12 Marzo 2015

Etna a Divača. La pizza elevata a gourmet!

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Alzi la mano chi non ha mai pensato che il diritto di cittadinanza di una pizza si fermasse agli italici confini. Qualcuno, al limite, ha concesso il beneficio del dubbio ai fast food americani. Ma di là?
Solo čevapčiči e ljubljanske?

Cancellate tutto! Resettate!

C’è Etna, creatura di Igor Peresson, a Divača.

La pizza

Farina integrale del Molino Quaglia, macinata a pietra (linea Petra), 48 ore di lenta lievitazione con preimpasto, il tutto cotto in un forno rotante pulitissimo.
Le pizze si dividono in classiche e stagionali, sempre con ingredienti di prima qualità e, laddove possibile, locali. Consiglio di provare sempre le stagionali, dove la fantasia e la qualità degli ingredienti danno un’immane soddisfazione.
Ah, dimenticavo, per un olio-strippato come me, c’è la possibilità di condire la pizza con un buon olio extravergine di oliva del nostro terrritorio. E non è poco!

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La cucina

Comincio col segnalarvi che pizza o pietanza che sia, l’offerta dei vini, per lo più locali, è encomiabile. A prezzi giusti e onesti! Gordia, Marko Fon, Emil Tavcar, Sancin, Klenart…

C’è un menù fisso. Ma spulciate fra quello stagionale. Tutti i piatti sono preparati con cura e creatività. L’impiattamento vuole la sua parte, ma poi la soddisfazione per i sapori è di pari livello.

Dalla tartara, ai ravioli con lo jamar, fino al filetto di manzo con lardo di patanegra o il pollo con gelatina di birra. Etna non fa prigionieri.

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tartara etna

I dolci

Ma è forse sui dolci che Etna sbaraglia. Gusto e creatività sono di primissimo livello. Il cioccolato Valrhona e la frutta la fanno da padrona.
Dalla semplice panna cotta al più elegante sushi ai tre cioccolati, vi verrà solo voglia di tornare.

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pistacio

croccante pistacchio

Sia su pizza che cucina è possibile scegliere un menù degustazione.
I prezzi sono più che giusti, e ora non resta che provare!

Per maggiori informazioni qua

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3 commenti a Etna a Divača. La pizza elevata a gourmet!

  1. Chiara ha detto:

    ho mangiato benissimo da Igor e ho consigliato Etna a tanti amici, tutti confermano che è un posto speciale sia per le pizze che per tutto il resto…

  2. sfsn ha detto:

    Son andà un anno fa: sul menù iera “salmone della Rosandra”, e mi go comincià a dar witz disendo: “Ah ah, xe i salmoni che dal Atlantico passa Gibilterra, dopo i vien in Adriatico, i riva in Golfo de Trieste e dopo i risali el Rosandra. E per rampigarse su per la cascata i fa saltoni che gnanche in Canada! No stemo gnanche parlar dei salmoni che va su per el Rio Ospo!”
    Dopo un poco vien fora el cogo e con gentileza el me spiega che xe salmoni del alevamento de Boljunc.
    Me son curà un figurin…

  3. michela ha detto:

    Come ho scritto nella discussione sulla Cantina Gordia a Kolomban, scrivo anche ora: mi fa piacerissimo vedere una così bella evoluzione di un ristorante di Divaccia. Le fotografie sono veramente allettanti, l’impiattamento e l’estetica sono impeccabili e sicuramente anche il gusto sarà sopraffino. Ricordo la zona di Divaccia quarant’anni fa……… ehm!
    E cmq illudersi che la buona pizza si mangi solo in Italia, è piuttosto ridicolo: nel mio piccolo, posso dire di aver mangiato la miglior pizza della mia vita a Chartres (la città che campa tutta sulla famosa Cattedrale) e fatta da un pizzaiolo francese, mi ero informata…. si chiamava Pizza Nordique, con salmone e caviale. Il salmone della val Rosandra me l’ha fatta ricordare!
    Ecco, spero che questo piccolo scritto non mi valga insinuazioni di nazismo com’è accaduto nell’altro 🙂 e aggiungo: dopo tutto questo gran parlare del Gioco del Rispetto, mi dico che dovrebbero farlo pure agli adulti! che si possa finalmente aprire bocca per esprimere un pensiero, senza che si scateni il “gioco” di trovarci dentro messaggi truculenti e significati di razzismo.

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