5 Gennaio 2017

Viaggio tra ruderi e siti dimenticati: nuova mostra di Triesteabbandonata

el sunto L'inaugurazione della mostra il 20 gennaio alle ore 18.00 presso il Centro Commerciale Montedoro

Seconda mostra per Triesteabbandonata, il progetto che da un anno e mezzo ha l’obiettivo di mappare principalmente a Trieste, ma anche in Friuli Venezia Giulia e fuori regione, beni abbandonati e dimenticati, riscoprendone la storia attraverso foto, documenti e video.

Dopo il successo della prima esposizione, la seconda aprirà i battenti al centro commerciale Montedoro, che ha sostenuto l’iniziativa nuovamente, con l’inaugurazione prevista il 20 gennaio alle 18, aperta a tutti.
Attraverso grandi pannelli fotografici si potranno scorrere le immagini di tanti siti caduti nell’oblio, caserme, fabbriche, magazzini, scuole, discoteche, alberghi e antiche dimore.

A curare l’iniziativa sono la fotografa Giada Genzo e i giornalisti Micol Brusaferro ed Emilio Ripari. Tra Facebook, gli altri social network e il blog dedicato, Triesteabbandonata conta su circa 10mila utenti che seguono costantemente il progetto.
Nella nuova esposizione una sezione sarà anche dedicata alla prima mostra, verranno quindi riproposti gli scatti già presentati a Montedoro l’anno scorso.

“Soprattutto su Trieste -spiegano Giada, Micol ed Emilio – abbiamo creato un archivio di beni abbandonati, pubblici e privati, come mai realizzato prima in città, per numero di immagini, ricerche storiche, filmati e documentazioni. Il nostro obiettivo principale è che questi edifici non continuino a restare nell’anonimato, spesso dismessi, chiusi, senza alcun controllo, ma che si possa pensare a un loro riutilizzo o almeno a una loro conservazione attenta. L’invito alla mostra per questo – sottolineano – è rivolto in particolare agli enti pubblici che, come abbiamo potuto verificare di persona, spesso purtroppo non hanno un archivio aggiornato soprattutto sulle condizioni nelle quali versano edifici di loro competenza”.

Il secondo viaggio di Triesteabbandonata toccherà quindi tanti siti simbolo un tempo di attività produttive della regione, come l’inceneritore comunale o la vecchia teleferica Italcementi. Si passerà anche attraverso luoghi di aggregazione come il bar Charlie, ridotto a un rudere, il circolo Pisoni, ormai semi distrutto, così come il Teatro Filodrammatico, e ancora ci sarà una tappa a Bibione, in un’enorme discoteca bruciata e lasciata al suo destino, e anche a Grado, tra alberghi chiusi e piscine dimenticate. Sarà documentata la distruzione che ha colpito l’ex campo di baseball e hockey di Prosecco e scorci di dimore storiche come Villa Frommel a Gorizia o Villa Haggiconsta a Trieste. Spazio ancora a hotel ormai rifugio per barboni, stazioni dei treni semi demolite, enormi caserme e altri luoghi un tempo occupati dai militari.

La mostra resterà allestita fino a 5 febbraio e sarà accompagnata anche da filmati che raccontano il progetto dagli esordi a oggi. Verranno anche organizzati alcuni incontri pubblici, ai quali saranno invitati architetti, tecnici e studenti, per discutere insieme sul futuro di alcuni siti in particolare.
L’ esposizione si potrà visitare ogni giorno, secondo gli orari del centro commerciale.

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4 commenti a Viaggio tra ruderi e siti dimenticati: nuova mostra di Triesteabbandonata

  1. Fiora ha detto:

    Ci verrò indubbiamente, anche se è farmi male…. Villa Cosulich, sontuosa dimora, oggi degradata a magione contesa da gatti e ratti e (mi appare beffardo!) “messa in sicurezza ” da un reticolato.
    Al centro di quel che resta di un parco aperto al pubblico, con l’opportunità quotidiana di apprezzare il buon gusto e il rispetto della natura del passato in rapporto all’incuria cementificatrice del presente.

  2. sergio zerial ha detto:

    per Villa Cosulich c’era già nel lontano 1996 una tesi con logicamente progetto di uno studente laureatosi con questa, il progetto prevedeva una ludoteca, sindaco di allora Illy, una copia della tesi con progetto fu mandata al comune, con un nulla di fatto, i nostri politici non hanno idee, bastava mettere una famiglia a zero affitto in villa, e oggi avevamo una villa d’epoca in perfette condizioni, ma la villa fu lasciata senza protezione e dentro successe di tutto, non fu riparato il tetto, bastava cambiare alcune tegole o coppi, e fino ad oggi nessuno ha messo un centesimo, ora abbiamo un rudere, questo grazie alla politica che ha anche altre colpe di ville ridotte in cattive condizioni, altra villa ma è piccola è quella di Stavropulos che dal 1960 dopo la morte del proprietario, il quale nel testamento scrisse che doveva essere adibita all’arte, cioè affidata a qualche associazione, se no tornava alla comunità greca, anche questa niente di fatto, meno male che a questa è stato rifatto il tetto e qualche lavoro di manutenzione, poi villa Haggicosta a campi Elisi in completo degrado, ex sede di boy scout e altro, ora vuota, villa Engelmann pure lasciata senza restauri, per quanto riguarda villa Stavropulos proposi di fare una scala nel terreno oltre la strada in modo di arrivare sulla spiaggia e continuare piano piano a fare una stradina lungo la costiera per arrivare a Sistiana, ma ci sono molti interessi, le persone che ora hanno spiagge si fa per dire private seccherebbe molto avere gente che passa davanti alle loro proprietà, e come al solito alla politica non gliene frega niente, come sappiamo ci sono progetti per allargare la spiaggia di Barcola.ma questo che costerebbe pochissimo non se ne parla, porterebbe un grosso vantaggio turistico

  3. Fiora ha detto:

    allora Villa Cosulich sulla prima pagina del Piccolo sotto al titolo” Il Comune cede (in concessione) le ville storiche” ” il tutto con utilizzo NON esclusivo dei giardini esterni ,che così potrebbero rimanere ALMENO IN PARTE a disposizione della città”… See, magari,! ammesso che ci siano concrete manifestazioni d’interesse da privati con intenti commerciali, chi sarebbe mai il semifilantropo tale da accollarsi la ristrutturazione dello stabile e magari pure la riqualificazione del parco per poi lasciare parte o tutto il verde a disposizione della cittadinanza.. e “a” gratis almeno quello! condizione posta dagli ultimi proprietari ,gli Engelmann che avevano donata la proprietà alla città ?! mah! mi pare che il Comune stia proponendo un’iniziativa genere botte piena e moglie imbriaga…Comunque sia come sia ,sempre meglio di com’è ora.

  4. dimaco il discolo ha detto:

    Gran bella roba sta qua.

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