31 Maggio 2016

Rete al femminile: nasce l’associazione che unisce le donne libere professioniste di Trieste

el sunto Stasera alle 20:30 da “Mimì e Cocotte” la presentazione ufficiale alla città davanti alle assessore comunali di Trieste

Restare in “rete” fra donne libere professioniste del territorio, fare autoformazione e alfabetizzazione digitale; creare collaborazioni e scambiarsi esperienze utili in ambito professionale. Sono questi gli obiettivi che si pone la nuova associazione “Rete al femminile” di Trieste – aderenti un’ottantina fra imprenditrici e freelance – che si presenterà ufficialmente alla cittadinanza stasera, martedì 31 maggio, alle 20:30 nel ristorante “Mimì e Cocotte”, in via Cadorna 19.
Davanti alla schiera delle assessore comunali di Trieste (Laura Famulari, Antonella Grim e Elena Marchigiani e Fabiana Martini), la presidente Carlotta Cabiati, commercialista di professione, racconterà lo spirito con cui ha preso il via nel territorio la sezione triestina dell’omonima associazione di promozione sociale, costituitasi a livello nazionale lo scorso 8 marzo a Milano.
«L’idea di creare una “Rete al femminile” – spiega Cabiati –nasce nel 2013 da Gioia Gottini, imprenditrice torinese che, sulla scia dell’esempio americano, decide di mettere in connessione tra loro le donne professioniste e freelance della città di Torino. Il progetto ha talmente successo che si diffonde rapidamente in tutta Italia, arrivando ad oggi a contare 35 reti attive e quasi 3mila partecipanti».  
Tramite la “leader” Cabiati (così la Rete definisce le referenti di ciascuna città), a Trieste le donne partecipanti si comunicano quotidianamente attraverso il gruppo Facebook “Rete al femminile – Trieste” e si incontrano una volta al mese prevalentemente da Laby (spazio di coworking con area bambini in via Cicerone, che funge a sua volta da “aggregatore” femminile).
Obiettivo comune la volontà di promuovere, in una logica di sostegno reciproco, il talento delle donne che in qualsiasi settore lavorano in proprio: le partecipanti possono dunque essere freelance, libere professioniste, imprenditrici, a partita iva, ma anche fondatrici di società o di startup e proprietarie di attività online o di negozi.

«Con l’incontro di domani – così Cabiati – abbiamo il piacere di presentarci personalmente alle donne che rappresentano le nostre istituzioni locali e a tutti coloro sono curiosi di conoscerci da vicino. Sarà un momento di confronto per poter fare insieme il punto della situazione sulle donne nel nostro territorio, per capire cosa è stato fatto in passato e cosa ancora si può fare per le imprenditrici di Trieste e le donne che aspirano ad esserlo».

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