7 Dicembre 2013

Codice di comportamento dei dipendenti della Regione, si consultano i cittadini

La Regione FVG sta predisponendo il proprio Codice di comportamento dei dipendenti. Al fine di garantire il massimo coinvolgimento dei soggetti interessati viene attivata la procedura aperta di partecipazione a cui possono partecipare anche gli utenti e tutti i soggetti che operano per conto dell’Amministrazione o che fruiscono delle attività e dei servizi prestati dalla stessa. E’ possibile partecipare fino al giorno 11 dicembre 2013. A tal fine la Regione mette a disposizione il modulo reperibile da questo link: http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/MODULI/bandi_avvisi/BANDI/2109.html che dovrà essere inviato al seguente indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) direzionegenerale@certregione.fvg.it

Son certo che uno degli articoli della bozza che farà maggiormente discutere è quello dei regali, ovvero l’articolo 4. Per esempio se da un lato si scrive che il dipendente non chiede né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità. In verità, poi si dice che sono ammissibili solo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. Intendendosi per modico valore quelli di valore non superiore, in via orientativa, a 50 euro, anche sotto forma di sconto. Poi si precisa che in ogni caso, il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di modico valore, a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui confronti é o sta per essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie dell’ufficio ricoperto. Ed anche che il dipendente non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato o subordinato, salvo quelli d’uso di modico valore. Nel caso in cui si viola quanto sopra normato, i regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal presente articolo, sono immediatamente restituiti a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti ovvero sono tempestivamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.

Insomma una disposizione tutta all’italiana, nel senso che è facilmente raggirabile.

Oppure segnalo l’articolo 5 ove si norma che nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.Sarà interessante notare se tutti coloro che aderiscono alla massoneria e che eventualmente lavorano alla Regione sveleranno il loro segreto, o meglio la loro adesione alla loggia considerata, stante il fatto che la massoneria non può appellarsi più al carattere della segretezza, perché altrimenti sarebbe illegale, ma a quello della riservatezza. Ed ovviamente, giusto per intenderci, la norma esclude l’obbligo di comunicare l’adesione ai partici politici o sindacati, ma non ai movimenti politici, discriminazione che farà certamente discutere specialmente a Trieste.

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9 commenti a Codice di comportamento dei dipendenti della Regione, si consultano i cittadini

  1. Gino ha detto:

    Mi sono letto la bozza di regolamento.
    Cerco di usare termini diciamo civili ma questi dove vivono? Sulla luna? A parte la lodevolissima intenzione che spero ci sia dietro e gran parte degli articoli condivisibli, ci sono alcuni articoli incredibili. Ad esempio in base all’art. 8 se un dip.reg.le frequenta un corso serale di aggiornamento ad esempio allo IAL (non si offendano gli altri enti…) se uno al lavoro ha a che fare con atti che riguardano lo IAL deve autodenunciarsi ed astenersi! Quindi a tutti quelli che lavorano presso la formazione professionale è preclusa la possibilità di fare qualsiasi cosa! Poi se uno fa parte ad esempio degli Alpini devo denunciarlo! Siamo matti? E se mi capita di avere a che fare con qualcosa che riguarda magari piccoli finanziamenti all’ANA (Carso2014 è alle porte) deve autodenunciarsi ed astenersi? Noi, qualsiasi sia il nostro lavoro – siamo liberi di associarci a chi ci pare, senza dover rendere conto a nessuno se non all’autorità giudiziaria e solo nel caso di specifiche indagini. Sono fatti nostri! E’ un limite alla personale libertà!
    E poi si deve dire cosa fanno i parenti ed affini fino al secondo grado!?! Follia pura! Non siamo tenuti a sapere cosa fanno i nostri figli o cugini! Magari possono anche non parlarci da anni! Da mio cugino prenderei un VFC galattico se gli chiedessi qualcosa inerente quello che riguarda la sua vita privata ed i suoi interessi economici. Ed i fratelli/sorelle? Ma scherziamo? Capisco la genesi di questa cosa ma non si rendono conto dell’impossiblità in molti casi a rispettarla e secondo me della INCOSTITUZIONALITA’ stessa della cosa.
    Hanno anche citato “di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale,”
    e come dimostrate la frequentazione abituale? E che ne so io di cosa fa Pino al di fuori del venire a pescare con me? Fatti suoi!
    Ma dài è ridicolo!
    Si deve anche autodenunciare l’iscrizione ai gruppi di FB? L’associazione alla Coop, alla BCC? Se una persona dà una mano in parrocchia ed è in un organismo deve dire anche quello?
    E poi scrivono il pateracchio sulle regalie… su quello sono integralista, non si prende nulla a titolo personale, se qualcuno si sente così buono può fare un regalo all’amministrazione regionale nel suo insieme che poi può utilizzare tale regalo per rimpinguare i fondi per i meno abbienti. Ci vuole tanto per immaginarlo?
    Ma che vadano a vedere chi timbra x altri, chi non fa niente o non viene messo a fare niente (c’è anche questo!) chi cazzeggia, telefona ore all’amante, ecc… non sono molti come vent’anni fa ma ci sono ancora. E gli altri pubblici dipendenti, possono fare quello che gli pare? Non parliamo del secondo lavoro che sembrerebbe vietato… se lo dichiarano, non ci sono ragioni di contrasto e soprattutto pagano le relative tasse dov’è il problema?
    Sono degli schiavi? Forse solo sotto il fascismo si era raggiunto un simile livello di paranoia.
    Tanto poi ci sarà sempre qualcuno che potrà fare i propri comodi.
    Ed in ogni caso gran parte delle cose sopra dette possono essere facilmente aggirabili, basta farlo fare al collega e tu fai per lui…
    Sono proprio curioso di sapere se dovesse andare avanti così quanti dip.reg.li potrebbero continuare a fare il lavoro che fanno… o neoassunti (se esistono) che non possono essere messi a lavorare in un certo posto proprio perchè magari hanno lavorato in precedenza per un’azienda che ha rapporti con l’ufficio nel quale dovrebbero andare. Ditegliele queste cose a quelli che si sono pensati quegli articoli. Voglio sperare che sia solo una redazione troppo semplicistica della norma che è ovvio che vuole evitare grossi interessi trasversali ma com’è formulata ha potenziali effetti molto negativi sul funzionamento dell’amministrazione.
    Poi leggete l’art. 13 punto 2 – è una limitazione al diritto di parola. INCOSTITUZIONALE.
    Tanto poi basta iscriversi ad un partito e criticare premettendo di parlare in quanto iscritto al partito XYZ. Aggirato l’ostacolo!
    La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni.
    Mandi.

  2. bonalama ha detto:

    per essere devoluti a fini istituzionali…..
    il capufficio che ti firma le ferie???
    al responsabile dell’ufficio di appartenenza … il responsabile chi lo controlla?

  3. Gino ha detto:

    … provate a leggere l’art. 8 prestando attenzione alla scrittura e non al contenuto, 6-7 righe senza un punto! Illeggibile! Ci sono delle norme interne regionali sul modo di scrivere atti, regolamenti e leggi.
    Facciamo un provvedimento disciplinare a chi ha fatto questo obbrobrio sintattico/letterario?
    Ed il resto non è troppo meglio.
    Tanto per gradire.

    Chi controlla il controllore?
    alla domanda – legittima – di qualche tempo fa ‘chi difende i difensori?” rispondevo “chi ci difende dai difensori?”
    Veramente tocca emigrare anche a 50 anni!!! 🙁
    per il resto sembra che siano su una buona strada: KGB, STASI, OVRA, ANGKAR, …
    ma un tantino meno preparati

  4. Paolo Geri ha detto:

    Lodevole lo spirito e la motivazione ma penoso per non dire inacettabile il risultato.

    1.) perchè da queste norme – in particolare quelle relative ai regali – sono esclusi i consiglieri regionali ??!! Liberi loro di regalare quello che vogliono ad un dipendente o di ricevere regali dallo stesso ?

    2.) come dimostro che il regalo che faccio ha un valore inferiore a €. 50 ? Devo allegare al regalo lo scontrino ?

    3.) è ovvio che vi sia riservatezza sull’ adesione a partiti politici e sindacati. Lo prevede fra l’ altro – in forma implicita – la Costituzione e lo affermano una valanga di sentenze. Ma sul discorso associazioni e movimenti la vicenda si complica. Non c’ è solo la massoneria. Oggi vi sono in Italia movimenti politici o con “interessi politici e pubblici” non costituiti in forma partito o non assimilabili ad essi. Penso al Movimento 5 Stelle ma potrei parlare del movimento No-TAV, di quello no-debito, perfino dell’ A.N.P.I. Come la mettiamo ? Un partecipante ai meet-up di M5S deve forse comunicarlo alla Regione ?
    La frase “…… cui ambiti di interesse possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio” è talmente generica da prestarsi a qualsiasi tipo di interpretazione e quindi ad azioni di discrezionalità anche gravi.

    4.) non vedo invece alcuna ripercussione sulla specificità triestina del Movimento Trieste Libera che possiamo assimilare dal punto di vista della natura del movimento a M5S. Rispetto “all’ interferenza con l’ attività dell’ ufficio” (ma qui sarebbe meglio mparlare di incompatibilità con l’ istituzione italiana Regione Friuli-Venezia Giulia e più in generale con ogni rapporto di lavoro dipendente con la pubblica amministrazione) si faccia ripetere oggi ad ogni dipendente il giuramento di fedeltà alla Repubblica prestato all’ atto della sua prima assunzione, giuramento che è precondizione per vedere stipulato (o mantenuto) il rapporto di lavoro.

  5. Alessio ha detto:

    E se uno è iscritto all’arcigay o arcilesbica dovrebbe “autodenunciarsi”? Prevedo grane se lo approveranno così.
    @ Gino
    “Forse solo sotto il fascismo si era raggiunto un simile livello di paranoia.”
    Questo Regolamento è la logica conseguenza delle grandi riforme introdotte nel pubblico impiego dal nano di Venezia a cui piaceva legiferare per decreto. Nulla di cui stupirsi se si sta andando nella strada che hai descritto bene.

  6. Paolo Geri ha detto:

    #5. alessio

    Il giuramento di fedeltà alla Repubblica per i dipendenti pubblici, giuramento da prestare all’ atto dell’ assunzione, esisteva già negli anni Settanta e credo risalga all’ epoca di costituzione della Repubblica. Fu poi cancellato – se ricordo bene – da uno dei governi Prodi per essere poi ripristinato da Brunetta.

  7. Bibliotopa ha detto:

    ed esiste sempre un regolamento degli impiegati civili dello Stato

  8. sfsn ha detto:

    mi me par tuto alucinante. Alora voio anche che – in quanto cliente -i me consulti per come che ga de comportarse un dipendente o un dirigente dela assicurazion, dela banca, come ga de comportarse la polizia, la magistratura, la neteza urbana, ecc.

  9. Gino ha detto:

    Muli pensavo che saria stada una “levata di scudi” contro i miei interventi invece devo dir che me se rinfranca il cuor! Gavè capì lo spirito ‘libertario’ dell’intervento. Oviamente licenzieria in tronco chi fa incuci (ma non vien fato). Comunque italianamente “fatta la legge trovato l’inganno” se agira tuto quando che se vol, e se non basta xe la corte de giustizia de Bruxelles che li distrugeria! @Bibiotopa: esattissimo! E comunque far decider caso per caso il ‘dirigente’ vol dir esporse all’arbitrio puro, se te capita un ‘cagasoto’ più realista del re ti son frito, se invece te capita un dotà de quel ormai raro dono che se ciama ‘buon senso’, va ben, poi se te capita il menefreghista alora te pol far qualsi quel che ti vol ‘che tanto vado in pension tra un ano’.
    Comunque tante robe scrite xe giuste, no xe tuto de butàr, basteria che a far ste robe metesi gente che vive su sta tera. Quasi quasi iera meio la prima republica! Viva Muli 😉

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