27 Febbraio 2015

“Dal Ministero dell’ambiente nessuna incompatibilità su rigassificatore di Trieste”

el sunto Serena Pellegrino: dal Ministero dell'ambiente nessuna incompatibilità su rigassificatore di Trieste. Parere favorevole alla Via.

I cittadini del Friuli Venezia Giulia non vogliono il rigassificatore di Trieste e nemmeno la maggioranza delle amministrazioni territoriali. Tuttavia il Ministero dell’ambiente, interrogato oggi da Serena Pellegrino, capogruppo SEL in Commissione ambiente, sull’atteso pronunciamento nell’ambito della sospensione del decreto di Valutazione di impatto ambientale, ha reso noto che non sono stati evidenziati aspetti di incompatibilità tra il progetto del rigassificatore GNL di Zaule e il nuovo Piano Regolatore Portuale di Trieste.

“Nessuna parola in merito al fatto che questo Governo sia contro l’attuazione del progetto del rigassificatore della Gas Natural: non era un atto richiesto ma ci auguriamo che le dichiarazioni politiche rese in ogni sede abbiano concreto riscontro con gli atti formali. Speriamo che alla fine di questo percorso non siano sempre i cittadini a pagare o in termini di consumo di terra e di sicurezza o in termini di denaro, pagando pesanti sanzioni. Restiamo in attesa della posizione che verrà assunta dal Ministero delle attività produttive e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, alla quale c’è solo un invito da fare: nessuna paura, su la testa!”

Riparte dunque l’iter autorizzativo per l’impianto di Gas Natural a Zaule riparte. Della questione ne  hanno discusso in via urgente ieri sera i consiglieri nella seduta del Consiglio comunale.

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11 commenti a “Dal Ministero dell’ambiente nessuna incompatibilità su rigassificatore di Trieste”

  1. anny ha detto:

    Vergognatevi,non avete nessun rispetto per la natura,vi preoccupate solo quando ci sono alluvioni,tifoni,terremoti,……e non ne capite il motivo (forse non volete capire),state devastando la Terra!

    P.S.(Il discorso è rivolto al ministro dell’ambiente e al suo staff non ai visitatori di questo sito)

  2. Fiora ha detto:

    @1
    anny ti stupirò ,sono perfettamente d’accordo con te!
    …e per cortesia non pensare che stia ironizzando 🙂
    Tutti bravi a piangere sul latte versato e il pianeta va in malora. E’ un discorso demagogico, come tirare le freccette a caso , ma è frutto di esasperazione quando lo sfacelo lo si avverte quotidianamente…

  3. Rigassificatori dove e come???

    Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d’approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l’esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti di rigassificazione,
    Ma:

    1. La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le Aree Urbane circostanti e per il comparto Industriale.

    2. Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbero essere inseriti in siti con n fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l’equilibrio dell’ecosistema.

    3. L’impatto ambientale complessivo dell’opera Rigassificatore / Metanodotto dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche ed occupazionali che l’impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.

    4. Le manovre d’avvicinamento/ormeggio e la posizione del pontile d’attracco non dovrebbero assolutamente condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività dello Scalo” e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.

    Sarebbe opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità del progetto, prima di concedere le opportune autorizzazioni per la realizzazione di un impianto di rigassificazione sul Litorale Triestino in prossimità del Canale Navigabile, venisse anche avviato un serio approfondimento in merito a quelle che “attualmente nel mondo” sono le tecnologie più innovative in termini di trasporto e rigassificazione del G.N.L., per non rischiare che il nostro impianto nasca già obsoleto e quindi difficilmente interfacciabile con quelle che saranno le future tendenze del mercato.

    Penso che se emergesse chiaramente che il Rigassificatore da realizzare a Trieste in prossimità del Canale Navigabile” dovrebbe avere funzioni esclusivamente legate all’approvvigionamento energetico, forse per noi la scelta più opportuna e razionale potrebbe essere quella di optare per un Impianto Offshore, impianti che possono essere sia fissi realizzati in cemento armato come quello posizionato sul fondale 15 km al largo di Porto Viro in Provincia di Rovigo, oppure galleggianti utilizzando Motonavi F.S.R.U. come quello che molto probabilmente sarà posizionata ed ancorata una decina di km al largo di Livorno.

    Queste tipologia d’Impianti Offshore sono chiaramente molto più sicure, poiché le delicate operazioni di sbarco stoccaggio rigassificazione sono espletate in mezzo al mare e quindi ben lontano da aree intensamente urbanizzate ed abitate, soluzione che penso potremmo tranquillamente adottare anche noi, in quanto non sarà difficile reperire sui Litorali della Regione F.V.G. un Sito idoneo in cui poter collocare un simile impianto.

    Se l’opzione Triestina del Rigassificatore da collocare sulla terraferma in prossimità del Canale Navigabile per varie e giustificate motivazioni dovesse tramontare, credo che fatti salvi i doverosi parametri di sicurezza ambientale sarà l’analisi costi/benefici il fattore determinante per indirizzare le nostre future scelte, per individuare il Sito ed il sistema più idoneo per supportare le nostre esigenze.

    Nell’Alto Adriatico tra i litorali della Regione F.V.G. e la Penisola Istriana e precisamente al largo di Fossalon oppure dell’Assua Corno, non penso sia molto difficile reperire un Sito idoneo in cui poter insediare in futuro un impianto fisso Offshore come quello di Rovigo oppure mobile F.S.R.U. come quello di Livorno, forse sarebbe anche il caso di valutare se la realizzazione di un impianto di rigassificazione Offshore posizionato nell’Alto Adriatico, potrebbe soddisfare almeno in parte le esigenze energetiche di Italia – Slovenia – Croazia .

    Chiaramente se per sopperire alle esigenze energetiche del Comparto Industriale della Regione F.V.G., qualche Imprenditore esprimesse l’intenzione di voler realizzare sui nostri Litorali un pontile per lo sbarco del G.N.L. ed un impianto per poterlo rigassificare il tutto ovviamente di modeste dimensioni, sarebbe il caso di valutare attentamente sia i rischi che le possibili ricadute economico/occupazionali, poiché le problematiche legate alla navigazione alla sicurezza ed all’impatto ambientale si presume che forse sarebbero di modesta entità.

    Rimanendo sempre in tema dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d’approvvigionamento energetico, sarebbe il caso che nel nostro Paese venga debitamente affrontato/approfondito/finanziato, lo sviluppo del solare del geotermico dell’eolico e delle centrali idroelettriche.

    Per concludere penso sia comunque anche opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità e sulla sicurezza dei vari progetti presentati relativi alla realizzazione nel Golfo di Trieste in prossimità del Canale Navigabile di un impianto di rigassificazione, prima di concedere le relative autorizzazioni per un impianto di questo tipo e del previsto gasdotto costiero sottomarino Trieste / Grado per potersi poi collegare alla rete di distribuzione Nazionale in prossimità di Villesse, venisse valutata attentamente anche la sua compatibilità con quelli che dovrebbero essere i previsti sviluppi della Portualità Triestina, compatibilità anche in merito ai vincoli e le limitazioni sulla libertà di navigazione in questo ristretto specchio di mare che inevitabilmente andrebbero a condizionare l’operatività delle nuove infrastrutture portuali previste in futuro dal Piano Regolatore Portuale ” siano esse un moderno Terminal Contenitori il Molo VII realizzabile al posto della Ferriera di Servola, oppure il nuovo Hub da porre al servizio delle autostrade del mare previsto in Area Ex Aquila”.

    Brunello Zanitti Giuliano
    http://sceltemancate.trieste.it

  4. anny ha detto:

    grazie fiora!

  5. anny ha detto:

    @giuliano

    c’è poco da verificare se vi sono compatibilità o meno,i rigassificatori non vanno installati da nessuna parte,hai idea che impatto hanno sull’ambiente?nei fondali marini c’è vita,piante,pesci,…..e non pensi anche a loro?i rigassificatori riscaldano il mare e l’aria,penso che il clima sia fin troppo torrido e afoso………
    comunque prima di installare rigassificatori,si interpella anche la cittadinanza ovvero ricorrendo ai referendum (esattamente come x il nucleare),……o noi cittadini non contiamo proprio niente?

  6. toni balon ha detto:

    Brunello Zanitti Giuliano mi sembra che il tuo discorso faccia acqua da più parti.. se serve una diversificazione energetica con il gas si può fare in alto Adriatico con il rigassificatore di Porto Viro sottoutilizzato. Quando sostieni che un rigassificatore di modeste dimensioni potrebbe soddisfare le esigenze energetiche di Italia, Slovenia e Croazia mi sorge un dubbio…sarà mai che sei un dipendente di Vescovini?

  7. Alessandro Bearzotti ha detto:

    Per Giuliano Brunello Zanitti:
    mi piace molto la lunga e articolata risposta. Chiederei di continuare il testo cercando di essere altrettanto convincente e preciso sugli effetti sulla temperatura del mare dato che il gas giunge allo stato liquido a temperature di 160° inferiore allo zero. Vorrei che Lei continuasse sui danni alla flora e alla fauna marina, all’ampiezza in kilometri quadrati di questi danni, sui problemi che verrebbero creati alla pesca, alla acquacoltura dei peoci, alla balneazione e a tutte le attività economiche collegate. Vorrei che fosse diffusa anche la previsione dei danni al microclima, alle temperature e brezze di mare in tutte le stagioni.
    Grazie
    Dopo queste informazioni, un referendum popolare spazzerebbe via senza alcun dubbio qualsiasi idea di rigassificatore e si opterebbe per il fotovoltaico.

  8. anny ha detto:

    grazie alessandro,la penso proprio come te!

  9. Kaiokasin ha detto:

    Lette tutte le osservazioni del sig.Brunello Zanitti concluderei che se il sito di Zaule non va bene (e sono d’accordissimo) il Lisert va ancora molto meno bene (fondali inadeguati, necessità di dragaggi con estrema vicinanza di mitili e pescicolture, impatto su zone di importanza naturalistica, vicinanza delle abitazioni, intralcio al traffico navale di Porto Rosega e al diportismo, traffico pericoloso via terra con cisterne e treni).
    La Serracchiani dice no ai rigassificatori nel Golfo di Trieste, quindi no anche a SmartGas, interpreto giusto?

  10. John Remada ha detto:

    Maltempo, esplode metanodotto in Abruzzo: fiamme visibili a chilometri di distanza……Ovviamente questo è arabo per i nostri industrialotti….

  11. nino balon ha detto:

    Smart gas è il convitato di pietra.Nessun politico ne parla, se viene posta la domanda diretta il politico risponde di non essere contrario.
    Non essere contrario significa “essere a favore”,a favore di una struttura privata che vuole rigassificare e vendere gas liquido con profitti privati senza alcun beneficio per il territorio?
    E’ singolare la cieca fiducia della classe politica nel proponente che spara numeri a caso (12.000 posti di lavoro senza che nessuno domandi come,dove, in che tempi?).
    Altra singolarità è la segretezza sui sbandierati 15 soci della cordata Smart, attualmente la società fondata nel 2014 ha un unico titolare ed un capitale sociale minimo. Chi sono gli altri 14? Da dove arriveranno i capitali? Perché la struttura viene progettata on shore, costosa e problematica per le attività portuali invece di un progetto off shre,meno costoso e impattante?
    Quali legami e quali interessi si celano dietro al progetto confezionato in Montenegro?

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