23 Maggio 2015

Monumento alla clanfa: domani lo studio in via Mazzini

el sunto Un monumento alla clanfa, l'originale idea di Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin. Domenica lo studio per la realizzazione

Un monumento viene realizzato per rappresentare eventi, personaggi, per celebrare la storia e la cultura di un territorio. Alle spalle di ogni monumento c’è uno studio che, oltre a essere la base della sua ricerca estetica e concettuale, mette in relazione il monumento stesso allo spazio urbano e architettonico nel quale è inserito.

Domenica 24 maggio, alle ore 15.00, ci sarà dunque un intervento partecipato in Piazza della Repubblica.

L’obiettivo degli autori Aldo Giannotti e Pablo Chiereghin è di lavorare con la cultura popolare avviando uno studio per il monumento al tuffo tipico triestino, la clanfa, facendo diventare questa ricerca la fase centrale del nostro intervento per ArTS.

Da un lato la clanfa è un segno effimero e trasversale della cultura popolare triestina che attraversa generazioni e ceti sociali e si riflette nel legame tra mare e triestini, toccando tematiche del disimpegno, del gioco e della sfida. Un tuffo “sbagliato” e pieno di contraddizioni, un nome bavarese, l´obiettivo di schizzare, uno stile forte che si differenza dalla spanciata solo per pochi accorgimenti che lasciano senza parole chi lo vede per la prima volta. Le stesse contraddizioni sono presenti anche nello studio di un monumento al tuffatore. La temporanea ed effimera natura del tuffo sono lontane dal concetto statico ed eterno di monumento, la raffigurazione del volo e dell`impatto con l’acqua non hanno diretta traslazione in materiali e tecniche classiche usate nella realizzazione di opere monumentali.

L’intervento sarà dunque la ricerca di riprodurre, in relazione allo spazio urbano e architettonico, la peculiare plasticità del tuffo attraverso la collocazione di un tappetto elastico che permetta ai partecipanti di ri-attuare i movimenti della clanfa fino al contatto con la superficie. Questa struttura, temporanea e partecipativa sarà il basamento iniziale del nostro studio per la realizzazione del monumento alla clanfa

ll tuffo a clanfa prende il suo nome dalla postura del tuffatore al momento dell’ingresso in acqua. In dialetto triestino Clanfa, significa rampino, graffa o appunto ferro di cavallo, e i triestini l’hanno ereditato dal «klampfe» del dialetto bavarese.

La clanfa base si esegue staccando dalla terraferma fronte all’acqua, durante il volo si assume una posizione “ovoidale” tale da permettere di raggiungere l’acqua in posizione orizzontale, con gambe e braccia tese proprio a disegnare un immaginario ferro di cavallo. Appena entrato in acqua ci si apre sotto il pelo dell’acqua in maniera da aumentare il più possibile la superficie dell’acqua spostata che richiudendosi dietro la schiena del tuffatore permette allo schizzo di esplodere verso il cielo.

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3 commenti a Monumento alla clanfa: domani lo studio in via Mazzini

  1. Fiora ha detto:

    e sul basamento scolpita la madre di tutti i quesiti: ” go schizà ?”

  2. Diego Manna ha detto:

    hahaha vero 😀

  3. aldo ha detto:

    per par condicio ghe vol anche un monumento ala Porfirio

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