11 Maggio 2017

Trieste al femminile: scoprire la città dal punto di vista delle donne

el sunto E' in libreria la guida Trieste al femminile a cura di Florinda Klevisser. Mercoledì 17 maggio la presentazione a Trieste.

E’ da poco uscita in libreria la nuova guida che racconta il capoluogo giuliano dal punto di vista delle donne: “Trieste al femminile” – collana “Guide al femminile” – ed è firmata dalla geografa e scrittrice Florinda Klevisser.

La presentazione della guida si terrà mercoledì 17 maggio, ore 18, alla Libreria Lovat di Trieste in via XX settembre nr. 20; ne parleranno con l’autrice le blogger Francesca Liverani di “Goodmorning Trieste” e Chiara Marchi di “Miss Claire”, insieme alla fotografa Lara Perentin che ha immortalato alcuni scorci della città pubblicati sulla guida.

Fiumana di nascita ma triestina d’adozione, Florinda Klevisser in “Trieste al femminile” racconta l’anima di una città storicamente “muliebre”: la vocazione portuale e commerciale della città ha, infatti, molto spesso portato gli uomini lontano da casa permettendo così alle donne di sviluppare una loro propria identità e indipendenza che le contraddistingue a tutt’oggi.

Inoltre, nel Settecento Trieste godette dell’impulso innovativo di una donna, la regina Maria Teresa d’Austria, che in breve tempo la rese una città “melting-pot”, aperta a ogni razza e ceto, ricca ed elegante, affiancando alla città medievale il nuovo “Borgo Teresiano” con le sue architetture raffinate che tanto ricordano le atmosfere viennesi.

Una città bella, elegante, sicura, con molti angoli da scoprire e imparare a conoscere e amare. Trieste affascinerà chi la visita per la prima volta e chi ci ritorna per scoprire qualcosa di nuovo in questa città unica in Italia a due passi dalla Slovenia e dalla Croazia: dal molo Audace alla Barcolana, dal castello di San Giusto al Faro della Vittoria, ma anche il castello di Miramare, il tram di Opicina e il Pedocin. Oltre all’immancabile caffè, il cui aroma qui regno sovrano tra le strade della città, visto che Trieste è riconosciuta come “la capitale mondiale del caffè”.

Agli “imperdibili” si aggiungono consigli per una visita “attiva” nella città, con suggerimenti per lo shopping (da una lista di mercatini a prodotti made in Trieste o simpatiche idee regalo), suggerimenti sui luoghi cool vista mare, indicazioni per dedicarsi allo sport (vela, arrampicata, bici) o al proprio benessere psico-fisico.

Al libro hanno collaborato:
Chiara Marchi, nota life-style blogger che tramite “Miss Claire” si dedica con passione e dedizione a scoprire i nuovi talenti della moda, le novità nell’artigianato di design ma anche i posti dove assaggiare un piatto o un vino speciale nella zona di Trieste (e non solo). Per l’edizione ha creato un itinerario della moda e design rigorosamente “made in Trieste”.
Lara Perentin, fotografa, triestina di grande talento. Con occhio attento e grande spirito di osservazione cerca nei volti delle persone che sta per immortalare, nel loro sguardo ma anche nei piccoli movimenti, quello che nasconde la loro anima. Le sue foto esaltano l’espressività dei soggetti e raccontano una storia, con una luce particolare e un grande amore per i contrasti.  Predilige la fotografia artistica in bianco e nero, ma opera anche nel settore della moda. Ha esposto le sue opere in numerose mostre, in Italia e all’estero.

LA SCHEDA DEL LIBRO

Foto introduttiva di Laura Perentin.

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2 commenti a Trieste al femminile: scoprire la città dal punto di vista delle donne

  1. Piero ha detto:

    Ma basta con queste balle su Maria Teresa presentata come una Boldrini del ‘7oo quando era una cattolica fondamentalista che perseguitava, massacrava, deportava ebrei, protestanti e illuministi. Anche a Trieste per 31 anni su 40 del suo regno. Solo a 9 anni dalla morte ha emesso solo e esclusivamente per Trieste quell’editto di tolleranza tanto sventolato, ma che aveva uno scopo esclusivamente commerciale per il Porto Franco che comunque non ha istituito lei, ma il padre Carlo VI. Se durante il periodo di Maria Teresa Trieste si è sviluppata è perchè l’Europa era entrata nella fase economica del mercantilismo (Il Sacro Romano Impero di Maria Teresa buon ultimo) che portava dappertutto allo sviluppo dei porti emporiali.

  2. aldo ha detto:

    @Piero
    Cossa te rompi co’ ste noiose verità storiche. No te sa che semo in epoca post-moderna de creative post-verità? La Maria Teresa 2.0 Made in Trieste 2017 che i se ga inventà pel tricentenario xe cussì cul (o se scrivi cool?)! No te volerà miga rovinar el party?
    Presto riverà anche la version 2.0 de la regina d’Inghiltera Vitoria. La iera una gran fashion blogger e infati ancora ‘desso xe mulete in Giapon che se vesti come diseva ela in stile Ghotic Lolita.

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