“La cultura slovena è parte integrante della cultura della nostra comunità” Queste le dichiarazioni del Sindaco Cosolini rilasciate per il tg regionale sloveno, in seguito alla consegna del sigillo trecentesco del Comune di Trieste allo scrittore Alojz Rebula, alla presenza di tante autorità slovene e triestine. Sono parole importanti soprattutto per chi come me è cresciuto all’interno della comunità slovena a Trieste e ne conosce la storia travagliata. Una storia con un lieto fine, per fortuna, anche se i nodi da sciogliere e le ferite da sanare sono tante. Penso ad esempio alla vicenda che ha coinvolto il presidente del consiglio comunale Iztok Furlanič.
Alojz Rebula, che non ha potuto essere presente alla cerimonia (hanno ritirato il premio le figlie e Tanja e Alenka) è uno scrittore triestino di nazionalità slovena, nato nel 1924 a San Pelagio in Provincia di Trieste da genitori sloveni. Dopo la laurea in Filologia classica presso l’Università di Lubljana, fu professore di latino e greco antico nelle scuole superiori con lingua di insegnamento slovena di Trieste. Vive e lavora tra Opicina e Loka pri Zidanem Mostu nella Stiria slovena insieme alla moglie Zora Tavčar.
Rebula fu amico del celebre poeta sloveno Edvard Kocbek. Nel 1975, pubblicò a Trieste, assieme allo scrittore Boris Pahor, il libro-intervista “Edvard Kocbek-testimone del nostro tempo” (Edvard Kocbek – pričevalec našega časa), nella quale Kocbek condannò il massacro dei prigionieri di guerra anticomunisti dopo la seconda guerra mondiale. Il libro provocò una durissima reazione del regime comunista jugoslavo.
“Sono figlio del Carso, ma Trieste è parte integrante della mia vita tanto dal punto di vista professionale quanto di quello culturale. Per quarant’anni ho percorso le sue vie come insegnante di latino e greco del Liceo classico sloveno “France Prešeren”, ma la città stessa è stata per me fonte di ispirazione letteraria, dai testi che partono dall’insediamento degli Sloveni nell’Ottavo secolo, attraverso il Medioevo, durante la presenza degli Alleati fino ad oggi”. Così Alojz Rebula in una nota che ha preparato in occasione della cerimonia.
Rebula è inoltre tra i vincitori del premio Cittadino europeo per il 2014 assegnato dal Parlamento europeo e quest’anno gli è stato conferito dal presidente sloveno Borut Pahor anche l’Ordine aureo per i meriti, una delle più alte onorificenze della Repubblica di Slovenia. L’anno scorso il premio in questione era stato assegnato allo scrittore Boris Pahor, nell’anno del suo centenario.
Tra i riconoscimenti, il Premio Kresnik per il miglior romanzo sloveno dell’anno per la sua opera Nokturno za Primorsko (2005), tradotta in italiano con il titolo Notturno sull’Isonzo, e il conferimento dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana (2012).
la cultura è troppo importante bisogna che i ragazzi studino e si indirizzino alle discipline in cui sono più portati per essere soddisfatti altrimenti stanno tutto il giorno attaccati al pc e può essere altamente diseducativo vedi articolo che posto sotto
https://dirittideicittadini.wordpress.com/
Tiro el saso ,ma no scondo la man. Dopo le N polemiche su Istituto Cultura Istriana ( o come diavolo el se ciama), magazino 18, Campo profughi de la provinicia etc, me son domanda se esisti o no
un qualcosa de equivalente dela Comunità Slovena. Mi no me par, ma forsi sbaglio; che Trieste
gabi una (bona) parte de sangue sloven nele vene doverìa esere un dato de fato. Lasemo perder noze carsiche e folklore colegado, ma cultura no xe solo i bali e le monade colegade. Spazi, a gogo,
sloveni co le fliche (in sti casi detraibili) che poderia far mecenatismo no dovesi esere un problema innsormontabile. No se pol – ne moze – ?
Servus, Gb
Ps, a scanso di equivoci son fio de un esule de Zara.
ne može xe croato
@ 3
Splendida risposta, sopratutto costruttiva!
Servus, Gb
beh, no xe che se capissi proprio sai cos che te proponi ti, Giani. almeno mi no go capì.
@ 5
Propogo tuto quel che se pol far con pochi schei; museo/centroculurale BILINGUE/mostre de pitura(go scoperto che esisti una scuola impressionistica de Ljubljana-fine 800/)conferenze…
me par che sarìa (forsi solo per mi ) un circuncirca de quel che ga fato el Picolo al Ridoto del Verdi
visto da parte della Comunità slovena. Poderia andar avanti per ore. Dimenticavo, fumeti e/o cartoni animati no me ricordo chi (carsolin) ga fato un desio de roba.
Cioè vignir fora, all’aperto, no Fort Apache (perchè se no semo asimili) magari sputanadose onestamente ma senza sconderse drio foibe/esodo/ecidio de Basoziza.
Ciaro??
Servus, Gb
Ps. dimenticavo. Glasbena Matica ? El Teatro sloven fa ogni ano ( che Dio li denedisi ) UNA 1 manifestazion o bilingue o sototitolata, ma par un poco poco ma capiso che ghe costi.
Servus, Gb
Il programma base è formato da due nuove produzioni TSS nella sala principale, tre nuove produzioni TSS al Ridotto e uno spettacolo ospite nella sala principale. Tutti gli spettacoli sono corredati da sovratitoli in italiano.
http://www.teaterssg.com/programma-in-abbonamento/?lang=it
Mah, Giani, me par che te parli un poco a vanvera.
Confeso che no me jero agiorna, chiedo venia dul TSS, ma sule altre domande…nisba??
Servus, Gb
“Visite guidate, una passeggiata nei luoghi della letteratura slovena, un concerto di cori giovanili, la prima assoluta del CarminAccordion con la Glasbena matica, uno spettacolo dello Stabile Sloveno, la performance di danza contemporanea di Daša Grgic. Eppoi conferenze, uno spiritoso corso di sloveno in 20 minuti, la collettiva degli artisti del Kons e la mostra fotografica-omaggio a Mario Magajna. E ancora affollati incontri su argomenti letterari, dal romanzo Alamut di Vladimir Bartol all’aperitivo con Veit Heinichen e Sergej Verc, l’esibizione del primo gruppo italiano di cheerleading, l’acrobatico Cheerdance Millennium, concerti diffusi di sedici cori e una messa cantata la domenica mattina. Infine i colori e i suoni del gruppo folcloristico Stu ledi,
concerti di gruppi bandistici, un foto-orienteering per le scuole, le bancarelle dello Slofest Village e laboratori per bambini. Sono tutti i contenuti del primo Slofest, la tre giorni di festeggiamenti e iniziative promosse dalla comunità slovena della nostra regione, che si è conclusa domenica in piazza della Borsa.”
Dal Piccolo del 24 settembre 2013.
Te ieri, ti, o el fortino de Fort Apache xe più interessante visto da fora, cussì se pol bronotalar avanti che no i fa entrar?
Jero a quasi tuti, a parte :l’aperitivo- le cheerleaders-i concerti folclostici. Xe pasa un ano e mezo, programi pel 2015 ??? Una sala/luogo di ritrovo/esposizione di mostre/ che diventi un punto d’incontro stabile sarìa domandar tropo ?? Cmq, l’idea del Slovesat xe stada estremamente carina.
Servus, Gb
Ps. Stemo sbarufando solo mi e ti…..nisun ghe frega de quel che disemo ??
eco, su un punto semo d’accordo: l’argomento xe de scarso interesse. la cultura dei sloveni d’italia xe de scarso interesse per la gran parte dei italofoni. me par un poco disonesto e anche banale imputar questo disinteresse alla supposta chiusura dell’altro.
la sala/luogo d’incontro/esposizione di mostre i veci una volta i lo gaveva, al Narodni dom. lo stato italiano ne lo dovessi anche tornar (per legge), ma dopo chi mantien e finanzia una strutura del genere? con quai?
http://www.knjiznica.it/it/centri-culturali/storia-del-narodni-dom/
e i tagliani (lianta, bassariol, kabiubi, pignate, u.s.w. -a.s.o) nisun parla e/o scrivi de la loro cultura? vedi Disfida di Barletta… e perkè no dela cultura serba, furlana, bisiaca, gradese, austriaca, israelitica, serbo ortodosa, greco ortodossa, mormone, evangelica… insoma basta andar in giro per la cità e contar el numero de cese ke gà la nostra amata, non amata, Trieste…
dal vs scartassa