22 Dicembre 2014

Via libera all’urbanizzazione del Porto Vecchio

el sunto si sdemanializza l'area interna del noto Porto Vecchio, non la fascia costiera, le banchine e l'Adriaterminal

L’emendamento numero 2.1727 aggiunge il comma 272 bis ,ter e quater a firma del Senatore Russo e della Senatrice Fasiolo alla legge di Stabilità e testualmente prevede: “Il commissario di governo per il Friuli-Venezia Giulia, previa intesa con il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia e con il sindaco di Trieste, adotta, d’intesa con le istituzioni competenti, i provvedimenti necessari per spostare il regime giuridico internazionale di Punto franco dal porto vecchio di Trieste ad altre zone opportunamente individuate, funzionalmente e logisticamente legate alle attività portuali”. Viene inoltre previsto che “in conseguenza dei sopracitati provvedimenti, le aree, le costruzioni e le altre opere appartenenti al demanio marittimo compresi nel confine della circoscrizione portuale, escluse le banchine, l’Adriaterminal e la fascia costiera del Porto Vecchio di Trieste, sono sdemanializzate ed assegnate al patrimonio disponibile del comune di Trieste per essere destinate alle finalità previste dagli strumenti urbanistici. Il comune di Trieste aliena, nel rispetto della legislazione nazionale ed europea in materia, le aree e gli immobili sdemanializzati e i relativi introiti sono trasferiti all’Autorità Portuale di Trieste per gli interventi di infrastrutturazione del porto Nuovo e delle nuove aree destinate al regime internazionale di Punto Franco“.

Dunque si sdemanializza l’area interna del noto PortoVecchio, non la fascia costiera, le banchine e l’Adriaterminal, gli introiti derivanti dalle opere di urbanizzazione sono vincolati ad un determinato uso quale quello di finanziare gli interventi del porto Nuovo e delle aree ove cadrà il Punto Franco del Porto Vecchio di Trieste.

Un compromesso, che ha procurato diversi diversi mal di pancia, che se troverà realmente affermazione ed approvazione definitiva, dovendosi ben capire quali sarebbero anche le istituzioni competenti, (le sole autorità italiane od anche quelle di cui al Trattato di Pace?) determinerà una svolta definitiva per Trieste e forse il vecchio progetto di mutarla nella Monte Carlo italiana è realmente alle porte, con tutte le conseguenze del caso.

Area immensa, abbandonata, volutamente, a se stessa, binari bruscamente interrotti, ed alla fine, salvo interventi da parte di organismi internazionali, una pioggia di investimenti cadrà su quell’area che tanta gola ha fatto a buona parte dell’immobiliarismo non immobile occidentale e dopo il presepe per ricchi nella baia di Sistiana, ora anche Trieste potrà assistere ad interventi urbanistici che rivoluzioneranno, nel bene o nel male, la fisionomia di buona parte della città.

Sicuramente il Porto Vecchio non poteva più continuare a perseverare nello stato considerato, una lunga guerra di logoramento, con la solita retorica della restituzione, concetto tipico nella vita di Trieste, come quello del ritorno, ha visto, in questa fase, trionfare la parte più forte, quella di chi ha deciso che Trieste non doveva essere più una città unicamente portuale, come immortalata nella cartoline dell’Impero perduto, ma una via di mezzo, con sfumature di attività portuale, con sfumature di attività commerciale, con sfumature di attività turistica.

Tante sfumature per una città che chiude, forse in via definitiva, un capitolo lungo e nauseante nel modo più prevedibile, visti i tempi in cui viviamo. L’ hashtag che ha seguito ed inseguito con tanta enfasi questa notizia è stato #bastaimmobilismo il prossimo probabile sarà #immobiliarismo…

 

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25 commenti a Via libera all’urbanizzazione del Porto Vecchio

  1. sfsn ha detto:

    comincia la grande abbuffata dela solita lobby dei costruttori edili…

  2. Territorio Libero ha detto:

    La questione non è per nulla chiusa, essendo in palese violazione dell’articolo 3 (e non solo) dell’allegato VIII, i cui articoli 1-20 sono, fra l’altro, stati riconosciuti come in vigore addirittura dalla “distratta” magistratura italiana.

    Dato che non esiste che uno stato firmatario (sconfitto) di un Trattato internazionale si metta a sovrascriverlo da solo, chiunque deciderà (e saranno/saremo in parecchi) di opporsi, a riguardo, non potrà che avere ragione, e si tornerà al punto di prima.
    La legge se c’è o si modifica (e il parlamento italiano non può farlo) o la si APPLICA, non va ignorata per togliere un vantaggio produttivo a favore di speculatori, mafie e mafiette. Impareranno mai?

    Quindi, sia chiaro: quest’intervento scritto male ed inutile provocherà solamente #piùimmobilismo, non meno. Contenti loro, contenti tutti… tranne i cittadini, che come sempre si trovano amministrati da persone che agiscono, nei fatti, contro la legge.

  3. Kaiokasin ha detto:

    Meio là che in Carso o in Costiera.

  4. Sara Matijacic ha detto:

    Ciao Territorio libero. Ci invii un breve testo scritto? 🙂

  5. Gianni Bua ha detto:

    @4 – Sara….

    Incominzemo de novo ” GAVEMO LE CARTE “” ??
    Aleno per Nadal, per pietà………….

    Servus, Gb

  6. bombastic ha detto:

    propongo un premio al senator russo per gaver riportado alla ribalta la compagnia de comici del tlt: el mimetico ehm, l’agente segreto, el masson apostolico monarca, la vecia boba de borgo-valmaura, le nagane dela sicureza
    l’unico che se salva me par vito potenza, solo che con quel nome e cognome staria meio a rivendicar el regno dele due sicilie piutosto che il tlt

  7. giampaolo lonzar ha detto:

    @ VARI : cmq questa storia gà un saco de contradizioni in termini !!!

    Democraticamente qualchidun me spieghi coss che vol dir ” la politica e’ superiore alle leggi ”

    Grazie!

  8. giampaolo lonzar ha detto:

    @ 7 VARI : segui la mia domanda : e cossa vol dir questo?:

    Nella sentenza del 9 ottobre del 2013 il contenuto nel dispositivo il Giudice ha stabilito al punto 13/2 :

    ” Fa salve sia pure in linea di massima (in general accordance) alcune parti dell’allegato VIII (articoli da 1 a 20) che riguardano il porto franco di Trieste e che diventano quindi cogenti per lo Stato italiano”

    Compreso quello che “COGENTI” significa in linguaggio non giuridico cioè “OBBLIGATORI ” e verificati quali sono i 20 articoli dell’allegato VIII citati dal Giudice , uno rimane sorpreso del contenuto , con riferimento specifico alla gestione del porto che dovrebbe essere amministrato come ” Ente di diritto del Territorio di Trieste ( State Corporate nel testo in lingua Inglese )

    A questo punto no xe che uno ghe vien fora co’ le idee ciare tra quel che disi questi due !!!!

    E che qualchidun spieghi anche questo !

    Grassie!

  9. aldo ha detto:

    @7 giampaolo lonzar

    Con “la politica è superiore alle leggi” credo si intenda che in uno stato costituzionale di diritto vi è la supremazia del potere legislativo – con organo il parlamento, determinato da elezioni politiche – sulle leggi vigenti perchè il potere legislativo può modificarle liberamente nel rispetto della Costituzione.

    E’ interessante che un’affermazione ovvia come questa susciti oggi scalpore dopo un ventennio di giustizialismo che ha prodotto una sorta di feticismo delle leggi, come se fossero qualcosa di neutro che cade dal cielo, mentre invece sono il risultato dei rapporti di forza nella società che, in una democrazia rappresentativa, trovano espressione nelle elezioni politiche che determinano il parlamento, organo di quel potere legislativo che le leggi le fa e le disfa avendo come unico limite la Costituzione.

  10. giampaolo lonzar ha detto:

    @ 9 ALDO : Grz ! io non sono arrivato da solo a questa sintesi !

    Ma quando sono successi questi due eventi , xkè neanche di questo mi sono accorto !

    1)…….con organo il parlamento, determinato da elezioni politiche – sulle leggi vigenti perchè il potere legislativo può modificarle …..

    2)…..trovano espressione nelle elezioni politiche che determinano il parlamento, ……..

  11. aldo ha detto:

    @10 giampaolo lonzar

    Non capisco cosa dici: in uno stato costituzionale di diritto il parlamento non sarebbe organo del potere legislativo? Il parlamento non sarebbe determinato da elezioni politiche? Il potere legislativo non sarebbe tale perchè può modificare le leggi? I rapporti di forza nella società in una democrazia rappresentativa non troverebbero espressione nelle elezioni politiche?
    Lo stato costituzionale di diritto e la democrazia rappresentativa possono piacere o non piacere, ma che funzionino così è semplicemente un fatto.

  12. maja ha detto:

    mi sa che siamo alle solite, aldo: che c’entra il parlamento italiano con il territorio del TLT?

  13. capitano ha detto:

    A parte il fatto che il politico non è lo statuale e neanche il sociale. L’affermazione “la politica è superiore alle leggi” di cui sopra è semplicemente riassumibile come: “un gruppo selezionato, speso elitario di persone che pratica una forma di manipolazione istituzionale detta governo statuale” può ritenersi immune alle leggi che esse stesse hanno stabilito.
    Questo mi ricorda molto quando a scuola qualcuno non riconosceva la propria scrittura, la maestra soleva allora apostrofarlo in rima come un “asino di natura”.

  14. moonshiner ha detto:

    @6

    “propongo un premio al senator russo per gaver riportado alla ribalta la compagnia de comici del tlt”

    xe el solito zogo dele parti. viva trieste, trieste libera.

  15. aldo ha detto:

    @13 capitano

    “A parte il fatto che il politico non è lo statuale e neanche il sociale”
    Certo, quello di politica è un concetto diverso da quello di stato, ma nel senso che è più vasto di quello di stato e lo comprende perchè lo stato è parte della politica. E il potere legislativo è parte dello stato. Infatti si parla di politica legislativa – in inglese policy distinta da politics (politica dei partiti) e polity (ordinamento politico) – per intendere le leggi attuate dal potere politico. Quindi il significato corretto dell’espressione “la politica è superiore alle leggi” è che è il potere politico a fare le leggi.
    La tua interpretazione successiva della frase secondo cui “si intende che “un gruppo […] può ritenersi immune alle leggi” sarebbe corretta nel caso l’espressione riguardasse un gruppo sociale e fosse “i politici sono superiori alle leggi”, mentre l’espressione “la politica è superiore alle leggi” riguarda un’attività, la politica, nel suo specifico campo legislativo.

    Comunque ha ragione @12 maja: l’origine di tutta questa disputa teorica ha il solo scopo di buttarla sul solito tlt e gavemo le carte e il parlamento talian no pol tocar gnente.

  16. aldo ha detto:

    Nel merito dell’argomento del post, segnalo questo che mi pare interessante:
    http://paolorovis.blogspot.it/2014/12/trieste-ecco-cosa-si-fara-in-porto.html

  17. Kaiokasin ha detto:

    # Aldo
    Se davvero ha detto ““la politica è superiore alle leggi”, ha detto comunque una sciocchezza.
    Nel nostro ordinamento, come in ogni stato di diritto, non può esserci niente di superiore alla legge fondamentale, la Costituzione.
    La “politica” poi non è definita nel nostro ordinamento, casomai i partiti come associazione di cittadini, quindi una categoria oggettiva.
    Il potere legislativo al Parlamento deriva dalla legge, altrimenti non ce l’avrebbe!
    Inoltre l’iniziativa delle leggi oltre che alle Camere, spetta anche al Governo e al Popolo (sempre previo passaggio parlamentare).
    Per come la vedo io – in uno stato di diritto – superiori alle leggi (e alla legge fondamentale in particolare) non può esserci niente e nessuno.
    [off topic, perchè sul recupero del porto vecchio, con le dovute cautele, sono d’accordo anch’io].

  18. giampaolo lonzar ha detto:

    @ ALDO : ben bon no fa niente ! no me interessa più niente ! Me son roto le bale de questo sistema Italia , che truffa pensionati, che manipola e interpreta leggi come che el vol, che se inventa tasse ogni momento anche retroattive ! Dove che la politica in generale se fa stipendi mensili che una persona media con una bona esperienza professioinale no riva a ciaparli in un anno! Dove che una ganga de rossi politici borghesi ghe ga rivà rubar el comunismo ai poveri !
    A mi me interessa poco xkè son avanti coi ani ma dato che go cinque nipoti e 3 fioi che me auguro che vivi ben e no viver solo per pagar tasse senza che te resti qualcossa in scarsela .
    Gavemo deciso de vender quel che gavemo e de andar via e dato che cmq gavemo un patrimonio che no xe tassabile e che lo stato no pol portar via (semo multilingui) a meno che no i ne fazi una lobotomia de stato. Se tornerà per vacanze magnar e bever che xe l’unica roba che val in sto paese! E come che se usa dir in bon dialeto che questo paese el ciel lo sperda tra le nuvole e la m…a. E quel che stago fazendo me son acorto che son in bona compagnia !!

  19. capitano ha detto:

    A parte che non so chi ha tirato fuori sta frase, la mia deduzione parte dal presupposto che ad oggi il termine indica quanto detto: per politica nel linguaggio corrente si intende, a mio parere, esclusivamente l’attività di manipolazione svolta dal/dai gruppo/i di cui sopra.
    Il porto è una questione politica (riguarda la polis e quindi cosa c’è di più politico?) ma la questione è stata dirottata dentro il campo del legislativo da un altro gruppo di potere con tutte le conseguenze perverse del caso.
    Il legislativo non è contenuto nel politico per transitività con lo statuale (e nemmeno lo statuale nel politico a mio parere) e la faccenda di porto vecchio ne è una dimostrazione.

  20. aldo ha detto:

    @kaiokasin @capitano

    Se il discorso verte sul fai-da-te del concetto di politica, per cui ciascuno che passa per strada si crea il proprio, allora hanno ragione tutti e nessuno e non ha senso discuterne.
    Nei miei ragionamenti mi riferivo al concetto di politica nella filosofia politica e nella scienza politica. Da Aristotele a Platone, nell’antichità classica, fino a Hobbes, Locke, Rousseau, Hegel, Marx, Croce, Gramsci e tutti gli altri pensatori moderni, il concetto di politica ha come soggetto lo stato, con i suoi poteri politici, a partire dal legislativo.
    Nel Dizionario di politica, curato da Bobbio e Matteucci, la voce “politica” è firmata da Bobbio in persona che così la definisce:
    “IL SIGNIFICATO CLASSICO E MODERNO DI POLITICA. – Derivato dall’aggettivo di polis (politikòs), significante tutto ciò che si riferisce alla città, e quindi anche cittadino, civile, pubblico, e anche socievole e sociale […] Di questa attività la polis è talora il soggetto, onde appartengono alla sfera dalla P. atti come il comandare (o proibire) alcunchè con effetti vincolanti per tutti i membri di un gruppo sociale, l’esercizio di un dominio esclusivo su un determinato territorio, il legiferare con norme valevoli erga omnes, l’estrarre e il distribuire risorse da un settore all’altro della società e così via; talora l’oggetto, onde appartengono alla sfera della P. azioni come il conquistare, il mantenere, il difendere, l’ampliare, il rafforzare, l’abbattere, il rovesciare il potere statale”
    Per curiosità vorrei sapere in quale testo quale filosofo della politica o quale scienziato della politica definisca la politica esclusivamente come l’attività dei partiti politici, escludendone lo stato e il potere legislativo dello stato che sono invece il soggetto della politica per tutto il pensiero antico, moderno e contemporaneo.
    La politica, nell’aspetto di “legiferare con norme valevoli erga omnes”, esercita una supremazia sulle leggi ordinarie in quanto le emana, può abolirle e modificarle. Il potere di abolizione e modifica vale anche per una parte delle norme costituzionali che, nel nostro ordinamento, possono essere cambiate con una determinata procedura. Anche le norme non modificabili sono state decise da un organo politico, l’Assemblea Costituente, sulla base dei rapporti di forza usciti dalle elezioni del 1946,

    Buon anno nuovo!

  21. capitano ha detto:

    Mi sembra che hai incasinato un bel po’ quattro concetti abbastanza semplici e tirare in mezzo Aristotele e Platone con lo stato come soggetto (sic!) della politica non mi pare proprio corretto.
    Buon anno, spero che almeno a decidere del porto siano direttamente i triestini e non per delega a politici o comitati autoproclamanti.

  22. giampaolo lonzar ha detto:

    @ 20 ALDO : Grazie per gli auguri che ricambio !!!

    Per il resto come diceva mia mamma che non aveva certamente i suoi titoli accademici o amori per studi di alta politica sociale ,avrebbe commentato così le sue illustri analisi e sintesi confortate da illustri teorici :

    ” L’amor no fa bojir le pignate “

  23. Gialonero VotoFranz - del Teritorio Libero de Trieste ha detto:

    Ste’ atenti! Me par che qualchedun voli provocar violenze ….. Xe facile seminar odio ma ghe vol generazioni per cavarlo! Iredentisti prima, quei del fassio dopo, vescovi sciovinisti, comunisti de tute le razze, DEMO(assai-poco)CRISTIANI, ma no ve basta?
    Ve fè menar p’el naso anche de questi muleti arroganti e prepotenti che comanda adesso. Ma quando imparerè? “triestini” ! . . . .
    E voi istriani sveiève un poco, che xe ora !!!!
    Ai triestini-sloveni digo: se no se meteremo TUTI quanti insieme no anderemo de nissuna parte!
    Ch’èl 2015 ve ‘verzi el zervèl a tuti quanti ! Ostia vostra! . . . .

  24. Capitano de lungo corso - Gialonèro Voto Franz - del Teritorio Libero de Trieste ha detto:

    Vedo che da più de 5 giorni NISSUN ga sentido el bisogno de scriver qualcossa sul argomento Porto Vecio. . . . che xe essenziale e indispensabile per la sopravvivenza de Trieste.
    Sui propositi 2o15 de Chanel Slavich, inveze, per esempio, xe la fila de comentatori . . .
    Bravi !

  25. Sandi Stark ha detto:

    Contrordine compagni, smettete di insegnare le buone maniere al Porto Vecchio! La circolare del partito, di “urbanizzare” il Porto Vecchio, intendeva di renderlo urbano, non di insegnargli le buone maniere!

    Contrordine compagni, smettete di vestire il Porto Vecchio da Vigile Urbano! “Rendere urbano” il Porto Vecchio, significa di renderlo parte del tessuto urbano!

    Contrordine compagni, smettete di cucire il Porto Vecchio, nell’ultimo contrordine del partito, si intendeva come “tessuto urbano” il suolo cittadino e non i tessuti delle vostre divise!

    Contrordine compagni, smettete di demolire il Porto Vecchio, “renderlo parte del tessuto urbano inteso come suolo cittadino”, non significa raderlo al suolo!

    Ciò Robi no xe niente cossa far, noi no semo fati per ste robe!

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