Pesantemente criticato dall’ANPI e osannato soprattutto dalle associazioni patriottiche italiane e da chi si riconosce negli ideali della destra. Queste le premesse con cui sono andata a vedere domenica scorsa al Teatro dei Fabbri, Il segreto di Italia.
Il film è diretto dal regista Antonello Belluco e vede protagonisti, fra gli altri: Gloria Rizzato, Romina Power, Alberto Vetri e Fabrizio Romagnoli. Sono uscita dal Fabbri, soddisfatta, seppure con qualche perplessità rispetto la ricostruzione storica.
Protagonista del film è Italia Martin (Gloria Rizzato) che vive i turbamenti, le gioie e le conseguenze del primo amore in uno dei momenti storici più difficili per l’Italia e l’Europa. Siamo a Codevigo, 1945 pochi mesi prima dell’arrivo dei partigiani e degli angloamericani. Lei, figlia di contadini, ha quindici anni ed è innamorata del figlio di un militante fascista.
La vita sotto l’amministrazione tedesca viene dipinta come serena, così come il rapporto dei gerarchi nazisti con il prefetto fascista e le camicie nere. Equilibrio che si spezza con l’arrivo di una giovane vedova fiumana che va a vivere nella fattoria dei genitori di Italia.
L’imminente arrivo dei partigiani (semplicemente chiamati “comunisti”) viene visto come una minaccia e così sarà, con la nota strage di Codevigo, quando vengono fucilate 136 persone, ex fascisti e collaboratori dell’esercito tedesco durante la Repubblica Sociale Italiana. I partigiani sono rappresentanti come animali senza anima e compassione, con un’unica eccezione: Mario. Mario avrà un ruolo chiave nell’epilogo della vicenda.
55 anni dopo la strage è proprio Mario una delle prima persone che Italia (Romina Power) incontrerà al suo ritorno a Codevigo. E’ nei loro sguardi e nel loro scambio di parole che si racchiude il messaggio del film. Non l’odio aprioristico per fascisti, nazisti o comunisti, ma semplicemente il riconoscimento dei rispettivi errori e l’accettazione delle dinamiche umane del periodo storico che hanno condiviso.
Insomma, un film da vedere. Grazie ad Isidoro per aver deciso di proiettarlo al Fabbri.
…ma siamo sicuri che sia così ?
non resta che andare a vederlo
El film infatti me ga sai piasso. No me piasi come el vien strumentalizzado in male e in bene. Quindi concordo sul fatto de andarlo a veder. 🙂
270 condivisioni, non male
331 condivisioni… sti esuli porta ben…