@skysudai presenta
COMPLOTTO A TRIESTE
Puntate precedenti:
1 Caos a Trieste
2 Trieste New Order
3 I love you Johnny
4 Rito in Porto Vecchio
5 Party in stazione marittima
6 Petrolio a Dolina
7 Le streghe di Sales
Ogni riferimento a persone e cose realmente esistenti è puramente casuale, anche in caso di coincidenze di nomi.
OTTAVA PUNTATA
RITORNO IN PORTO VECCHIO
di Ryan Katron
L’Olimpiade dele Clanfe aveva iniziato la sua attività nel 2008 registrando un crescente successo di partecipanti e di notorietà, sia locale che internazionale. La clanfa era stata recentemente inserita nella sezione tuffi come disciplina della XXXII Olimpiade di Tokyo del 2020. Nel 2018 l’undicesima edizione dell’Olimpiade dele Clanfe si sarebbe tenuta per la prima volta in Porto Vecchio.
“E allora? Siamo irriconoscibili!” commentò sicura il video Franca Porfirio mentre Giulietta Sanlorge assentiva. La notte prima, nel bosco di Sales, si erano premurate di mettersi un fazzoletto sul volto prima di interrompere il rito entrando nello spazio magico.
“Questa è la versione del video trattata con l’ultima tecnologia di scannerizzazione. Abbiamo fatto la scansione dei vostri visi. Come vedete sono ben riconoscibili sotto i fazzoletti diventati trasparenti.” replicò con un sorrisetto impertinente Chanel Slavich, seduta accanto ad Alessandro Adesivo, rispettivamente Prima Dama e Primo Cavaliere del Castello di Boranera.
Franca e Giulietta si erano rese conto di essere in trappola. Se quel video usciva su youtube la loro reputazione era rovinata per sempre. Avevano dovuto cedere al ricatto di interrompere le attività dell’AVI, l’Alleanza Valori Irrinunciabili, dove si stava svolgendo quell’incontro a quattro.
Il momento era drammatico. Usciti Chanel Slavich e Alessandro Adesivo, Giulietta scoppiò a piangere. Franca la calmò e la condusse nella stanza sacra della meditazione. Su una parete campeggiava maestosamente un grande ritratto di Carlo I d’Asburgo-Lorena, ultimo Imperatore d’Austria per grazia di Dio e Apostolico Re d’Ungheria, venerato come Beato dalla Chiesa Cattolica Romana.
Alla base del quadro, tra i fiori freschi e il lume acceso, la lunghissima scritta che elencava tutti i titoli nobiliari di Carlo iniziava in cubitali lettere maiuscole con “Carlo VIII – Imperatore del Sacro Romano Impero”. Quando nel 1806 Francesco II d’Asburgo fu costretto da Napoleone Bonaparte a rinunciare al titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero, tramandato nella Casa degli Asburgo, la Santa Sede rifiutò di considerare valida l’abdicazione, in quanto estorta e avvenuta senza consenso papale, sacrilegio compiuto dopo 1006 anni dalla costituzione del Sacro Romano Impero.
“Questo significava la profezia Mille e non più Mille.” riflettè a voce alta Franca Porfirio prima di iniziare con Giulietta le orazioni in latino per l’Imperatore, contenute nell’antico messale per il Venerdì e il Sabato Santo.
Terminate le orazioni sull’inginocchiatoio, le signore si levarono in piedi e scandirono all’unisono:
“Sanguina il Sacro Cuore sulla nostra bandiera
e nella notte inizia l’ultima preghiera:
Vergine Santa salva Trieste dalla maledizione
rinasca il fiore della vittora, controrivoluzione!”
Era un passo della Vandeana, con l’inserimento nel testo di Trieste.
Tornata a casa, Franca Porfirio si accomodò sulla sedia a dondolo per riflettere. Ripensando agli ultimi avvenimenti, commentò a voce alta:”No se pol!” prima di svenire improvvisamente.
Quando riprese conoscenza, sentì un forte mal di testa e ne capì il motivo. Le era caduto sul capo il pesante scettro che, insieme alla spada, stava nella zampa destra della grande aquila a due teste appesa al muro sopra la sedia a dondolo. Si tastò il bernoccolo ed esclamò ridendo:”Viva l’A e po’ bon!”
Nei giorni successivi si diffusero in città strane voci. Si diceva che Franca Porfirio non era più la stessa. L’avevano vista in giro in bicicletta. Si era iscritta a un corso di salsa cubana e imperversava nei locali della movida dove si tenevano serate di balli latinoamericani. Aveva elargito una donazione al progetto “Nessun muro resterà bianco” di un gruppo di artisti graffitari. Attraverso un negozio di sua proprietà era diventata sponsor di Miss Topolini e si era fatta inserire nella giuria della finalissima.
Tutti rimasero a bocca aperta quando, un sabato pomeriggio della fine di luglio, Franca Porfirio apparve in Porto Vecchio sul trampolino dell’Olimpiade dele Clanfe nella categoria Marantighe eseguendo a regola d’arte un kamikaze o testabalon che le valse il titolo di vincitrice femminile della manifestazione.
Intanto, nella zona recintata tra Via di Crosada e la scalinata che porta alla Basilica di San Silvestro, erano appena usciti dal portale due esploratori Anunnaki in sembianze umane. Scavalcata la recinzione, si erano messi a fare domande in giro:”Clanfe? Spritz? Squinzie?”
di Ryan Katron
The End
Pochi mesi fa in catedrale el vescovo ga celebrà una messa per il beato Carlo d’Asburgo su iniziativa del luogotenente del Sacro Romano Impero a Trieste, Sandi von Stark
“Marantighe” no se pol dir. Se devi dir “diversamente nacici”
@2
“diversamente nacici” Supremo! dopo antaman xè el più prezioso arichimento lessicale del ultimo semestre
Ciò mi oramai digo antaman corentemente e altri termini nostri anche fora… le diversamente nacici penserà che son fora . che bel !Like!
allora le strafanic xe le ‘diversamente tirade’
o ‘diversamente caste’ a seconda dei casi
e marzi diventa ‘diversamente salutisti’
eh no se pol inflazionar…se svaloriza dei! chi che prima riva…
‘desso o el cambia o ghe fazo causa come risiko con friko
Katron se ga premunì cavando la C. da Franca Porfirio
Padron Aldo, propio mi che go fato oservazion de l’inflazion devo domandarte licenza una tantum.
Inveze de mona , diversamente sgaio sepòl?
No per gnente,ma spesse volte la gente ntei loghi stenta ‘ncora a enunciar con serenità l’ormai sdoganà bisilabo .
diversamente sgaio me par mejo del sinonimo sciocchino, che xè decisamente…mona!
w le done strafanic 🙂
@13
Oh là! e qualunque eufemismo sarìa ridutivo.
jessusmaria, “de mal in pezo”! oramai coi esterni tuto per Bora.làese strento, parlo!
Linguagio iniziatico,e pò bon!
ma c’è anche lo strafanic-chic..studiata combinazione di capi strafanic di stilisti
e il sexy strafanic che è il massimo del tirarsela..sono talmente figa e mi muovo tanto da brivido che qualsiasi straccio mi metto ti faccio sbavare..tipico di certe modelle
ma il termine stafanic investe anche la sfera interiore, eh?! una certa scapigliatura nei rapporti interpersonali con partners… sempre da parte mia honi soit qui mal y pensee e un vivi e lascia vivere preventivamente dedicato a Franca C. Porfirio & diversamente nacici del suo entourage.
strafanic style rules 🙂
@18
“…MAL Y PENSE”..azz de tastiera insenpiada
se è per questo c’è anche l’uomo strafanic..quello che basta che respiri..l’uomo strafanic fuori e strafanic dentro è il massimo del minimo
che basta che respiri..nel senso che gli basta che respiri la donna
il maschio strafanic integrale tira fuori dall’armadio le prime robe che gli capitano e se le mette su..fuori i suoi gusti in fatto di donne sono per una a caso se ci sta..viene sgamato come strafanic integrale e nessuna mai ci sta..poi si lamenta delle triestine che sono fredde..o p. e vanno con quelli con i soldi
@23
strafanic full options sto maschio che hai delineato , Valentina! genere se lo conosci lo eviti…
strafanic integrale, ovvero l’uomo che non deve chiedere mai…
…per non beccarsi un due di picche, vale?!
Come sarìa dir: el ciol le straze del armeron? No xe cussì, fideve. Nel caso del vero strazaman le suddette straze no le riva mai nianca vizin l’armaron – le se ferma nel mucio dela roba de stirar, de dove che le vien tentamente selezionade quando che xe bisonio de butar in amolo quele atualmente in uso; e la selezion – che se capìmo – la xe per puro ordine cronologico: quel che xe in zima al mucio vinzi, e solo quando che el mucio se ribalta per raggiunti limiti de stabilità ghe xe una zerta rotazion dele straze. Stirar xe opscional, se capissi, a meno che un nol’vadi a un sposalizio o farghe visita a parenti.
E no xe che xe per sbaio, sta manovra: xe che zerti, visto quel che gira zò in strada, i lo fà posta per filtrar un pochetin la massa de volessi-eser-na-finta-top-model che ghe sta drio più che altro al portafoio, lassando pasar solo quele che le riva veder la bellezza interiore sconta soto el luuk disinvolto. I gà razòn, i gà torto? Ognidun modo suo, no semo tuti guali.
Bel strazaman. Ma strazà xe più de strafanic?
Za vedo un rito dele lance e dele cope fato de mati e babe strafanic o strazai: le lance ruzini, le cope onte e indosso flaide maciade
per mi strazon e strafanic xe diverso
strazon se pol eser per mancanza de mezi ma oramai sempre meno cole catene lowcost
strafanic xe un degrado interiore che se pol manifestar nel luk e/o nel sex
le ‘volesi-eser-na-finta-top-model che ghe sta più che altro drio al portafoio’ le ga un fiuto felino per nasar quei giusti: te vedi che le saluda e/o ghe soridi e/o ghe sbati i oceti al mato sui cinquanta e te pensi che cocola – dopo te se acorzi che per ela te son trasparente e te capisi anche ti che quel mato ga pila
Oggi sulle Segnalazioni lettera esoterica di Alessandro Adesivo. Caso di omonimia o è il protagonista della fiction Complotto a Trieste che si è incarnato?