23 Aprile 2015

Sui morti in mare, sullo straniero, sull’avvenire

el sunto Pubblichiamo l'incipit del post, tratto dal blog di Luigi Nacci che affronta il tema dell'accoglienza.

Ndr. Pubblichiamo l’incipit del post, tratto dal blog di Luigi Nacci che affronta il  tema dell’accoglienza.

Al viandante aprivo le mie porte
Giobbe 31, 32

Barbari sono tutti coloro che hanno una pronuncia pesante e impastata
Strabone, Geografia, libro XIV

«Allo straniero non domandare il luogo di nascita, ma il luogo d’avvenire», scrive il dimenticato Edmond Jabès in Uno straniero con, sotto il braccio, un libro di piccolo formato. E scrive anche: «lo straniero ti permette di essere te stesso, facendo di te uno straniero», a patto che lo si guardi di spalle, che la visione del suo volto non sia piena, perché «ciò che ti è davanti riflette la tua immagine; ciò che ti è dietro, il tuo volto perduto». Ho pensato a queste parole in questi giorni, ho tentato di depositarle nel silenzio, sperando quasi che non fossi più costretto a pensarle, ma che si pensassero da sole, e mi accompagnassero per mano. «Bisogna imparare a scrivere con parole inzuppate di silenzio», dice Jabès. Non dice di fare silenzio tra una parola e l’altra, ma di riempire le parole di silenzio. È tutt’altra cosa. È difficile.

Migliaia di corpi vengono verso di noi. C’è chi vorrebbe respingerli, chi eliminarli, chi si compiace che il mare li inghiotta. C’è chi si indigna per quell’odio, chi rende pubblici i nomi di chi odia, chi scende in piazza e li combatte. C’è poi chi resta indifferente a guardare, chi decide di non guardare, chi non si pone nemmeno il problema di guardare oppure no. C’è infine chi, per lavoro o come volontario, dedica il suo tempo ad accogliere quei corpi. In qualunque di queste schiere ci si trovi, la situazione non cambierà: quei corpi continueranno ad arrivare. Via mare, o via terra, supereranno muri, dighe, navi militari, reticolati, qualsiasi ostacolo possiamo immaginare. Non ci sono argini in grado di fermare un fiume in piena. Verremo travolti dal fiume.

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11 commenti a Sui morti in mare, sullo straniero, sull’avvenire

  1. anny ha detto:

    ancora guerre in questo folle mondo ed è naturale fuggire cercando nuovi orizzonti di pace!

  2. anny ha detto:

    …..e se l’italia smettesse di fabbricare e vendere le armi a quei paesi da cui fuggono i migranti,non vi sarebbero guerre infinite nè invasioni di massa ……ma c’è tutto l’interesse di mantenere paesi in guerra perchè i guadagni sono grossi e sicuri.

  3. Dario Predonzan ha detto:

    Se smettessero anche tutti gli altri Paesi, forse …

  4. anny ha detto:

    ovviamente…..non soltanto l’italia,il mondo intero dovrebbe smettere di fabbricare armi!

  5. sergio ha detto:

    il peggio è che tutti scappano dalle guerre ,e restano pochi a combattere l’inciviltà che avanza, a nessuno al mondo interessa fermare queste guerre che creano morte,povertà, e distruzione, i prepotenti prendono il potere, ci sono molti interessi per primo il petrolio, vendita di armi e altro, chi fugge non combatte, le guerre le fanno i giovani, giovani che oggi sono esaltati dalla religione che combatte l’odiato infedele, siamo nel 2015 e ci sono moltissime persone che credono ancora alle favole, è logico che si debba andare in soccorso a chi sta annegando, ma è illogico che poi salvati si debba mantenerli tutta la vita , l’Italia è in malora, e per sollevarsi nessuno sa in quanto tempo ci vorrà, di disoccupati ne abbiamo milioni, i soldi mancano, mi domando come,con che soldi, con quali sacrifici noi possiamo mantenere questa incessante invasione, che nessuno vuole ammettere, si devono fermare queste stupide guerre, che oltre a tutto non sono nostre, che gli migrati tornino alla loro cultura alle loro case alla loro vita, un giorno questa gente ci procurerà problemi, anzi già da oggi

  6. John Remada ha detto:

    Sono d’accordo , ma solo perché diminuirebbe l’inquinamento; per il resto i soggetti in questione continuerebbero a scannarsi con armi bianche di vario tipo, o con armi da caccia.

  7. anny ha detto:

    a parte l’inquinamento,non si costruiscono oggetti che producono morte,…..poi se gli uomini continueranno a utilizzare coltelli,forbici,bastoni,pietre,…per uccidere questo è un altro discorso.

  8. John Remada ha detto:

    @6 Puoi starne certo, Sergio. Queste cose sono lampanti, se ne accorgeranno quando saremo / saranno nelle sabbie mobili.

  9. Fiora ha detto:

    @6/9
    Superano un’ ingiustificata ritrosia ad esprimere un parere poco “cristiano” parimenti da parte mia.
    l’accoglienza è stato il tema del raduno dei sindacalisti a Pozzallo. In particolare il segretario della Cisl Annamaria Furlan si è prodotta in un fervorino strappalacrime papista, con accorato invito all’ Italia a continuare e all’Europa a cominciare fare il suo . Commovente! Col suo 27 assicurato! A Marchionne che gliele vada ad urlare nelle orecchie tutte ‘ste risapute demagogie.Magari gli fa colpo e lo converte!
    Alla Furlan, come a chi al post 8 teorizza di disarmi globali da più bello dei mondi possibili mi viene da dire se non il buon senso, consigli il buon gusto di evitarsele ed evitarcele certe scoperte dell’acqua calda . Innervosenti a fronte della realtà! Piedi per terra e (si fa per dire) che dio ci aiuti.

  10. Fiora ha detto:

    il che non m’impedisce di sconvolgermi davanti a quei volti smarriti dei migranti stipati sui barconi, né di commuovermi davanti ai piccoli migranti con chissà quale futuro, passati dalle braccia della mamma ( chi ancora ce l’ha!) a quelle dei soccorritori, né di provare orrore davanti alle bare allineate.
    Dolore e commiserazione “di pancia” garantiti. E’ forse disumano fare un paio di conti con la testa?

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