10 Maggio 2014

Gli Orb al Miela: l’eco dei ricordi

el sunto Il live degli Orb ha avuto la capacità di riunire per una notte appassionati, giornalisti, dj e rockettari

Lo sapevo, che il momento sarebbe arrivato: Quando da ventenne ero abituato a fare anche 200km per raggiungere le mecche dell’elettronica di tendenza, negli interminabili viaggi di ritorno mi chiedevo spesso se anche i frequentatori delle allora discoteche, al diffondersi di capelli grigi ed acciacchi vari, avrebbero continuato a far parte del pubblico di quella scena.

La risposta è arrivata chiara e lampante l’altra sera, al teatro Miela, dove il live degli Orb ha avuto la capacità di riunire per una notte appassionati, giornalisti, dj e rockettari che proprio con i “Pink Floyd dei ’90” iniziavano ad approcciarsi alla materia. Il ritrovarsi dopo molti anni, lo scorrere delle parole e la condivisione di ricordi ed aneddoti hanno fatto divenire quasi marginale il live stesso.

Gli Orb oggi sul palco sono in due, il capitano di lungo corso nonchè fondatore Alex Paterson ed il collaboratore Fil Le Gonidec, in formazione sin dal 1995.

Sull’esibizione stessa, che ha avuto un livello di coinvolgimento piuttosto debole, si possono dire molte cose, da chi è rimasto deluso nutrendo come aspettativa qualcosa che si almeno avvicini al suono del monumentale “Live ’93” e si è ritrovato con un’acustica ingestibile (autentico cancro del Miela), dalla sorpresa nel poter ascoltare il mai pubblicato rework di “One of These Days” dei Pink Floyd (autentico momentum della serata) alla speranza di chi voleva vedere almeno parte della strumentazione che ha generato capolavori di tessitura sonora ed ha invece dovuto assistere a Paterson intento a controllare che il Winamp girasse nel verso giusto e Le Gonidec incapace di inserire una traccia a tempo nel preregistrato. Nella setlist sono stati inseriti classici come “Blue Room” e “Towers of Dub” ma sono rimasti fuori il singolone “Toxygene” e tutti gli ultimi pur validi lavori.

Tecnicismi a parte, va detto che il teatro è colmo come poche altre volte e la serata è stata un sicuro successo, anche in virtù del potere aggregativo esercitato. La conclusione è stata affidata alla reunion del collettivo Electrosacher, che come da tradizione qui al Miela, viene interrotto sul più bello di un ottimo dj set dal rigido orario di chiusura.

 

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1 commenti a Gli Orb al Miela: l’eco dei ricordi

  1. capitano ha detto:

    pieropelù, valentina, la sigla di dribbling, la biondina da amare e le danzatrici del ventre.

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