18 Settembre 2015

Arte, il face to face di Lange e Zappalorto in mostra a Trieste

el sunto Due differenti personalità artistiche, apparentemente distanti hanno saputo raccogliere la proposta di misurarsi in un inedito “Face to Face”.

Sabato 19 settembre 2015 alle ore 18.30, la galleria d arte contemporanea, MLZ Art Dep, (in via Galatti,14, a Trieste), inaugura la doppia personale Thomas Lange e Ampelio Zappalorto. “Face to Face”, a cura di Davide Sarchioni.
Due differenti personalità artistiche, apparentemente distanti hanno saputo raccogliere la proposta di misurarsi in un inedito “Face to Face”.

Interessanti le congruenze e punti di vista diversi a partire dalla propria biografia: Thomas Lange (1957), pittore berlinese, è stato uno dei protagonisti della vivace scena artistica di ex Berlino Ovest negli anni Ottanta, esordendo fra i cosidetti “giovani selvaggi”. A seguito del crollo del Muro, decide di stabilire il proprio Atelier nelle campagne dell’Italia Centrale dove, il contatto con la cultura locale e con un passato storico-artistico di capitale importanza, diventerà il punto di riferimento della propria ricerca e favorirà la progressiva trasformazione del proprio linguaggio pittorico.
Ampelio Zappalorto (1956), nato a Vittorio Veneto (TV), si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia e arriva a Berlino Ovest nel 1984, dove ha conosciuto il lavoro di Lange, respirando a pieno quel particolare clima di internazionalità e di commistioni culturali di una città che diventerà nel corso degli anni la sua patria adottiva, assecondando i suoi molteplici cambiamenti, soprattutto quelli intercorsi dalla riunificazione fino ad oggi.
La vicenda biografica di Lange | Zappalorto vede così un primo momento di condivisione individuabile proprio nella ricerca di una nuova patria d’elezione, ma di segno diametralmente opposto: la fuga dalla Germania verso l’Italia per Lange equella dall’Italia verso la Germania per Zappalorto, dalla provincia alla città. Uno scambio di nazionalità, di scenari e di contesti culturali che ha notevolmente influito nei percorsi creativi dell’uno e dell’altro, pur senza mai dimenticare il proprio DNA originario. A distanza di trent’anni l’incontro Lange | Zappalorto si pone ora nei termini di un vivace e avvincente confronto: un “faccia a faccia” fra due individualità ben connotate e dal forte temperamento che si svolge attraverso una selezione di lavori allestiti negli spazi della galleria, fra diversi ritratti e autoritratti, sia reali, sia metaforici, proposti in un costrutto organico e in sé coerente, ma in grado di evidenziare le peculiarità di un acceso dualismo per innescare inaspettate connessioni fra le opere, in un continuo scambio dialettico.
Thomas Lange è soprattutto un grande pittore che è riuscito nel tempo ad emanciparsi da certi modi “selvaggi”, riformulando continuamente le tappe di un autentico percorso evolutivo. Ampelio Zappalorto è un artista estremamente sfaccettato e multiforme che utilizza svariate tecniche nel graduale approfondimento della propria ricerca, spaziando senza sosta da un medium all’altro. Ma il lavoro di entrambi condivide un’impellente necessità dichiarativa di carattere identitario e di ambito esistenziale, dove il vissuto personale costituisce l’irrinunciabile base di partenza a cui attingere costantemente per sperimentare se stessi in rapporto con l’altro, in relazione alla storia, alla società e ai processi culturali, sollecitando ulteriori riflessioni.
Thomas Lange presenta dipinti di grandi e piccole dimensioni scelti fra diversi cicli di lavori realizzati fra il 2012 e il 2015, con autoritratti e ritratti di familiari, del compagno Mutsuo, dell’amico Reinhard o di amici trasfigurati in qualcos’altro (War-Apostel), desunti tutti da scatti fotografici e realizzati attraverso un procedere per reiterate stratificazioni cromatiche e ridipinture del quadro da cui emerge una tensione problematica, tutta interiore, svolta tra astrazione e figurazione, per approdare ad immagini complesse e di grande forza espressiva, quale risultato di una violenta e straripante azione pittorica. Ad essi si collega un serie di piccoli ritratti di artisti del passato (2015) e un gruppo di terrecotte dipinte a freddo dal ciclo “Sebastian” (2007/2012), dove la ripresa iconografica del martirio di San Sebastiano si fa autoritratto metaforico dell’inquietudine dell’artista.
Le opere di Lange si interfacciano con quelle di Ampelio Zappalorto, in un “botta e risposta”, a partire dai lavori fotografici di diverse dimensioni realizzati fra il 1995/96 e disposte a dittico in cui alcuni dettagli del proprio autoritratto e del ritratto della sua ex compagna sono stati ritagliati e ricuciti con ago e filo sul volto dell’altro, effetuando così una sorta di mixaggio fisiognomico che allude ad una indagine identitaria esplicitata attraverso il concetto di androginia.Vi sono poi una serie di oggetti come doppi pantaloni o scarpe legate da un unico laccio (Golden Gate del 1992) che si fanno rappresentazione del concetto di “doppio”. Nel dipinto “Fino al termine della notte” del 2008 emerge, invece, la simbologia del “bambino” che, attraverso la propria ingenua sensibilità, riesce a cogliere aspetti della vita preclusi ai più. L’immaginario di Zappalorto è estremamente ricco di simboli ricorrenti, oggetti/feticci privati o altri come animali, la fanciulla, il bastone, l’albero, tutti portatori di significati enigmatici di attinenza autoreferenziale che introducono lo spettatore verso un viaggio misterioso denso di riferimenti. Il modus operandi di Zappalorto ha a che fare con una componente di imprevedibilità e con una mancanza di progettualità che trasformano ogni lavoro in tracce di un discorso mai finito, che rimanda di opera in opera.

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