bici contromano
11 Settembre 2014

Senso unico eccetto bici: la lettera al sindaco Cosolini

el sunto Ulisse FIAB ha chiesto al Sindaco di Trieste Cosolini di prendere anche loro posizione sulla bocciatura italiana del "senso unico eccetto bici"

In questi mesi si stanno discutendo in Parlamento delle modifiche al Codice della Strada. Questa riforma è un momento fondamentale per colmare il divario normativo tra il nostro paese e il resto d’Europa in termini di mobilità nuova. E’ un’occasione per introdurre anche in Italia quelle azioni finalizzate a facilitare e rendere più efficaci gli interventi a favore della ciclabilità in ambito urbano (zone 30, case avanzate ai semafori, senso unico eccetto bici, svolta continua a destra, apertura delle corsie dei mezzi pubblici), che trovano un grande freno proprio nell’attuale corpus normativo.

Il 6 agosto la Commissione Trasporti della Camera dei Deputati ha eliminato la proposta di introduzione del “senso unico eccetto bici”, ovvero la possibilità, per i ciclisti, di percorrere alcune strade con il limite a 30km/h nel senso inverso a quello delle auto, su vie a senso unico sufficientemente larghe. Un provvedimento applicato con successo già da molti anni in molti Paesi europei.

A questa bocciatura si è aggiunta la recente dichiarazione del ministro dei Trasporti Lupi che ha dichiarato “Io sono contrario: così non aiutiamo i ciclisti ma facciamo il loro male”.

Numerosi Comuni stanno prendendo posizione contro questa bocciatura e in particolare gli assessori alla Mobilità di Milano, Torino e Bologna hanno preso carta e penna e scritto prima una lettera chiedendo una revisione della decisione e poi in una nota congiunta affermato le dichiarazioni di Lupi sono prive di basi scientifiche.

Ulisse FIAB ha chiesto al Sindaco di Trieste Cosolini e a quello di Muggia Nesladek di prendere anche loro posizione su questo punto spedendogli questa lettera:

Egr. Sindaco,

sulla stampa nazionale di sabato 6 c.m. si dava notizia di una presa di posizione del Ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi di contrarietà ad introdurre nel Codice della Strada il “senso unico eccetto bici”, ovvero la possibilità di far circolare le biciclette nei due sensi su strade a senso unico per gli altri veicoli (spesso impropriamente chiamato “contromano ciclabile”).
Tale modifica, avanzata da molti comuni e dalla FIAB (Federazione Italiana amici della Bicicletta), allineerebbe l’Italia a molti paesi europei nei quali, più che in Italia, la mobilità ciclistica viene sistematicamente promossa e favorita: Francia, Belgio, Germania, Svizzera, ecc.
Ovviamente il “controsenso ciclabile” sarebbe applicabile solo in strade specifiche o zone 30, prevalentemente nei centri urbani, accompagnarsi ad alcune condizioni e provvedimenti di calmieramento e sicurezza del traffico e sempre a discrezione del Comune e in funzione alle esigenze del traffico locale.
Gli oppositori a tale modifica, già bloccata poche settimane fa da un emendamento di Scelta Civica in sede di Commissione Trasporti della Camera, in realtà non sono stati finora in grado di portare argomenti provanti della presunta pericolosità di tale pratica se non le generiche, pretestuose e umilianti argomentazioni che gli italiani sulle strade sarebbero diversi dai tedeschi, francesi o svizzeri e fingendo di preoccuparsi della sicurezza dei ciclisti, limitandone di fatto la circolazione.
Le esperienze e le rilevazioni statistiche di grandi e piccole città europee, ma anche di molte città italiane (Reggio Emilia, Bologna, Torino, …) attestano in realtà che l’introduzione del doppio senso ciclabile, praticato con la dovuta intelligenza tecnica, non comporta alcun aumento di incidentalità, spesso anzi si accompagna ad una sua riduzione, e favorisce l’incremento degli spostamenti in bicicletta.
Siamo quindi a chiederle di unire la sua voce a quella degli amministratori di Milano, Torino, Reggio Emilia, Bologna, ecc, nel richiedere al governo di introdurre nel Codice della Strada norme utili a favorire la circolazione urbana e quotidiana delle biciclette, compreso il “senso unico eccetto bici”, affinché anche in Italia sia consentito alle amministrazioni comunali di adottare soluzioni già ampiamente e positivamente sperimentate, superando ogni dubbio interpretativo e anacronistiche resistenze.

Fonte: Comunicato Ulisse-Fiab

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10 commenti a Senso unico eccetto bici: la lettera al sindaco Cosolini

  1. Faulpelz ha detto:

    In Austria, o almeno a Graz, dove ho vissuto per un po’, la complicatissima e spinosissima questione è stata risolta con il classico uovo di Colombo, e cioè con la segnaletica orizzontale (in altre parole, una striscia per terra!) a ricavare una piccola corsia *solo per le bici* percorribile in senso opposto a quella per le auto. In questo modo gli spazi per le due categorie di veicoli sono ben delimitati e si può pedalare, e guidare, in sicurezza e rispetto reciproco.
    Inoltre sarebbe bello sapere se le bici possono passare o no in alcuni tratti chiusi al traffico veicolare, es. via Mazzini, dove già passano autobus e altro. In altre città so che è normale, ma alcuni che han provato qui mi hanno raccontato di essere stati aspramente cazziati e a dire il vero non ne capisco il motivo.

  2. Giulio ha detto:

    Rispondo al commento sopra:via Mazzini non è transitabile in bici e si rischia una multa (conosco persone a cui degli zelanti vigili urbani hanno appioppato sonore multe). Non si capisce cosa stiano aspettando a togliere quel divieto. Di conseguenza, se lo fai, nega di sapere che c’era il divieto e forse te la risparmi….

  3. Faulpelz ha detto:

    Grazie!
    Posso dire che è assurdo, però? Mica si parla di pedalare sul marciapiede lancia in resta stendendo vecchiette, ma sulla carreggiata peraltro vuota, autobus (e furbini) a parte…

  4. lucyan intra ha detto:

    A pedalar sui marciapiè o in piazza in mezzo ale persone, fra le quali fioi e veceti, me par una grossa cretinada da parte de chi la fa e da parte da chi la permeti, dopo se qualchidun va in ospedal o pezo chi paga senza assicurazion ? ….. Ghe xè persone de bon senso che circola, ma xè anche tanti deficienti che i te rifila e che i meti in pericolo l’incolumità delle persone, penso de no esser l’unico a aver visto queste stupide performances sui marciapiè che ormai xè diventade una moda e ormai xè una gara per partecipar a queste deficientiadi ! Se no ghe xè piste ciclabili a suficienza, te se rasegni in atesa de tempi migliori o te va per le alte e no sui marciapiè in zerca de un target de abater !

  5. Fiora ha detto:

    @4
    Qua come “fora”ale volte me trovo a combater con mi stessa perché le robe che volessi dir pol magari infastidir persone che me xè care…ciclisti nela fatispecie. Preferisso butarla afetuosamente in valzer…. Grazie lucyan intra de aver dà vose ai mii più reconditi pensieri ! 🙂

  6. Faulpelz ha detto:

    lucyan #4: Ho riletto il post principale e non mi pare che si parli da nessuna parte di pedalare marciapiedi e piazze; e nemmeno nei commenti, dove al #3 ho scritto “Mica si parla di pedalare sul marciapiede […] ma sulla carreggiata peraltro vuota [di una strada chiusa al traffico veicolare, via Mazzini]”, e nell’intervento #1 mi riferivo a strisce dipinte sulla carreggiata e non sul marciapiede, in caso non fosse chiaro dalla descrizione che ne ho dato.
    Anzi: io da “ciclista” (uso questo termine tra virgolette, in mancanza di uno migliore per definire chi si muove in città con la bici senza velleità sportive) NON mi sogno neanche di pedalare sul marciapiede per non fare male a me stessa (duh!!!) o agli altri, e infatti vado per strada tenendomi sulla destra, rispettando i semafori, etc.: ecco, se volessi generalizzare potrei scrivere qualcosa di molto simile a quello che ha scritto lei riferendomi alle macchine, per le quali a volte mi pare di essere io il “target”. E magari gli automobilisti si lamentano di tutti ‘sti veci che attraversano a casaccio… Morale: gli stupidi sono equamente distribuiti in ogni popolazione statistica, non ha senso attribuire a tutti le colpe di alcuni. Peace 🙂

  7. lucyan intra ha detto:

    Faupelz #6 – Non ho sindacato su quello che era scritto o non era scritto sul post, bensì ho fatto una tantum la mia considerazione su quello che vedo quotidianamente passeggiando per la città, può leggermi e rileggermi di nuovo se non ha capito bene…..questa sua replica riferita al mio post proprio non la capisco, la trovo inutile, a meno che lei non si senta impropriamente tirata in causa o voglia assaporare un pò di protagonismo !….. quindi cosa vuole da me ?

  8. Fiora ha detto:

    @7
    se può ristabilire gli equilibri (indispensabili per reggersi sulle due ruote 😉 ) ribadisco che sono completamente d’accordo con lucyan intra su quel che “vedo quotidianamente passeggiando per città”.
    Commento il suo on the road, che è a mio avviso aldilà delle scuole di pensiero,l’unico agone reale, laddove si svolge la quotidiana battaglia tra pedoni, sempre più angariati, automobilisti sempre più “colpevolizzati” di possedere un oggetto inquinante, invasivo, pericoloso, (pagato e mantenuto con fior di quattrini che in ogni settore vanno ad impinguare l’economia!) e ciclonauti (occhei il termine, Faulpelz?) partiti in sordina e diventati ogni giorno più aggressivi e non solo quando espongono le loro ragioni…

  9. Fiora ha detto:

    Una considerazione super partes. Singolare la mutazione camaleontica e totale immediata immedesimazione al negativo nei tre ruoli : l’automobilista allorché sale in macchina rimuove completamente il suo lato pedestre. Non rispetta le strisce pedonali sulle quali ha un’ora prima transitato a piedi raccomandandosi l’anima. altrettanto vale per chi in sella si atteggia a tribuno dell’ecologia e del rispetto e si allinei poi in una delle due succitate categoria…
    In pratica ognuno tira l’acqua per il proprio mulino…del momento!

  10. maja ha detto:

    redazione

    scusate l’OT, ma avete tolto l’articolo di Massimiliano Milič sul referendum in Scozia? perché?

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