30 Gennaio 2014

Riccardo III di Gassmann è una scimmia senza pietà

Alessandro Gassmann è fatto di 193 centimetri. Riccardo III è una scimmia spietata ignara di Shakespeare per cui «non v’è animale tanto feroce che non conosca un briciolo di pietà». Lo spettacolo in questi giorni al Rossetti di Trieste fonde questi due uomini, attore e personaggio, donando infinito divertimento al primo che si aggira sul palco esaltato e una spettacolare incarnazione al character shakesperiano.

Se eravamo convinti che sulle ali della crisi ovvero dell’emergere delle storie di nuovi mondi, il postmoderno dopo tutto fosse morto, registriamo che questo bello – bello spettacolo ci farà almeno dubitare. Il Riccardo III dell’attore e regista Gassmann incrocia accettabilmente onde medievali con melodie elettroniche, costumi che il bardo darebbe per scontati per i suoi tempi con divise militari ispirate alla Germania hitleriana (ma anche qui si tratta di un quote: ovvero del Riccardo III con Ian McKellen). Questa fusion di ispirazioni se non sempre convince nella sintesi, fa godere nei singoli ispirati spunti.

La scenografia oscilla ma tocca spesso il ricercato, le performance degli attori raggiungono significative vette, a parte il sempre ottimo penetrante Gassmann. E anche Shakespeare ci si mette di suo, in Riccardo III, per offrire contrasti, partendo da un intricato e noioso avvio fatto di circuiti infiniti di intrichi parentali da memorizzare, per poi semplicemente centrarsi sull’immortale affresco delle nere e predestinate brame di Riccardo.

E’ veramente una possibilità da cogliere quella di vedere Riccardo III in quest’allestimento:
– al Rossetti fino al 2 febbraio
qui la scheda dello spettacolo sul sito del nostro Teatro
– una bella recensione su un blog di Repubblica 

 

 

 

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