16 Giugno 2014

A Roma la commemorazione della strage di Vergarolla

el sunto L’evento solenne ha avuto nella mattinata di giovedì scorso a Roma, presso la Sala “Aldo Moro” di Palazzo Montecitorio.

Commozione, emozione e condivisione: questi i tre concetti emersi dall’intensa cerimonia di commemorazione della strage di Vergarolla, fatto avvenuto sulla spiaggia di Pola il 18 agosto 1946, quando un’esplosione provocò ottanta vittime.OLYMPUS DIGITAL CAMERA

L’evento solenne in ricordo, che ha avuto nella mattinata di giovedì scorso a Roma, presso la Sala “Aldo Moro” di Palazzo Montecitorio, fortemente sostenuto dai deputati PD Laura Garavini ed Ettore Rosato, è stato aperto dalla vicepresidente della Camera, On. Marina Sereni, che ha introdotto i lavori. In seguito, hanno preso la parola esponenti del mondo delle istituzioni adriatiche e della cultura istriana, fiumana e dalmata, a sottolineare l’impegno comune in un percorso volto alla ricerca della verità per una storia di cui molti aspetti devono ancora essere messi in chiaro.OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Tra i relatori intervenuti, il presidente dell’Università Popolare di Trieste, Fabrizio Somma, il quale ha voluto sottolineare l’importanza del ruolo che l’Ente ricopre da 115 anni per la salvaguardia e lo sviluppo della cultura e identità italiane nella ex Jugoslavia, testimoniati da più di 50 Comunità di connazionali attualmente presenti sul territorio e il ruolo di ponte non solo ideale, ma anche strutturale, tra le due realtà degli esuli e dei rimasti, oggi più che mai avviate verso una condivisione di obiettivi, alla luce della caduta dei confini in ambito europeo.

La modernità dell’Università Popolare – ha affermato Somma – sta proprio in questo ruolo unico e peculiare di rispetto e tutela della memoria, nucleo fondamentale per costruire il futuro delle prossime generazioni. In tal senso, ha concluso il presidente di UPT, è importante l’istituzionalizzazione di questa e altre iniziative, all’interno degli ambiti normativi delle Leggi 72 e 73 del 2001.

La deputata PD Laura Garavini ha apprezzato in particolare l’eterogeneità degli intervenuti, dai testimoni alle istituzioni, definendo i lavori come un momento di confronto molto positivo che ha conferito onore e riconoscimento a una parte di storia ancora poco conosciuta, portandola nel cuore della democrazia – il Parlamento – alla presenza della vice presidente della Camera.

Apprezzamento è stato espresso per la capacità di raccontare le diverse esperienze da parte degli intervenuti, con la finalità comune di compiere un passo decisivo verso la verità. In tal senso, ha dichiarato Garavini, l’impegno assieme al collega Ettore Rosato, è quello di sancire ufficialità e continuità su iniziative volte alla perpetuazione della memoria, anche con lo straordinario contributo dell’Università Popolare e con le molteplici forme di rappresentazione, tra cui spiccano la capacità di coinvolgimento e la poesia di Simone Cristicchi.

Per Antonio Ballarin, presidente nazionale di ANVGD, la giornata è stata di fondamentale importanza perché finalmente si è riusciti a portare dentro al Parlamento e proiettare a livello nazionale un fatto che ha colpito tragicamente le genti istriane fiumane e dalmate, così come la storia dell’esodo e delle altre vicende legate alle popolazioni di queste terre. Importante anche – secondo Ballarin – il momento di confronto tra diverse tesi sulla strage, di competenza degli storici alle prese con i documenti e le ricerche, ma che alla fine hanno condotto a una considerazione condivisa, ossia la presenza della volontà titina di spopolare quelle terre, di cui Vergarolla è stata uno degli esempi più cruenti e drammatici. Oggi, ciò che conta per guardare avanti è soprattutto l’unione tra esuli e rimasti.

Tra le testimonianze di chi all’epoca ha perso dei familiari o ha vissuto da vicino il dramma, molto sentite e coinvolgenti le parole di Lino Vivoda, esule polesano, e Livio Dorigo, presidente del Circolo Istria, i quali, pur rappresentando il dolore e la rabbia verso le mani ancore ignote autrici della strage, hanno saputo ragionare in termini prospettici, rimarcando ancora una volta l’importanza della memoria per la costruzione del futuro dell’identità italiana nella ex Jugoslavia.

Simone Cristicchi, protagonista dello spettacolo itinerante “Magazzino 18” assieme all’autore Jan Bernas, ha puntato l’attenzione verso gli “eroi nascosti” tra le pieghe della Grande Storia che si trovano nelle vicende tragiche come quella di Vergarolla: l’esempio del dott. Micheletti, che salvò le vite di molte persone durante la strage, del quale ancora poco si conosce in un paese come l’Italia di oggi, dove si intitolano strade a cantanti o comici. Secondo l’artista, un ringraziamento va ai deputati promotori di questa commemorazione, capaci di generare rispetto e attenzione verso argomenti finora riservati a pochi, muovendo a quella “condivisione” che può essere la soluzione naturale di molti rapporti ancora oggi complessi. Nel sottolineare inoltre il ruolo di UPT nella divulgazione della cultura, Simone Cristicchi si è dichiarato favorevolmente colpito ed emozionato dalla partecipazione dei presenti.

In chiusura, tra i commenti raccolti al termine della commemorazione, Manuele Braico, presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane e vicepresidente di UPT, ha sostenuto l’importanza di procedere sempre più verso un’uniformità di comportamenti istituzionali anche nei rapporti tra gli Stati, in merito alle vicende del passato. Togliere segreti di Stato e veti nella consultazione di documenti storici custoditi negli archivi Sloveni e Croati per fare venire a galla tutti gli aspetti di quegli anni terribili, secondo Braico è ormai imprescindibile, per aprire al confronto tra studiosi di ogni nazione e smetterla di sposare solo le tesi meno scomode.

Da rilevare che alla cerimonia hanno presenziato pure le vicepresidenti della Regione Istriana, Viviana Benussi e Giuseppina Rajko.

All’interno della commemorazione, lo storico Roberto Spazzali, autore della prefazione, ha presentato, unitamente all’autore Gaetano Dato, il volume “Vergarolla, 18.08.1946. Gli enigmi di una strage tra conflitto mondiale e Guerra Fredda”, la cui pubblicazione è stata promossa e sostenuta dal Circolo Istria.

Secondo lo studioso Roberto Spazzali, è necessario “innescare un processo concreto di ricerca storica” senza dimenticare la memoria di chi in quei luoghi ha vissuto per poi doverli abbandonare. “Ma occorre partire da un principio”, ha precisato Spazzali: “è stato comodo stendere il silenzio su questo ed altri fatti, dimenticare e far dimenticare”, ma la verità è che “la guerra in quelle terre non era finita” e lo Stato italiano uscito sconfitto “era debolissimo”, poichè subiva la tensione internazionale e viveva una condizione sociale drammatica; “non era in grado di difendersi” ed in questo contesto il Friuli Venezia Giulia è stato “stritolato”.

Sempre secondo lo studioso Roberto Spazzali dopo 70 anni sarà difficile trovare mandanti ed esecutori della strage, ma “l’indagine storica deve continuare” e gli archivi italiani ed internazionali “ancora occultati” devono essere resi accessibili.

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13 commenti a A Roma la commemorazione della strage di Vergarolla

  1. Parenti di Caduti ha detto:

    Grandi sorrisi a margine della Commemorazione della Strage di Vergarolla (18 agosto 1946) tenutasi alla Camera dei Deputati. Ivi compresi quelli del Presidente Nazionale dell’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, S. E. Antonio Magnarin.

  2. pier ha detto:

    Gli altri Partiti erano invitati ? O hanno voluto fare una passerella solo quelli del PD ? L’ironia del post precedente , perchè ?

  3. Parenti dei Martiri ha detto:

    Nella commemorazione di tragici eventi come Vergarolla (almeno 65 Martiri di cui 12 bambini) non si ride, come nella foto pubblicata! Soprattutto, non può ridere né sorridere chi, per l’incarico che riveste, dovrebbe evitare qualunque connivenza. Nessuna ironia, tanta amarezza!

  4. Parenti ed amici dei Martiri di Vergarolla ha detto:

    Oltre ai sorrisi dei politici e dei relatori, nella foto, molte persone fra il pubblico, toccate dalla Tragedia, piangevano!
    Caro Pier, nessuna ironia, solo una grande pena e tristezza per i Caduti che dopo quasi 70 anni non ancora pace, grazie agli interessi dei Vivi.
    Forse abbiamo sbagliato il nome del Presidente? Chiediamo scusa.

  5. pier ha detto:

    Post 4 – Sono d’accordo con voi , un abbraccio fraterno .

  6. dimaco ha detto:

    scusate ma le vittime vengono commemorate dai mandanti? solo in italia

  7. dimaco ha detto:

    e poi martiri. ma la finiamo di dare titoli alla mentula canis?

  8. ufo ha detto:

    Xe un impression mia. o un zerto regista, desso che ga scoperto el filon che rendi no lo mola più?

  9. dimaco ha detto:

    te sa si ufo. chisà se lo steso regista el faria un spetacolo su come che i meteva le bombe i taliani per copar i sui citadini ( bologna, italicus, piaza fontana)

  10. Vittorio Veneto ha detto:

    Dimaco e ufo che reazione curiosa. Spesso sembrate,di certo involontariamente,il peppone onorevole che si addormenta in parlamento e svegliato da una lite si alza e attacca:Fassistiiiiiii……dove eravate voiiiiii….. quando noiiiii….in montagnaaaaa.

  11. Roberto ha detto:

    Toccati sul vivo , i capi cellula ricevono l’ordine di riesumare gli stragi in Italia , sempre con la dicitura ” Voi Italian ” . Già dimenticavo , fanno parte di quelli oltre confine , anche se sono probabilmente pagati dallo Stato Italiano o hanno la nostra carta d’identità . Qualcuno li considera traditori ancora oggi , figurarsi prima .

  12. ufo ha detto:

    Caro Vittorio, non importa se veneto, friulano o siculo, il tuo stupore mi pare alquanto fuori luogo. Da buon nativo di queste terre, dunque uso a mangiare il prosciutto invece di tenerlo sugli occhi, mi sono limitato a constatare una faccia nuova nel panorama dei soliti gerontocrati del mondo degli optanti. Fino a ieri l’altro il Cristicchi e l’associazionismo estremista ignoravano l’uno l’esistenza dell’altro, oggi sembra che non ci sia iniziativa senza la sua presenza. Carestia di govani propri da un lato, difficoltà a sbarcare il lunario facendo l’artista dall’altro? E quel che mi ripmpoveri è di aver notato quel che è sotto gli occhi di tutti, o di averne parlato?

    Comunque sia, azzardo una previsione: il Cristicchi era stato inizialmente messo sotto processo dagli estremisti per aver solamente ipotizzato l’utilizzo – orrore – di un brano di Boris Pahor nella sua ultima opera. Scommettiamo che nella sua prossima fatica artistica, a meno che non trovi un’altra fonte indipendente di reddito, starà ben attento a non discostarsi minimamente dalla narrativa più pedissequamente ortodossa approvata dai suoi nuovi compagni di percorso?

    Vorrei infine rassicurare tutti: malgrado le ardite affermazioni di un commentatore alquanto esagitato, la risposta è no. Non ho la carta d’identità dell’utente Roberto, ne quella di nessun altro di voi; mi limito ad avere la mia, con tanto di foto (spettinata) e dati anagrafici del sottoscritto, e non sento il bisogno di averne altre, neanche quella del TLT. Chiunque abbia smarrito la propria è pregato di cercarla altrove.

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