2 Agosto 2015

Il serpentone della TCR attraversa la Venezia Giulia

el sunto La Trans Continental Race passa in questi giorno attraverso la nostra regione. La cronaca

Sembra incredibile eppure, dopo 2500 km di gara, assistiamo a un testa a testa tra Josh Ibbett e James Hyden. La differenza tra i due, che in queste ore pedalano in Bosnia verso il Montenegro, è ridottissima. Il quarto Check point, dopo il Mont Ventoux, la Strada dell’Assietta e Vukovar, è posizionato sulla sommità del Monte Lovcen in Montenegro. Poi sarà una volata sul filo del sonno. Sì, proprio del sonno, perché a separare i due concorrenti ci sono una manciata di minuti, quelli che uno rispetto all’altro a dedicato a una sosta, un pisolino, magari a bordo strada, su una panchina, dove capita insomma.
Sono solo cinque gli atleti ad esser già transitati per Vukovar. Dietro i battistrada c’è un tignoso francese, Alexandre Bourgeonnier, #17, che si sta comportando benissimo ed è in gran rimonta.
Primo degli italiani è Piero Rivoira che è appena transitato in Slovenia e naviga intorno alla quarantesima posizione. Ha una forte tendinite al piede, la stessa che sta facendo tribolare Ouaja Stephane, partito con una bici a scatto fisso e che, in puro spirito naif, ha deciso di scendere in Italia fino ad Ancona e approfittare di un traghetto legale fino a Spalato. Da lì andrà direttamente al CP4 sul Monte Lovcen e poi dovrà puntare a Vukovar prima della volata finale. I Check Point infatti possono essere affrontati a piacere anche se restano aperti ufficialmente in una determinata fascia temporale. Teoricamente Stephane potrebbe arrivare in Montenegro prima della coppia di testa ma dovrebbe rifare, al contrario, la strada per la città martire della Croazia. Se nel frattempo il CP3 fosse chiuso, potrebbe autocertificarsi, con un timbro, uno scontrino, una foto, e puntare al Bosforo per concludere in tempo utile a partecipare al grande party del 10 agosto. Tattica e strategia ma anche tanta voglia di provare a disegnare, a modo proprio, una strada. E determinazione. Quella che ha messo in campo Andrea Collino, #138, costretto a numerosi pit- stop per sistemare la ruota posteriore e che tra poche ore passerà da Gorizia. O quella buttata sul piatto dal milanese Giancarlo Avella, #147, che ha dovuto allungare il percorso dopo aver sbagliato strada.
A ricordarci che serve anche la fortuna ci ha pensato Martin Mcconnell, investito da un auto nei pressi di Pavia e ricoverato al Policlinico San Matteo con bacino, gamba e vertebre fratturate. Gli auguriamo di riprendersi in fretta. E nel rammentare che, ancor oggi, l’intera Europa e soprattutto l’Italia, è ben lontana dall’essere un “bike friendly”, con poche invidiate eccezioni, non si può non ringraziare alcuni ragazzi d’oro. Saputo dell’incidente accaduto a Martin, è partito un rapidissimo tamtam sui social e via mail che ha portato Mattia Biffi, Gianmarco Vignati e Alberto Varni, tutti finisher della TCR nel 2014, e moltissimi amici della “Lucida Follia” ad accorrere al capezzale dello sfortunato ciclista. Offrendogli supporto logistico e assistenza, in attesa dell’arrivo dei parenti, hanno cercato di rendere meno gravi le ore successive all’intervento. La grande famiglia della TCR, aperta a tutti, non abbandonerà Mcconnell e già si sta organizzando per andare a fargli visita nei prossimi giorni.
Se vi siete appassionati alle gesta di questi ciclisti, proprio in questi giorni, molti attraversano la Venezia Giulia, soprattutto dalle parti di Gorizia. Potete seguirli qui, sui social, nella pagina Transcontinental (Italiano), sul sito Transcontinental Race o provando a scendere in strada per incrociarli live. Buone pedalate a tutti.

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