6 Settembre 2016

Friuli Venezia Giulia escluso dal sistema delle ciclovie nazionali

Boom del cicloturismo quest’anno in Fvg, eppure sembra che la nostra regione sarà esclusa dal piano triennale del governo che prevede la realizzazione di 4 assi cicloturistici

A rilevarlo l’Associazione Ulisse Fiab in una nota stampa. A fine luglio è nato il sistema delle ciclovie turistiche nazionali con la firma, da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, del Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini e dei rappresentanti delle 8 regioni coinvolte dei protocolli d’intesa per la progettazione e la realizzazione delle prime ciclovie turistiche nazionali. Purtroppo però a questo importante appuntamento la Regione Friuli Venezia Giulia era assente.

Il governo ha previsto un piano triennale dove verranno investiti 91 milioni di euro per progettare e realizzare 4 assi cicloturistici: la ciclovia del Sole Verona-Firenze, la ciclovia dell’Aquedotto Pugliese, il GRAB a Roma e la ciclovia VenTo che collega a Venezia a Torino.

Il ministro Delrio ha dichiarato che “per la prima volta si riconosce alle ciclovie turistiche la valenza di infrastrutture nella pianificazione nazionale del Ministero nell’ambito delle politiche di mobilità sostenibile e interconnessa. Si inseriscono in una strategia più ampia del Ministero per la ciclabilità, che prevede una Rete Ciclabile Nazionale partendo dalle dorsali di Eurovelo, su cui si innestano reti regionali”.

Ma il coordinatore regionale della FIAB Federico Zandich ha evidenziato in una lettera spedita al Ministro Delrio e alla Presidente della Regione Serracchiani che “la dorsale Eurovelo 8, che parte in Spagna e termina in Grecia, nella nostra penisola non va solo da Torino a Venezia (tratto inserito nel piano triennale) ma attraversa tutto il nord Italia proseguendo anche lungo la costa adriatica fino a Trieste. Risulta quindi incomprensibile il motivo per cui non si sia deciso di finanziare tutto questo asse per dare quindi continuità a questa importante infrastruttura di rilievo europeo”. La FIAB ha chiesto quindi che la “Lignano-Grado-Trieste (che manca ancora in diversi tratti di continuità e riconoscibilità) venga inserita nel piano triennale di sviluppo del sistema delle ciclovie turistiche nazionali.

Nel farlo è stato ricordato il cicloturismo nel Friuli Venezia Giulia sta avendo negli ultimi anni un vero boom: nei primi 8 mesi del 2016 la ciclovia Alpe Adria che taglia la regione da nord (Tarvisio) a sud (Grado) ha visto 30.392 passaggi di cicloturisti con un aumento del 40% rispetto all’anno precedente. Dare continuità anche all’asse che corre lungo il mare da Lignano a Trieste collegandosi a ovest con Venezia e a est con la ciclovia Parenzana in Croazia sarebbe un ulteriore leva per far crescere i numeri di questo importante settore economico per i territori della nostra regione.

Un commento a Friuli Venezia Giulia escluso dal sistema delle ciclovie nazionali

  1. LuisaG ha detto:

    Ovvio che venga esclusa Triete. Già a livello regionale qualsiasi iniziativa nostrana viene boikottata se non coinvolge anche il fruli. Ma quasliasi eventoi frulano invece NON coinvolge MAI Trieste.

    A livello nazionale sanno benissimo che il cicloturismo è un connubio che porta danari : sport e turismo. Pertanto è voluto dalle alte sfere che il flusso di palanche venga sempre essere convogliato verso sud e MAi verso Nord Infatti nell’ articolo c’è scritto : “: la ciclovia del Sole Verona-Firenze, la ciclovia dell’Aquedotto Pugliese, il GRAB a Roma e la ciclovia VenTo che collega a Venezia a Torino”.

    Trireste poi se ne ricordano solo per eventi storicopropagandistici o perchè c’è la barcolozza a ottobre ( festa del mare dove gli iscritti mantengono i grandi Equipaggi) infatti da 8 anni non ci partecipo più e manco ci vado vicino..)

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