2 Febbraio 2015

Nabucco vs la Giornata della Memoria

el sunto In questi giorni il Teatro Verdi sta rappresentando il Nabucco di Giuseppe Verdi.

In questi giorni il Teatro Verdi sta rappresentando il Nabucco di Giuseppe Verdi. L’opera è la più chiaramente risorgimentale di tutto il repertorio melodrammatico e, ovviamente il Va Pensiero è diventato l’Inno dell’Unità d’Italia. Un’opera con un tale bagaglio culturale e sociale è certamente un peso da affrontare per chiunque voglia cercare di darle una lettura meno rigida e più attuale.

Il regista Stefano Poda ha tentato infatti di spostare l’attenzione non su uno scontro di popoli e di fedi, ma su una scontro personale fra i diversi lati di una personalità che nel tempo e nello spazio di una vita muta, si evolve e cresce grazie alle mille esperienze effettuate e al dolore che siamo costretti ad affrontare.

Purtroppo questa scelta di regia, molto interessante e aiutata da una scenografia inteligente ed innovativa non basta a contrastare un indirizzo politico e sociale in cui l’opera è così profondamente intrisa sia nella sua musica che nel suo libretto e nella trama stessa. Se non si sapesse quali fossero le intenzioni del regista per una tale rappresentazione il peso della storia (e forse anche la sua rappresentazione durante il periodo della Giornata della Memoria) sono talmente schiaccianti che non leggere il popolo oppresso come un effettivo popolo oppresso e l’oppressore come un effettivo oppressore risulta particolarmente difficile.

Questa difficoltà però non toglie nullla all’imediatezza dell’opera in sè ovviamente e, anzi, ci permette un’interessante riflessione personale su quella che viene definita la “immediatezza” di una fruizione e sul compito che ogni singolo spettatore ha nei confronti dell’impegno di una regia ma soprattutto nei confronti di se stesso. Se infatti tutte le rappresentazioni fossero immediate non ci sarebbe quasi materiale su cui lavorare e idee da rimodellare.

Insomma una scelta interessante e non facile, che richiede uno sforzo particolare per un’opera che solitamente di sforzo (e di attenzione) non ne richiede nessuno, a voi dire se ciò è un bene o un male.

Maggiori info sulle prossime repliche

Qui per conoscere la trama dell’opera

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