento di allacciarsi le scarpe e partire. Con me sarebbe venuto anche Fabrizio Palombieri, amico di una vita, un fotografo con una laurea in Scienze Naturali e la passione per l’avventura; i luoghi sarebbero stati raccontati anche attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica.
Sentieri, casere, partigiani, testimoni, viaggiatori, paesi abbandonati, ruderi e fantasmi: in un anno di cammino sulle nostre montagne, in Val d’Arzino, Verzegnis, Piancavallo, Val Tramontina e Porzûs, siamo entrati e usciti per piccole miniere di ricordi. Luoghi spesso bui, dove Storia, misteri e racconti si intrecciano da anni, in modo così fitto che se non stai attento a dove metti i piedi finisce che inciampi e ti fai male. Un lungo girovagare tra personaggi che hanno lasciato traccia sulle nostre montagne: sono partigiani, sacerdoti armati, giovani staffette, donne temerarie, scout ribelli e infiltrati dietro le linee nemiche. È stata una ricerca spesso incerta, ancor più spesso faticosa, in ogni clima e stagione, per sentieri che a volte non si facevano neppure trovare. Ci siamo persi, siamo stati sorpresi da neve e temporali, abbiamo condiviso tempo, cibo e vino con viaggiatori incontrati lungo la via, e infine ci siamo concessi il doveroso silenzio al cospetto di pietre che hanno qualcosa da raccontare.
Non è un libro di Storia, dicevo. Non è nemmeno un libro di itinerari vero e proprio, però: anzi, chi cerca paesaggi mozzafiato potrebbe restare un po’ deluso. La voglia di scoperta andava da sola verso le storie nascoste, verso monti bassi e riservati, verso quelli che erano ricoveri di fortuna, dove sostare qualche notte e levarsi qualche pidocchio, dove curarsi le ferite e mangiare un po’ di polenta, quasi sempre senza sale. Sono piccoli ruderi un tempo espugnati o difesi con coraggio, boschi per famiglie dal passato terrificante, casere CAI frequentatissime nei week end il cui passato di Resistenza, però, vorrebbero un po’ di ricordo in più.
Ora che il viaggio è finito, le pagine sono state scritte, riscritte, lette e pubblicate, mi è ancora più chiaro quale fosse il vero percorso che abbiamo cercato ostinatamente sulle nostre montagne, noi triestini in rotta per il Friuli: il sentiero verso l’eco di ciò che è stato, e che ancora rimbalza sulle rocce e sulla terra.
È il potere dei luoghi e guai a sottovalutarlo; potrebbe scatenarsi all’improvviso e farti vedere cose nuove. Perché, quando vai a camminare, non importa solo dove vai, ma pure quando.
* Ndr. Mercoledì 18 aprile esce in libreria e in allegato con il Messaggero Veneto “I Signori della Notte, partigiani della Osoppo. Storie di Resistenza tra sentieri e casere” di Fabio Marson, edito da Biblioteca dell’Immagine, con il contributo fotografico di Fabrizio Palombieri. Sono previste cinque presentazioni:
Sabato 21 aprile: Libreria Lovat, ore 18 – Trieste
Domenica 22 maggio: Sala Polifunzionale, ore 17.30 – Tramonti di Sopra
Venerdì 27 aprile: Biblioteca Civica, ore 18 – Maniago
Sabato 28 aprile: Circolo Pecar, ore 19 – Trieste
Venerdì 4 maggio: Libreria Tarantola, ore 18:30 – Udine (in via di definizione)
Altre presentazioni definizione sono previste a Udine, Gorizia, Milano e Tramonti di Sopra.
Purtroppo per loro le stelle rosse con il sangue i caino erano in agguato….
Speravo in un intervento della rientrante sig.Maja…..certo è rientrata insultando e inveendo, ma possiamo anche passarci sopra ; la preparazione della stessa su questi temi è di sicuro da luminare e speravo in un pacato resoconto….in ogni caso un saluto da John Remada.