4 Maggio 2014

Tra boschi e vigneti: quattro passi sul Collio

el sunto Diario di un'escursione di due giorni a piedi sul territorio del Collio sloveno, tra natura, boschi, vigneti e gusti locali

Quattro passi sul Collio, 23 aprile

Ecco, anche stavolta il mio letto ha un ruolo fondamentale per le mie avventure: in un paio di minuti è divenuto la vetrina ideale per passar in rassegna il necessario per questa uscita.
Stavolta tradisco però un po’ la filosofia Bisiachinbici perché sto per partire per due giorni di camminata sulla Brda, il collio sloveno che si estende alle spalle di Gorizia e Cividale. Quindi niente borse da bici ma zainetto, niente pantaloncini con fondello rinforzato ma pantaloni lunghi comodi e niente bici ma scarponi ai piedi. E’ cambiata anche la compagnia, il posto del fedele Luca è stato preso da Anna, un’amica dallo spirito allegro e dal sorriso contagioso.

Ritrovo alle 9.20 in stazione a Monfalcone ( dove io sono naturalmente arrivato in bici trafelato ed all’ ultimo momento) per prendere il primo treno della giornata in direzione di Udine. Questa tratta l’ho fatta migliaia di volte negli anni per recarmi alla mia scuola superiore, ma farla con gli scarponi ai piedi e con accanto uno zaino.. rende tutto diverso: l’aria nello scompartimento sembra più frizzante, gli occhi scorgono molti più dettagli dal finestrino e riesco quindi ad ammirare le distese di campi e vigneti, le macchie colorate dei fiori di campo tra il verde acceso dell’ erba novella ed i contorni spigolosi dei castelli e delle ville sulle cime delle colline, prime avvisaglie delle montagne italiane e slovene che si stagliano sullo sfondo.

collio1Ad Udine si cambia treno; saliamo su una piccola littorina diesel che in 20 minuti circa ci porterà fino Cividale del Friuli, antica capitale della civiltà longobarda ed ora splendido borgo ristrutturato a regola d’ arte dopo il terremoto del ‘76. Il viaggio è breve ma mi piace molto perché non lo avevo mai fatto e ci fa passare per stazioncine che non avevo neanche mai sentito tipo Remanzacco o Bottenicco.
Arriviamo quindi a Cividale alle 11.00 e visto che ci tocca aspettare la corriera fino alle 12.30 ne approfittiamo per fare un’ po’ di spesa per la giornata al supermercato di fronte alla stazione e per berci un caffè al bar ammirando gli orrendi futuristici palazzi del centro commerciale che fanno proprio a pugni con l’ edificio della vecchia stazione e gli ippocastani in fiore del viale cittadino. Alle 12.30 il bus arriva puntuale e , unici due clienti del mezzo, saliamo con meta Mernico, piccola frazione dispersa tra le colline che sarà il nostro punto di partenza.

La corriera pina pian si arrampica tra colline e boschetti fino ad arrivare al paesino, fatto di case in pietra con ballatoi in legno e ci scarica proprio davanti ad un segnale del Alpe Adria Trail, il nostro sentiero.
In verità il sentiero Alpe Adria parte da molto più lontano, dal ghiacciaio Glossglockner in Austria e collegando tra loro sentieri già esistenti si snoda fino a Muggia, paesino all’ estremo est italico, toccando quindi sul suo percorso tre stati: Austria , Italia e Slovenia.

Noi cominciamo a seguire la strada asfaltata che corre vicino ad un vivace torrente circondato da salici per poi arrampicarci su per una collina tra un tornante e l’altro fin che non sconfiniamo in Slovenia nel paesino di Breg. Lì, passando proprio accanto all’omonimo agriturismo lasciamo l’ asfalto per un bel sentiero pietroso ( sempre seguendo i cartelli del Alpe Adria Trail) circondati da tantissime erbe e fiori commestibili, tanto che ci si potrebbe fare un pranzo di più portate! Salvia selvatica, ortiche, convolvolo, alberi da frutto in fiore…e chi ne ha più ne metta. Quando qui c’è la stagione giusta dev’essere un paradiso per le buone forchette!

collio 2Pian piano abbiamo abbandonato i prati fioriti per entrare nel bosco ed il sentiero anche si modifica, diventa più disconnesso e pietroso, ma sempre agibile e ben segnato; infatti dove non ci sono i cartelli la via è segnata da delle frecce gialle direzionali.. Vista la salita più lunga del previsto ci fermiamo in un prato fiorito per un bel pic nic con i nostri panini ma, appena tirato fuori il necessario, comincia a piovicchiare tanto che decidiamo di rimettere tutto in zaino e proseguire in cerca di un posto riparato. Superato l’abitato di Vrhovlje pri Kozbani arriviamo alla chiesetta di Sant’Andrea che ci offre una vista spettacolare sulla zona attorno: si vede tutta la Brda, i colli di Còrmons fino a Merna ed il monte S. Michele mentre in fondo verso l’orizzonte fa capolino anche il monte Nanos. La chiesetta è molto carina, con la sua struttura bianca e semplice è adagiata sulla cima di una collinetta dall’erba verde e circondata da odorosi tigli. Complice il ritorno del sole decidiamo di finire il nostro pranzo ed Anna decide di svegliare tutto il paesino suonando allegramente la campana della chiesetta.

collio 3Siamo poi scesi verso il paesino di Kozbana, silenzioso borgo circondato da boschi di castagni e querce, per poi seguire il corso del torrente Kozbanjscek; proprio a ridosso del torrente si può ammirare la conca del Krcnik con il suo splendido ponte naturale in pietra e le strette gole scavate dall’ acqua nella roccia. Seguendo la strada asfaltata per alcuni km siamo poi arrivati a Peternel e lì, tra frutteti e vigne siamo risaliti in direzione di Hrusevlje e Neblo passando in mezzo a molti boschetti di acacie e chiesette solitarie. A Neblo abbiam abbandonato l’AAT ( perché ci avrebbe fatto fare un giro troppo lungo rispetto al nostro orario) e così seguendo la strada principale siamo arrivati a Dobrovo, meta della giornata.

Lì abbiamo avuto un attimo di panico perché sia il centro informazioni che l’unica gostilna (trattoria con camere) del paese erano chiusi mentre noi necessitavamo di un alloggio; alla fine abbiamo trovato il B&B Calligaris, arroccato su una collina poco distante dal centro.
collio 4I gestori , una giovane coppia lui italiano e le slovena, che ci hanno accolto molto calorosamente e si sono rivelati molto ospitali portandoci pure due sdraio per ammirare il panorama ed offrendoci del vino per rinfrancarci dalla giornata impegnativa.
Poi dopo una meritata doccia siamo usciti in direzione di Medana, paesino lì vicino, per cenare alla trattoria Belica da dove si gode uno splendido panorama sulla valle. Tartara, strudel di asparagi, lasagna alle spinaci, patate in tecia, mousse di ricotta ( buonissima!) e mezzo litro di vino..e tutto ciò per soli 29.50 euro. Ottimo!!! Tornati sazi e felici al B&B siamo poi rimasti un’ oretta sotto il porticato seduti sulle sdraio a finire il vino ed a chiacchierare attorniati dal piacevole silenzio che alleggiava su tutta la valle.
Quattro passi sul Collio, 24 aprile

collio 5Nonostante l’impegno della sveglia, programmata diligentemente la sera prima per le ore 7.30, ci siamo mossi dal B&B solo dopo le nove. Prima tappa all’infopoint di Dobrovo, situato nel cortile del castello, poi sosta al Merkator per comprarci il pranzo (pane, salame e cioccolata!) ed infine tappa nel unico bar aperto del paese per bere un cappuccino caldo mentre i nostri vicini di tavolo si scolavano una bella birra Lasko da mezzo litro..alle nove e mezza del mattino!!! Tornati nei pressi del castello abbiamo ripreso il sentiero Alpe Adria che passa proprio nel parcheggio dell’ edificio e che ci ha fatto subito scendere nella valle del torrente Reka. La strada, che poi si trasforma in sentiero, torna ad arrampicarsi tra boschetti e vigneti ( i quali per nostra sfortuna erano pieni di contadini infervorati a spruzzare antiparassitari sulle piante e che ci hanno costretto ad una marcia serrata per non rimanere appestati) per arrivare poi ad Imenje, dove si trova la torre panoramica dalla quale si riesce a vedere praticamente tutta la regione, e successivamente prosegue per Smartno. Nonostante fossi già stato un paio di volte in questo bellissimo borgo medievale circondato da robuste mura circolari ed arroccato sulla collina, è sempre un piacere ritornarvici perché ogni volta si scoprono angoli nuovi. Chiacchierando con il barista di una locanda ricavata in una torre di guardia abbiamo saputo che il vecchio borgo, nonostante sia abitato da solo 30 persone, è molto vivo perché spesso organizzano feste e sagre enogastronomiche o musicali.

Usciti dal paesino abbiamo un po’ perso le tracce del sentiero Alpe Adria e per arrivare fino all’abitato di Kozana ci siamo persi un paio di volte tra le vigne, ma alla fine siamo riusciti a raggiungere il paesino situato sulla sommità di una collina vicina ed abbiamo potuto riposarci in piazza, gustandoci i nostri panini all’ ombra di enormi ippocastani che ornano tutto il centro e che al momento, essendo in piena fioritura, ospitavano migliaia di api ronzanti.
collio 7Il nostro piano originario era di scendere a valle da Kozana per risalire poi a Medana e da li scendere definitivamente verso Plesivo per sconfinare infine in Italia a Krmin (Còrmons) dove avremmo dovuto riprendere il treno verso casa. Ma non avevamo fatto i conti con il tendine del mio ginocchio destro, che fin dal primo mattino mi aveva costretto a zoppicare di continuo, ne con le gambe stanche di Anna che le chiedevano pietà. Così molto a malincuore ma di comune accordo abbiamo chiamato Andrea, il ragazzo di Anna, per chiedergli se poteva venirci a recuperare a Medana in cambio di un bello spriz fresco .-)
Quindi, terminato il pranzo, con il cuore più triste ma più leggero, siamo scesi dalla collina di Kozana per seguire nella sua valle il torrente Koncar fino alle pendici del colle di Medana. Ma, persi di nuovo i segnali del AAT ( che proseguivano dritti in paese senza scendere subito a valle sulla destra della piazza) ci siamo ritrovati a dover seguire il corso del torrente per poter orientarci ed uscire quindi dalla bella ma solitaria valle. Dopo aver attraversato vari prati e vigneti ed aver guadato un paio di volte il torrentello siamo finalmente sbucati sulla strada asfaltata. Medana ora ci guardava dall’ alto della sua collina e a noi non è rimasto altro che cominciare a scalare il colle lungo un ripido sentierino che si infilava tra le vigne e pieno di orme di capriolo. collio 8Come se non bastasse, alle porte del paese l’ ultima prova: un cagnone bianco e grosso e ben deciso nel suo intento è uscito dal cancello di casa sua per dircene quattro. Io, che ho paura dei cani ( specie se grossi e liberi) mi sono vergognosamente ritirato nella vigna mentre Anna stoica e ferma lo ha sgridato e sviato dal suo intento assassino. Ultime viette, sempre in salita, e siamo arrivati in piazza a Medana dove abbiamo trovato Andrea a bordo del suo vecchio maggiolone nero e rosso. Ultima tappa da Belica a gustare mezzo litro di vino bianco per rinfrancare i nostri spiriti e ringraziare Andrea della cortesia.. e poi via verso casa.

Per altre informazioni sul Collio sloveno:
www.brda.si/attivita/sentieri_tematici
www.alpe-adria-trail.com
www.booking.com/hotel/si/b-amp-b-calligaris.it

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