2 Dicembre 2014

Shemà Koli: una serata all’insegna della tradizione corale ebraica popolare e liturgica

el sunto Shemà Koli, un nuovo e interessante modo di presentare la realtà complessa e articolata della cultura triestina come un vantaggio e una risorsa per tu

Il primo dicembre si è tenuta presso il teatro stabile sloveno un’interessantissima rassegna musicale che aveva per tema la tradizione corale ebraica popolare e liturgica. L’idea, proposta dall’Associazione Coro Kol Ha-Tikvà, è stata abbracciata da numerosi cori cittadini, espressione di differenti realtà culturali e ricreative che si sono cimentati con la lingua e con la cultura ebraica dimostrando che, come sostenuto anche dal presentatore Valerio Fiandra, un simile approccio ad una cultura differente non può che aiutare a comprendere meglio il punto di vista di realtà parallele contribuendo al mutuo rispetto e collaborazione.

Shemà Kolì, il titolo della rassegna scelto dal maestro Marco Podda, si traduce infatti con “ascolta la mia voce”, in un senso più ampio di ascolto totale e partecipe che ben si adatta ad una ricezione come quella delle molteplici realtà corali della nostra città.

Giunta alla seconda edizione con scadenza biennale, ha già riscontrato notevole successo proprio per il suo carattere innovativo e la decisione da parte degli organizzatori di accostare a questa serata gli incontri settimanali delle Sabatine, appuntamenti che vedono ogni sabato il caffè San Marco diventare sede di incontri molto informali che hanno per tema la discussione del panorama culturale (letterario e musicale) locale.

La risposta dei cori che hanno partecipato si è vista anche dalla attenzione con cui i brani sono stati preparati dai cantori, che sia il coro di voci bianche Otroski Pevski Zbor Fran Venturini o il coro dei Lions Singers, che sia il coro Rifugio Cuor di Gesù o il coro Interreligioso di Trieste, il Dekliska Vokalna Skupina Primorsko o il Gruppo Incontro, tutti hanno posto una cura lodevole nella ricerca della corretta pronuncia e del rispetto di quei veicoli di espressione musicale che, nel caso della musica ebraica hanno anche un potente valore liturgico e religioso.

Un nuovo e interessante modo di presentare la realtà complessa e articolata della cultura triestina come un vantaggio e una risorsa per tutti.

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