7 Novembre 2015

Zoran begins

el sunto Una divertente commedia con Eugenio Allegri e Maurizio Zacchigna in scena al Bobbio racconta il passato di Zoran, quello del film di Matteo Oleotto.

Come Batman, Ironman e ogni supereroe che si rispetti, adesso anche lui ha un capitolo dedicato alle origini. L’impacciato adolescente del film Zoran, il mio nipote scemo viene raccontato nella commedia Zoran e il cane di porcellana, inscena al teatro Bobbio fino al 15 novembre.

Co-prodotto dal Dramma Italiano di Fiume e da La Contrada, lo spettacolo racconta vicende anteriori a quelle raccontate dal film di Matteo Oleotto prodotto da Tucker Film, e vede in scena un bravissimo Stefano Bartoli nei panni di Zoran, oltre a Eugenio Allegri e Maurizio Zacchigna, Elvia Nacinovich.

Nel film del 2013, molto poco viene rivelato del passato di Zoran: sappiamo solo che viveva in un paesino oltre confine con una nonna morta poco prima. Grazie a questa commedia conosciamo finalmente la ricca nonna e altri personaggi del paese, implicati in una complessa rete di rapporti che si chiariranno, dopo molti colpi di scena solo verso il finale.

Se la presenza di Zoran costituisce per lo spettacolo uno dei punti di richiamo più evidenti, è il personaggio della nonna, una donna ruvida e vendicativa, quello più interessante. Per colmare la propria incapacità di amare il prossimo, la volitiva Anja, Elvia Nacinovich, si impegna senza sosta a ordinare il piccolo paese e le vite dei suoi abitanti (tra cui i vicini di casa interpretati da Rosanna Bubola e Maurizio Zacchigna e il dottore interpretato da Eugenio Allegri) secondo i propri schemi e le proprie fantasie, senza preoccuparsi dei sentimenti altrui o della legge, qui rappresentata da una coppia di buffi poliziotti (Mirko Soldano e Giuseppe Nicodemo).

Tra equivoci strampalati e gag dai tempi comici perfetti si fanno spazio drammi piccoli e grandi, ma (quasi) tutto si risolverà nel migliore dei modi. Sotto l’attenta regia di Andrea Collavino gli attori danno un’ottima interpretazione, sostenuti dal testo intelligente di Aran Kiam, capace di raccontare qualcosa di nuovo e inatteso sul personaggio di Zoran senza tradirlo e senza restarne succube, e da una bella scenografia che mescola interno ed esterno – quasi a indicare che nelle dinamiche di paese questi due spazi non sono poi così nettamente separati.

Spettacoli fino al 15 novembre al teatro Bobbio, ore 20.30.
Spettacoli pomeridiani domenica e martedì, ore 16.30.

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