30 Settembre 2013

Mettiamoci la faccia a Trieste, un clamoroso fallimento della PA

Ti rechi presso uno sportello della Pubblica Amministrazione o che svolge un pubblico servizio e valuti il servizio conseguito con tre emoticon. Ma le Amministrazioni che hanno aderito a questo servizio sono poche.
A Trieste ne risultano attive una ventina di cui cinque via sportello ed in Italia 315 con 3593 sportelli dislocati in 979 sedi.

Sportelli:
Su cinque rilevazioni effettuate via sportello tre non hanno fornito i dati.
Tra queste risultano, ad oggi, Poste Italiane di Strada Vecchia Dell’istria, di Santa Caterina da Siena, di via Marconi, e l’Inps.
Hanno fornito i dati invece l’Inpdap e l’Aci di Valdirivo ma con una partecipazione bassissima del pubblico e la percentuale della valutazione è positiva.

Telefono e web:
I servizi valutati riguardano integralmente quelli della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e sono: Accesso al portale video help , Archivio degli interventi infermieristici domiciliari , Archivio prestazioni, Assistenza farmaceutica regionale,Autocontrollo glicemico,Cambio medico curante,Dati anagrafici sanitari,Dati esenzioni,Dati medico curante,Dati ricovero,Dati tessere carburanti,Dati vaccinazioni,Elenco prenotazioni,Esenzione ticket,Gestione consenso trattamento dati sanitari,Mensa scolastica,Notifica via sms e e-mail,Pagamenti on line,Posta elettronica gratuita,Rifornimenti effettuati, Stampa tessera sanitaria .
La percentuale di partecipazione solo in due casi sfiora il 30% nella quasi totalità dei casi è sotto il 10% e le valutazioni sono pressoché positive.
Quanto costa questo tipo di servizio non è dato sapere, è certo però che nella Gazzetta Ufficiale n. 245 del 21/10/2009 è stato pubblicato l’avviso del 06/10/2009, relativo all’iniziativa “Mettiamoci la faccia” del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione, che prevedeva la corresponsione di un bonus per l’acquisto da parte dei piccoli Comuni e Unioni di Comuni – rispondenti a specifici requisiti dimensionali – di “dotazioni tecnologiche” ed eventualmente di firma digitale e/o PEC. Il fondo destinato al finanziamento del bonus era di euro 500.000 (cinquecentomila) e poteva essere incrementato con avvisi successivi. Il bonus destinato all’acquisto delle “dotazioni tecnologiche” – idonee a rilevare la soddisfazione del cittadino – ha ammontare massimo d (quattrocento) euro, iva inclusa, e ricoprirà fino al 100% del valore di un singolo ordine da parte delle amministrazioni ammesse. Per le amministrazioni sprovviste di firma digitale è previsto un incremento del bonus di euro 50 (cinquanta), iva inclusa, quale contributo per l’acquisto di un Kit di firma digitale. Un ulteriore bonus di euro 10 (dieci), iva inclusa, è garantito alle amministrazioni prive di casella di posta elettronica certificata (PEC), quale contributo per l’acquisto. Le amministrazioni possono accedere al finanziamento a decorrere dalla data di pubblicazione dell’estratto dell’avviso sulla Gazzetta Ufficiale, con termine il 10 Febbraio 2010.
Una cosa è certa mettiamoci la faccia non funziona e non può funzionare, sono tante la variabili da verificare, molte correlate anche allo stato umorale del cittadino e valutare l’operato del lavoratore in tal modo è a dir poco indegno ed anche pericoloso.

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