7 Gennaio 2014

Don’t keep calm, ribelarse se pol. La protesta degli studenti dell’Università di Trieste

Oggi martedì 7 gennaio 2014 nell’Università di Trieste sono comparse delle sagome di studenti con addosso un messaggio rivolto a tutti gli universitari e i lavoratori dell’università: “Don’t keep calm – Ribelarse se pol”.
Questo il comunicato sulla pagina facebook del movimento:
Abbiamo voluto lanciare un segnale: non è più il tempo di restare immobili e pazienti a guardare la nostra università venire smantellata un pezzo alla volta, non è più il tempo di restare calmi ed indifferenti mentre interi corsi scompaiono. Abbiamo appena trascorso le peggiori vacanze che l’Università di Trieste ricordi: edifici chiusi, aule studio serrate e tutti gli studenti “ammassati come sardine” in un’unica e inadeguata aula magna! Non è più il tempo di stare fermi a guardare i danni che le riforme dell’università stanno comportando anche nella nostra città: mancanza di finanziamenti, blocco del turnover, aumenti delle tasse, tirocini obbligatori che si tramutano in lavoro non pagato, cartolarizzazione e prossima vendita di alcuni edifici… a tutto questo cominciamo a dire basta! Non vogliamo restare calmi quando il nostro futuro è minacciato e viene eroso in nome dell’austerity. “Il futuro è qui e comincia adesso” cantavano i 99 Posse, ed è vero: il futuro siamo noi studenti e cominciamo adesso, a partire dall’assemblea pubblica di venerdì 31 gennaio.

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12 commenti a Don’t keep calm, ribelarse se pol. La protesta degli studenti dell’Università di Trieste

  1. nick ha detto:

    Speriamo che prima o poi si capisca che in FVG bisogna fondere le due università…..

  2. bonalama ha detto:

    il problema è chiudere i doppioni: DUE FACOLTA’ DI MEDICINA? DUE DI LEGGE? PIù TUTTO il resto, auspicabile un polo unico TRIVENETO specializzato in settori, e chiudere le sedi periferiche. ps non si chiamano più facoltà ma cambia poco. L’università nell’aia, nell’ovile, nel pollaio, NELLA MALGA, nel maso, nello stabilimento balneare, nel mercato attiguo delle pulci, retrocasa DEVE FINIRE!

  3. capitano ha detto:

    Polo unico vuol dire mega atenei con didattica da polli in batteria.

  4. nick ha detto:

    sono d’accordo con Bonalama!!!
    @capitano: non è vero che mega atenei vuol dire didattica da polli in batteria. A Milano il Polimi è un megaateneo eppure la qualità della formazione è ottima. e lo stesso vale per Padova che è enorme! Invece, è assai più raro che una università piccola riesca a garantire qualità, perchè può risultare poco attrattiva per docenti e ricercatori.

  5. hobo ha detto:

    “poco attrattiva per docenti e ricercatori”

    ROFL

    al di la’ della questione poli unici vs poli decentrati, di cui si puo’ e si deve discutere, hai idea delle condizioni da comica finale in cui si trova il reclutamento? hai idea del delirio in cui sta naufragando l’ “abilitazione scientifica nazionale”? in queste condizioni uno andrebbe anche a isernia, se ne avesse la possibilita’.

  6. bonalama ha detto:

    isernia appunto. queste sedi sono state create secondo il criterio dei caselli autostradali ( e lo sanno tutti) e forse più che conoscenza generano indotto parassitario. Però andrebbe ripristinato L’OBBLIGO DI DOMICILIO E RESIDENZA PER TUTTI I DIPENDENTI, e vediamo, magari questo funziona e permanenza nell’agognata sede minimo 10 anni, altro che bed (soprattutto….) and breakfast

  7. hobo ha detto:

    @bonalama guarda che col blocco del turn over, altro che minimo 10 anni di permanenza…

  8. hobo ha detto:

    l’universita’ di trieste dal 2003 al 2013 e’ passata da 1001 a 703 docenti. un calo del 30%. 300 posti di lavoro persi in 10 anni, se vogliamo dirla in modo piu’ prosaico.

  9. hobo ha detto:

    solo che quel che prima veniva fatto dai quei 300 strutturati, ora viene fatto da giovani precari pagati una s’cinca e un boton. gli studenti fanno bene a protestare.

  10. bonalama ha detto:

    infatti dovevano eliminare i vecchi/le vecchie costosi/e e far cassa per assumere, non adesso ma 10-15 anni fa si! Tuttavia una revisione dei corsi dovrebbe essere fatta. Non ha senso studiar verdure (magari le stesse)in tutta italia

  11. hobo ha detto:

    ma figurati, se e’ pieno di professori che anche dopo essere andati in pensione continuano a tenere corsi *a pagamento*! quelli non li smuove nessuno.

  12. bonalama ha detto:

    ESATTO, e questa è una cosa intollerabile in quanto se vengono considerati indispensabili (nessuno lo è tutti possono essere utili) vuol dire che hanno allievi scrausi, incapaci di muoversi senza tutele, alla riconoscenza non credo è dote rara

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