2 Ottobre 2013

Viva lo sport a scuola: se ci fossero le palestre….

Alcuni giorni fa la stampa locale ha dato notizia di un protocollo d’intesa tra l’ASS Isontina, il CONI per attuare collaborazioni comuni strategie dirette alla promozione dell’attività fisica, e quindi della salute, in tutte le fasce d’età.
A questo protocollo partecipa anche l’Ufficio scolastico regionale: e questo fa presumere che il progetto riguardi anche l’ambito scolastico.
Speriamo, perché Gorizia non se la passa bene da questo punto di vista: lo ricorda in una nota l’Associazione Essere Cittadini, che sottolinea come “ la cultura dello sport e, in generale, di una sana attività fisica come stile di vita, rimane troppo spesso confinata in dichiarazioni di intenti, seppur apprezzabili, a fronte della realtà cui invitiamo chi di dovere (CONI, Ufficio scolastico, A.S.S. e enti locali, ognuno per la sua competenza) a conoscere e a condividere con le famiglie.”
“Come genitori conosciamo bene,  invece, i disagi e i problemi che derivano dalla mancanza di impianti, spesso dalla loro inadeguatezza, o dalla loro inaccessibilità, vuoi per mancanza di mezzi di trasporto vuoi per mancanza di accompagnatori, tutte problematiche che, di fatto, impediscono o limitano lo svolgimento regolare di una corretta attività fisica (nonché, è bene ricordarlo, materia obbligatoria nella scuola dell’obbligo).”
Molte scuole goriziane non sono dotate di idonei spazi né all’aperto né chiusi; impianti che potrebbero essere utilissimi ( come, in pieno centro, la palestra del  “Lenassi” di via Cappuccini, da anni abbandonata) sono chiusi; progetti, come quello della media Ascoli, non sono mai stati realizzati; ogni anno, per le scuole senza palestra, si pone il problema del trasporto degli alunni ad altri siti (ma da quest’anno non sono più in funzione gli scuolabus comunali, bisognerà fare in qualche altro modo, pagando ovviamente).
”Allora in tante scuole, troppe, ci si arrangia a fare “ginnastica” nelle aule o nei corridoi o, finchè non piove o non fa troppo freddo, nei giardini (quando ci sono): luoghi spesso non idonei per dimensioni, sicurezza e attrezzature allo svolgimento di una corretta attività ginnica, con implicazioni che possono essere anche di carattere giuridico oltre che sanitario (si pensi, ad esempio,
alla copertura assicurativa che non prevede l’attività fisica in luoghi come le aule o simili ).”
“A fronte di varie petizioni, articoli e raccolte di firme – si legge ancora – registriamo una sensibilizzazione più accresciuta da parte degli amministratori locali. Citiamo a proposito l’esempio della scuola di via Romana a Lucinico, dove l’amministrazione comunale è intervenuta allestendo una “palestrina”. Ma molti sono ancora le situazioni da risolvere. E, allora,  quali sono le soluzioni previste e possibili per scuole come la G. Ungaretti di via Cipriani o la G. Ferretti di via Zara., oppure la Frinta di via Codelli o la Svevo di via Rismondo? Di questi interrogativi ci faremo portavoci in un prossimo incontro con l’amministrazione comunale rimanendo fermamente convinti che la scuola deve essere in grado, in un paese civile, di soddisfare l’espletamento di un’attività e materia di insegnamento così importante come l’educazione motoria.”

 

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