25 Maggio 2016

Trieste xe per bici: perfetta per andare a lavoro evitando il traffico

el sunto "Andare in bici in città assomiglia ad uno sport estremo; solo che invece di far salire l'adrenalina a me sale la bestemmia"

Continua la rubrica nata sulla scia del progetto In Salita di  Alba Zari e Sharon Ritossa.
Una fotografia istantanea della situazione ciclabile a Trieste, concentrandoci direttamente sull’esperienza di chi la bicicletta la usa quotidianamente, sfidando quel motto duro a morire e che, col tempo, vorremmo invece ribaltare.
L’obbiettivo è dimostrare che sì, Trieste xe anche per bici.

Il nostro progetto, che si appoggia all’idea di Alba e Sharon, vuole proseguire nel loro lavoro.Chi vuole partecipare e dare il proprio contributo può mandare una sua foto in bici e le sue risposte alle quattro domande a manna@bora.la.
Vi ringraziamo in anticipo.

La testimonianza di oggi è di Marco Svevo

 

  1. Descrivi la tua bicicletta.

Le mie biciclette, vorrai dire: una mtb moser dei primi anni novanta che utilizzo per gli spostamenti urbani e qualche giretto “breve” (tipo trieste-cittanova); e una ktm da trekking offroad, dotata di ammortizzatore anteriore e portapacchi per i giretti piu’ lunghi (tipo trieste-danzica l’anno scorso).

2. Da quanto tempo utilizzi la bicicletta?

Da sempre. Cominciando dal triciclo, per poi passare a una graziella,  una torpado biammortizzata e  una bici da corsa.

3. Dove ti porta la bici?

Un po’ ovunque. soprattutto mi porta dai miei amati “cappuzzini” in slovenia (koper, izola, portoroz), ma  anche al lavoro. La prima esperienza di bike to work risale al periodo in cui facevo il bagnino, anzi l’assistente bagnanti, a grignano: partivo da muggia, lasciavo la macchina allo scalo legnami e prendevo la bici. Mi facevo le mie 12 orette al “Sirena” e poi tornavo, godendomi il tramonto e gli automobilisti imbottigliati nel traffico. Nel 2012 mi sono trasferito a trieste e per coprire il percorso  casa-libreria (fino a dicembre 2014 ho lavorato alla libreria Borsatti), ho utilizzato quasi sempre la bici. Anzi, quando mi capitava l’orario spezzato facevo  quattro volte il tragitto; e durante la  pausa pranzo andavo a farmi un giro in bici, ovviamente, o in canoa. E da qualche anno, dopo aver scoperto il cicloturismo, mi porta anche in viaggio.

4. Trieste xe per bici?

Dipende. Come ha detto qualcuno prima di me  andare in bici in città assomiglia ad uno sport estremo; solo che invece di far salire l’adrenalina a me sale la bestemmia: tra piste ciclabili inesistenti o mal progettate, pedoni ed automobilisti fastidiosi, una scarsa propensione al rispetto per la bicicletta, non si può dire che la vita per i ciclisti sia facile. Anche il fatto che abbiano la tendenza a dividersi in “cricche” non aiuta: quelli con la bici da corsa, quelli con la downhill, quelli con la scatto fisso, ecc ecc.
Un vero peccato è che non ci sia il servizio di bike sharing: perché capodistria sì e trieste no? Comunque, complice la crisi e certe idee di decrescita che vanno diffondendosi sempre di più, prima o poi ci arriveremo, per cui alla fine voglio rispondere cosi’: trieste SARA’ per bici.

trieste bici svevo

1 commenti a Trieste xe per bici: perfetta per andare a lavoro evitando il traffico

  1. Erika ha detto:

    Aiuto, qualchidun me spieghi come che xe godibili gli automobilisti imbottigliadi nel traffico

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