11 Aprile 2014

La semplicità ingannata emoziona Trieste

el sunto La semplicità ingannata, spettacolo di Marta Cuscunà, un esempio di legittima lotta per la libertà di essere, di ricchezza e coraggio

La semplicità ingannata, al Teatro Miela,  Trieste.

Sedicesimo secolo. Nordest della penisola italica. Udine. Sei suore dell’ordine delle Clarisse si trovano chiuse insieme in un convento, ugualmente derise dall’incontrovertibile torchio sociale che le ha destinate a quella “scelta” sin dalla nascita. Queste donne -prima che suore-, considerato anche che oltre le inferriate del monastero la vita per loro non sarebbe forse più rosea, hanno il genio di riuscire ad immaginare la loro prigionia non come una tomba, bensì come un’oasi nella quale costruire il mondo come lo vorrebbero. Così aprono brecce nelle mura, acquistano libri, pregiati, rari, proibiti: pensano, recitano, amano, ridono. Finchè le brecce nella pietra cominciano a crepare e poi a sgretolare un sistema di pensiero arrivando ad influenzare in modo potente la Udine di allora, e non solo.

E lo useranno, questo ruolo, per fingersi stupide, emotivamente instabili, ignoranti, sottomesse (qualità per le quali le donne avrebbero dovuto distinguersi), per vincere con intelligenza il processo mosso contro di loro dall’Inquisizione che avrebbe voluto dimostrare la loro eresia (del quale ci sono pervenuti gli atti).

“Chinate la testa” sono le mortifere parole rivolte loro da un esponente della Chiesa, prima di essere separate per ritirarsi nel silenzio. Ma la loro presa di coscienza su chi erano e la presa di posizione su cosa volevano diventare, nel rifiuto del ruolo che la società avrebbe voluto a priori imporre loro rappresentano un incredibile esempio inalterato dal tempo che arriva vibrando allo spettatore.

La semplicità ingannata è una storia senza età, un esempio di legittima lotta per la libertà di essere, di ricchezza e coraggio, sostenuto sul palco da una incantevole Marta Cuscunà che, salda e delicata, ha trasmesso le sfumature ben articolate della storia ed emozionato la platea.
Ma non c’è inganno, nella semplicità di questo spettacolo, nel quale Storia e Teatro sono vivi, all’interno della corazza di perfetta tecnica dalla quale vengono sostenuti ed esaltati, e non sostituiti.

Nel percorso Resistenze Femminili “La semplicità ingannata” è il secondo appuntamento di una trilogia scritta ed interpretata dalla giovane e talentuosa Cuscunà. Attendiamo con ansia il terzo capitolo perché, questo, è un teatro che rende il pubblico migliore.

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