Due minuti e mezzo alla fine del match. Dopo essere stata per gran parte della partita in vantaggio, Trieste si ritrova sotto di tre contro Forlì. Perdere contro i romagnoli significherebbe giocarsi la salvezza fuori casa all’ultima giornata. La squadra di Dalmasson è in confusione più totale tra palle perse, errori al tiro e difficoltà a rimbalzo. Si profila un dramma inaspettato per i 4100 triestini accorsi al palazzo per supportare i colori biancorossi. Tuttavia, c’è un giovane ragazzo, nato a Trieste ventun anni fa, che decide di prendere in mano le redini della partita. Il suo nome è Michele Ruzzier. Freddo al tiro come capitan Carra. Agile e immarcabile come il Pozzecco dei bei tempi. L’impatto di Ruzzier è semplicemente devastante negli ultimi centocinquanta secondi del match. Fa tutto lui. Segna da tre, da due, ai liberi. Regala assist al bacio. Cattura anche un rimbalzo in difesa, dall’alto dei suoi 185 centimetri. Non c’è spazio per gloria altrui, solo per Ruzzier. Suonano le sirene, vince Trieste per 78 a 75. Trieste è salva, Trieste è salva! Il pubblico triestino è ebbro di gioia per la salvezza aritmetica, che invece condanna Forlì alla retrocessione. Doveva essere la stagione consacrazione di Ruzzier (e anche di quella di Tonut); probabilmente non lo è stata ma il giocatore triestino, questa sera, ha dato prova del suo enorme talento. Dopo una prestazione del genere, sarà ancora più doloroso per il pubblico di casa separarsi da Ruzzier che alla fine della stagione potrebbe cambiare squadra. Ruzzier chiude con 25 punti, 7 assist, 3 rimbalzi.
La prossima partita, ininfluente ai fini della classica, vedrà Trieste contro Casale Monferrato il 27 aprile, ore 18.
Ultimi commenti
Scampoli di storia: Due grandi alpinisti triestini scomparsi: Enzo Cozzolino e Tiziana Weiss
Orando – Un bicchiere di spritz
Be Hive! Un gioco alla scoperta del mondo delle api
Be Hive! Un gioco alla scoperta del mondo delle api
Magnar ben, per bon – Cucina triestina in dialetto