24 Giugno 2016

Un fantasma ti passa accanto e ti viene a trovare

Conosco Simone Zampieri, aka The Leading Guy da qualche tempo. E posso dirvi che se pensate di trovarvi di fronte all’ennessimo fenomeno da baraccone impreziosito dall’epidermide del marketing, beh, vi sbagliate di grosso. Simone non sa neanche cosa sia il marketing e non ne vuole sapere.

Siamo concentrati nel guardare il mondo girarci attorno, anzi, lo riflettiamo attraverso lo schermo dello smartphone che una volta si chiamava cellulare, e ci vediamo uomini stanchi, quelli che spesso nessuno conosce, e che Simone in maniera gentile e silenziosa va a scovare per tramutarli in canzoni. Ok, i cantautori fanno questo da sempre, o meglio, dovrebbero farlo, giusto?

Quando capisci che un musicista sta lavorando? Non lo vedi, e’ ovvio. Tu fai altro nella vita, casomai ti siedi, ascolti, applaudi e te torni a casa – non sempre – ricordando un motivo, l’armonia, quasi mai il testo, e quel momento in cui congeli il ricordo. Simone lo vedi camminare – in bicicletta ultimamente -,gli stessi occhiali da sole e lo stesso modo scanzonato, a volte irritante, di uno che sembra passi attraverso le persone, alla stregua di un fantasma. Ecco, lui in quel momento sta lavorando.

Simone e’ un fantasma. Ti passa accanto e soffia. Poi sparisce per un po’. Quando ritorna ti dice che e’ andato a trovare Ugo Borsatti, il grande fotografo triestino che grazie alle sue fotografie che ritraggono una svogliata Trieste durante l’amministrazione anglo-americana, in un qualche modo ha dato il titolo all’album Memorandum. Oppure condivide con te gli elementi del suo quotidiano, un caffe’, quella sua maledetta passione per la Vecchia Signora.

Non vi diro’ che l’album e’ figo, compratelo, imperdibile. Non lo faro’ perche’ Simone, il marketing, non sa neanche cosa sia. Ma se c’e’ una cosa che Simone sa, in maniera molto chiara, e’ proprio come cambiare il ritmo delle tue emozioni. Un giorno siamo andati a fare un giro in montagna. Non grandi altitudini. Dormiamo fuori, dentro ad un ricovero in pietra che qui in Friuli Venezia Giulia chiamiamo casera. Simone non andava in montagna da molto, molto tempo. C’era anche parecchia neve. Lui si e’ portato la chitarra. Vicino al fuoco, la sera, ha cantato, suonato, e quel silenzioso modo di passarti accanto – il fantasma – e’ venuto a farmi visita, anche a 1500 metri sul livello del mare.

Perche’ spesso abbiamo bisogno di quel mare, come punto dal quale partire, un grado zero, una metratura assente nel perimetro che ogni giorno percorriamo per andare, in fondo, chissa’ dove. Mi piacerebbe che Simone scrivesse del mare, di questo mare, qui, nel punto piu’ a nord del mar Mediterraneo, in una citta’ che spesso e volentieri s’inquieta neanche fossimo in un qualche bazar a Tunisi.

Ma Simone non scrive di mare, non sempre; scrive di animi irrequieti, di chi, per intenderci, va a fare la spesa e non sa se arrivera’ alla fine del mese. Parla di lui, delle sue visioni, di quello che i libri dicono di noi, del mondo in cui sopravviviamo. Scrive di pirati, ma non del loro mare.

TLG e’ un nome che lui ha scelto. Il verbo condurre deriva da conducere in latino, ossia significa condurre insieme. Ed e’ esattamente cio’ che Simone vorrebbe che si realizzi.

Condurre noi stessi, quelli che stasera andranno a vederlo al Prosvetni Dom di Opicina a Trieste alle 21, che quando ti passa un fantasma accanto e senti quel soffio, egli stesso ti sta portando da qualche parte, in una qualche direzione, sia esso il campo giallo” che ognuno di noi ha dentro di se’, sia essa la voglia di partire per un altro viaggio:

ti sta conducendo verso dove il desiderio di cambiare e’ puntuale, dove sotto ad un tiglio qualcuno si guardera’ attorno e non capira’, perche’ in fondo, le cose piu’ belle non hanno quasi mai spiegazione.

E Simone, aka The Leading Guy e’ una di queste.

 

 

2 commenti a Un fantasma ti passa accanto e ti viene a trovare

  1. Anna C. ha detto:

    Adoro la musica di Simone!

  2. MovimentoControllato ha detto:

    Bel pezzo.
    Super la musica di TLG.

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