12 Luglio 2016

Il Gioco del rispetto non si cancella

el sunto Quell’articolo della Costituzione che forse è bene conoscere.

Il Gioco del Rispetto: ma si può davvero cancellare? Pubblichiamo integralmente il post di Benedetta Gargiulo, in seguito all’annuncio della Giunta di dire basta al Gioco del Rispetto.

l Gioco del rispetto non si cancella.
Quell’articolo della Costituzione che forse è bene conoscere
Il Gioco del Rispetto è un progetto che ha seguito un iter approvativo piuttosto lungo. È stato presentato innanzitutto al Comune di Trieste, il quale l’ha poi presentato ai coordinatori e alle coordinatrici pedagogiche, che poi l’hanno presentato alle e agli insegnanti delle scuole dell’infanzia comunali, che poi hanno scelto individualmente e facoltativamente se aderire o meno al percorso formativo. Poi sono stati fatti i collegi docenti. Poi le riunioni con i genitori, che hanno deciso se dare o meno il consenso alla partecipazione dei loro figli e figlie all’attività didattica in classe. In ognuna di queste fasi è stato chiesto: “Piace o non piace? È valido o non è valido? Volete o non volete?” Hanno detto “sì” 18 scuole, 70 insegnanti e l’80% dei genitori.
Il Gioco del Rispetto ha seguito un iter rispettoso delle opinioni e delle esigenze di tutti in ogni fase della sua approvazione.

Oggi quell’iter è finito. La nuova Giunta del Comune di Trieste dice NO. E basta. Non importa cosa pensino i coordinatori e le coordinatrici pedagogiche, non importa cosa pensino le e gli insegnanti e non importa nemmeno cosa pensi quell’80% di genitori che ha firmato per dare ai propri figli e figlie un modello educativo attento al tema del genere. Il Gioco del Rispetto va eliminato, punto. Non c’è dialogo, non c’è dibattito. Non c’è spazio né rispetto per chi, forse, qualche competenza per dire qualcosa ce l’ha. Ma le competenze non contano ormai più nulla: “le insegnanti hanno letto male il progetto”, “i genitori non capiscono o non sono attenti”. In ogni esternazione emerge il disprezzo per un’opinione diversa, negando il fatto che possano esistere, nella nostra città, persone che ritengano importante insegnare a bambini e bambine il rispetto di genere.
Il Gioco del Rispetto però, non ha seguito solo un iter rispettoso delle opinioni dei professionisti dell’educazione (insegnanti o genitori che fossero), ma anche rispettoso delle leggi.

La Convenzione di Istanbul, che chiede di lavorare nelle scuole di ogni ordine e grado sui ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali e la violenza contro le donne basata sul genere, è stata ratificata dall’Italia ed è legge dello Stato. Le linee guida ministeriali sull’educazione chiedono di lavorare sugli stereotipi di genere e di abbattere tutti gli ostacoli che creano terreno fertile alla violenza, impedendo una educazione paritaria tra maschi e femmine. Il Gioco del Rispetto risponde appieno alle leggi e questo è un dato che chi fa parte delle Istituzioni dovrebbe tenere in considerazione.
Il Gioco del Rispetto non può essere cancellato.

Molti mi chiedono cosa succederà adesso. Tanti genitori hanno scritto email chiedendomi che cosa possono fare, se protesteremo, se organizzeremo delle manifestazioni, magari assieme alla comunità LGBT, che pure è oggetto di brutti attacchi (anche in questo caso, in barba alla legge). La verità è che non so bene cosa rispondere. Sono perplessa perché non mi è molto chiaro come, dal punto di vista pratico, il Gioco del Rispetto possa essere eliminato. Il valore di questo progetto è dato principalmente dal percorso formativo fatto con le e gli insegnanti. Sono stati trasferiti metodi e conoscenze sul tema dell’educazione di genere. Si è lavorato sugli stereotipi e sulla consapevolezza. Si sono condivise esperienze e tecniche di gioco e di laboratorio. Mi domando: come si può cancellare tutto questo? Lobotomia? Elettroshock? No. Non si può. Potranno prendere e dare alle fiamme le scatole con i giochi delle carte e la storia illustrata. Questo sì. Ma è poca cosa rispetto a quello che rimarrà sempre e comunque: la libertà delle e degli insegnanti di svolgere in autonomia il loro lavoro, utilizzando i metodi che ritengono più opportuni. Articolo 33 della nostra Costituzione: libertà di insegnamento. Perché i nostri padri costituenti hanno imparato una cosa importante dal ventennio che si era appena concluso: la politica non può interferire in alcun modo con l’educazione e l’istruzione dei nostri figli e delle nostre figlie.
A chi mi chiama preoccupato dico quindi: lasciamoli fare, lasciamoli applaudire. E lasciamo che il lavoro resti nelle mani di chi fa questo bellissimo lavoro da anni e con competenza: le e gli insegnanti del Comune di Trieste. Il Gioco del Rispetto andrà avanti con loro, se lo vorranno.

Per informazioni sul progetto: info@giocodelrispetto.org

 

37 commenti a Il Gioco del rispetto non si cancella

  1. Furio ha detto:

    Vi prego, continuate a lavorare su questo progetto del rispetto. Questi vivono fuori del mondo, non si rendono conto dei danni che fanno sulle generazioni future educando all’intolleranza.
    Adesso sono liberi anche di installare le panchine ad un posto solo e togliere le piste ciclabili.

  2. Gianni Bua ha detto:

    Il bello è che l’articolo 33 della Costituzione viene costantemente invocato -purtroppo – dai pseudocattolici che chiedono a gran voce sovvenzioni a gogo per le loro …scuole…naturalmente a spese dei contribuenti che nulla hanno da dividere con loro.
    Quando invece si chiede libertà d’insegnamento nella scuola pubblica, sentiti capillarmente i genitori interessati ed avuto il loro nullaosta, è un insulto per i talebani. Mi aspetto con scarsa gioia le sentinelle (di cosa??) ogni due per tre in tutte le piazze della nostra Trieste; il sior crepaldi si sta facendo pagare – salatamente – il suo disinteressato ed …ecumenico.. alla giunta dipiazza.

    Servus, Gb

  3. giorgio (no events) ha detto:

    Nella rassegna stampa, ho trovato delle similitudini tra l’ANSA: “Turchia: Erdogan sospende 15.200 insegnanti” e la notizia de Il Piccolo: “Dipiazza cancella il gioco del rispetto”.

  4. Fiora ha detto:

    @3
    dici che si parte dall’eliminazione del giochino e si arriva al sultanato,Giorgio?

  5. Gianni Bua ha detto:

    @ 4………
    Spero di no, ma la…partenza…fa sorgere qualche legittimo dubbio.

  6. Gianni Bua ha detto:

    @ 4…
    aggiungo (ot) che stamani ero dalle parti di Via Corridoni et similia. Non so se è passato un Angelo,
    se exabrupto Querciaambiente ha intensificato la pulizia, ma la situazione era, nè più nè meno, quella di ogni giono nel mio rione. Fatto strano (a pensar male etc…) mancano dal 19/6 le geremiadi del sior Tinta e della siora Gianna. Sarà un caso ????

  7. giorgio (no events) ha detto:

    @4: Sempre di integralisti o fondamentalisti si tratta. Però… el botegher vestì con la flaida de sultano, me ispira.

  8. Zogatolon ha detto:

    …lori i fa el “zogo del dispeto”…
    cossa volé…xe piú forte de lori e po’, come gá dichiará quel “moderato” de consiglier :”…xe i grupi de preghiera che lo richiedi…”…alora no discuto…

    Me par che el xe el stesso che ghe sta su le bale quei preti che adiritura “impinisi le panze dei poveri”…inveze de spalmar oro sul formagin…

    …el xe veramente cocolo…

  9. aldo ha detto:

    L’unico partito in cui i consiglieri comunali cattolici sono (nettissima) maggioranza è il PD degli ex democristiani Rosato (con l’ex assessora Grim) e Russo (con l’ex vicesindaca Martini).
    Il cosiddetto Gioco del rispetto che hanno sventolato come uno dei diversivi alla loro politica strutturale di tutela dell’establishment e dei ceti benestanti (i quali hanno risposto col voto al PD da San Vito al Centro storico a Gretta-Barcola) si è fermato davanti alla soglia intoccabile della religione. Idraulico e idraulica e altre cagate simili, ma sacerdote e sacerdotessa o sacerdota no, guai, no se pol.
    Eppure il sacerdozio femminile è previsto in molte religioni, non solo “pagane”, ma anche cristiane protestanti dove è previsto non solo il sacerdozio, ma anche l’episcopato femminile. Ma nella chiesa cattolica no e quindi non doveva esserci neanche nel Gioco del rispetto. Quindi si è vista la ridicola situazione delle cattoliche Martini e Grim che blateravano contro gli stereotipi di genere laici purchè non si toccassero quelli religiosi della loro chiesa. Da anticlericale preferisco Porro che almeno è coerente.
    Ora la sinistra laica, ridotta a nulla fuori dal PD e quasi nulla dentro il PD neo-democristiano, non trova di meglio da fare che continuare a fornire le damigelle d’onore che portano gli strascichi a queste ex assessore catto-establishment, prime responsabili dei risultati elettorali, andando ancora dietro a questo giochetto del klinz con la destra che ringrazia per i voti che gli ha portato.
    Invece non si è vista l’ombra di una riflessione autocritica sul voto di massa dei ceti popolari alla destra, nei quartieri periferici da San Giacomo fino a Borgo San Sergio. Non c’è un problema di cambiamento di linea? Va tutto bene così, è il popolo che ha sbagliato e bisognerebbe togliergli il voto e lasciarlo solo alle èlite come è arrivato a scrivere qualche cretino?
    O invece bisognerebbe finirla di mettere in primo piano robe per borghesi politicamente corretti e pensare ai problemi materiali dei ceti popolari, delle periferie, dei precari, cioè di tutti coloro ai quali l’establishmet fa pagare la crisi per conto del capitale usando anche diversivi come i giochetti per educare i bambini al politicamente corretto – ma con clausola di salvaguardia per gli sterotipi di genere nella religione -, le menate sugli asterischi da mettere in fine di parola, i divieti alle pericolosissime miss in piazza e modelle sui manifesti.
    Andare dietro a questi diversivi dell’establishment catto-piddino e alle sue lotte di potere dentro la chiesa locale, porta ad azzerare la sinistra – percepita ormai come un’appendice del capitale – perchè nel frattempo, a loro modo, dei problemi materiali dei ceti popolari, la destra e il M5S ci pensano e se ne occupano.

  10. Fiora ha detto:

    @7
    un sultano sbriso che publica l’Iban per chi che vol farghe un regalo de noze…

  11. Fiora ha detto:

    s’el meteva l’iban dei frati de Montuza el becava punti

  12. Fiora ha detto:

    oviamente ironizo .a mi più che l’improbabile rais de noantri me fa de rider che se possi corelar l’abolizion del contestado gioco del rispetto (miga che tuti stravedeva eh?! ognidun cole propie motivazioni…) con le attuali prove de forza de un Erdogan (definido appunto il sultano) per consolidar la sua autorità.
    Al Nostro, in questo ambito oltre a meter in pratica questo enunciato del suo programma elettoral, più de qualche piada ai disuasori durante el giro d’Italia nel secondo mandato e qualche recente sparada peregrina senza seguito dela serie armiamo la polizia, no xè che podemo contestar altro no?
    Certo che quela de l’Iban lo squalifica no poco, ma nel contempo lo ridimensiona, alontanandolo ani luce da acostamenti col ditator in ogeto e cola categoria in general
    L’autocrate preleva forzosamente.El botegher …monetiza!

  13. Zogatolon ha detto:

    Aldo, giocare all’anticlericale non porta sempre a dire cose intelligenti in quanto mescoli i limiti dei politici cattolici con gli obiettivi del progetto. Proporre ai bambini professioni inesistenti (sacerdotessa nella religione cattolica non esiste…) sarebbe sí strumentalizzare i bambini per fini ideologici.
    Se poi senti l’esigenza, per non sentirti in difetto, della ricerca di una “purezza coerente” che ti porta ad apprezzare Porro, beh…lo trovo preoccupante…qualche domanda dovresti fartela.
    Vedo che la complessitá, il meticciamento, non le consideri valori ma ostacoli…”clericali”…”anticlericali”…”donne”…”uomini”…”italiani”…”stranieri”…???

    Sai Aldo sputare sopra ad un lavoro di persone che non giocano a fare i politicanti ma che con serietá lavorano da anni su tematiche difficili mi sembra infantile…apprezzare coerenze altrui…anche…

    Una lotta contro il patriarcato e contro il ruolo/potere tradizionale scientemente asimmetrico dell’uomo sulla donna é una lotta esterna ed interna alla chiesa cattolica, se fosse stato un “progetto del klinz” comevdici tu non staremmo ancora qui dopo piú di un anno a discutere.

    Periferie, ceti sociali in difficoltá, tematiche del lavoro sono temi importantissimi ma che non /centrano un “klinz” con il gioco del rispetto.

    “Mettere in primo piano robe per borghesi politicamente corretti e pensare ai problemi materiali dei ceti popolari…”…Aldo studia ti prego, su questo si nota pesantemente la tua ignoranza…non credi che prevenire la violenza sulle donne, il bullismo, non siano problemi reali e materiali?

    Lo sai che sono tematiche trasversali sia di ceto sociale…che, visto il tuo esempio, anche politicamente trasversali?

    Approfondisci i problemi e scoprirai una realtá che ti sconvolgerá e spero appassionerá e magari invece di criticare chi cerca di combattere i problemi inizierai avcombattere chi i problemi li provoca e ti assicuro che non é la Martini…

  14. giorgio (no events) ha detto:

    Me gà impressionà che el nostro Robertino, prima roba che gà fato in questo suo terzo (!) mandato, xe stà de disfar un progeto (perfetibile, che podèmo discuter e migliorar, ma no stroncar) che puntava a eliminar disparità e superar i stereotipi; per dirla come “8 Zogatolon”: se quel iera el zogo del rispeto, chi lo vol cavar xe per el zogo del dispeto.
    Come me gà impressionà Recep Tayyip che dopo un tentativo de golpe militare, sospendi maestri e prof: ghe fa più paura la cultura che le armi.
    Mentre che pel sultano turchese se podeva spetarse una reazion “integralista”, qua a Trieste no me pareva che el novo sindaco fussi un catolico oservante e frequentante; pertanto gò visto l’opera de un “suggeritore” vizin ai fondamentalisti religiosi che zerca de instradar la nova giunta.

  15. Furio ha detto:

    Me son ricordà che de picio le maestre in asilo quando le voleva star in pase ne fazeva far el “zogo del silenzio”: tutti sentai fermi e ziti e far finta de dormir.
    Tornemo a più de 60 anni fa. E per i grandi, altro zogo: tutti in pìe in strada a far finta de leger.

  16. aldo ha detto:

    “Qualche domanda dovresti fartela”, infantile”, “Aldo, studia ti prego”, “si nota pesantemente la tua ignoranza”. Altro che @Zogatolon. E’ venuta fuori la vera natura di questo personaggio. E’ montato in cattedra e quindi si merita un bel calcio nel culo virtuale. Le pratiche antiautoritarie mi sono sempre piaciute.
    Per il resto io ho fatto un discorso politico critico interno alla sinistra – su come si è posta sulla questione – e non relativo al giochetto del quale me ne frega meno di niente. Che lo vendano nei negozi a chi lo vuole comprare con l’augurio di massicci acquisti. Punto

  17. aldo ha detto:

    Poi oltre al come si è posta (malissimo) la sinistra c’è anche la già sviluppata questione della natura da Stato etico dell’adozione pubblica del progetto, al di là dei suoi contenuti. Questa adozione pubblica è parte di quella recente impostazione “piscopolitica” in base al quale lo Stato dovrebbe occuparsi di orientare in senso politicamente corretto le emozioni dei suoi cittadini, nelle scuole dalle materne alle superiori e poi anche oltre per esempio con le miss da vietare in piazza e le modelle da sfrattare dai manifesti e domani magari con dei bei corsi per rieducare anche gli adulti ad avere le emoziono corrette e ad eliminare quelle sbagliate. Dietro a tutto questo c’è una corrente ideologica liberal-progressista che vuole farci progredire non solo materialmente, ma anche nelle emozioni. E di cosa è falsa coscienza questa ideologia liberal-progressista? Ops, chi si vede, il signor capitale nella sua versione post-moderna, con i suoi “tecnici” zogatoloni della psiche al lavoro che vendono tutto questo come un grande progresso da far compiere all’umanità.

  18. Fiora ha detto:

    @17
    “con dei bei corsi per rieducare anche gli adulti ad avere le emoziono corrette e ad eliminare quelle sbagliate”
    in effetti aldo è quel che disturba pure me e aldilà del demonizzato gioco.
    andare a lezione per imparare (come nel caso in oggetto)ad essere liberi di pensiero..un controsenso no?!

    ps. sono anni che ti leggo con estremo interesse, quasi sempre perfettamente d’accordo con te (dettaglio questo, come si dice da noi “indiferente” o ininfluente come scrivono quelli bravi) sempre apprezzando la tua cortesia e misura .
    MAI dico mai ti ho letto incavolato come nel post 16.
    Alora? Proprio perché inusuale per te, ben petada e viva l’A! 😀

  19. giorgio (no events) ha detto:

    a mi me par che qua (in sto logo, nei comenti qua sora) no xe più zogo e tantomeno xe rispeto. Son d’acordo con 15 Furio: femo tuto per finta, ormai femo finta de viver.

  20. bombastic reloaded ha detto:

    per mi questo zogo xe restado ai tempi de marco caco
    oggi xe la mula che no ga rispetto pel mulo
    la va fora de sera con altri, se la fa con l’amica e col mato nei anta, la posta foto e la flirta su facebook per ciapar like, su certi social la se metti come ‘libera’ perchè i ghe provi
    parlando de lavor lo trova e lo cambia sai più facile del mulo
    per far la sacerdotessa no la ga bisogno della ciesa che i culti strani in giro no manca
    questo zogo va ben pel mondo de mia nonna e mio nonno
    andassi fatto nelle case de riposo no nei asili

  21. Gianni Bua ha detto:

    @ 20………

    Chi sa perchè se un omo ga 100 e più babe, el xe un …casanova.. e tuti lo invidia.
    inveze, se UNA ga 100 e più omini la xe un p…anon ??

  22. aldo ha detto:

    @bombastic
    Me son permesso de farte un reloaded perchè prima in bar dele bobe me ga espresso questi contenuti de pensiero sul tema e me xe parso giusto darghe spazio nela discussion

  23. aldo ha detto:

    @Gianni Bua
    Di solito i Casanova sono tali a parole e i pochi che lo sono nei fatti non è per fascino irresistibile, ma per opere di bene. Quelle che traggono vantaggi dalle relazioni e dai matrimoni, ormai se ne vantano e passano per furbe. Il capitalismo postmoderno è libertino, non fabbrichetta/ufficio e famiglia come quello industriale fordista.

  24. John Remada ha detto:

    @21 Una parte di merito è di chi vuole integrare e mantenere usi e costumi di certi “ospiti” stranieri…..non sarai mica di quelli che vogliono le botti piene e mogli ubriache ,egregio Bua? Non solo, l’ultima Little Big Horn della lisergica sinistra è anche il fatto che questi fanno più figli,anche perchè è lecito avere più mogli,mentre l’italiano “pigro” sta facendo fallire la razza degli umani! Quindi ben vengano i Casanova,così anche non si denigrano certe donne,come le hai chiamate tu….un saluto Bua, sempre volentieri dialogo con la controparte,e sei rimasto solo tu,del resto.

  25. LuisaG ha detto:

    il gioco del rispetto (?) è bandierina del PD e suoi alleati, non dell’ ente. In questi ultimi 5 anni si sente solo ” pd fatto questo” “noi del PD”ecc.. quando uno/a viene eletto rappresenta la carica elettiva e NON IL PARTITO, dato che i soldi usati non sono del PD ma dei contribuenti va benissimo che l’abbiano cancellato. A me nessuno ha chiesto nulla, e quando d si usano danari PUBBLICI per educare i FIGLI ALTRUI ai propri valori IMNPOSTI e non condivisi va bemnissimo la cancellazione del progetto.
    L’educazione si fa innanzitutto a casa e senmza riempire la testa di dogmi religiosi o politici e ancor meno le strade di clandestini a spese della collettività.

  26. John Remada ha detto:

    @25 Ottima sintesi,Luisa; del resto i fatti reali non ammettono repliche di sorta. Le sinistre sono ancora ai figli dei fiori,ma neanche là,almeno quel periodo era una rivolta contro idee arcaiche; quì hanno tentato di imporre l’impossibile,appunto con la pelle degli altri; gli ultimi fatti della Germania parlano chiaro sui risultati scontati di questi folli progetti.Credo che dopo anni di malgoverno anche Monfalcone cambierà timone e timonieri.

  27. Gianni Bua ha detto:

    @ 25 e v26……….
    Il gioco del rispetto non è stato imposto a NESSUNO. I genitori dei bimbi/e coinvolti erano stati TUTTI preventivamente invitati a dare il loro parere; quelli che avevano accettato (tutti pedofili/gay/diversamente cattolici)erano pienamente a coscienza del programma. Se Luisa ( o chi per essa) non ha partecipato alle riunioni di spiegazione, può solo nascondersi nel…bagno… e tirare l’acqua. Nessuno ha imposto nulla, chi non era d’accordo poteva farlo presente; peccato che l’80 %
    scarso aveva dato il suo nulla-osta.
    Viva la dittatura delle minoranze ?????? In una città che ha la seconda percentuale in Italia di over-65 sono loro quelli che decidono l’avvenire dei loro (se ne hanno) nipoti ??

    Servus, GB

  28. giorgio (no events) ha detto:

    @26: scusi John, ma dov’è il nesso tra “gli ultimi fatti in Germania” ed il “gioco del rispetto”?

  29. John Remada ha detto:

    @28 Il nesso è nella risposta affermativa a Luisa ; i fatti di Germania sono riferiti agli episodi afghano / assalto coltello , siriano / machete omicidio ; tradotto in parole comuni ,questi erano inseriti a un rispetto europeo civile,con vitto ,alloggio e lavoro ,ma non è servito a nulla; non c’è un nesso diretto,ma indiretto.

  30. Andrea ha detto:

    @29 ma che c’entra questo col gioco del rispetto triestino (che, ricordo, si limitava a dire che una donna può fare la muratrice e il maschio il casalingo)?

  31. John Remada ha detto:

    @31Ma io sono monfalconese….ho interpretato una variante del gioco stesso; onestamente Andrea,non sapevo neanche cosa era il vostro gioco,ma mi sembra sia stato tolto da Di Piazza,se non sbaglio. Un nesso però alle tue affermazioni lo possiamo trovare,pensi che i nostri “Ospiti stranieri” di vario genere si adatterebbero a avere la moglie muratrice in mezzo altri maschi,e loro a lavare il vestiario a casa? O per triestini intendi solo una fascia di persone predefita?

  32. Fiora ha detto:

    quel gioco poteva essere un utile strumento per accelerare l’ abbattimento di stereotipi e conseguente rigidità dei ruoli e modificazione della mentalità…sì ma per gente già culturalmente predisposta, precipuamente laica .
    …come sfondare una porta se non aperta già socchiusa negli ultimi anni .
    Il discorso cambia se si pretendesse di coinvolgere alunni di famiglie mussulmane. Era una scelta d’accordo, ma se urtava la sensibilità di scolaretti e famiglie di altre religioni l’esposizione del crocifisso, simbolo della cultura occidentale, figuriamoci l’invito a partecipare ad un gioco che insegni un” rispetto” che gli appare in contrasto con le regole del Corano
    Quindi sono d’accordo con te , Johnny.

  33. Fiora ha detto:

    in questi tempi turbolenti stiamo imparando che integrazione è una pia illusione.
    altro che “siamo in guerra, ma non di religione” Parlar d’amore interconfessionale come predica Francesco mi appare irrealistico. Un Urbano secondo ci starebbe,altroché! deus vult e daghee!

  34. Fiora ha detto:

    pretendere di modificare stereotipi quando si vive fianco a fianco con chi questi stereotipi li ha radicalizzati nel proprio credo è rifiutarsi di capire che limitazioni alla propria libertà a pro della sicurezza sono a questo punto la sola scelta ragionevole. Non siamo kamikaze…NOI!
    meno zainetti e niente giochetti chissà se indispensabili, sicuramente “sacrileghi” agli occhi di certi immigrati.

  35. John Remada ha detto:

    @32 Del resto le posizioni nostre erano queste,già da prima dei fatti tragici accaduti e la scomparsa totale degli invasati ,che tanti insulti e disprezzo hanno cercato di tirarmi addosso,dice che altri argomenti sono inutili; ci sarà assai da ricostruire in ogni caso,una volta cacciato il renzino.

  36. Fiora ha detto:

    Mentre così si argomentava, un grande simbolico gesto da parte dell’Imam di Rouen mi smentisce e mi lascia sperare.
    Niente sepoltura religiosa al fanatico assassino del prete di quella località e solidarietà concreta dei mussulmani che pregheranno insieme ai cattolici
    Finalmente,anche se il prezzo pagato finora è stato così alto e chissà quanto lieviterà ancora…
    Che Francesco abbia ragione lui e che non sia più tempo di Crociati in armi sia pure per difendersi, bensì di dialogo e di collaborazione per la pace? Mah, magari!

  37. John Remada ha detto:

    Ho sentito e mi associo, del resto loro non sono certo quelli dei permessi premio e libertà varie a spese altrui,se serve hanno la mano pesante,al di là della religione; quindi dialogo e fratellanza va benissimo,ma mano pesante con tutti i fuorusciti dalle regole. In ogni caso ,se qualcuno non lo sapesse, questi criminali degli ultimi attacchi non seguono nessuna regola del Corano,sono plagiati da santoni pazzoidi che hanno storpiato la religione; ragion di più per non accoglierne a più non posso e non spedirne indietro nessuno. L’ultimo che si è fatto saltare in Germania avrebbe dovuto essere sotto chiave,era in attesa di espulsione,ma girava libero.Come li chiamavano i CIE in nostri buonisti ? Prigioni per innocenti? E brava frau merkel!

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