4 Novembre 2016

Magajna, il fotografo del popolo

Ancora un mese di tempo, fino al 4 dicembre, per visitare la mostra dedicata al fotografo e fotoreporter Mario Magajna.

Magajna100, inaugurata il 21 ottobre a Palazzo Gopcevic, è organizzata dall’Associazione Culturale Bubnič Magajna, lo Slovenski Klub, la Biblioteca Nazionale Slovena e degli studi di Trieste e l’Unione culturale economica Slovena, per rendere omaggio al grande fotografo triestino dato che in questo periodo avrebbe compiuto 100 anni.
Nato a Santa croce nel 1916, Magajna è stato fotoreporter del Primorski dnevnik.

La mostra è divisa in quattro macro categorie per racchiudere il lavoro di una vita intera del fotografo e fotoreporter, definito lo “sloveno del secolo”.

La prima, Testimone di un’epoca, racconta l’attività di fotoreporter per il Primoski. Magajna è stato per anni “il leggendario cronista di queste terre politicamente inquiete, dove la neutralità non era un valore apprezzato”. Politicamente esposto e le sue foto con lui. Portavoce del Carso, non ha mai nascosto le sue origini slovene.  L’immagine viene usata come mezzo di informazione, come testimonianza. La fotografia  diventa con Magajna  strumento di militanza politica. L’immagine resta per Magajna più forte della parola per comunicare.

Lo sport è un altro tema centrale della mostra, sempre in ricordo dell’attività con il Primoski. All’inizio della sua vita, il giornale infatti era composto solo da due pagine,  lasciando quindi poco spazio alle immagini. Quelle sportive, però, erano un cult e irrinunciabili per la testata. Immagini molto vere che raccontano lo sport in maniera  concreta, senza troppi fronzoli, con un pragmatismo fuori dal comune.

Troviamo poi le foto delle mostre organizzate da lui stesso, scelte direttamente dall’autore stesso. “Fotografavo scorci di paese dimenticati e abbandonati, e spesso nella ricerca di soggetti interessanti e inquadrature migliori capitava che inciampassi o che mi cadesse qualcosa in testa “. Magajna non si è mai spacciato come artista. La fotografia era il suo lavoro e rappresentava uno strumento di informazione.

Infine, La sua collezione di ritratti rappresenta sia celebrità di spicco ma soprattutto persone normali, semplici e momenti di vita vissuta tra Carso e Trieste. Degli scatti diretti e puri, con un fortissimo impatto comunicativo. La mostra ci fa vedere delle fotografie crude, che rappresentano una realtà fatta di persone vere. “Fotografava tutto: amici, conoscenti, funerali, matrimoni, battesimi, operai, disoccupati, contadini, artigiani, attori di teatro e atleti professionisti e dilettanti… ma soprattutto bambini. “ Siamo nella Trieste degli anni 50, una Trieste popolana e popolare ritratta da Magajna sotto diversi punti di vista.

Le fotografie  di Magajna sono fotografie con un opinione propria, capaci di mettere in discussione e di far riflettere chi le guarda, fotografie capaci anche di far porre degli interrogativi a chi le osserva.

La mostra allestita in Palazzo Gopcevoc rappresenta per tutti un occasione di vedere un baluardo dell’informazione triestina. Per maggiori informazioni http://www.magajna.eu/

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2 commenti a Magajna, il fotografo del popolo

  1. giorgio (no events) ha detto:

    L’ho vista: una bellissima serie di immagini tra cronaca, storia ed arte.

  2. Gianni Bua ha detto:

    C’ero,due domeniche fa, a vederla. Può piacere,non piacere …è molto di parte ( me lo perdoni la Comunità Slovena),non è un difetto. L’unica cosa che mi ha fatto piacere è che alle 10 di mattina – ora d’apertura della sala – c’erano una ventina di persone in attesa dell’apertura. Devo riconciliarmi coi miei concittadini, la richiesta di cultura (parola grossa,ma semplice) esiste ancora.
    In una città dove gli eventi KKKulurali sono la sagra de la serdela ed ocio al pedocio. Spero,ottimista,vista la promessa di incontri di….pugilato..a santamariadelguato che iniziative simili prosperino ancora.

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