4 Luglio 2014

Aralaralà, bottega di piacere, chiude sabato 5 luglio

el sunto Chiude Aralaralà di Lara Guglielmi, “bottega di piacere” dove alla freddezza asettica dei sexy shop si sostituisce una briosa atmosfera da salotto.

Sabato sera, mentre i triestini si riverseranno nei negozi aperti per la notte dei saldi, chiuderà con un piccolo party uno dei tanti negozietti originali che sono fioriti in questi ultimi anni in Cittavecchia, la bottega di piacere Aralaralà, gestito con verve da Lara Guglielmi.

AralaralaDefinire Aralaralà un sexy shop sarebbe riduttivo: è piuttosto una sorta di estensione commerciale dellla personalità di Lara Guglielmi. Parlare della qualità dei corsetti o dell’eleganza della lingerie in vendita è parlare del suo gusto; la selezione dei sex toys presenti è la conseguenza della sua attenzione verso la fisiologia del piacere, come senza invadenza e senza pudori vi racconta Lara stessa.

Lontano mille miglia dal concetto contemporaneo di shop (dove tutto è regolato da impersonali logiche di catalogazione, esposizione e transazione delle merci, dove i ruoli previsti sono quelli del commesso e dell’acquirente), Aralaralà appartiene piuttosto alla tradizione mediterranea del mercato, dove chi offre, come chi acquista, ha tanta importanza quanta i beni che passano di mano.

Davanti alle vetrine di Aralaralà ci si ferma per curiosità, e una volta entrati si viene avvolti dallo stesso giocoso caos che si intuisce fuori, come se gli oggetti stessero intessendo tra loro dei dialoghi, o passeggiando in libera uscita: nessuna rigida disciplina li trattiene in un posto prestabilito; sono piuttosto delle affinità emotive ad avvicinarli.

20140704_122636Certo, c’è chi può sentirsi disorientato senza gli scaffali ordinati cui ci hanno abituato i supermarket dove si entra, si trova, si mette in carrello e si paga, senza troppe altre questioni. Eppure, a pensarci bene, non è strano che i negozi dove si va per “migliorare la propria vita sessuale”, per “stimolare le fantasie”, per “il benessere della coppia” (e già su queste definizioni si potrebbe interrogarsi a lungo) seguano questa stessa logica – quella che ci vuole rapidi ed efficienti consumatori?

Il sesso è vitalità, il piacere è un modo di prendersi cura di sé e del partner: in questa sfera, la nostra soggettività è in primo piano, ma tabu e rigidità spesso ci impediscono di ammetterlo e di viverla serenamente. Lara Guglielmi lo sa bene, e per questo usa un approccio del tutto diverso, un approccio dove lei stessa si espone – non come oggetto, ma come soggetto della propria attività, che non è solo quella commerciale.

In questi anni Lara si è battuta per i diritti delle donne, organizzando i flash-mob triestini di One Billion Rising contro la violenza sulle donne, e serate di letture sullo stesso tema al Caffè Rossetti e al Caffè della Musica: c’è perfetta continuità tra queste attività, cui aggiungiamo anche i “corsi di piacere” che ha più volte organizzato in questi anni. Lara Guglielmi si sente chiamata a esplorare la propria condizione di donna, e risponde in molti modi a questa chiamata; la bottega è uno fra questi.

Questa è la persona che si incontra da Aralaralà, tra oggetti ammiccanti, chic o giocosi: una giovane donna consapevole, una mamma dolce e tranquilla, una comunicatrice spontanea ed efficace, capace di suggerire e consigliare con discrezione e cortesia. Ma anche una ragazza ironica e auto-ironica, caotica e appassionata, loquace e sempre indaffarata. Una personalità che lascia il segno in chi l’ha conosciuta, ed è un peccato che chiuda la sua bottega.

Chi volesse salutarla, la troverà sabato 5 luglio presso Aralaralà in via Felice Venezian 16, dalle 18 a mezzanotte.

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5 commenti a Aralaralà, bottega di piacere, chiude sabato 5 luglio

  1. Diego Manna ha detto:

    aralaralà che robe!
    🙁

  2. Elisa Biagi ha detto:

    Mancherà davvero qui ma non solo a Trieste, perché luoghi così dovrebbero invece diffondersi … perché, mancherà un modo intelligente di vivere il piacere. Perché oggi, non essere bigotti non basta. Bisogna anche non essere succubi del mercato del sesso. E questo negozio era l’emblema di un equilibrio possibile.

  3. lapupiza ha detto:

    grazie…grazie…grazie….fate sentire che tutto ciò che ho fatto, che ho osato, partorito, sudato, faticato e sofferto….sia servito a tanto. grazie a voi. un sorriso a ognuno….aralaralà

  4. Fiora ha detto:

    La domanda sorge spontanea e non ho fatto a tempo a porgliela. Chiude perché? poco successo commerciale nonostante gli elogi? motivi personali?
    Io che mangio pane e schemi (e non me ne vanto, ma ognuno è com’è)invidio in senso buono imprenditrici creative, quale che sia la fetta di mercato in cui hanno scelto di operare.
    ciao pupiza e comunque guarda avanti.

  5. lapupiza ha detto:

    ciao! …motivi personali, motivi di cuore e “DEPANZA”…….. 🙂

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