7 Novembre 2013

CIE di Gradisca: cosa è andato storto?

Inutili, disumani e costosi: così sono stati definiti da alcuni esperti i centri di detenzione dei migranti in Italia e In Europa, fra questi anche il CIE di Gradisca. L’Associazione S/paesati organizza per domani venerdì 8 novembre in Sala Tessitori in Piazza Oberdan, 5 un convegno che tenterà di analizzare la situazione attuale e le prospettive di cambiamento.

Il convegno rappresenta il più importante evento di approfondimento e confronto finora organizzato a Trieste e in Friuli sul tema delicatissimo dei centri di detenzione per stranieri e si prefigge l’obiettivo di presentare al vasto pubblico, anche quindi dei non addetti ai lavori, la situazione italiana ed europea dei centri, alla luce dei principali ed autorevoli studi e rapporti elaborati da associazioni ed enti di ricerca indipendenti; detti rapporti svelano gli scopi effettivi, celati dietro una spessa coltre di demagogia, per i quali i centri di detenzione ed espulsione degli stranieri sono stati realizzati, la loro totale inefficienza nel raggiungimento degli obiettivi dichiarati, il rilevante ma sconosciuto giro d’affari che si nasconde dietro la gestione dei centri e le gravissime condizioni di degrado e violazione dei diritti fondamentali che caratterizzano pressochè ovunque queste strutture, di fatto luoghi sottratti ad ogni effettivo controllo di legalità.

Nella sua seconda parte il convegno sarà altresì l’occasione, con la tavola rotonda cui parteciperanno esponenti del mondo politico ed associativo regionale, di fare il punto sulla drammatica situazione del centro di espulsione di Gradisca d’Isonzo, considerato da tutti gli osservatori, ed anche dal presidente della Commissione diritti umani del Senato, sen. Manconi, in una sua recentissima visita, il più degradato d’Italia.  Ci si chiede perchè nonostante ciò e nonostante le pressanti richieste della Regione Friuli Venezia Giulia, il centro di Gradisca rimane aperto. Cosa si cela dietro questo accanimento a mantenere una realtà così vergognosa per il territorio friulano e per tutta l’Italia? La domanda chiave è che  cosa possono e debbono ancora fare la politica e la società democratica affinchè la situazione cambi?

 

Programma

Il sistema della detenzione amministrativa in Italia ed in Europa   (ore 14.30-17.00)

Introduce e coordina  Dora Zappia (avvocato, ASGI)

Alessandra Capodanno, campagna transnazionale Open Access Now.

La detenzione amministrativa dei migranti: il quadro europeo e le prospettive per un cambiamento

Gabriella Guido , campagna nazionale “LasciateCIEntrare”

Le azioni e le proposte della campagna “LasciateCIEntrare”

Mariarita Peca Medici per i diritti umani (MEDU)

Il sistema dei CIE alla luce della ricerca condotta da Medici per i diritti umani

Grazia Naletto  (Lunaria)

Costi disumani: gli esiti della prima analisi economica condotta sulla detenzione amministrativa degli stranieri in Italia

 

Tavola rotonda  (17.15.-19.30)

La drammatica situazione del CIE di Gradisca d’Isonzo e l’urgenza di cambiamento

Introduce e coordina  Gianfranco Schiavone (ASGI)

Intervengono: Ilaria Cecot (Assessore della Provincia di Gorizia) ,Franco Codega (Consigliere regionale FVG), Silvana Cremaschi (Consigliere regionale FVG), Genni Fabrizio (Tenda per la Pace), Giulio Lauri (Consigliere regionale FVG), , Serena Pellegrino (Deputata) ,Stefano Pustetto (Consigliere regionale FVG), Gianni Torrenti (Assessore all’immigrazione della Regione FVG).

 

In collaborazione con ICS – Ufficio Rifugiati e ASGI

Ingresso libero

 

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11 commenti a CIE di Gradisca: cosa è andato storto?

  1. capitano ha detto:

    Ora che è chiuso Gradisca cadrà nel caos

    http://youtu.be/t-3OhLZTSPA

  2. John Remada ha detto:

    Sicuramente colpa dei fascisti.

  3. gigi ha detto:

    ……andato storto?? qualcuno ha incassato cifre astronomiche per gestire, sorvegliare, aprovvigionare, cambiare i materassi dopo che sono stati dati alle fiamme, in tempo reale ecc. ecc., centinaia di poliziotti per 4 di loro ecc. ecc.

  4. Kaiokasin ha detto:

    Ottima iniziativa!

    ricevo e inoltro:

    il CIE di Gradisca d’Isonzo è chiuso.

    Una chiusura invocata, più chiaramente a partire da quest’estate, dalle istituzioni Regione FVG, Provincia di Gorizia e Comune di Gradisca, nonchè da moltissime realtà della società civile.
    Una chiusura però praticata dall’interno attraverso le rivolte, dai migranti che in prima linea hanno subito maggiormente l’esistenza di quel non-luogo di negazione dei diritti e che, per farlo chiudere, hanno messo in gioco la loro vita, rischiando anche la morte.
    Alcuni di essi si trovano ora rinchiusi nel carcere di Gorizia proprio per aver praticato la ribellione.
    Per la loro scarcerazione immediata e in solidarietà a tutti i reclusi del carcere di Gorizia e delle carceri italiane che versano in condizioni indegne e disumane,
    SABATO 9 NOVEMBRE 2013
    PRESIDIO DAVANTI AL CARCERE E AL TRIBUNALE
    ore 17.00 via Barzellini Gorizia
    Rete FVG contro i CIE

  5. nick ha detto:

    a mio avviso, al di là degli aspetti giuridico – umanitari, andrebbe esaminato anche l’aspetto sicurezza. Troppe rivolte, troppa conflittualità, e troppe situazioni mal gestite. Bisognerebbe approfondire l’efficacia delle procedure operative adottate e fare sì che questo fallimento si traduca, pro futuro, in un insegnamento per evitare quegli errori. Per esempio, occorrerebbe la presenza h24 all’interno delle strutture di un’unità anti-sommossa, magari dotata di armi non letali, e supportata da negoziatori per la gestione delle situazioni di crisi ed evitare che queste degenerino ogni volta in devastazioni.

  6. hobo ha detto:

    si’ come no nick, gia’ che ci sei, proponi di ripristinare la MVSN. o forse ti basta la polizia di scelba, con l’ausilio della cavalleria per caricare la folla.

  7. capitano ha detto:

    #5 Col tuo piglio manageriale mi sarei aspettato un altro tipo di proposta, ad esempio assoldare qualche agenzia privata che si occupi della sicurezza con la riconosciuta professionalità che un privato ci mette quando vince una gara al massimo ribasso.

  8. Martina ha detto:

    Storte vanno sicuramente le procedure di identificazione, primo nodo da sciogliere sulla questione. Io non sono uscita a capire come è possibile che ci siano persone che in base ad una sentenza sono state condannate ad una pena detentiva, e fra il tempo del processo e il tempo della detenzione non si è riusciti a smuovere ambasciate consolati, avviare le procedure necessarie e fare in modo che all’uscita dal carcere abbiano un biglietto per tornare a casa loro?

  9. John Remada ha detto:

    Vittoria di Pirro,boys….ora stanno spaccando tutto a Trapani,e poi a casa vostra….possono anche venire da me,ma io…diciamo che li lamo se li incontro…eh..eh..ehi Kaio,strano che quando ero io in peggiori situazioni,tutta la tua sinistra si era girata,come i sionisti a Sabra e Chatila….non dico te,perchè non so chi sei,ma tutta la ciurma di sx monfalconese,escluso in parte Antonaz R.si è girata…ma per forza,erano loro gli aguzzini! Vai pure a manifestare,vedrai che forse era meglio fare qualsiasi altra cosa…

  10. John Remada ha detto:

    Ah,visto che io non ho nessun ritegno a fare nomi,ho in parte assolto Antonaz,e dimenticavo,ma per il fatto che lui non era sul traghetto di Caronte,l’unica persona che ha dimostrato onore e rispetto,ovvero F.Quarantotto,per il resto i commenti sono superflui;buona manifestazione….

  11. nick ha detto:

    @6: il punto non è ovviamente quello di picchiare qualcuno. Il punto è evitare che la conflittualità degeneri in devastazioni e scontri. anche per tutelare gli stessi immigrati. Un’unità che sappia fronteggiare questi momenti, e che possa anche fungere da deterrente, potrebbe essere utile.

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