16 Aprile 2014

El Bigolo, l’intervista esclusiva

el sunto Quattro chiacchiere con la redazione di El Bigolo, per scoprire che dietro le risate si nasconde un vero e proprio piano politico per Trieste

Da un po’ di tempo furoreggia su facebook una pagina di notizie fasulle il cui nome è di per sè un programma: El Bigolo. Ricorderemo in particolare la notizia della ciclabile a pagamento, per la quale è servita addirittura la smentita ufficiale del sindaco, o la notizia del completamento del ponte Trento-Trieste, del faro della vittoria dedicato a Sailor Moon, dello zoo in giardino pubblico e chi più ne ha più ne metta.

Chi si nasconda dietro El Bigolo resta ancora un mistero. Tuttavia la redazione della testata ha accettato un’intervista esclusiva per Bora.La, rigorosamente in passamontagna, in un noto buffet triestino. Il tutto si è trasformato ben presto in un clamoroso scoop con clamorosi risvolti politici per la città di Trieste.

 

Buongiorno El Bigolo, non vi dà fastidio bere birra col passamontagna?

Abbiamo queste cannucce speciali wifi, brevetto di un’azienda dell’Area di Ricerca, che smaterializza la birra tramutandola in un codice binario per poi rimaterializzarla in bocca. Per cui no, nessun problema.

E’ una delle vostre bufale?

E’ difficile fregarla, eh? E’ vero, berremo la birra con queste normali cannucce. Pazienza se il passamontagna si bagnerà un po’, dobbiamo mantenere l’anonimato a tutti i costi.

Avete paura che la gente poi non vi creda più anche nella vita quotidiana?

Le cose sono molto più complesse di quel che sembra. Ormai dietro a El Bigolo si sono scatenati interessi che le comuni legere come lei non possono nemmeno immaginare.

Addirittura? Ma El Bigolo non era una pagina satirica di monade?

Tutto è partito come un gioco, una monada, come dice lei. L’idea era quella di fare un Lercio in salsa triestina. Pubblicare periodicamente qualche notizia al confine tra realtà e maldobria, per far divertire i cittadini di Trieste, contribuendo così alla loro salute e al morbin della città.

Un intento positivo e altruista, quindi.

Certo. Tuttavia ben presto si è visto che le persone comuni non si limitavano alla semplice ilarità, ma spesso, considerando attendibili notizie palesemente false, si indignavano, esprimendo nei commenti tutto il loro astio per arrivare in alcuni casi addirittura alla mobilitazione politica.

Addirittura.

Si veda il caso della ciclabile a pedaggio, che ha costretto il sindaco a dare una smentita ufficiale. O il caso delle pietre di Kounellis, che la giunta ha dato in regalo subito dopo l’uscita del pezzo su El Bigolo in cui dicevamo che sarebbero state messe all’asta.

E bon, quindi?

E bon? Lei è ancora ingenuo. Dove c’è mobilitazione politica, ci sono voti. Dove ci sono voti, ci sono interessi di persone potenti. El Bigolo ha più volte dimostrato la capacità di generare onde emotive facilmente pilotabili verso precisi scopi, e per questo è diventato in breve l’ago della bussola politica di Trieste.  Lo schema del potere nella nostra città è sempre questo da decenni.

Sarò ingenuo, ma ancora non capisco.

Le farò un pupolo. Qui c’è la gente, la massa, i voti. Qui c’è il potere, le persone influenti, quelli che comandano da decenni, nell’ombra. Questi due pezzi del puzzle sociale non devono mai entrare in contatto, ma devono restare entità distinte. Il format della politica tra la gente, o della politica dal basso non ha mai funzionato. Tra popolo e potere ci dev’essere una terza entità, che funga da interfaccia, che amplifichi il volere del potente e lo tramuti in dovere inconscio dell’uomo comune. Questa entità è conosciuta meglio come “Quei che disi ste robe solo che per insempiar la gente“. Questa entità ora, a Trieste, siamo noi.

massa e potere

Interessante. Nella citazione c’è un riferimento voluto o sbaglio?

Vedo che comincia a capire. Non a caso prima ho detto che lo schema va avanti da decenni. Le maldobrie sono state il primo grande esempio di come “el morbin” può guidare un’intera città. Successivamente questo modello è stato copiato anche a livello nazionale, pensi all’ultimo ventennio di dittatura culturale fondata sull’intrattenimento televisivo.

Dunque El Bigolo occupa una posizione privilegiata nel mosaico politico triestino. Siete già stati contattati da qualcuno delle alte sfere?

 Forse non ha notato la Ferrari sul marciapiede qua fuori.

Anche Monon Behavior è cocolo, dei. Posso anelare anch’io a uno stipendio da “quei che disi ste robe solo che per insempiar la gente”?

Monon Behavior ha un pubblico di legere, bobe, nagane, scienziati, marantighe, muloni, mulone, squinzie, veci e strafanici. Tuta gente che o si dimentica di votare perchè no ga voia, o perchè ga de andar a Barcola, o perchè ga de andar in osmiza, o perchè xe za insempiada opur che vota con (detta sottovoce, con disgusto) coscienza. Quindi non sposta voti e non è di interesse per il potere finanziarlo. Lei è una specie di stagista apprendista workesperienzista a gratis del “dir ste robe solo che per insempiar la gente”.

Figon. Torniamo a El Bigolo. Chi vi paga?

Ah, domanda diretta. Come certo capirà, a questo non possiamo rispondere…

Ma El Bigolo non prendeva già fondi pubblici per l’editoria?

Sì, ma non erano abbastanza. E poi sa come recita il detto: “al fondo pubblico non c’è mai fondo”.

Non lo conosco.

Si conferma ingenuo.

Ma quanti siete nella redazione di El Bigolo?

Stipendiati fissi in quattro. Il Direttore Supremo, il battitacchi arrivista, il traiber che missia e la squinzia strafanic. E poi ci sono i freelance inviati speciali, ancora intonsi e non invischiati nel sistema, che quindi oltre a metterci la faccia non vedi un. Ecco un video.

Figon. Bon, chi vi paga?

Non è insistendo che riuscirà a estrapolarci questa informazione. L’unica cosa che possiamo dirle è che siamo stati contattati indirettamente. Il potere deve rimanere oscuro anche per “Quei che disi ste robe solo che per insempiar la gente”. Siamo stati prelevati su un’elegante audi nera fuori dalla redazione per poi essere portati oltre confine, in Slovenia, in un Castello dove pare soffi sempre Bora Scura. Lì, durante una cena elegante a base di conigli e uova di pasqua, il portavoce ci ha fatto chiarezza sui reali equilibri dell’underground politico e sociale della Trieste e ci ha fatto la sua offerta, prontamente accettata.

C’era qualche personalità conosciuta alla cena elegante?

Come già detto, tutto funziona se rimane velato dal mistero. Alla cena c’erano altre persone importanti e influenti, certamente. Su tutte, una signora di una certa età, dai modi molto garbati, al soldo del sistema per scrivere segnalazioni sul degrado etico e morale della gioventù triestina, allo scopo di mantenere vivo lo scontro generazionale. A fianco a lei, una giovane modella, pagata per esser invece parte attiva di quel mondo giovanile e decadente. Dividi et impera, un insegnamento che vale sempre.

Grazie. Un’ultima domanda: ma dopo quest’intervista rivelatrice, non avete paura che la gente sarà furiosa con voi e che guarderà con sospetto El Bigolo?

No, perchè quasi tutti penseranno all’ennesima ciolta in giro e rideranno di gusto. I pochi che la crederanno vera commenteranno con sdegno, per poi dimenticarsene dopo pochi giorni. E tutto procederà come al solito. Adesso le chiediamo scusa, ma dobbiamo andare a cammuffare la Ferrari da Panda per poter girare in città senza destare sospetti. La ringraziamo per averci dato spazio nella sua rubrica, per noi è fondamentale avere sempre nuove vetrine dove dir robe solo che per insempiar la gente. Ci frutterà sicuramente un aumento. Arrivederla, e paghi pure lei il conto, non ci offendiamo!

 

Tag: , , .

23 commenti a El Bigolo, l’intervista esclusiva

  1. Stalliere elegante ha detto:

    qualcuno ha parlato troppo.
    ricordatevi che i cavalli sussurrano agli stallieri.

  2. hobo ha detto:

    Lì, durante una cena elegante a base di conigli e uova di pasqua, il portavoce ci ha fatto chiarezza sui reali equilibri dell’underground politico e sociale della Trieste e ci ha fatto la sua offerta, prontamente accettata.

    e quali sono questi equilibri?

  3. Giulio ha detto:

    Il problema è che dopo l’adempimento dell’ultimo paragrafo “la paghi pur lei el conto, no se ofendemo!” l’intervistatore è sparito dalla circolazione per qualche ora. Il tempo di onorare il debito lavando i bicchieri e le tazzine del bar dove si è svolta l’intervista! Co’ se disi eser cisti!

  4. hobo ha detto:

    si’, ma gli equilibri?

  5. Stalliere elegante ha detto:

    @2 @4
    la curiosità uccise il gatto.

  6. hobo ha detto:

    tanto non campia un klinc. anche se ‘sta storia fosse una cagata, quel tipo di ironia resterebbe comunque quel che e’ per sua natura: trasgressione inerente al sistema – qualunque esso sia. quindi non contro il sistema, ma a favore del sistema. lo spiega benissimo slavoj zizek, qua:

    http://youtu.be/1BZl8ScVYvA

  7. aldo ha detto:

    “dividi et impera”

    Me par de capir che il “Castello…” impera e dividi atraverso “una signora di una certa età…” e “una giovane modella…”. Ma al Bigolo che bigoloso compito ghe xe stà assegnà?

  8. Scirocco Bianco ha detto:

    come ben evidenziato dal disegno chiarificatore, il compito del bigolo è “Quei che disi ste robe solo che per insempiar la gente“

  9. hobo ha detto:

    comunque si dice divide et impera

  10. aldo ha detto:

    “divide et impera” in lingua classica latina, “dividi et impera” in latin dialetale vintage

  11. hobo ha detto:

    Nessuno commenta. Paura?

  12. MARCANTONIO ha detto:

    MEMENTO AUDERE SEMPER AHAHAHAHAHAAHAH

  13. spartacus ha detto:

    Scherzi a parte, cosa è questa loggia o roba simile del Castello di Bora Scura o Bora Nera di cui si parla tanto in giro?
    E quelle donne che scrivono le lettere pubblicate sul Piccolo pro e contro giovani e movida che creano tante polemiche chi sono? Per esempio qualche giorno fa c’era un articolo di Carla Slavich con prove scientifiche sulla maggiore intelligenza dei giovani che partecipano alla movida

  14. spartacus ha detto:

    Tra l’altro oggi alla Slavich risponde polemicamente sulle segnalazioni un certo Mauro Luglio e la pelemica continua

  15. Diego Manna ha detto:

    @10 te confermo, la ga coreta cussì propio quei del bigolo co ghe go girà el toco via mail per la revision. italian massonico vintage, i ga dito.
    cmq per mi i mati parlava de ela e de Franca C. Porfirio.
    ma no voio intrigarme con ste robe…
    za me ga tocà pagar el conto!

  16. hobo ha detto:

    anche

    Non è insistendo che riuscirà a estrapolarci questa informazione

    e’ sbagliato.

    estrapolare (o extrapolare) v. tr. [tratto da estrapolazione] (io estràpolo, ecc.). – Compiere un’estrapolazione; estrarre qualcosa da un contesto: e. una frase da un discorso; estendere la validità di un concetto, di una grandezza, di una funzione matematica, oltre i limiti entro i quali essi sono originariamente contenuti o definiti, nell’ipotesi che il loro andamento continui a obbedire alle stesse leggi che valgono entro quei limiti.

    probabilmente intendevano dire “estorcerci”.

    scrivere in italiano fantozziano fa parte della strategia?

  17. El Bigolo ha detto:

    Fa piacere che il signor hobo si prenda tanto a cuore la sintassi dell’intervista, questo avvalora sempre di più la mission dEl Bigolo.

    p.s. per chi non avesse letto la mission sulla nostra pagina facebook, la riporto qui sotto:

    MISSION
    La pagina “El bigolo” è stata sviluppata con un intento di valenza sociale, certificata dalle centinaia di commenti ai nostri post che avvalorano la nostra tesi.
    La mission della pagina è far sorridere quanti ne comprendono l’umorismo ed al contempo tenere occupati tutti coloro che, indignandosi e insultandoci, concentrano le proprie energie negative sulle nostre discussioni senza far danni altrove.

    Il Direttore dEl Bigolo

  18. hobo ha detto:

    @17 insomma vi siete offesi.

    sapete com’e’, io ho provato a parlare con voi di cose piu’ importanti, tipo quali siano i reali equilibri politici eccetera. ma visto che non avete risposto, allora ho provato a chiedervi qualcosa delle vostre strategie comunicative. se non volete parlare nemmeno di quelle, lasciamo stare.

  19. betty blue ha detto:

    spartacus #13 da quel che si dice in giro il castello di boranera è un gruppo di uomini di alto livello triestini e miss e modelle triestine. fanno riti di magia sessuale in posti sul carso sloveno tipo nel film eyes wide shut di kubrik che era stato un alto massone nel suo passato e dopo aver rivelato quel rito nel film è morto stranamente. si dice anche che carla slavich o chanel slavich siano nick di una nota modella triestina che fa parte del castello di boranera. circa il castello di boranera trovi info sul forum triestino cayoeffe.it nella discussione ‘semo tutti satanisti?’ che trovi con il motore di ricerca del forum. nella discussione molti raccontano anche di proprie amiche contattate dal castello di boranera.

  20. aldo ha detto:

    nel comento de @betty blue:
    “semo tutti satanisti?”

    Xe la stessa domanda che se gaverà fato quei de Wu Ming dopo gaver leto el post che li meti in relazion coi Bambini di Satana bolognesi, tra l’altro assolti da tute le accuse:
    http://www.triestelibera.org/2014/04/attacco-a-gazebo-di-trieste-libera-non-ce-piu-rispetto/
    Xe de notar che nel post l’età del’indagato per l’agression del muleto vien ripetuda due volte formando un numero che contien el 666. Che ognidun tiri le sue conclusioni.

  21. hobo ha detto:

    per chi non se lo ricorda, la storia del “bambini di satana” di bologna e’ questa: nel 1996 tre ragazzi borderline, col pallino dell’ esoterismo, furono arrestati con accuse pesantissime (pedofilia, stupro) salvo poi essere assolti con formula piena dopo aver passato due anni in galera. la stampa locale – e poi anche nazionale – ebbe una enorme responsabilita’ nella costruzione del mostro, insieme alla curia bolognese, che addirittura chiamo’ da roma esorcisti e quant’altro. in quegli anni il collettivo luther blissett (di cui facevano parte i futuri wu ming) mise in atto una campagna di information-guerrilla, basata sulla diffusione presso le redazioni dei giornali di notizie false, assurde, esagerate… che pero’ venivano regolarmente pubblicate senza che nessuno si prendesse la briga di controllarle, e che poi venivano rivendicate dal collettivo per mostrare coram populo quale fosse il grado di (in)affidabilita’ dei giornali.

    in quel caso la costruzione delle bufale aveva un preciso scopo di sabotaggio dei meccanismi della costruzione delle notizie e soprattutto dell’induzione dell’isteria colettiva, considerata giustamente strumento di controllo sociale. infatti si trattava non a caso di una tattica di “guerrilla” elaborata negli ambienti della controcultura libertaria e radicale.

  22. hobo ha detto:

    @20 dal post di “trieste libera”:

    Le tesi del giovane AD sono state riprese e amplificate dai Centri Sociali triestini e specialmente dal collettivo Wu Ming, un gruppo di intellettuali militanti, bolognesi ma con agganci a Trieste

    in realta’ le cose erano andate esattamente al contrario. domenica 20 ottobre sulla bacheca fb di trieste libera era comparso un comunicato che cominciava con queste parole:

    I “compagni” del blog wu ming (parola che significa”anonimo”, bello, vero?) (…) sono diretti da una parte dei servizi e sono – loro si – assai ben foraggiati dall’area pd, la loro spedizione squadrista ad un nostro banchetto (nella quale hanno avuto la peggio) di ieri, fa parte di questa strategia concertata (…)

    qua si puo’ trovare una ricostruzione – fatta in tempo reale – del modo pazzoide in cui il MTL ha gestito la comunicazione in quei giorni:

    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14479

  23. hobo ha detto:

    l’importante xe che li ga smacai in fontana

    firmato: MTL 20 October 2013 at 23:58

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBZERCMFdEWGZzR0U/edit?usp=sharing

    8 giorni prima che la notizia uscisse sul piccolo (non sul bigolo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *