12 Settembre 2013

La Patria, l’Italia e Trieste

“Trieste Pro Patria” è un Comitato “apartitico,trasversale ed aperto a tutti” del quale fanno parte le Associazioni“ Novecento” e “Pertan”, la Federazione degli Arditi e il Comitato “10 febbraio”. TPP afferma di avere “la finalità di diffondere l’amore per la Patria e contrastare movimenti anti-italiani e mistificatori della storia, movimenti che prevedono la secessione di Trieste e di un suo fantomatico “Territorio Libero” dalla Madre Patria italiana.”
Dopo aver intervistato qualche tempo fa Roberto Giurastante del Movimento Trieste Libera, sono andato a cercare un portavoce di Trieste Pro Patria per sentire anche la loro versione sulla questione del Territorio Libero di Trieste; anche perché nel frattempo è stata annunciata la prima uscita pubblica di TPP: un corteo nella mattinata di domenica 15 settembre 2013, lo stesso giorno nel quale, di pomeriggio, ci sarà un altro corteo, quello di Trieste Libera.
Come vedrete, questa intervista con il portavoce di TPP Gabriele Bosazzi è parecchio lunga.
Forse sarebbe meglio chiamarla “discussione”, in quanto in diverse occasioni ho sentito la necessità di replicare a mia volta.
Non so se si dovrebbe o non si dovrebbe fare e francamente non m’importa.
Limitarmi a registrare delle risposte il cui contenuto non corrisponde(va) a quanto ne so io sull’argomento avrebbe per me significato offrire al lettore (specie a quello meno informato) una prospettiva monca.
Ne è venuto fuori un botta-e-risposta serrato e c’è stato un momento un po’ teso nel quale pensavo non l’avremmo portato a termine.
Invece poi la voglia di confrontarsi duramente ma civilmente ha prevalso e di questo sono molto contento: proprio perché su certi argomenti non la vediamo allo stesso modo, il dialogo tra due interlocutori tenaci come noi lo trovo particolarmente stimolante. Spero lo sarà altrettanto per voi.

Andrea Rodriguez: Tu sei il portavoce del Comitato Trieste Pro Patria, cioèquello che mi dirai è posizione ufficiale di Trieste Pro Patria?

Gabriele Bosazzi: Non ci siamo strutturati con delle cariche, quindi di volta in volta il portavoce può essere diverso, previo accordo tra i principalipromotori. Oggi sì, parlerò a nome del comitato, salvo eventuali singoli punti che specificherò.

AR Benissimo. Partirei da questa vostra breve presentazione: “Trieste Pro Patria sorge da un gruppo di triestini che non sono affatto disponibili a rinnegare la propria Patria, la propria cultura, le proprie radicibi-millenarie, in una parola, la propria Identità”. C’è qualcuno oggi che secondo voi a Trieste sta facendo queste cose?

GB Decisamente sì. Sinceramente vedere e sentire che tanti triestini di lingua e cultura italiana, senza particolari basi ideologiche di partenza, dicono di non sentirsi italiani, è una delle cose che ci fanno più male.
Inizialmente molti commentavano dicendo “sono i soliti titini”… certo, ci sono anche quelli tra gli aderenti, ma è una spiegazione semplicistica che non descrive completamente il fenomeno e che non ho mai approvato.

AR Tra gli aderenti a cosa?

GB E’ evidente di cosa parliamo: tra gli aderenti e/o simpatizzanti di MTL. Beninteso: non è che non vogliamo capire le motivazioni di questa disaffezione. E’ ovvio che ci sono quelli che hanno sempre nutrito sentimenti “anti-italiani”, ma ci sono anche coloro che sono giunti a questa “disaffezione” in quanto stanchi di tanti anni di malgoverno e di fronte all’evidente crisi di moralità della politica italiana (e triestina). Sono dati di fatto che noi non neghiamo, anzi, molti di noi li hanno sempre denunciati e combattuti. Semplicemente per noi la Patria, l’identità, la cultura sono concetti diversi e più alti rispetto ai governi, a chi regge leistituzioni, ai partiti…

AR Che cos’è per voi la Patria?

GB Dovremmo parlare per definizione di “Terra dei Padri”, ma il concetto è molto più complesso e soprattutto personale. La Patria è evidentemente connessa con la propria identità, è un retaggio linguistico, culturale, storico in cui ci si identifica e non è per forza riferito ad una nazione e ad uno stato. Faccio un esempio: i patrioti istriani e triestini (italiani) tra fine ottocento e inizio novecento definivano la loro regione/città la “piccola Patria” e l’Italia la”grande Patria”. E’ un qualcosa a cui ci si sente di appartenere, al di là di differenze di vedute a livello politico, religioso e quant’altro, un qualcosa che spinge anche a fare dei sacrifici, più o meno grandi. E’ anche qualcosa che può spingere a contestare chi in questo momento tiene le redini dello stato territorialmente connesso alla propria Patria.

AR Non è molto chiaro. Detta così sembra un qualcosa di staccato da “chi in questo momento tiene le redini dello stato territorialmente connesso alla propria Patria”. Però queste persone che “tengono le redini” sono scelte dai cittadini. Quindi, a logica, Patria sarebbe un qualcosa in qualche modo di staccato dai cittadini…

GB Non è del tutto sbagliato, oggi la Patria è certamente un concetto”poco di moda” (definizione per noi assurda ma rende l’idea) e tanti cittadini non ci credono proprio per la mala politica, ma anche per una più complessiva crisi di valori e per il contesto materialista in cui ci troviamo. Poi riguardo alla scelta dei cittadini… non è così difficile pensare che chi gestisce lo stato non sia identificabile con la Patria seppur votato, basti pensare alla crescente percentuale di quanti hanno disertato le urne in questiultimi anni, ma anche a tanti che hanno votato “il meno peggio”,oppure per non far vincere l’opposto ideologico.

AR Per restare concreti, la vostra Patria è l’Italia?

GB Certo. E qui voglio sgomberare il campo da un ricorrente equivoco. L’italianità non è un concetto che nasce con lo stato unitario nel 1861. Il concetto di italianità nasce ben prima e fu messo in evidenza da molti illustri personaggi della cultura italica. Riguardo alle nostre terre, mi piace citare Dante Alighieri, che nella Divina Commedia parla di Pola e del Quarnaro come “termini” d’Italia, non solo in senso geografico ma anche socio-culturale. Fino ad arrivare a Gian Rinaldo Carli, che già nel settecento scrisse un articolo “della Patria degli italiani”, in cui sollecitava una coesione anche politica del frammentato popolo italiano, era nato e cresciuto a Capodistria. Anche queste sono le nostre radici.

AR Anche l’Italia di Letta, di Berlusconi, del PD, di Grillo, quindi…

GB I due che ho citato, come tanti altri, hanno lasciato qualcosa di positivo ed immortale nella cultura italiana. Su quelli che citi tu ho i mieiforti dubbi, ma ai posteri…

AR Ma sono Italia anche loro no? L’Italia di oggi.

GB Certo, ma questo non intacca i valori più alti in cui credo e crediamo.

AR Che sarebbero?

GB L’onestà, lo spirito di sacrificio, il rispetto per chi ha dato la vita per l’Italia, cosa che dovrebbe condizionare le azioni di qualsiasi amministratore; tutto ciò dovrebbe tradursi in un agire politico disinteressato, finalizzato al bene della propria nazione, non ai propri interessi personali e/o al potere, prestigio, protagonismo… Non voglio fare demagogia e dire che tutti i politici hanno queste caratteristiche, ma inquesti anni ne abbiamo visto di tutti i colori.

AR Se però prendiamo la parola “Italia” nel tuo discorso e la sostituiamo con il nome di qualunque altro Paese il discorso non cambia. Sbaglio?

GB Certo. Perchè no, credere nella mia Patria non vuol dire sminuire quella degli altri.

AR Intendevo dire che questi non sono valori legati all’Italia ma è un discorso genericamente nazionalista che suona come: “Ama la tua Patria a prescindere”.

GB Il concetto di nazionalismo è oggi generalmente (a volte a torto) inteso quale esaltazione della tua nazionalità a discapito delle altre. Altra cosa è la Patria. Io direi piuttosto: “Ama la Patria e datti da fare per valorizzarla”.

AR Il discorso non ha nulla a che vedere con lo sminuire gli altri: questa è una cosa della quale parli tu qui senza alcun apparente motivo, ma che io non ho mai menzionato.
Dicevi che per voi “Patria” è l’Italia.
Ma i valori nei quali credete non hanno -nella tua descrizione qui sopra- dei tratti che possano essere considerati peculiari e/o esclusivi dell’Italia. Sono valori che chiunque ama il proprio Paese (qualunque esso sia) ma anche il proprio gruppo, movimento, partito o, addirittura in certi casi, azienda, sottoscriverebbe.
La tua mi sembra un’astrazione che porta ad uno svuotamento di senso e ad una mistificazione: l’Italia (cioè quello che per voi è “Patria”) sarebbe un concetto astratto, basato su valori generici applicabili praticamente a ogni comunità umana.
Ma le cose non stanno così.
Ad esempio, se oggi io sono un militare italiano, io combatto per qualcosa di molto concreto, non solo per idee astratte.
Combatto anche per il Governo Letta, per gli interessi economici dell’Unione Europea della quale l’Italia fa parte, per la Repubblica nata dalla Resistenza, per quella Repubblica che con il Trattato di Osimo ha ceduto delle terre all’allora Jugoslavia in cambio di nulla.
E al tempo stesso non combatto per l’Impero Romano, per i Savoia o per la Repubblica Sociale.
Non trovi?

GB Forse non ci capiamo… Il concetto di non sminuire gli altri l’ho espresso forse fraintendendo il tuo “Se cambiamo la parola “Italia” nel tuo discorso e la sostituiamo con il nome di qualunque altro Paese il discorso non cambia”… ed infatti è così, credo che ladefinizione si possa adattare anche ad un patriota francese, croato ecc.
Ma confermo che il sentimento di Patria sorge da determinate radici linguistiche,culturali e storiche in cui si identifica un popolo, quindi un’azienda, un partito o la squadra del cuore non saranno mai considerabili una patria.
Per l’esempio che hai fatto, è evidente che chi oggi si arruola nelle Forze Armate subirà anche le conseguenze delle scelte di chi oggi gestisce lo Stato: ieri Berlusconi, oggi Letta, domani chissà…

AR Non solo subirà queste conseguenze. Combatterà anche per questi politici,per l’Unione Europea e per la Repubblica Italiana nata nel 1946. Cose molto, molto concrete.

GB Questo rientra nelle conseguenze: rischiare la vita per scelte politiche precise di chi oggi gestisce il governo. Anche per questo ho esordito definendola Patria un concetto anche individuale.

AR ”La mia >>Italia non e’ del 8 settembre ne’ del 25 aprile”. Sto citando testualmente un commentatore vostro simpatizzante. Sai cosa intende questo commentatore?

GB Evidentemente allude al fatto che l’8 settembre un Re e lo stato maggiore dell’esercito hanno lasciato allo sbando e sen za indicazioni decine di migliaia di soldati, oltre a lasciare indifese le popolazioni del confine orientale,esposte alla presa di potere dei partigiani di Tito e poi dei tedeschi. Il 25 aprile poi, dalle nostre parti, sancì solo il passaggio da un’occupazione ad un’altra, compreso il disarmo ed in qualche caso la deportazione dei volontari che avevano preso le armi contro i tedeschi, altro che liberazione. Vicende ben note a te ed ai lettori, del resto…

AR Ma la Patria per la quale dite di combattere è -come mi hai confermato- la Repubblica Italiana nata nel 1946, uno dei valori fondanti della quale è l’antifascismo.
Considerate l’antifascismo un valore? Da quanto scrive il commentatore credo si possa dedurre che per lui non lo è. Per voi Trieste Pro Patria, l’antifascismo è un valore?

GB Per quanto ci riguarda, non esistono valori “anti”, ma valori “pro” un qualcosa. Trieste Pro Patria non sorge affatto per discutere di fascismo o antifascismo, ma per ribadire che a Trieste c’è ancora qualcuno che crede alle radici italiane di queste terre, a prescindere dalla politica. Proprio per questo siamo “trasversali”, abbiamo incassato l’adesione dei socialisti triestini senza aver mai parlato con nessuno di loroe ne siamo felici. Se domani busserà alla nostra porta e vorrà partecipare alla nostra manifestazione un iscritto a SEL o al PD, noi ne saremo più che contenti.

AR Puoi rispondere con un sì o un no alla mia domanda? Parli di valori della Patria, quindi di valori dell’Italia che considerate la vostra Patria e l’antifascismo è costituzionalmente uno di questi valori. Lo considerate un valore?

GB Capisco che vuoi insistere su questa domanda e pensi che io sia evasivo, ma in veste di rappresentante di Trieste Pro Patria questa domanda non ha senso. Ti ribadisco che questo comitato non è sorto per questioni di fascismo ed antifascismo. Il patriottismo italiano dal risorgimento in poi è stato nel tempo rappresentato da personalità di varie opinioni e tendenze. Ad esempio la maggior parte degli irredentisti erano mazziniani. Il fascismo ed il relativo “anti” sono arrivati dopo e non tutti gli irredentisti sono confluiti nel fascismo. Nel nostro comitato c’è gente di varie provenienze e idee… Nessuno ha chiesto a nessuno se fosse fascista o antifascista, in questo contesto non ha senso.

AR Ha molto senso invece visto che come ti ho scritto si tratta di un valore della Patria e voi stessi dite di agire per la Patria. Ti rendi conto della contraddizione che c’è nel tuo imbarazzo nel rispondere con sì o no a questa domanda?

GB Mi spiace ma non ci capiamo e non vedo grandi contraddizioni. Ti ho detto sin dall’inizio che i vari governi e lo stesso “Stato” non sono un tutt’uno con la Patria, tanto che il concetto di italianità cui ci rifacciamo sorge ben prima dell’Unità d’Italia. Quindi non c’è nessun imbarazzo: questo lo vedi solo tu. Io parlo per Trieste Pro Patria e non per me, quindi il fascismo e l’antifascismo sono argomenti che non hanno nessuna valenza nel nostro comitato e nei suoi scopi. Se vuoi che parliamo del Comitato e delle sue attività mi sta bene, altrimenti possiamo anche lasciar perdere.

AR Penso che un cittadino italiano che voglia aderire al vostro comitato ed alle vostre iniziative abbia il diritto di sapere con chiarezza se condividete il valore dell’antifascismo, ma se per voi non ha senso dare questa informazione, ne prendo atto.

Lascio a te ora la possibilità di illustrare la vostra visione. MTL dice che in base al Trattato di Pace del 1947 l’Italia ha perso la sovranità su Trieste e non l’ha mai riacquistata. Voi come la vedete invece?

GB Sul fatto che l’Italia abbia perso la sovranità col Trattato di Pace nonvi è alcun dubbio. Il fatto è che la Storia non finisce nel 1947. Il successivo Memorandum di Londra ha conferito all’Italia l’amministrazione, prendendo atto nelle sue premesse dell’impossibilità di mettere in atto il TLT. Poi il Trattato di Osimo ha definito la sovranità, anche se MTL obbietta che manca la “parola magica”, ma l’art. 1 è chiaro nel definirla.

AR Cito il Trattato di Pace del 1947:
Art. 21. È costituito in forza del presente Trattato il Territorio Libero di Trieste, consistente dell’area che giace fra il mare Adriatico ed i confini definiti negli articoli 4 e 22 del presente Trattato. Il Territorio Libero di Trieste è riconosciuto dalle Potenze Alleate ed Associate e dall’Italia, le quali convengono, che la sua integrità e indipendenza saranno assicurate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

La sovranità italiana sulla zona costituente il Territorio Libero di Trieste, così come esso è sopra definito, cesserà con l’entrata in vigore del presente Trattato.

Dal momento in cui la sovranità italiana sulla predetta zona avrà cessato d’esistere il Territorio Libero di Trieste sarà governato in conformità di uno Strumento per il regime provvisorio, redatto dal Consiglio dei Ministri degli Esteri e approvato dal Consiglio di Sicurezza. Detto Strumento resterà in vigore fino alla data che il Consiglio di Sicurezza determinerà per l’entrata in vigore dello Statuto Permanente, che dovrà essere stato da esso Consiglio approvato. A decorrere da tale data, il Territorio Libero sarà governato secondo le disposizioni dello Statuto Permanente.”

Se ne deduce che il TLT invece venne costituito.
La sovranità italiana cessò.
Il Governatore non fu mai nominato ma che la sovranità italiana cessò e che il TLT venne costituito sono dati di fatto.
Secondo voi quindi la sovranità su Trieste sarebbe stata riconquistata dall’Italia con il Trattato di Osimo?

GB La sovranità venne tolta sulla carta, ma di fatto a chi venne attribuita?
A nessuno, tanto che il TLT sopravvisse solo come Governo Militare Alleato nella zona A e Governo Militare Jugoslavo nella zona B. Una contraddizione originaria insanabile. A conferma della mancata costituzione di un vero stato sovrano, va detto che in entrambe le zone i cittadini mantennero formalmente la cittadinanza italiana, proprio per effetto del Trattato stesso: l’avrebbero persa solo all’entrata in vigore dello Statuto Permanente, cosa che non avvenne.
Mancarono quindi al TLT ’47-’54 tutti gli attributi di uno stato sovrano (cioè che gestisca autonomamente i poteri di governo). Il trattato di Osimo, guardato lucidamente, mise la parola “Fine” ad ogni dubbio lasciato in piedi dal Memorandum di Londra del 1954. Proprio per questo ci furono a Trieste tante proteste: per la rinuncia definitiva alla zona B. L’ipotesi che Osimo sia nullo si basa su argomentazioni molto fragili ed è tutta da dimostrare.

AR Beh, la sovranità su Trieste venne attribuita al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che infatti poi attribuì a sua volta l’amministrazione provvisoria al Governo Militare Alleato.
E non mi risulta esistano prove chel’Italia abbia riacquistato la sovranità. Voi ne avete?

GB La sovranità non è solo un concetto astratto. Si tratta per definizione dell’esercizio dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario. Dal ’54 ciò fugestito dall’Italia e non poteva essere diversamente visto il Memorandum. Dal 3 aprile ’77 (entrata in vigore di Osimo), ciò si è tradotto anche nella regolarità formale. La prova è che dopo Osimo, nessuno, nella comunità internazionale, ha messo in discussione i confini italo-jugoslavi, poi italo-sloveni, anzi…

AR Il discorso fino a Osimo non si pone neppure: l’amministrazione italiana era provvisoria come quella jugoslava dall’altra parte. Prova ne è che Osimo fu per l’appunto una delusione tremenda. Un Trattato contestatissimo sul quale proprio anche recentemente un avvocato udinese, Giovanni Turco, ha chiesto al Prefetto “un parere-chiarimento espresso relativamente all’effetto della divisione dal territorio dello Stato italiano della “Zona B” mediante ratifica parlamentare del Trattato di Osimo, se tale effetto abbia violato in qualche modo il principio espresso nell’inciso iniziale dell’articolo 5 della Costituzione.” Le argomentazioni quindi non sono affatto fragili ed in più è piuttosto singolare che oggi Osimo venga citato come qualcosa di positivo dagli stessi ambienti che nel 1975 lo contestarono duramente. Come lo spieghi?

GB Avevo seguito la vicenda, ma l’avvocato Turco metteva in discussione la validità di Osimo per quanto riguarda la zona B, in quanto avrebbe violato il principio di cui all’art. 5 che sancisce “l’Italia è una e indivisibile”. La violazione sarebbe quindi il distacco dall’Italia della zona B; non credo che quindi si possa tirare in ballo l’indivisibilità dell’Italia per sancire il distacco di Trieste dall’Italia. Inoltre, non mi risulta che quella vertenza abbia avuto esito positivo.
Sul fatto che molti protestavano per la firma del trattato di Osimo e oggi sono costretti a tirarlo in ballo per la sovranità italiana su Trieste non c’è molto da dire… Sono i paradossi della vita. Personalmente, posso dirti che mi sta a cuore la storia della zona B, vista l’attività sulla cultura istriana che portiamo avanti con l’Associazione Pertan. Però guardando lucidamente la cosa dico che nel 1975 il danno era già fatto da tempo: la nostra gente se n’era già andata e dispersa per il mondo da circa vent’anni, i loro beni in buona parte nazionalizzati o comunque occupati da altri…

AR Quello di Turco è solo un ulteriore tassello. Lui sostiene che se per l’articolo 5 della Costituzione «la Repubblica è una e indivisibile» perché allora è bastato un passaggio parlamentare ordinario e non speciale per ratificare il distacco della “Zona B” previsto da quel Trattato, avallando di fatto una modifica alla Costituzione stessa?
Ma ancora più a monte come farebbero due Stati a mettersi d’accordo da soli per modificare un trattato internazionale?
A me viene da pensare che una contestazione sulla validità di Osimo dovrebbe partire (sebbene per motivi opposti da quelli di MTL) soprattutto da un Comitato come il vostro. Come fai a dire “Sul fatto che molti protestavano per la firma del trattato di Osimo e oggi sono costretti a tirarlo in ballo per la sovranità italiana su Trieste non c’è molto da dire… sono i paradossi della vita.”?!?

GB Mi sono e ci siamo documentati anche su molti altri tasselli che alcuni propongono a riguardo e nessuno mi pare convincente.
Rispetto alla possibilità che un trattato modifichi uno precedente tra più firmatari, questa è un’ipotesi prevista espressamente dalla convenzione di Vienna del 1969 e già prima applicata dalle consuetudini internazionali. Nella storia, infatti, ci sono stati diversi casi che rientrano nella fattispecie. Ti posso fare l’esempio delle isole Ryukyu, sottratte al Giappone col trattato di pace di San Francisco,f irmato da 49 stati, poi restituite con trattato bilaterale USA-Giappone nel’71…
Tutto questo non lo diciamo solo noi, ma anche i giudici del TAR nella recente sentenza del 10 luglio; alle stesse conclusioni giunge poi il giudice civile espressosi pochi giorni fa sulla carenza di giurisdizione verso Equitalia.

AR Non mi rispondi su i “paradossi della vita” ma invece è importante perché, non so se ne sei a conoscenza, ma uno degli attacchi più pesanti a Osimo venne da Sardos Albertini, secondo il quale per giungere a stipulare quel Trattato (che lui considera invalido e illegale) – cito testualmente- “si è fatto ricorso ad illegalità, anomalie, mezzi di pressione illeciti e illegali, informazioni errate o travisamento sui fatti inducendo in errore responsabili politici od opinione pubblica, inspiegabili precipitazioni ed ingiustificata segretezza, violazione della Costituzione, dei principi fondamentali di diritto, dei Trattati internazionali, della Carta dell’ONU nonché dei diritti dell’Uomo garantiti dall’ONU stessa”.
Il testo integrale di Sardos Albertini “GLI ACCORDI DI OSIMO NELLA REALTA’ E NEL DIRITTO – Un trattato da non ratificare” è disponibile al sito www.trattatodiosimo.it.
Quello che Trieste Pro Patria sta sostenendo attraverso le tue parole non è in contrasto solo con MTL (che sarebbe anche logico) ma con l’Unione degli Istriani e la Lega Nazionale, storici baluardi di difesa dell’italianità: è una contraddizione di proporzioni notevoli che ti pregherei, se puoi, di spiegare.
Ma proseguo.

Dubito che la Convenzione di Vienna non possa essere applicata in questo caso.
Estratto dall’ Articolo 62 della Convenzione: “2. Un fondamentale mutamento delle circostanze non può essere invocato come motivo per porre termine ad un trattato o per ritirarsi da questo: a) quando si tratti di un trattato che fissa una frontiera;“.
Al di là di questo, che già pone una pietra tombale sulla questione, è un fatto di semplice logica. L’Italia era un Paese sconfitto al quale nel 1947 col Trattato di Pace vengono imposte delle condizioni anche pesanti: come potrebbe semplicemente mettersi d’accordo con uno degli altri Paesi del Trattato? L’Italia era la parte sconfitta, a differenza degli USA nell’esempio delle Isole Ryuku che tu citi.

La sentenza del TAR del 10 luglio e l’ordinanza di pochi giorni fa, stando all’inapplicabilità della Convenzione di Vienna sarebbero anch’esse invalide. Il 17 luglio 2013 invece l’udienza sull’eccezione del difetto di giurisdizione dell’autorità giudiziaria italiana e sul Memorandum di Londra è stata rinviata al 22 gennaio 2014.
Mi dispiace dilungarmi così ma credo sia giusto puntualizzare.

Ricapitolando: come già dicevo siamo ad un’altra contraddizione. La Lega Nazionale e l’Unione degli Istriani si scagliano con un attacco frontale contro la legalità e la validità del Trattato di Osimo e voi invece dite che le argomentazioni sul fatto che sia nullo sono molto fragili, tutte da dimostrare e che da come vi siete documentati non appaiono convincenti. Quindi Sardos Albertini e la Lega Nazionale hanno torto, Osimo è valido ed è tutto regolare?
Ti chiederei cortesemente una risposta secca: sì o no?

GB Ti do una risposta secca che però va poi argomentata alla luce delle tueulteriori articolate considerazioni: Sì, il trattato di Osimo è valido, ma non è affatto vero che Sardos Albertini abbia torto, in quanto lui sostiene lastessa cosa”. PAOLO Sardos Albertini, Presidente della Lega Nazionale, nel 2013 afferma pubblicamente nella sua intervista a Il Piccolo: “Sarà solo col Trattato di Osimo che avverrà la cessazione della sovranità italiana a favore della Jugoslavia”… e poco dopo: “Per quanto detto, è chiaro che il territorio già destinato al TlT è attualmente, a pieno titolo, in parte Italia e in parte Slovenia e Croazia”. Invece, il testo che hai estrapolato è tratto dal libro di LINO Sardos Albertini, “GLI ACCORDI DI OSIMO NELLA REALTA’ E NEL DIRITTO – Un trattato da non ratificare”, edito nel 1976, cioè prima della ratifica del trattato; va quindi letto nel contesto storico di allora, cioè nel tentativo di far cambiare idea all’Italia, affinché non ratifichi il trattato (da cui il titolo). Riassumendo: Paolo Sardos Albertini considera valido il trattato di Osimo e non è in contraddizione con noi, anzi, ci ho parlato recentemente e la pensiamo allo stesso modo. Nessuna contraddizione, come non ce n’erano nei punti precedenti.
Mi riallaccio a questo per risponderti sui “paradossi della vita”.
Chi all’epoca contestava il trattato di Osimo lo faceva sulla base delle considerazioni che hai ripetuto anche tu, in merito alla segretezza con cui fu condotto, al fatto che non vi era prevista nessuna contropartita, all’inconsistenza degli accordi economici, alla zona franca industriale a cavallo del confine ecc ecc., non su argomentazioni tecniche sulla regolarità dell’accordo in quanto modifica del trattato di pace.
Oggi, 2013, anche facendo finta che non ci sia un movimento che vuole ricostituire il TLT nella zona A, che senso avrebbe chiedere l’impugnazione del trattato di Osimo per recuperareall’Italia la zona B, con la maggioranza della popolazione autoctona partita da quasi 60 anni, con la maggior parte dei beni degli esuli ormai alienati aprivati e quindi irrecuperabili, con una situazione etnico-sociale completamente mutata e nel contesto dell’Unione Europea nella quale i confini stanno cadendo? Come si penserebbe di rivendicare una cosa del genere senza essere accusati di fomentare nuove tensioni tra gli Stati confinanti? Oggi, il giudizio morale su quel trattato rimane lo stesso, cioè assolutamente negativo, nessuno di noi lo sta santificando, anzi; ma se guardiamo con lucidità i documenti, non si può che prendere atto che esso ha messo una pietra tombale sul confine orientale d’Italia, nel bene e nel male.

Venendo alla tua obiezione tecnica (già fattaci da diversi sostenitori delTLT), l’art. 62 della convenzione di Vienna che citi fa divieto di invocare un “fondamentale mutamento delle circostanze” come motivo per PORRE TERMINE AD UN TRATTATO O PER RITIRARSI DA QUESTO. Nessuna ha mai sostenuto che, col Memorandum del ’54 né con Osimo nel ’75, l’Italia abbia posto termine al trattato di pace o si sia ritirata da esso. Invece, gli artt. 30 commi 3 e 4 esoprattutto l’art. 41 della convenzione stessa prevedono la possibilità di modificare parzialmente singole parti del precedente trattato, nella parte che riguarda i soli due stati contraenti del successivo trattato, ponendo due condizioni pienamente rispettate in questo caso, cioè: 1) che il nuovo trattato non pregiudichi il godimento da parte delle altre parti dei diritti che esse ricavano dal precedente trattato, né l’adempimento dei loro obblighi; 2) che la modifica non riguardi una disposizione alla quale non si possa derogare senza che vi sia incompatibilità con la realizzazione dell’oggetto e dello scopo del trattato precedente, considerato nel suo complesso.
Mi pare assolutamenteevidente che 1) nessuno stato firmatario del trattato di Parigi aveva un interesse diretto e concreto collegato alla definizione del confine italo-jugoslavo né, viceversa, alla costituzione o meno del TLT; 2) La modifica determinata dal Memorandum e da Osimo non comporta alcuna incompatibilità con la realizzazione dell’oggetto e dello scopo del Trattato di Parigi, cioè (traendo spunto dalle relative premesse): “concludere un trattato di pace che, conformandosi ai principi di giustizia, regoli le questioni che ancora sono pendenti a seguito degli avvenimenti di cui nelle premesse che precedono, e che costituisca la base di amichevoli relazioni fra di esse, permettendo così alle Potenze Alleate ed Associate di appoggiare le domande che l’Italia presenterà per entrare a far parte delle Nazioni Unite” e successivamente ”dichiarare la cessazione dello stato di guerra”.
Confermo la pertinenza dell’esempio delle isole Ryuku, visto che il Giappone era una nazione sconfitta così come l’Italia, gli USA erano invece uno stato vincitore come la Jugoslavia.

Riguardo al rinvio del processo Giurastante del 17 luglio, io credo che MTL abbia montato il caso gridando allo scandalo, sfruttando un rinvio per motivi tecnici come ce ne sono molti ogni giorno e che si colloca nel contesto della ben nota lentezza della giustizia italiana. Mi pare un po’ ingenuo credere che sia stato deciso un rinvio perché un giudice “non sa che pesci pigliare”, quando ci sono state altre sentenze chiare in merito, di cui l’ultima pochi giorni prima, la quale, seppur prodotta da un giudice amministrativo, esprime una disamina dettagliata, mettendo sul piatto d’argento argomentazioni concretea chi dovrà esprimersi in seguito.
Concludo dicendo che una sentenza non è la Bibbia, può essere impugnata ed annullata, ci provino e staremo a vedere. Aspettiamo la nuova udienza sul caso Giurastante e stiamo ugualmente a vedere. Altrimenti prendano atto che la giustizia italiana non dà le risposte chevogliono e si rivolgano in sede internazionale… e anche su questo staremo a vedere. In particolare, mi piacerebbe vedere come l’ONU potrebbe sancire l’integrale applicazione del Trattato di Parigi per la sola zona A, dando vita ad un “mezzo TLT”.

AR Cito un paragrafo dall’introduzione di “GLI ACCORDI DI OSIMO NELLA REALTA’ E NEL DIRITTO – Un trattato da non ratificare”:
Attenta alle vicende della storia, economica e culturale delle terre giuliane, la Lega Nazionale pubblicando le pagine che seguono, si eleva fedele portavoce, ancora una volta,della protesta, come sempre civile, ma ferma, basata su salde e inconfutabili argomentazioni, non solo di carattere politico, ma anche di natura economica e giuridica, degli italiani della Venezia Giulia, avverso questi atti che, gratuitamente e senza giustificazione, oltre a mutilare l’Italia di parte del suo territorio nazionale, danneggiando gravemente la già situazione politica, economica, sociale ed etnica di Trieste, creando, altresì, la premessa a possibili futuri ulteriori dannosi avvenimenti per queste terre di confine.

Ed è verissimo: si tratta sì di due persone diverse, Lino e Paolo Sardos Albertini, ma entrambe schierate assolutamente sullo stesso fronte, tanto che il libro di Lino uscì per i tipi della Lega Nazionale, la quale firma l’introduzione che ho riportato, e lo si trova online sul sito che ho citato, che è un sito della Lega Nazionale.
Come giustamente hai ricordato tu, Paolo -che a differenza di Lino è ancora vivo- ha rilasciato qualche mese fa al Piccolo quell’intervista che –ribadisco- mi sembra in netta contraddizione con quelle che sono sempre state le posizioni delle associazioni dei Sardos Albertini.
I lettori si faranno la loro idea.
La mia è che se nel 1975 sottoscrivo un attacco pesantissimo alla validità ed alla legalità di un Trattato non posso nel 2013, solo perché ora mi fa comodo, sostenere che quel Trattato è valido e legale.

Riguardo all’argomento Convenzione di Vienna continuo a pensare che non sia applicabile in questo caso: non solo esiste una pagina zero del Trattato di Osimo, quasi mai pubblicizzata, nella quale, all’atto della registrazione di Osimo presso le Nazione Unite (cosa che stranamente avvienes olo nel 1987), le stesse prendono atto della registrazione ma fanno notare che ciò non implica una modifica del Trattato del 1947 o del Memorandum del 1954, ma –come peraltro hai detto anche tu- nel Trattato di Osimo non viene mai menzionata la sovranità.
E mi pare ovvio il motivo: essendole stata tolta nel1947 con un Trattato internazionale, l’Italia non può riprendersela nel 1975 con un semplice accordo bilaterale, invocando Vienna.

A me inoltre appare assolutamente evidente che gli USA avessero un interesse diretto e concreto collegato alla definizione del confine italo-jugoslavo, e della mia idea era anche Sardos Albertini (questa volta Paolo) quando rilasciò un’intervista nella quale disse: ”Così negli anni Novanta in una relazione della Commissione stragi, risultava ufficialmente che negli schemi difensivi all’epoca di Osimo, la Nato poneva quale prima linea difensiva dal Patto di Varsavia, la Jugoslavia. L’Italia era l’alleato per eccellenza, ma alleato di retrovia. Erano state proprio le pressioni degli Stati Uniti a determinare la firma del Trattato. Tito, in quel periodo, si trovava ad affrontare un dissenso interno che a fatica era riuscito a bloccare rispolverando atteggiamenti da dittatura del dopoguerra. Aveva bisogno di un segnale forte da esibire all’opinione pubblica e gli Stati Uniti l’aiutarono consegnando, di fatto, l’Istria con Moro consenziente e dopo un viaggio di Berlinguer negli USA. I due protagonisti del compromesso storico scesero così a patti”

Ma, ripeto, queste sono opinioni mie sui motivi di certe scelte (probabilmente obbligate) dell’Italia come quelle su Osimo, la cui contropartita ritengo sia stata il silenzio degli USA sul discorso della sovranità su Trieste.

A proposito di Italia, qual è il vostro giudizio sull’amministrazione italiana a Trieste dal 1954 a oggi?

GB Andando per ordine: non sta certo a me dimostrare la coerenza o meno della Lega Nazionale nel corso di tanti anni. Se posso dire la mia opinione, la posizione odierna mi pare corretta e non credo che sia un’impostazione di comodo, ma semplicemente una presa d’atto, pur conservando intatte le considerazioni sulla negatività di quel trattato.

Il discorso della “pagina zero” mi è ben noto (ho discusso con tanti inquesti mesi e mi sono letto nei dettagli le teorie di MTL soprattutto dal loro sito). Mi sembra una colossale bufala, perché leggendola, non si evince da nessuna parte un riferimento al presunto fatto che la registrazione “non implica una modifica del Trattato del 1947 o del Memorandum del 1954”; lo dice il sito di MTL nel suo commento ma non lo dice la nota che loro riportano, che neanche cita i due precedenti trattati. La nota inizia col ricordare che a norma della Carta delle Nazioni Unite, qualsiasi trattato va registrato, altrimenti una parte contraente di quel trattato non potrà “invocarlo” davanti all’ONU. Il secondo paragrafo invece prende atto di una carenza della Carta e del regolamento dell’ONU, che non definiscono il concetto di “trattato” e di “accordo” e lascia quindi allo stato depositante la responsabilità di attestare che si tratti veramente di un “trattato”, liberando il segretario ONU da responsabilità in merito. Questo c’è scritto effettivamente sia nella versione inglese che in quella francese, il che mi sa tanto di formula standard, più che di un qualcosa di scritto appositamente per il trattato in questione, ma su questo non ho certezze.
Mi piacerebbe poi vedere una qualche prova che questo documento sia riferito al trattato di Osimo, che non sia la scritta a penna in alto a destra, che può aver fatto chiunque; se questa prova sarà pubblicata ne prenderò atto. Piccola precisazione: non ci sono dubbi che il trattato sia stato registrato (seppure con il forte ritardo di cui non ho spiegazioni), in quanto è pubblicato dall’ONU nel suo “Treaty series – Recueil des traités”, con tutti gli estremi delle ratifiche di Italia e Jugoslavia, dell’entrata in vigore e della registrazione; lo si trova in rete, senza nessuna pagina zero.

Riguardo alla mancanza dell’esplicita parola “sovranità”, mi sembra un tentativo di cercare il cavillo. Accade spesso che norme o trattati non usino la parola più esplicita ma descrivano comunque lo stesso concetto. L’art. 1 neld efinire “La frontiera tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Socialista Federativa di Jugoslavia, per la parte che non è indicata come tale nelTrattato di Pace” stabilisce chiaramente che tutto ciò che sta al di qua del confine delineato è di competenza italiana, senza fare più alcuna differenza giuridica tra ex zona A ed il resto del territorio italiano; parimenti, tutto ciò che sta al di là del confine è di competenza jugoslava senza più differenze giuridiche tra l’ex zona B ed il resto del territorio jugoslavo. Cosa può significare tutto questo, se non la formalizzazione di una sovranità che di fatto era già esercitata da entrambe le parti? Io la vedo così.

Riguardo alla teoria sul sollecito dagli USA per stipulare Osimo, questa è stata confermata anche da fonti politiche e la ritengo plausibile. Da qui a dire che gli USA ripagarono l’Italia con il “silenzio su Trieste” ce ne passa esarebbe tutto da dimostrare.

Per quanto riguarda l’ultima domanda, quella italiana la vedo una gestione a luci ed ombre, ma negli ultimi anni sono queste ultime a prevalere in assoluto.

AR Ti ringrazio della disponibilità e se vuoi aggiungere qualcosa fai pure.

GB Voglio ribadire che quella che abbiamo indetto per il 15 settembre non sarà una “contromanifestazione”, bensì una manifestazione per gli ideali che le nostre associazioni hanno sempre sostenuto. Sarà una presenza che, soprattutto, vuole ricordare cosa significò per istriani fiumani e dalmati il trattato di pace del ’47, che oggi qualcuno pretenderebbe di evocare come una “festa”; una presenza che ricorderà anche, in p. S.Antonio Nuovo, chi ha dato la vita perché questa città tornasse all’Italia.
Sia chiaro che con questo Trieste Pro Patria non vuole certo dar vita a tensioni, provocazioni o ricreare nuove contrapposizioni, in una città che ha invece bisogno di coesione per guadagnarsi un futuro migliore.

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129 commenti a La Patria, l’Italia e Trieste

  1. massimiliano milic ha detto:

    AR Intendevo dire che questi non sono valori legati all’Italia ma è un discorso genericamente nazionalista che suona come: “Ama la tua Patria a prescindere”.

    GB Il concetto di nazionalismo è oggi generalmente (a volte a torto) inteso quale esaltazione della tua nazionalità a discapito delle altre. Altra cosa è la Patria. Io direi piuttosto: “Ama la Patria e datti da fare per valorizzarla”.

    ______________

    Pro-Patria tipo: perché amo l’Italia? BUH.

  2. Luca ha detto:

    giuro non ho letto tutto
    non mi immischio nella questione dei torti o delle ragioni (in cui entrambi, oltre ad altri molti, di più siete versati)
    diaciamo che “giornalisticamente” o più semplicemente “stilisticamente” non mi piace.
    Qual è l’argomento? All’inizio un dibattito sul concetto di patria, ma il TLT non sta elaborando esso stesso un concetto di patria? Era forse questo che intendeva l’autore suggerire domandando di sostituire la parola “Italia” con il nome di un qualsiasi altro paese (tipo TLT)? ((provoco)).
    Poi si parla più espressamente di TLT e sempre meno mi pare venire l’equidistanza che contraddistingue le interviste secondo me ben fatte. Onestissimo in questo l’autore a riconoscere le particolarità di questa strana intervista.
    Insomma, ho come avuto l’impressione che la forma orale del dibattito sia stata difficile da rendere a tastiera, o forse è solo il caffè di moka che mi ha lasciato un cattivo sapore in bocca

  3. Fiora ha detto:

    @ 2
    ti quoto ,luca con assoluta identità nell’ approccio all’intervista-fiume, nonché nelle conclusioni…
    salvo per il retrogusto del caffè della tua moka.
    passa alla macchinetta con le capsule…ti cambia la vita 😀

  4. Sandi Stark ha detto:

    Radici millenarie? “Terra dei Padri”?

    Perbacco, mi conosso dei Bosač croati che se cambiava in Bosazzi, ma no mille anni fa. Però no xe certo questo el caso, conossemo la “teoria Spadaro” che l’italianità xe un libero sentimento che no c’entra con le proprie origini.

    Dante Alighieri?

    Quel seguace del Sacro Romano Impero perseguità da Roma che scriveva nel canto 20 dell’Inferno che “Sora el Lago de Garda xe i tirolesi e comincia l’Alemagna”?

    “L’onestà di chi ha dato vita all’Italia”?

    Interessante, tipo la Camorra che gestiva i commissariati de polizia napoletani spetando Garibaldi? O quei bombaroli che sembra gaveria fato saltar per aria Ippolito Nievo co’ la contabilità dei garibaldini? O Farini e i altri governatori de Cavour, praticamente galeotti? Quei che fazeva i referendum de annession con due urne elettorali, col registro dei favorevoli e contrari, coi carabinieri col sciopo e che no se trovava i biglieti prestampai con el NO? O Cavour che se arricchiva fazendo el fornitor de le ferrovie che el decideva de costruir? I politici coinvolti nello scandalo della Banca Romana, della Prima P2? I ammiragli de la flotta borbonica che gaveva tradì el loro Stato per vil denaro? Eccetera…

    “Radici italiane di queste terre”… forsi le radise de hren gratà sul Kaiserfleisch ordinando un Krügel de bira e un pelinkovec?

  5. effebi ha detto:

    a quando l’intervista di AR che intervista AR ?
    …non dormo la notte nell’attesa…

  6. effebi ha detto:

    intanto l’occupatore fascio-italico continua nell’ illegalità a gestire il territorio opprresso in combutta con gli eredi della santa jugoslavia:
    ——————————–

    VENEZIA. Nella città dei dogi per cercare di riattualizzare in chiave Europea una lettura del territorio dell’Adriatico che fu tipica della Serenissima e del suo spirito cosmopolita. Italia, Slovenia e Croazia vogliono iniziare a scrivere qui un nuovo capitolo della storia dell’Europa centro-orientale lasciandosi alle spalle i fantasmi della guerra e le baruffe un po’ chioggiotte che hanno fin qui contraddistinto alcune fasi dei rapporti tra i tre Paesi. Oggi all’isola di San Giorgio Enrico Letta incontrerà il premier sloveno Alenka Bratusek e quello croato Zoran Milanovic. Il summit ha un nome: “Sponde. Foro di dialogo e cooperazione Italia-Slovenia-Croazia”.

  7. effebi ha detto:

    Slovenia e Croazia copmlici dell’infame usurpatore !!!

  8. ikom ha detto:

    @4 Stark
    La voce della verità a cui bisogna dare ragione.
    Piacevole come pestare un escremento con l’infradito.

  9. Fiora ha detto:

    @7 “infame usurpatore”, a chi del vu?!
    documento prego! ara che a dir ste robe de foresto te ris’ci el Cie anca ti,effebi! 😉

  10. geb ha detto:

    Bella lenzuolata.
    Peccato, perchè il contenuto sarebbe stato interessante, ma se la forma è questa, stiamo carini.

  11. El baziloto ha detto:

    Stark, che c’è di strano a dire che al di sopra del Garda c’è il Tirolo e quindi inizia il mondo tedesco?

    Vista con gli occhi di Dante, che poteva esserci di strano?

    Sai dove finiva l’Italia per i Romani?

    E sai dove finiva la Germania ad ovest e a est, per Bismarck?

    Oltre a ciò, è incredibile che tu affermi essere “di Spadaro” la teoria sulla “nazionalità per scelta”. Qua veramente sprofondiamo nell’abisso del paradosso, essendo questa una delle due teoriche tipiche del XIX secolo, l’altra essendo quella della “nazionalità per sangue”. Ebbene: la prima è considerata tipica della “scuola francese”, la seconda della “scuola tedesca”.

    Riguardo all’intervista, la trovo in gran parte illeggibile.

    La cosa più interessante è però il confronto: AR tanto prono di fronte all’uomo in mimetica, tanto irato con il bosniaco (Stark dixit) Bosazzi.

    Si sarà svegliato male quella mattina…

  12. effebi ha detto:

    non ricordo bene, ma la domanda sul fascismo… AR l’ha fatta anche al mimetico Giurastante ?
    non so, non ricordo se lo ha incalzato su questo aspetto così importante

  13. effebi ha detto:

    resteremo nel dubbio: per Giurastante e i sostenitori del MTL saranno importanti i valori dell’antifascismo ?

    AR non l’ha chiesto… ne prendiamo atto

  14. Giacomo Franzot ha detto:

    Rodriguez, grazie ma xe un pacco no indiferente leger fin in fondo 🙂

    Eco i miei comenti.
    Premessa: no fazo parte del’MTL e de TPP e mai ne faró.


    AR Che cos’è per voi la Patria?

    GB Dovremmo parlare per definizione di “Terra dei Padri”, ma il concetto è molto più complesso e soprattutto personale. La Patria è evidentemente connessa con la propria identità, è un retaggio linguistico, culturale, storico in cui ci si identifica e non è per forza riferito ad una nazione e ad uno stato. Faccio un esempio: i patrioti istriani e triestini (italiani) tra fine ottocento e inizio novecento definivano la loro regione/città la “piccola Patria” e l’Italia la”grande Patria”. E’ un qualcosa a cui ci si sente di appartenere, al di là di differenze di vedute a livello politico, religioso e quant’altro, un qualcosa che spinge anche a fare dei sacrifici, più o meno grandi. E’ anche qualcosa che può spingere a contestare chi in questo momento tiene le redini dello stato territorialmente connesso alla propria Patria.

    AR Non è molto chiaro.

    Commento: prendendo il massimo vocabolario italiano, treccani, on line la definizione di patria è:
    1a) Il territorio abitato da un popolo e al quale ciascuno dei suoi componenti sente di appartenere per nascita, lingua, cultura, storia e tradizioni…..
    1b) In senso più ristretto, la città o il paese natale, soprattutto con riferimento a personaggi storici, ma in passato anche con uso più generico….
    1c) la seconda patria…
    Fig. 2a) Luogo in cui determinate cose nascono, vivono, si formano, o in cui abbiano trovato terreno particolarmente adatto per il loro sviluppo, e sim.: Roma è la p. del diritto; Vienna è la p. del valzer.
    2b) Nel linguaggio ascetico, la p. celeste, la p. immortale, la p. eterna, la vera p., e sim., il cielo, il paradiso (in quanto la vita terrena è considerata come un esilio).

    3. Storicamente, fu chiamata patria (o Patria) del Friuli, nella Repubblica di Venezia, la regione friulana dopo la sua incorporazione nei dominî di Terraferma (1420); a capo di essa era posto un nobile del Maggior Consiglio, residente a Udine, denominato Luogotenente generale della Patria del Friuli.

    Ga ragion Rodriguez….no xe ciaro! Me par che i se fazi le pipe mentali per la creazione de una ITALIA tuta loro….ma noi cittadini del TLT e altri cosa centremo in questo disegno? E i furlans in sta ITALIA gaverá riconosuda la loro Patria? o devi assolutamente exister una e unica PATRIA ? dele dimensioni e nei confini de voi decisi?

    ****

    AR Per restare concreti, la vostra Patria è l’Italia?
    GB Certo. …
    AR: … La tua mi sembra un’astrazione che porta ad uno svuotamento di senso e ad una mistificazione: l’Italia (cioè quello che per voi è “Patria”) sarebbe un concetto astratto, basato su valori generici applicabili praticamente a ogni comunità umana.

    GB . …Ma confermo che il sentimento di Patria sorge da determinate radici linguistiche,culturali e storiche in cui si identifica un popolo, …
    …. definendola Patria un concetto anche individuale

    Commento: ma ga ragion Rodriguez i ga asociá el conceto astratto de MONDO IDEALE PERFETTO con ITALIA PATRIA e TRIESTE ISTRIA DALMAZIA ITALIANISSIME together….

    AR …Per voi Trieste Pro Patria, l’antifascismo è un valore?
    GB ….

    Commento: sempre dal vocabolario italiano per eccellenza, treccani, alla parola “valore”si legge: a. In filosofia il termine non ha un sign. unico e universalmente accolto: è stato inteso come principio o idea di validità universale (i supremi v. dello spirito), o come principio, soprattutto di vita morale, …..
    Xe ciaro che a questa domanda Bossazzi no pol rispondere! Perché? El ga paura de dir che soto el fascismo l’ITALIA finalmente prendeva i connotati di PATRIA? E che el fascismo ispirandosi a ROMA IMPERIALE tutto univa e tutto unificava. E quindi come non desiderare quela mentalitá? Me par che anca Mussolini ga dito “fata l’ITALIA deso femo i taliani”…. O zo de lá .
    me par che lori zerchi ncora de far l’ITALIA….no ghe ga bastá tuto el spargimento de sangue e violenze….

    ****
    GB La sovranità venne tolta sulla carta, ma di fatto a chi venne attribuita?
    A nessuno, tanto che il TLT sopravvisse solo come Governo Militare Alleato nella zona A e Governo Militare Jugoslavo nella zona B.
    AR Beh, la sovranità su Trieste venne attribuita al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che infatti poi attribuì a sua volta l’amministrazione provvisoria al Governo Militare Alleato.

    Commento: me par che i xe devi prender un altro consulente legale! E Rodriguez ga dito el giusto: la SOVRANITÁ del TLT xe dell’ONU che agisi tramite el suo Consiglio de Sicureza.
    E sia la 16-esima Risoluzione che il tratá de paxe con l’italia stabilisi questo e no me par che el Consiglio de Sicureza gabi parlá dopo questi trattati….quindi tutto quel che xe dopo xe nullo e come non avvenuto in termini de confini sovranitá ecc..
    Infatti DOPO el tratá de osimo, 1975, la famosa letera del Marchesich del 1983, el DPA del UNSC dixi ciaramente che la Question Trst NO XE SERADA! Ma xe anca ciaro che chi ciecamente vol TRIESTE ITALIANISSIMA STE ROBE NIANCA NO LE CAGA DE STRISIO. Come no ghe ciava un binbim che el PLT xe inserí nela legislatura taliana e che senza TLT el PLT no pol esister e viceversa…dato che poi XE EL FONDAMENTO del tratá de paxe con l’italia per le robe che ne riguarda.

    GB: ….nel contesto dell’Unione Europea nella quale i confini stanno cadendo?

    Commento: caro GB ma te se rendi conto che con TRIESTE INTERNAZIONALE NO XE CONFINI !!!!! o te devo far un pupoleto???!? O xe propiro questo che te vol e volé? Ovvero segregar de novo TRIESTE al mondo? e gelosamente tenirsela streta streta tanto da sofigarla?
    Sia ti come anca altri i straparla de CONFINI FRONTIERE SOVRANITÁ DIRITTO ecc… del TLT considerando che el TLT sia un nucleo chiuso in sé stesso. In realtá el TLT xe una APERTURA a tuti!! Tutto el mondo!

    ****
    GB.: ….In particolare, mi piacerebbe vedere come l’ONU potrebbe sancire l’integrale applicazione del Trattato di Parigi per la sola zona A, dando vita ad un “mezzo TLT”.

    Commento: questo NON lo vedrai MAI, xe ciarissimo che l’ONU e quindi UNSC finalizerá el TLT, integro e neutrale secondo la legge. Le tre zone de amministrazion xe apunto tre zone de aministrazion delimitate da agreement presi tra gli amministradori.

    El fatto eclatante e per molti (gente de legge) straordinario quanto assurdo nei termini che el Consiglio de Sicurezza no prendi responsabilitá verso la cittadinanza del TLT xe anca per noi decisivo per el futuro roseo ricco di pace nel rispetto della legge e delle persone che tanto vogliamo per noi e per il mondo intero.

    *****
    GB Voglio ribadire che quella che abbiamo indetto per il 15 settembre non sarà una “contromanifestazione”, bensì una manifestazione per gli ideali che le nostre associazioni hanno sempre sostenuto. Sarà una presenza che, soprattutto, vuole ricordare cosa significò per istriani fiumani e dalmati il trattato di pace del ’47, che oggi qualcuno pretenderebbe di evocare come una “festa”; una presenza che ricorderà anche, in p. S.Antonio Nuovo, chi ha dato la vita perché questa città tornasse all’Italia.
    Sia chiaro che con questo Trieste Pro Patria non vuole certo dar vita a tensioni, provocazioni o ricreare nuove contrapposizioni, in una città che ha invece bisogno di coesione per guadagnarsi un futuro migliore.

    Commento: ma perché il 15 settembre e non l’8 settembre?
    O qualsiasi altra data? El fantomatico 25 ottobre RITORNO DI TRIESTE ALL’ITALIA?
    Perché proprio el 15 settembre data dell’entrata in vigore del tratá de paxe con l’italia e quindi NASCITA del TLT e del PLT e della cittadinanza del TLT!!?!

    Non sará perché volé proprio far caxin e scagaz? e aizar nella gente quel sentimento de odio razziale odio etnico e monolinguista che tanto volemo scancelar ma che malgrado tuto continuemo a subir per colpa anca vostra?

  15. capitano ha detto:

    Al passo sull’antifascismo non capivo più se parlasse uno di TPP o uno del MTL. Illeggibile.

  16. Giacomo Franzot ha detto:

    6 effebi 12 settembre 2013, 09:55 intanto l’occupatore fascio-italico continua nell’ illegalità a gestire il territorio opprresso in combutta con gli eredi della santa jugoslavia……

    effebi nella tua ingenuitá te ga colto el segno!

    come che dixi lori: viva lá e pó bon

  17. hobo ha detto:

    @14 il fatto e’ che a trieste esistono storicamente due destre estreme. una e’ quella arcinota, quella italianissima, strutturalmente nostalgica del fascismo, di cui TPP e’ il tipico esempio. l’altra, piu’ nascosta, e’ quella austro-nazista, nostalgica dell’adriatisches kuestenland. quest’ultima si nasconde spesso dietro alle nostalgie asburgiche, ma se uno ha buone antenne riesce a sgamarla. quel che sta succedendo, in questa strana estate, e’ che questa seconda estrema destra ora si e’ nascosta da qualche parte dentro la pancia di mtl. i dirigenti e i simpatizzanti possono ripetere all’infinito che edoardo longo e’ solo un avvocato, un tecnico, e che a loro le sue idee “non interessano”. ma piu’ lo ripetono, piu’ confermano in chi ascolta la netta sensazione che si tratti di un argomento tabu’.

  18. aldo ha detto:

    MTL, esattamente come TPP, si definisce trasversale, non ha pregiudiziali anti-nazifasciste nell’adesione al movimento e si identifica in base a una patria, quella triestina, e infatti Giurastante si autodefinisce pubblicamente “patriota triestino”.
    Ma nessuna batteria di domandine difficili, nè tantomeno incalzanti, su anti-fascismo, giudizio sulle posizioni politiche del suo avvocato Edoardo Longo e concetto di patria triestina sono state poste al “mimetico” Giurastante, in un’intervista che sembrava quella di Travaglio a Grillo. Immagino che in questo non c’entri nulla il fatto che Rodriguez risulti per puro caso su facebook partecipante n.5 alla marcia di domenica pomeriggio, tra il n.4 Potenza Vito, membro del direttivo MTL e il n.6 conducator Roberto Giurastante. Alla marcia MTL Rodriguez parteciperà sicuramente solo da osservatore e da curioso e poi ci scriverà sopra un imparziale resoconto che noi leggeremo altrettanto avidamente di quando ascoltavamo da bambini la storia di “Cappuccetto Rossoalabardato e il Lupo Cattivo Tricolore”.
    Fatevi le vostre marce, solo apparentemente contrapposte, ma unite dal comune identitarismo. Siete come un duopolio, dove due aziende si fanno concorrenza agli occhi dei consumatori al fine di espandere il mercato sul quale entrambe attirano i consumatori.
    La Trieste Democratica – di destra, centro e sinistra – quella che la pregiudiziale anti-fascista ce l’ha, a differenza di MTL e TPP, si vedrà per differenza e sarà, fino a prova elettorale contraria, la grandissima maggioranza dei triestini.

  19. aldo ha detto:

    Per capire la differenza tra un indipendentismo democratico e sta roba di MTL basta leggersi oggi sul Corriere della Sera l’intervista del leader indipendentista catalano di Sinistra Repubblicana di Catalogna, in Europa nel gruppo dei Verdi e al governo della Catalogna con gli indipendentisti moderati di CyU, dopo essere stati in passato al governo col Partito Socialista, sconfitto alle ultime elezioni regionali. Le differenze con MTL? Totali:
    – Nessun legittimismo di carte bollate, come MTL e indipendentisti veneti, ma una rivendicazione politica basata sull’idea di volontà popolare.
    – Nessuno ius sanguinis – tipo sono cittadini secondo il Trattato quelli con avi che erano a Trieste nel 1940 – e nessun discorso su origini, cognomi e veri triestini come quelli ai quali ci hanno abituato qua certi commentatori, ma l’affermazione egualitaria che sono catalani, con eguali diritti, tutti coloro che si trovano in Catalogna in questo momento.
    – Nessun “Noi, il popolo” come scrive MTL nel suo atto costitutivo, ma la partecipazione alle elezioni, la conquista di una maggioranza indipendentista nella Regione Catalana e la conseguente richiesta, attraverso la Regione, di un referendum per l’indipendenza che la Spagna nega in base a un principio costituzionale e che loro dicono di volere fare comunque a livello consultivo, anche senza valore legale.
    Aggiungo, anche se nell’intervista non c’è, che sia la Sinistra Repubblicana che i moderati di CyU hanno una chiara pregiudiziale anti-fascista.
    Invece MTL è esattamente il contrario di tutto questo. E’ l’altra faccia della stessa moneta di TPP. Testa la domenica mattina, croce la domenica pomeriggio.

  20. Bibliotopa ha detto:

    “Me par che anca Mussolini ga dito “fata l’ITALIA deso femo i taliani”….”

    adesso anche D’Azeglio deventa fascista e deventa Mussolini !!

  21. sfsn ha detto:

    raro matton de intervista. De solito legio tuto, ma in sto caso me son indormenzà sula tastiera a un terzo del toco. E no intendo rileger sta solfa.
    Solo un picio inciso: Propatria se disi “trasversale ed aperto a tutti del quale fanno parte le Associazioni“ Novecento” e “Pertan”, la Federazione degli Arditi e il Comitato “10 febbraio”.
    Diobon, trasversale a cossa? e aperto a tuti? Ma se xe la quintessenza dela destra nazionalista triestina! Mi digo che se va Menia o Sluga i ghe fa bever oio de ricino perchè i xe tropo a sinistra!

  22. Fiora ha detto:

    @19
    questa del quiproquo Mussolini d’Azeglio par ciapada de peso fora da quele racolte de “perle” dei studenti ala matura o de quei esami culturali uso miss Topolini, ah Bibliotopa?

  23. Sandi Stark ha detto:

    Hobo te sta esagerando, accusar MTL de “austro nazismo” per quanto inmodo forbito ed indiretto, xe roba da ricovero immediato in un CIM. E pensar che te me ieri simpatico, pensavo che te ieri solo estroso e no un diffamator. No te ieri cussì una volta, te ga influenzà i anni de cative compagnie su sto blog?

  24. sfsn ha detto:

    Ah ancora sta picia zonta, giusto per infierir.
    Disi Bosazzi: “Vedere e sentire che tanti triestini di lingua e cultura italiana dicono di non sentirsi italiani è una delle cose che ci fanno più male.”
    Alora, giusto per verzerghe ancora de più la ferita, ghe comunico a quei de propatria che mi son de lingua e cultura italiana; che parlo e scrivo perfetamente l’italian; che go fato scole e università italiane; go leto e studià Dante, Petrarca, Boccaccio, Leopardi e Manzoni; che scolto con gran piazer Rossini; che go visto tute le opere che me iera possibile de Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Botticelli, Boccioni e Guttuso; che me piasi la cusina mediterranea; che go visità praticamente tutte le città d’arte italiane, MA CHE NO ME SENTO ITALIAN né tantomeno son orgoglioso de esserlo.
    Con questo spero de averve fato mal. Bona convalescenza.

  25. Sandi Stark ha detto:

    REDAZION

    @8 altamente offensivo, reato penale e contrario alle regole del blog. Domando de sospenderlo per un certo periodo; vedè voi se mandarlo in soggiorno virtuale coatto a Ventotene, Gonars, Arbe, Fossoli o dove ve par più opportuno.

    Ve disevo mi che sto blog diventava un cesso, vista l’impunità de quel altro, adesso tuti pensa de scimiotarlo ed esprimerse come i usa a casa propria.

  26. El baziloto ha detto:

    Ma come Stark: prima dai del matto a hobo e poi ti secchi se uno critica i tuoi sproloqui infarciti re-go-lar-men-te di bestialità storiche, nonché enfie di razzismo antiitaliano ogni due e due quattro?

    E poi, non avevi promeso giurin giurella che te ne andavi via schifato da qui?

    Dài Sandi: non ce l’ho con te

    Sarà stato un fulmine, o una botta in testa quand’eri piccolo, o forse un caramba della bassa t’ha bucato un pallone.

    Son convinto che non è colpa tua.

  27. Fiora ha detto:

    @ 23 sfsn ” NO ME SENTO ITALIAN” chissà che confuso che te se senti a no esser de nissun …o te se senti de qualche altra nazionalità?
    Personalmente mal no te me ga fato però te me perplimi un bicc.
    Su cossa se fonda ‘lora el senso de apartenenza?
    ti te ga enumerà tuti i elementi che costituissi un’appartenenza o no?!Proprio tuti i elementi che ti te ga enumerà mi sento che i me apartien e a diferenza de ti son orgogliosa dela mia apartenenza italiana e se el pacchetto includi anche le pecche guanto anche quele.
    Un poco come un partner. Se te lo ami te accetti anche i difetti…troppo comodo vagheggiar l’omo o la dona o la patria ideale.
    disi ben el papa dei omo. chi son mi per giudicarli? parafrasando Francesco mi me digo: chi son mi per apartenir a una patria migliore?

  28. Fiora ha detto:

    l’appartenenza xè una scelta? una selezion come sfogliar la margherita?
    se fussi un’opportunista, oggi sceglieria de esser tedesca,no?! ma me sentiria de aver solo un atteggiamento.
    La mia essenza resteria italiana.

  29. El baziloto ha detto:

    @ Flora

    Di solito quelli che scrivono queste cose affermano di non sentirsi nazionalmente nulla. Apolidi, per così dire. O cosmopoliti, nel senso che “la mia patria è il mondo”.

    Però ci sono anche quelli che hanno una sorta di “sentimento della piccola patria”. Qui dalle mie parti ci sono mandrie di “veneti”, rispuntati fuori da qualche decina di anni. Ricordo gli adesivi “Mi a so veneto”, che a me giovane veneziano parevano un errore e non li capivo: dalle mie parti si dice “Mi so veneto”, mentre “a so veneto” si dice nelle campagne del vicentino o giù di lì.

    Ma robe di questo tipo ce ne sono a bizzeffe, qui in Italia. Nei censimenti croati la cosa viene anche registrata: infatti ci si può dichiarare “nazionalmente regionalisti”. Secondo te qual è la regione (contea) croata col più alto numero di regionalisti? Indovinato: l’Istria!

    Sfsn a che nazionalità aderisce? Te lo dirà lui. Diciamo che se da noi valesse il “criterio tedesco” (la nazionalità si passa col patrimonio genetico, col sangue), allora lui sarebbe “italiano”. Sai dov’è che sono intrippatissimi con questa storia delle indagini “sanguigne”? Sempre in Croazia: il paese dove hanno fatto in modo massiccio la mappatura del DNA della popolazione.

    Invece da noi è prevalso il “criterio francese”: uno può dichiararsi nazionalmente quello che vuole.

    E quindi… faccia da sé, il Nostro.

  30. Pieri ha detto:

    Per favore, interdite o inabilitare Sandi Stark.

    El baziloto: “o forse un caramba della bassa t’ha bucato un pallone.”

    ha ha grandissimo 😀

  31. dimaco ha detto:

    ma dalle parti del confine francese ci sono simili organizzazioni che rivendicano l’italianità di Nizza o è solo folclore locale tipico di ste parti?
    Effettivamente sti qua non hanno una chiara idea ma a quanto pare seguono l’attuale moda deimovimenti inaugurata da Grillo. Curioso che questo spuntino come funghi solo dopo avete visto che il MLT. sta attirando consensi. e minaccia in qualche modo le basi della propaganda italiana.

  32. Giovanni Rotolanti ha detto:

    A hobo manca lo sfogo a destra del mitico John,che stufo de aver fantasmi davanti,ga cazà una bona Remada e gà levà l’ancora….dopo sucedi che fè longhi fra de voi!

  33. sfsn ha detto:

    Cara fiora,
    la mia tirada no iera per far mal a quei come ti, che me xe cocoli, iera per farghe mal a
    quei sfegatai de propatria.
    Quanto a mi no me sento niente e me va benissimo cussì. Credo che un senza patria sia una persona meno pericolosa de un che ga una patria, perchè meno apparteenze che te ga, meno te ris’ci de diventar sfegatà per qualcossa. E po me sembra stupido che la patria, la cultura e l’educazion sia esclusivamente dada dala lingua: esisti un saco de altre carateristiche che forma l’individuo. Per quanto me riguarda in musica son un balcanico, in cibo son un austriaco, in babe son un taljan, in alcol son furlan o sloven, in bori son istrian, ecc. No so se son rivà a spiegarme.

  34. hobo ha detto:

    @31 (e p.c. @22) “fra de voi”? piu’ che altro siete voi due che avete in comune una cosa: entrambi mi avete dato del malato di mente.

  35. Matteo ha detto:

    Maca questo de domandarghe

    Mi ghe domando cosa i pensa della lettera che quasi nisun ga cita e pero xe molto interessante

    20 Maggio 1983 RICORSO ALL’ONU – RISPOSTA
    Dal Direttore del Consiglio di Sicurezza e della Divisione Commissioni Politiche
    Egregio Signor Marchesich,
    sono venuto a diretta conoscenza della Sua lettera del 20 aprile 1983 che Lei ha indirizzato al segretario Generale, riguardante il Territorio Libero di Trieste.
    Desidero confermare che la trattazione della promulgazione a cui Lei si riferisce ebbe luogo nel Consiglio di Sicurezza nel 1947 e 1948. Comunque, successivamente alla firma del trattato bilaterale tra l’Italia e la Jugoslavia e su richiesta dei Delegati Permanenti dell’Italia e della Jugoslavia alle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza acconsenti’ nel giugno 1977 a cancellare dall’elenco dell’ordine del giorno, di cui il Consiglio di Sicurezza e’ incaricato, gli articoli chiamati “Nomina di un Governatore del Territorio Libero di Trieste” e “La questione del Territorio libero di Trieste”.
    Conseguentemente qualsiasi ripresa di discussione del problema accennato nella Sua lettera richiederebbe l’iniziativa da parte di uno Stato membro delle Nazioni Unite.
    Distinti Saluti

    Il Direttore del Consiglio
    di Sicurezza e della Divisione Commissioni Politiche
    http://www.frontegiuliano.com/conclusioni.html

    Quindi l’onu qualcosa centra e no xe vero cosa che i conta de pro patria

  36. Matteo ha detto:

    Maca questo de domandarghe

    Mi ghe domando cosa i pensa della lettera che quasi nisun ga cita e pero xe molto interessante

    20 Maggio 1983 RICORSO ALL’ONU – RISPOSTA
    Dal Direttore del Consiglio di Sicurezza e della Divisione Commissioni Politiche
    Egregio Signor Marchesich,
    sono venuto a diretta conoscenza della Sua lettera del 20 aprile 1983 che Lei ha indirizzato al segretario Generale, riguardante il Territorio Libero di Trieste.
    Desidero confermare che la trattazione della promulgazione a cui Lei si riferisce ebbe luogo nel Consiglio di Sicurezza nel 1947 e 1948. Comunque, successivamente alla firma del trattato bilaterale tra l’Italia e la Jugoslavia e su richiesta dei Delegati Permanenti dell’Italia e della Jugoslavia alle Nazioni Unite, il Consiglio di sicurezza acconsenti’ nel giugno 1977 a cancellare dall’elenco dell’ordine del giorno, di cui il Consiglio di Sicurezza e’ incaricato, gli articoli chiamati “Nomina di un Governatore del Territorio Libero di Trieste” e “La questione del Territorio libero di Trieste”.
    Conseguentemente qualsiasi ripresa di discussione del problema accennato nella Sua lettera richiederebbe l’iniziativa da parte di uno Stato membro delle Nazioni Unite.
    Distinti Saluti

    Il Direttore del Consiglio
    di Sicurezza e della Divisione Commissioni Politiche
    http://www.frontegiuliano.com/conclusioni.html

    Quindi l’onu qualcosa centra?

  37. Giovanni Rotolanti ha detto:

    33@Lo sa il cielo(o l’Inferno)se sei a bola…ora sono in vesti pragmatiche,mi godo lo spettacolo dalla galleria…

  38. spartacus ha detto:

    Se c’è qualcuno da bannare è Sandi Stark coi suoi concentrati di offensive fobie anti-italiane emule delle fobie anti-slave di certi vecchi frequentatori del Viale.
    Perfetto il discorso di Hobo sulle due estreme destre triestine. Due miei conoscenti di estrema destra parteciperanno ai due cortei da parti contrapposte. Uno è il classico nazionalista italiano. L’altro ce l’ha con ebrei, massoni, finanza, frullati tutti insieme.

    Ma il grosso dei seguaci di trieste libera non è mossa da xenofobie o piccole patrie. Se ne frega della politica. A muoverli è l’avidità. Hanno capito che il rubinetto dell’assistenzialismo italiano e anche europeo è chiuso o al massimo gocciola. Per guadagnare facile e detassato sperano nel nuovo eldorado del TlT. Visto che la gran maggioranza è piuttosto ignorante e ha un basso livello culturale ci credono davvero. Quando capiranno il bluff non vorrei essere al posto di quelli che li stanno caricando. Ma intanto Trieste resterà ancora bloccata come ai tempi di Polis quando le Generali portarono a Mogliano migliaia di posti di lavoro e relativo indotto commerciale perchè non si doveva toccare il porto vecchio per certi interessi. La missione sarà così compiuta e trieste libera scaricata.

    Comunque il pallosissimo articolo non è un’intervista ma neanche una discussione. In un’intervista ci sono domande brevi e risposte. In una discussione pareri opposti moderati e pubblicati da un terzo. In questo articolo la stessa persona intervista, discute e pubblica. Nel trappolone il propratrio c’è cascato coi piedi. I commentatori mi pare proprio di no.

  39. hobo ha detto:

    lo spettacolo sara’ vedere longo vs sardos albertini (o chi per lui) rappresentare in tribunale uno mtl, l’altro tpp, nell’udienza in cui un giudice stabilira’ ai sensi della legge quale sia l’identita’ di trieste.

    ah si’. la patria? questione di carta bollata.

  40. giorgio (no events) ha detto:

    Zà scriveva Cicerone: “Patria est ubicumque est bene”, solo che, per quei del ti-pipì, iera valido solo oltre-Timavo.
    Seneca rispondeva che “Omnem locum sapienti viro patriam esse”, ma per quei del ti-eleti. Lucio-Anneo iera un cabibo che pensava che jota fussi una letera del’alfabeto…

  41. Fiora ha detto:

    @39
    forte Giorgio ,come sempre.
    @38
    al sarcastico hobo che liquida con una battuta il magma di sentimenti contraddittori che portano me ad amare Trieste e pure l’Italia mi limito a rispondere che buon per lui se si limita ad un timbro il suo concetto di patria.
    “dulce et decorum est PRO PATRIA mori” ??? brr per carità! ma viverci o vivacchiarci in identità di lingua, tradizioni, speranze ,delusioni e con ulteriori affinità assortite, beh questo per me è patria

  42. aldo ha detto:

    Chi deve preoccuparsi di più per MTL, oltre a quel che resta della Lega Nord, sono soprattutto i grillini. Vedo grandi trasferimenti dei modaioli trash della politica dall’adorazione per M5S, già trend in ribasso, a quella per MTL, trend in rialzo, in attesa di dirsi delusi anche da questo per abbracciare la prossima novità populista in ascesa. Quale? C’è chi non vede l’ora di mettere fuori gioco il Berlusca. Io invece temo quel che potrebbe arrivare dopo di lui.

  43. Giacomo Franzot ha detto:

    @ 34 Matteo 12 settembre 2013, 19:25
    “Maca questo de domandarghe
    Mi ghe domando cosa i pensa della lettera che quasi nisun ga cita e pero xe molto interessante….”

    Matteo, come che te vedi l’evidenza dei fatti e del vero status giuridico internazionale de TRIESTE, A LORI, no ghe frega un binbim.

    Inoltre, ghe xe anca una email formale che conferma questo del’ano scorso. qua un tocheto:

    ….
    this is to confirm that your message to the Presidency and to the Secretariat has been received. The amount of detail there is
    overwhelming and it may take some time to study and to respond.

    UN DPA/Security Council Secretariat

    speremo che presto i se decidi finalemnte…semo qua che spetemo de sesanta ani!! Comunque xe confermá che la Question de Trieste xe DE NOVO SULA TOLA del’UNSC ecc.

    i sti altri qua, lasili che i parli de patrie pice, patrie grandi patrie trasversali, dirite, in canton e per sbiego….

    noi inveze pensemo A FAR LAVORAR EL PORTO LIBERO e a crear le condizioni perció che gli investidori ritorni a Trieste e nel TLT altro che bale!.

    altro che RITORNO di TRIESTE all’ITALIA, RITORNO DEGLI INVESTIDORI!!

    ciau

  44. Giacomo Franzot ha detto:

    @ 41 aldo13 settembre 2013, 00:17

    te son veramente poco rispetoso dele scelte altrui… come xe?

    comunque NO SO se sti partiti taliani existerá ncora a Trieste….xe ciaro che col TLT se creerá nove situazioni politiche locali…

  45. aldo ha detto:

    @43 Giacomo Franzot

    Poco rispetosi dele scelte altrui te son ti e i tui amici indipendentisti NON democratici – de MTL o de altro – che volessi imporne el TLT cole carte bolate anche se la magioranza dei triestini, fin a prova contraria, cioè fin che noi vota in magioranza per voi, NO vol. Go za spiegà al @18 la diferenza tra l’indipendentismo democratico de altri e il vostro indipendentismo NON democratico. El giorno che ve convertì al’indipendentismo democratico ne riparlemo. Fin a quel momento voi sè oltre quela linea ideale traciada nel ’46 dala Costituzione dela Republica.

  46. effebi ha detto:

    13Giacomo Franzot12 settembre 2013, 13:43Rodriguez, grazie ma xe un pacco no indiferente leger fin in fondo

    Giacomo, idem

  47. El baziloto ha detto:

    A proposito: in giro si legge che:

    In data 7 ottobre 2000 presso la Villa Geiringer e’ stato costituito il
    Governo Provvisorio del Territorio Libero di Trieste

    – Ministro degli Interni Giorgio Marchesich

    – Ministro degli Esteri Vitto Claut

    – Ministro del Commercio, Marineria e Turismo Paolo Zeriali

    – Ministro del Tesoro e Finanze Laura Tamburini

    – Ministro dell’Agricoltura, Trasporti e Telecomunicazioni Paolo Rizzotti

    – Ministro della Cultura,Beni Culturali,Pubblica Istruzione e Universita’
    Ministro della Sanita’,dello Sport,Tempo Libero e alle Pari Opportunita’ Silvana Mondo

    – Ministro per i rapporti con i Gruppi Etnico-linguistici Lucka Krizmancic

    A parte che vorrei proprio sapere se Krizmancic si chiama proprio “Lucka”, mi chiedo e chiedo: questo governo è ancora in carica?

  48. sfsn ha detto:

    Nela tua immensa onniscienza xe strano che te pensi a un error e no te sapi che Lucka xe femminile e xe diminutivo de Lucija…

  49. aldo ha detto:

    Visto che certe domandine a Giurastante l’osservatore curioso e indipendente Rodriguez si è dimenticato di farle, sarebbe interessante capire cos’è questa “patria triestina”, della quale tanti parlano in internet in contrapposizione a quella italiana – soprattutto italiana, in quanto quasi sempre italofoni, ma anche slovena o croata – e della quale si definisce “patriota triestino” il mimetico Giurastante.
    La “patria triestina” in quanto “patria” di un “popolo oppresso” è contapposta alla “Europa dei banchieri” e in quanto “triestina” è contrapposta agli invasori italiani in Zona A e slavi in Zona B.
    Mentre il nazionalismo italiano si pone sull’asse Ovest-Est, come difensore della civiltà latina contro la barbarie slava, il nazionalismo triestino si pone sull’asse Nord-Sud, come difensore delle origini nordico-asburgiche della città, da sottrarre al Sud mediterraneo, rappresentata dagli italiani invasori, ma anche dagli slavi del Sud, invasori in Zona B e collaborazionisti in Zona A quando non si accodano a questa visione nordico-germanica dell’identità della città.
    Queste idee di Nord germanico (valore positico) vs Sud mediterraneo (valore negativo) sono ben radicate in una parte della città e hanno origini culturali nell’ottocento in autori come Gobineau, Chamberlain, Lagarde e Bahofen.
    Questo Nord germanico non si caratterizza culturalmente, ma in termini di “sangue”, inteso sia nel senso di origini naturali che nel senso spirituale di chi ne condivide i valori.
    La “patria triestina” fa parte dei valori del Nord germanico contro i disvalori del Sud mediterraneo e contro i senza valori della finanza globale e dell’Europa dei banchieri?

  50. maja ha detto:

    lojze

    no, lucka krizmancic in realtà si chiama lučka križmančič. che palle, ah, ‘ste lettere titoiste?

    (per il cognome in realtà non sono sicura. sai com’e’, la solita romanizzazione…)

  51. maja ha detto:

    ciò, sfsn, te disi che el tuttologo venessian el ga scambià un comune nome femminile sloven come lučka per una storpiatura de luca o luka (magari cazzado al povero pargolo masculo dalla solita commessa che ghe par de far la figa)?

    se sì, ‘sta perla bisognerà ricordarghela la prossima volta che el tira fora l’anda del sommo esperto de robe jughe.

  52. effebi ha detto:

    LA PATRIA L’ITALIA E TRIESTE
    ———————-
    STATI UNITI – GRAN BRETAGNA – FRANCIA
    1948:

    “Nel corso della discussione del trattato di pace con l’Italia, al consiglio dei ministri degli esteri i rappresentanti americano, britannico e francese sostennero costantemente che Trieste, la cui popolazione è in grande maggioranza italiana, DOVEVA RESTARE ITALIANA. Di fronte alla impossibilità di fare adottare tale soluzione, i tre governi consentirono a che la città, con un piccolo retroterra, divenisse Territorio Libero con uno statuto con il quale si sperava che avrebbe garantito, grazie alla collaborazione di tutte le parti interessate, la indipendenza della popolazione della zona comprendente la città italiana di Trieste….”

    —————–

    BONE CIACOLE !

  53. Matteo ha detto:

    Mah bone ciacole, il link de dove te ga ciolto?

    No se trova de nisuna parte sta affermazion

  54. effebi ha detto:

    “Au cours de la discussion du Traité de paix avec l’Italie au Conseil des Ministres des Affairs Etrangères, les représentants américain, britannique et français ont constamment soutenu que Trieste, dont la population est en très grande majorité italienne, devait demeurer une ville italienne. Devant l’impossibilité de faire adopter une telle solution, les trois…”

  55. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ EFFEBI 54 :
    Anche se in francese e’ uno stralcio della
    La nota Tripartita e’ una nota come do,re,mi,…. scritta il 20 Marzo 1948.
    La NOTA non sostituisce ne è equipollente al Trattato di Pace del 10 febbraio del 1947 nè
    al Memiorandum di Londra e neanche al discusso Trattato di Osimo.
    Non dirottare l’attenzione, perchè non hai
    commentato invece l’articolo di Borghesio
    pubblicato su La Stampa di Torino in tempi non sospetti e prima dell’ingresso dell’Italia a Trieste in Amministrazione Fiduciaria ( parole usate da lui) non da me !!!

    Posso capire che uno non e’ d’accordo ma non disinformazione !

  56. hobo ha detto:

    io ho due domande per trieste libera, se qualcuno di loro mi vorra’ rispondere:

    1) in marzo, sulla vostra pagina facebook, avete dato la notizia che edoardo longo era stato sospeso per tre mesi dall’ordine degli avvocati, senza dire il perche’, ma lasciando intendere che la sospensione fosse legata alla causa in cui siete impegnati in questi mesi. potreste gentilmente spiegare a chi legge quali fossero le motivazioni della sospensione?

    2) avete definito piu’ volte edoardo longo “avvocato guerriero”. quando lo avete scelto, sapevate in che genere di guerra era impegnato come avvocato? la sua guerra l’ha combattuta per anni rappresentando gli estremisti di destra del fronte nazionale e del veneto fronte skin, che querelavano chi li accusava di antisemitismo, neofascismo, neonazismo ecc. edoardo longo, in una intervista a “Io donna” (supplemento del corriere della sera) dichiarava: “Io lo chiamo filibustering giudiziario […] Le querele sono piu’ efficaci del’olio di ricino […] Faccio una guerriglia procura per procura.” L’intervista e il servizio completo si possono consultare direttamente sul sito di edoardo longo:
    http://controinformazione2.myblog.it/media/01/02/1393601656.pdf

  57. Giampaolo Lonzar ha detto:

    TRATTATO DI PACE DEL 10 Febbraio del 1947.

    non può essere considerato decaduto perchè
    fatto di 90 Articoli , di cui per esempio
    l’art 26 L’Italia rinuncia a favore della Cina ai diritti accordatile rispetto alle Concessioni internazionali di Shangai e Amoy ….etc .etc.

  58. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 55 GIAMPAOLO

    errata corrige …

    ho scritto articolo di Borghesio invece che
    articolo di Vittorio Gorresio.

    Scusate !!!

  59. effebi ha detto:

    55

    Giampaolo Lonzar
    13 settembre 2013, 19:54
    @ EFFEBI 54 :
    Anche se in francese e’ uno stralcio della
    La nota Tripartita e’ una nota come do,re,mi,…. scritta il 20 Marzo 1948.
    La NOTA non sostituisce ne è equipollente al Trattato di Pace del 10 febbraio del 1947 nè
    al Memiorandum di Londra e neanche al discusso Trattato di Osimo.

    ……..noooooooooooooo !!?? ma va !!!
    meno mal che te me disi ara !

    ma forsi la NOTA ne spiega un poco che el TLT no xe nato per punir l’italietta sconfita e liberar i triestini dal giogo del’oppressore italico. no i se ga inventado el TLT per offrirghe ai oppressi triestini el staterello de bengodi ma per tuto altro.

    se dopo nel scrive e riscriver i se ga incasinado lassando dei refusi no penso che le robe cambi molto.

    di fatto le grandi potenze mondiali, almeno quele democratiche intendeva no lasarghe trieste a Tito, e cussì xe andà con o senza TLT… e no per colpa (o per merito) del Italia
    …amen

  60. Fiora ha detto:

    @effebi
    “le potenze mondiali,almeno quele democratiche intendeva no la lassarghe Trieste a Tito e cussì xè andà con o senza TlT”
    …dopo i quaranta giorni de orrenda memoria (ma sììì con tanti altri de orrenda memoria de ogni parte,restemo sul toco senza divagar tornando come al solito fin ale atrocità dei antichi Romani, passando pel fascismo,dei!)e
    ” E NO PER COLPA (NE’ PER MERITO) DELL’ITALIA”.

    SUPERAMEN e deo gratias!

  61. Paolo Geri ha detto:

    Non penso che la maggioranza dei triestini si senta anti-italiana. Ma si sente sicuramente a-italiana. Sono due concetti e due “stati di appartenenza” (culturale e nazionale) ben diversi. E sentirsi a-italiani non implica assolutamente sentirsi sostenitori del Territorio Libero. Si può essere a-italiani sentendosi semplicemente cittadini europei. Forse a chi come tanti triestini è cresciuto in una famiglia multiculturale e pluringue viene molto molto facile e soprattutto naturale.

  62. Paolo Geri ha detto:

    pluringue = plurilingue

  63. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 59 EFFEBI : L’Unione Sovietica aveva già litigato con Tito ; pertanto magari per ripicca avrebbe appoggiato l’Occidente.

    Quello che e’ seguito dopo , l’accordo tra UK,
    USa, Italia e Jugo e’ stata che piaccia o non piaccia una amministrazione fiduciaria, con la quale l’Italia per permettere alla città di
    ricavare il suo vivere doveva attuare il famoso allegato VIII , cosa che non ha fatto , causando dei danni i cui effetti si vedono e si sentono ancora oggi.

    Direi che l’Italia ne ha aproffitato ed ha rimpiazzato quelli che se ne andavano con i propri burocrati di una borghesia medio alta
    che garantiscono anche oggi la presenza del sistema Italia a Trieste e di attuare il famoso allegato VIII se ne è fregata altamente .

    E poi si meravigliano che rinascano i movimenti indipendentisti !!!!

    Come i diseva una volta a Trieste ? Mona si! ma no tre volte !

    Il primo e’ stato l’esodo di 25000 Triestini
    in Australia , il secondo il continuo stillicidio di abitanti di un certo livello sia accademico che di maestranze qualificate che ancora oggi se ne vanno e che neanche l’iimigrazione riesce a tamponare .

  64. hobo ha detto:

    secondo il picoglio alla manifestazione di pro patria erano in 500.

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/trieste-pro-patria-in-500-alla-manifestazione-1.7748033

    in realta’, a occhio, erano forse 250/300.

  65. hobo ha detto:

    per la questura al corteo di mtl erano in 3500

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/09/15/news/trieste-libera-in-1500-al-corteo-1.7748849

    ma a occhio erano molti di piu’, almeno 5000.

  66. hobo ha detto:

    prime impressioni: partecipazione “trasversale”, per eta’, ceto, orientamento politico. nessun venditore ambulante tra la folla, a differenza dei cortei tradizionali dei sindacati. giurastante con le sue guardie del corpo ben separato dal corteo. un unico slogan, “trieste libera”. nonostante la presenza di numerosi sloveni, slogan solo in italiano. dal sound system prevalentemente musica epico-fantasy, oltre alla solita banda berimbao. in mezzo alle bandiere rossoalabardate, un bandierone col leone di san marco. un servizio d’ordine piuttosto inquietante.

  67. Giovanni Rotolanti ha detto:

    Musica epico fantasy….mai sentito questo filone;non entro nel merito della manifestazione,ma io avrei messo nusuche dei Virgin Steele,in particolare l’album “Guardians of the flame”;e non mi rubi l’idea,il tutto è sotto copyright!

  68. El baziloto ha detto:

    @ hobo 64
    Tu clicchi il link, e c’è scritto “250”.

    @ hobo 65
    Abbiamo delle foto prese magari dall’alto, tanto per sincerarcene di persona?

    Mio commento:

    a. La manifestazione del mattino difficilmente poteva avere un seguito di tipo diverso.

    b. Ammettiamo che fossero pure 5.000, e che il doppio di essi sia rimasto a casa e quindi arriviamo a 15.000. Alle ultime elezioni provinciali si sono presentati alle urne circa 105.000 votanti. Questo è il termine di paragone: l’unico che abbia senso. E cioè la volontà popolare.

    c. La via maestra è quindi segnata: il MTL si presenta alle elezioni “itagliane” e misura il suo consenso secondo le regole della democrazia. Se otterrà la maggioranza, allora sarà solo un primo passo verso il lungo percorso che porta all’indipendenza. Non ha caso ho scritto “lungo”, visto che movimenti indipendentistici di ben più ampia e profonda storia sono lì da decenni in tutta Europa a confrontarsi con le urne e con i governi nazionali dei loro paesi.

    Auguri.

  69. El baziloto ha detto:

    Scusate per il “ha caso”. Sto invecchiando…

  70. effebi ha detto:

    ” Caro ONU, el picolo e i questurini disi che ierimo solo in 3.500 ma inveze de triesini originali ierimo assai de più… quindi vedi de organizarte per nominar el governator che oviamante doverà eser aprovado da i taliani, sloveni e croati… fiduciosamente in atesa te invio i miei cordiali saluti e una maieta “

  71. effebi ha detto:

    “p.s. anzi, solo 1/2 governator, solo per la zona A per via che per la zona B no ‘cori che te se disturbi. Viva L’A”

  72. hobo ha detto:

    @68 stamattina c’era scritto 500. guarda qua se non ci credi: http://ilpiccolo.gelocal.it/foto-e-video/2013/09/15/fotogalleria/trieste-pro-patria-in-500-alla-manifestazione-1.7748046

    la manifestazione di stamattina era semplicemente patetica.

    la manifestazione del pomeriggio era imponente. se dico almeno 5mila e’ perche’ ho abbastanza esperienza di manifestazioni di piazza. il discorso sule possibili percentuali elettorali non e’ interessante. la cosa interessante e’ leggere la piazza. il corteo era fatto di gente che non c’entrava niente l’una con l’altra, e lo si vedeva chiaramente, nonostante il monocolore delle bandiere e l’obiettivo “concreto” immediato della finalizzazione del tlt. e qua ci sarebbe da capire veramente a fondo le *diverse* motivazioni di chi e’ andato in piazza. per me questo corteo, con questa partecipazione massiccia, e’ sintomo di un vuoto. un vuoto di rappresentanza, un vuoto di identita’ politica. un vuoto riempito da una reazione di tipo identitario.

  73. effebi ha detto:

    anche el zervel dele volte xe svodo…

  74. El baziloto ha detto:

    E invece il discorso sulle percentuali elettorali è l’unico che interessa. O – per meglio dire – l’unico che dovrebbe interessare.

    Io ho l’età per ricordare non “le adunate oceaniche”, bensì le “manifestazioni oceaniche”. La piazza può essere anche antropologicamente interessante, ma fintanto che non trova un’organizzazione di qualche tipo e uno sbocco nella rappresentanza può alla meglio essere un pungolo, alla peggio diventare un problema di ordine pubblico. A meno che – in questo caso – non si creda alla favola della “krante qvestione internazzionale del TLT” che tiene tutto il mondo col fiato sospeso.

    Quando uno parla delle masse (e qui poi bisognerebbe vedere “quanta massa c’era”), fra le varie cose mi viene in mente la seguente “stanza” di Nanni Balestrini, più o meno alla fine di un suo straordinario romanzo dal titolo “Gli invisibili” che se non l’hai già letto sono certissimo ti piacerà:

    NB il protagonista – anonimo per tutto il romanzo – è in carcere a seguito di accuse di terrorismo:

    “ho rotto lo specchio con il piede dello sgabello ho buttato tutte le schegge nel cesso ho tirato l’acqua l’ho tirata cinque sei sette volte ho continuato a tirarla fissando il buco nero del cesso quel cerchio nero in cui l’acqua scendeva c’ho infilato la mano dentro poi più in fondo per sentire dov’era il fondo c’ho infilato la testa l’ho schiacciata giù ma la testa non entrava non riusciva a passare da quel buco a uscire fuori da un’altra parte a vedere fuori a vedere dove sono dove siete quando eravamo mille diecimila centomila non è possibile che fuori non c’è più nessuno non è possibile che non sento più niente che non sento più una voce un rumore un respiro non è possibile che fuori c’è solo un immenso cimitero dove siete mi sentite non sento non vi sento non sento più niente i riflettori di colpo spaccano il buio illuminano a giorno la cella”

  75. aldo ha detto:

    Come già immaginabile dalle adesioni su facebook, i numeri delle partecipazioni alle due manifestazioni mi confermano nell’idea che l’estrema destra triestina classica sia un fenomeno storicamente residuale, mentre l’avversario politico attuale dei democratici di tutte le ispirazioni è MTL, espressione triestina del populismo reazionario e anti-europeista guidato dal gruppo europeo di Farage – al quale MTL è vicino – che viene dato in forte ascesa dai sondaggi per le prossime europee.
    Secondo me MTL non va rincorso sul suo terreno triestinistico e illusionistico, ma al contrario va combattuto duramente. Le sue contraddizioni scoppieranno quando si vedrà che alle chiacchiere non segue nulla di concreto. Dubito che i simpatizzanti di MTL siano disposti a un percorso elettorale di decenni come i catalani perchè i catalani sono una nazione vera, mentre la nazione triestina è un’invenzione propagandistica. In assenza di risultati concreti, prima o poi MTL si troverà nella condizione di dover scegliere tra un lento spegnimento e azioni illegali. “Tutto o niente” ha scritto Rodriguez. Bene, allora NIENTE.

  76. Fabio27 ha detto:

    Interessante notare quanta gente ruga perché diverse migliaia di triestini hanno scelto di sfilare dietro l’alabarda. Devono essere populisti reazionari, oppure illusi. E, soprattutto, negazionisti dell’amor di patria. Quella patria che si è dimenticata di scrivere in un qualche documento ufficiale che l’Italia ha la sovranità su Trieste (lo ha scritto in maniera implicita, nello Statuto della Regione: leggermente poco) e che non ha mai voluto dare corso alle norme a favore del porto di Trieste, la cui specialità è confermata da tutti i documenti internazionali successivi al Trattato di Pace, ma che le norme italiane trattano come il porto di Ancona o di Brindisi (da vent’anni aspettiamo il regolamento attuativo del Porto Franco, annunciato dalla vigente legge portuale). Populisti quelli del MTL, o fancazzisti i legislatori italiani?

  77. Giacomo Franzot ha detto:

    @ 63 Giampaolo Lonzar 14 settembre 2013, 15:44

    @ 59 EFFEBI : L’Unione Sovietica aveva già litigato con Tito ; pertanto magari per ripicca avrebbe appoggiato l’Occidente.
    Quello che e’ seguito dopo , l’accordo tra UK,
    USa, Italia e Jugo e’ stata che piaccia o non piaccia una amministrazione fiduciaria, con la quale l’Italia per permettere alla città di
    ricavare il suo vivere doveva attuare il famoso allegato VIII , cosa che non ha fatto , causando dei danni i cui effetti si vedono e si sentono ancora oggi.

    ****

    no ghe xe stada nisuna aministrazion FIDUCIARIA dada dal Consiglio de Sicurezza!!!!

    me raccomando no sbajar!
    la diferenza tra ministrazion FIDUCIARIA e ricever da USA-UK-YU xe SAI DIVERSO!!!

    i se ga ciolto, con un acordo tra USA-UK-YU e col consenso de URSS e nel silenzio della neonata ONU/Consiglio de Sicurezza, el porto el territorio e distruto un popolo.

    dove xe el toko de carta che dixi che l’ONU e/o el UNSC ga dá in aministrazion fiduciaria el TLT a ITA e YU???!!!???

    NO XE!!

    Lonzar no wardar francoboli del’ocupador, ma warda le carte serie!

  78. Fiora ha detto:

    @76
    “O tutto o niente…beh allora niente!”
    ciò , Aldo per esser un “niente” el me ga parso estremamente affollà!
    A onor del vero una kermesse, allegrona, ordinada, variopinta. Ziovini,meno ziovini, fioi …cani perfin cole bandiere rosso-alabardade e cole maietede ordinanza. Tuta la via Roma in un’imensa hola a comando e i slogan tuti coreti e el discorso bilingue del pergolo de piazza dela Borsa che pareva quel ” il balcone di Piazza Venezia” e no quel… vis à vis ( chissà se Menia curiosava drio i scuri…).
    Per un poco la sindrome de agregazion e de un composto casin condiviso me ga epidermicamente coinvolta, senza star a pensar a altro.
    I ingrumava firme e soldini…No, i mii no!
    Vadi come vadi,iera dei ani dei sioperi de scola che no condividevo gnente de cussì gioioso…
    Grassie muli!
    Restando dela mia

  79. hobo ha detto:

    @75 una manifestazione e’ un fatto politico, soprattutto se di grandi dimensioni. e’ un fatto politico la presenza del bandierone degli indipendentisti veneti, e delle bandierine degli indipendentisti bresciani. e’ un fatto politico l’invito a eva klotz. e’ un fatto politico vedere nello stesso corteo, oltre a tantissima gente normale, anche gente che viene dall’autonomia o dal sindacato, e gente che viene dall’estrema destra. e’ un fatto politico che, nonostante la presenza di numerosi sloveni, quando il tizio col megafono ha scandito “svobodni trst”, dal corteo nessuno ha risposto. e’ un fatto politico che si siano viste alcune bandiere con l’aquila bicipite (aka galina con do teste), e nessuna bandiera con stelle rosse e affini, a dimostrazione che il battage della destra italiana nazionalista era completamente cannato. e’ un fatto politico il doppio servizio d’ordine, ed e’ un fatto politico l’impatto visivo della testa del corteo, con giurastante solo con le sue guardie del corpo, venti metri davanti a tutti gli altri.

    questi sono alcuni dati politici che si colgono dall’ osservazione superficiale del corteo.

  80. Sandi Stark ha detto:

    @80 sicuro che le simpatie tra indipendentisti e separatisti xe un fatto politico, che novità. I ga tuti in comune un concetto e una speranza elementare, che voi ve rifiutè de considerar perchè la ve risulta troppo sconvolgente. I ga in comune fondamentalmente el rifiuto per l’Italia e la loro speranza xe de liberarse da essa.

    Delle persone intelligenti se domanderia cossa xe de sbaglià nel “modello Italia”, magari zercando alla radice dei problemi e confrontandose con i mercati concorrenti, dove i prodotti equivalenti no vien rifiutài dai consumatori-cittadini nella stessa maniera.

    In questo caso te consiglieria de indagar sui motivi de malcontento de le principali istanze indipendentiste europee e vardar cossa le ga in comune. Le situazioni storiche xe evidentemente diverse ma se te interessa te propongo una base de indagine:

    1) tutti se senti “diversi” dalla maggioranza delle popolazioni che componi lo Stato, e qua te ghe son zà rivà vizin con l’identitarismo.

    2) tutti accusa de malgoverno la Capitale aliena con le sue strutture e diramazioni locali, che i ritien incapaci de comprender le istanze locali e risolverle, se addirittura no i le percepissi come “nemiche”.

    3) i “trasferimenti” verso le regioni più sfigade c’entra poco; in Baviera diversi protesta ma pochissimi se sogna de tornar allo Stato Indipendente de Baviera.

    Forsi te poderia rivar alla conclusion che tutti saria tacitabili con una sempre maggiore autonomia, perchè no esisti indipendentismi e secessionismi negli Stati veramente Federali.

    Speta che Roma ne conzi el rigassificator, che la costruissi el porto offshore de Venezia, che la tripla corsia autostradale tài fora Trieste, che continui l’emigrazion de oltre 3 mila giovani all’anno… e dopo te vederà che la partecipazion popolare de MTL poderia surclassar abbondantemente quela de la Lista per Trieste.

    E finir probabilmente diversamente, perchè se nissun de lori se farà elegger su qualche ricca carega come tanti avversari la esorta, el movimento sarà de fatto incorruttibile.

  81. effebi ha detto:

    60 anni de opression, miseria, spogliazion, ruberie, mafie, massonerie, pizze margherite… e con tute le “carteeeeeeeeee” in possesso e le promesse del onu e del ue…
    solo 3500 in piazza

    me iero za preparado a far fagoto, vedo che come mi, in tanti semo stai a casa, no gavevimo niente de dimostrar, semo italiani che vivi in Italia…

  82. Alessandro ha detto:

    Sta intervista no se pol legger. Che poi che se intuisi come la pensi Rodriguez niente de mal ma me par de legger i articoli de Repubblica quando i intervista casa pound o quei della lega nazionale quando i parla de la cernigoi. Un cicinin faziosetta…

  83. hobo ha detto:

    @81 sconvolgente? ma per favor dei. per mi el punto xe sempre quel: indipendentismo e separatismo in se’ xe solo contenitori. mi vardo a quel che ghe vien messo dentro. la sinistra basca comunista xe diversa da süd-tiroler freiheit, el vaams-blok xe diverso daia sinistra republicana dela catalogna. ecetera.

  84. capitano ha detto:

    Tutti i separatismi vivono sulla base dello schema nazione-popolo-stato. Nessuno che abbia un respiro internazionalista, o punti alla dissoluzione dell’idea convenzionale di stato, nessuno che vada oltre alla definizione della gerarchia statale ma la ridefinisce solo ed esclusivamente entro altri confini.
    Per quanto può essere corretto distinguere catalani da sudtirolesi per determinati e determinanti aspetti da un altro punto di vista il calderone storico è sempre quello.

  85. hobo ha detto:

    @85 sono d’accordo in astratto, ma poi in concreto contano moltissimo le pratiche, e il tipo di posizioni politiche e sociali da cui ciascun movimento cerca di ridefinire lo stato. essere separatisti in chiapas e’ un conto (ed e’ anche un esempio di separatismo internazionalista); esserlo a tavagnacco un altro; e un altro ancora e’ esserlo a trieste, e liquidare la resistenza di susa come “roba da taljani, no gavemo pel cul” (e’ stato detto anche questo, si’, qua su bora).

  86. Giacomo Franzot ha detto:

    TPP: “la finalità di diffondere l’amore per la Patria e contrastare movimenti anti-italiani e mistificatori della storia, movimenti che prevedono la secessione di Trieste e di un suo fantomatico “Territorio Libero” dalla Madre Patria italiana.”

    ***

    Ma come pensé de difonder l’AMORE seminando ODIO??

    ma perché butarla nela “anti-italianitá”? perché dir la parola “secessione”? perché usare la parola “fantomatico”? perché dire distacco dalla “madre”….?
    go notá anca i caratteri dei striscioni che jera nel vostro corteo….

    Un giorno doveré spiegarve perché el porto no funzia e no ga funzioná esatamente quando la vostra madre ga meso man!
    Come podé giustificar le emigrazioni de triestini (gente del TLT), ma voi savé e ve rendé conto de come che xe ndada e anca nela cosidita zona de aministrazion YU…?

  87. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARI : Secondo la mia opinione MTL non auspica alla secessione .

    Non puo’ esistere secessione se Trieste
    e’ in amministrazione fiduciaria, se questa
    non c’è ,vorrei sapere in che data l’amministrazione fiduciaria e’ diventata annessione.

    Nuovamente in tutto questo thread dell’allegato VIII che non e’ stato mai cancellato ne abrogato, sia con Il Memorandum di Londra che con Osimo ( rispettando quelli che lo ritengono valido );
    non è stata menzionata la sua nullità.

    Implementare l’Allegato VIII , come ho già detto in post passati e’ un “business plan” di per se stesso.

    Come al solito si sono aggiustati i tiri d’artiglieria su, cittadinanza, razzismo,
    ideologie strampalate , patria indivisibileetc.

    Ma su lavoro ed occupazione ??? No comments !

    Trieste non ha questi problemi , anzi io sono a contratto indeterminato, posto fisso garantito (magari statale) cosa vogliono questi Triestini , ma che vadano in Australia che ne è piena.

  88. hobo ha detto:

    @88 sulla cittadinanza mtl non si e’ degnata di rispondere, e sulle ideologie strampalate (per esempio su edoardo longo) ancora di meno.

  89. effebi ha detto:

    89 MTL gode della aperta siimpatia di herr Franzotten… filonazista dichiarato.. che sicuramente ha le idde chiare in merito alla selezione per la concessione della cittadinanza

  90. Fiora ha detto:

    ma SUL PRATICO per bon ve impensierissi sti dò remituri? perchè sia numericamente che per difetto de omini dela providenza da ambo le parti….

  91. effebi ha detto:

    “el mona xe come l’albero
    no te sa mai dove che el casca”
    (m.malabotta)

    …e i dani che el pol far

  92. ikom ha detto:

    Franzot a uno che vede le truppe naziste come liberatrici NON è concesso di parlare di amore/odio.

  93. effebi ha detto:

    le aspirazioni del triestino originario giacomo f. (da altro forum)
    ——————————————

    “eco un punto importante: i BORI.

    molti i se chiedi e i se domanda se, noi trezentomila mone, fusimo in grado de mantegnir el Territorio Libero?

    prima de tuto no semo noi che mantegnimo un bel, perché la Nazione xe Internazionale e quindi semo mantenui dal mondo. mondo inteso con 193 Member State of the United Nations.
    come zá te ga visto, tuti i contribuisi all’Organizzazion.
    Questa Organizzazion xe el “paron” del TLT e quindi cazar fora qualche bilion of Triestinian Bori no ghe sará dura no?!?

    the People of the Free territory of Trieste? xe el popolo piú fortuná del pianeta!!”

    ——————————-
    (…o nazi o sopagna basta che se magna…)

  94. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @94 EFFEBI :

    Forse che non ha letto questo !

    Questo si può fare anche senza TLT
    Perchè non viene applicato ???

    FOREIGN TRADE ZONES/FREE PORTS

    The main free trade zone in Italy is located in Trieste, in the northeast. At Trieste FTZ, customs duties are deferred for 180 days from the time the goods leave the FTZ and enter another EU country. The goods may undergo transformation free of any customs restraints. An absolute exemption is granted from any duties on products coming from a third country and re-exported to a non-EU country. Legislation to create other FTZs in Genoa and Naples exists, but has yet to be implemented. A free trade zone operated in Venice for a period but is being restructured. Currently, goods of foreign origin may be brought into Italy without payment of taxes or duties, as long as the material is to be used in the production or assembly of a product that will be exported. The free-trade zone law also allows a company of any nationality to employ workers of the same nationality under that c

  95. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @94 EFFEBI ( scusa mancava un toco)

    The free-trade zone law also allows a company of any nationality to employ workers of the same nationality under that country’s labor laws and social security systems.

  96. hobo ha detto:

    @96 questo significa che una compagnia cinese puo’ impiegare manodopera cinese, seguendo la legislazione del lavoro cinese e il sistema di sicurezza sociale cinese. questa citta’ sara’ anche internazionale (kind of) ma ben poco internazionalista, nel campo dei diritti sociali. tanto per dire.

  97. hobo ha detto:

    se poi aggiungi quel che c’e’ scritto qua:

    http://www.triestfreeport.org/wp-content/uploads/2010/09/IV-Discorso-Giornata-Diritti-Umani.pdf

    • tutti i triestini (originari, ndr) hanno la precedenza di ottenere nell’Autorità Portuale posti di lavoro con contratto indeterminato (ca. 3000 posti)

    •tutte le piccole, medie e grandi imprese triestine hanno la precedenza per
    ottenere gli appalti per ricostruire e rimodernare il loro porto (ca. 5.000 a 10.000
    posti di lavoro);

    puoi ben capire che l’idea e’ quella di dividere i lavoratori tra triestini originari supergarantiti nei posti migliori, e cinesi ecc. a lavorare con ritmi cinesi, paghe cinesi, diritti cinesi, ecc. ecc.. i residenti che non siano originari ovviamente dovranno competere al ribasso coi cinesi.

    welcome to paradise.

  98. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @97 HOBO :

    Perche’ alla WARTSILA con che contratto lavora certi dipendenti ???

    Finlandese me par !!!

    E le cooperative ?? bei diritti sociali gà , e le xe italiane .

    Fate dir in Fincantieri a Monfalcon le dite esterne ,come che lavora !

    Qua in ‘sti thread ghe xe sicuro qualchidun che lavora là !

  99. hobo ha detto:

    @99 lo so benissimo come si lavora in fincantieri a monfalcone. non lo ritengo un bel modello di relazioni industriali.

  100. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 98 HOBO : Ma questi xe i concorenti de Trieste Libera, !!!

    @ 100 : allora no podemo criticar i gobi se semo zoti !!!

  101. El baziloto ha detto:

    Si’ si’, e’ vero! Lonzar ha ragione! In Italia esiste una regola per cui se lacasa madre e’ finlandese, allora vale la contrattazione finlandese. Addirittura vale la regola per cui i contratti sono scritti in finlandese.

    A Natale scorso agli operai non e’ arrivata la tredicesima in busta paga, ma una coscia di renna: era scritto sull’integrativo in finlandese, ma nessuno ci ha capito un cazzo e cosi’ non s’e’ mai mangiata cosi’ tanta renna, a Trieste.

    Me l’ha raccontato Lonzar.

  102. hobo ha detto:

    @101 saranno anche i concorrenti, ma si rifanno alla stessa fonte, la stessa che citi anche tu. e anche trieste libera, ad esempio qua: http://carsica.wordpress.com/2013/08/13/trieste-lindipendenza-la-storia-il-destino-e-karl-marx/#comment- sostiene l’idea del doppio mercato del lavoro triestini vs non-triestini

  103. hobo ha detto:

    @101 “allora no podemo criticar i gobi se semo zoti”

    chi? cossa?

    mi critico un zerto tipo de relazioni industriali indipendentemente dal paese che le aplica. ma oviamente ti come tanti altri no te rivi a capir sto punto de vista, e te interpreti qualunque roba come scontro tra sostenitori de diversi paesi.

  104. aldo ha detto:

    @79 Fiora

    El mio NIENTE no iera riferido ala riuscitissima manifestazion, ma ala frase de Rodriguez dove el gaveva dito che MTL doveva rivar al TLT in tempi brevi, TUTTO o NIENTE, cole carte bolate o non se sa ben quai altri sistemi, senza passar per elezioni. Alora go dito che sarà NIENTE, al di là de quanti i rivi a portar in piaza.

  105. Giacomo Franzot ha detto:

    @ 95 GIAMPAOLO LONZAR17 settembre 2013, ….

    FOREIGN TRADE ZONES/FREE PORTS
    The main free trade zone in Italy is located in Trieste, …

    non esisti nisuna free zone italiana in Trieste!

    Trieste xe amministrada dall’Italia senza l’approvazione del’UNSC/UNO e gli americani ghe dá una intero territorio extraterritoriale che peró l’italia no sfruta…?

    che strano…che anomalo…
    e poi se xe in italia questa FTZ perché no i riva a spostar i cosiciamadi de lori “punti franchi”?
    mistrero…

  106. effebi ha detto:

    Finca e Warzi sono in zona franca ? mi sembra che comunque si lavori con un contratto sindacale nazionale

  107. effebi ha detto:

    ancora il nazi !?

  108. effebi ha detto:

    ancora il nazi alterato !?

  109. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 107 FRANZOT :

    La protesta girala ad OBAMA C/o Dept Of State Usa , questa info è pubblicata sul loro sito.

  110. ikom ha detto:

    franzot sono sicuro che per il porto prevedi una SOLUZIONE FINALE

  111. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 102 EL BAZIL 8 : Qualche volta proprio sei più sciocco di un allocco.

    Come vuoi che io mi inventi o che interessi potrei avere a riportare una cosa del genere.

    Non tanto tempo fa me lo ha detto un amico di mio figlio che nella sua specializzazione
    ha avuto un incarico ed ha firmato un contratto Finlandese ed e’ pagato direttamente dalla Finlandia.

  112. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 105 HOBO :

    Mi capisso tuto quel che te vol, basta che sia ben spiegà; solo che essendo ateo sia spirituale che politico, no go dogmi de starghe drio.

    Me solo difendo ,se rivo !

  113. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 108 EFFEBI : dovessi esser cussì!

    Ma per la Wartsila go za risposto al..

    Per Fincantieri i dipendenti direti sarà sicuramente con contrato nazionale, ma gò specificà dite esterne a Monfalcon ,xe una legion straniera !!!

  114. hobo ha detto:

    @114 te lo spiego nel modo piu’ semplice che rivo. se mi critico el model de mercato del lavoro che vien proposto pel tlt, questo no vol dir che mi aprezzo el model de mercato del lavoro che ghe xe in italia. infati quel che mi critico xe el model, indipendentemente dal fato che sia aplica’ in italia, in cina o nel tlt.

    piu’ semplice de cussi’ no rivo a dirlo, me dispiasi.

  115. hobo ha detto:

    @lonzar mi go capi’ che per i tlt-isti saria ‘sai bel e comodo doverse confrontar/scontrar solo coi “difensori dela italianita'”. ma le robe le xe piu’ complicade, perche’ el mondo xe cambia’ dal ’54, e anche trieste.

  116. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @ 116 HOBO : Mi gavevo capì giusto.

    Solo che no xe aplicabile l’universalità,
    almeno a tempi brevi.

    Nianca Thomas Moore in Utopia ,no se gà pensà qualcossa de simile,.

  117. hobo ha detto:

    ma l’universalita’ come conceto filosofico no zentra njente. qua se proponi un dopio mercato del lavoro, un supergarantido pei triestini originari (che xe forsi meta’ dei triestini efetivi), e un stile “fronte del porto” pei altri. in italia xe ugual? si’ e no, nel senso che anche in italia ghe xe un dopio mercato del lavoro, anche in italia i non originari xe discriminadi, ma xe discriminadi anche tanti originari. disemo che la diferenza xe nel fato che nel tlt la discriminazion la vien fata za a monte, e su una base buro-nazionalista.

  118. Alessandro ha detto:

    No capivo el tono smaccatamente pro giurastante e particolarmente puntiglioso con TPP. Dopo go trovà questo:

    http://www.triestelibera.org/2013/09/il-movimento-trieste-libera-alla-festa-della-lega/

    E go avudo conferma dell’intervista militante. Me permetto de segnalar sto passaggio:

    Giurastante on fire.
    Lega KO in casa propria.
    Una mazzata clamorosa.
    Umiliante.
    Giurastante si alza ed è questo gesto che chiude l’incontro: tanto ormai ha fatto tabula rasa di tutto e tutti. Decide lui.

  119. Fiora ha detto:

    @106
    NONONO te gavevo capì perfetamente Aldo e mi al tuo “NIENTE” me aggregavo, pur concedendo al pari de ti un generoso plauso ai tanti concitadini sicuramente in bona fede de bona volontà e de morbin che caminava cantava se sentava come in un riuscitissimo flash mob

  120. El baziloto ha detto:

    @ Lonzar
    Te credo sulla parola. Anca parché el fio de un amigo de me cugnà me ga contà che lavora in Italia alla FIAT con contratto nigeriano.

    In barba alle leggi e al CCNL italian, che tanto Lonzar ga dito che no ghe ne ciava niente a nissuni.

  121. Giacomo Franzot ha detto:

    @ 111 Giampaolo Lonzar 17 settembre 2013, 17:09 La protesta girala ad OBAMA C/o Dept Of State Usa , questa info è pubblicata sul loro sito.

    Giampaolo non tute le robe scrite nei siti internet sia oro colato e veritá assolute….
    quindi una lettura critica potrebbe essere utile.

    intanto bisognasi saver come che xe definidauna FTZ or FREE PORT:

    free-trade zone FTZ, also called foreign-trade zone, formerly free port , an area within which goods may be landed, handled, manufactured or reconfigured, and reexported without the intervention of the customs authorities. Only when the goods are moved to consumers within the country in which the zone is located do they become subject to the prevailing customs duties. Free-trade zones are organized around major seaports, international airports, and national frontiers—areas with many geographic advantages for trade. Examples include Hong Kong, Singapore, Colón (Panama), Copenhagen, Stockholm, Gdańsk (Poland), Los Angeles, and New York City. Alternative devices such as the bonded warehouse and associated systems are used in some large seaports (e.g., London and Amsterdam).

    The primary purpose of a free-trade zone is to remove from a seaport, airport, or border those hindrances to trade caused by high tariffs and complex customs regulations. Among the advantages of the system are the quicker turnaround of ships and planes through the reduction in formalities of customs examinations and also the ability to fabricate, refinish, and store goods freely.

    e el Free Port de Trieste?

  122. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 119 HOBO : Dopio mercato del lavor !!!

    Certo ! xe una vegogna italiana; mi go lavorà qualche ano fà n Sud Italia su navi nei porti de Puglia,Campania e Sicilia, no un altro mondo, no un altro pianeta, semo fora del sistema solare come el Voyager.

    Come che fa pesar la gerarchia in quei loghi
    noi qua nianche no savemo coss’che vol dir.

    E questo xe tra italiani, imaginarse co’ i altri !!!

    Certo che l’idea del TLT xe “welcome to paradise”la xe ” welcome to hell”

  123. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 122 EL BAZIL 8 :

    “in barba alle leggi e al CCNL italian, che tanto Lonzar ga dito che no ghe ne ciava niente a nissuni”

    Senti ,io questo non lo detto da nessuna parte!

    Pertanto libero di dire stupidaggini quanto vuoi,ma non coinvolgere terzi.
    Che tu debba mradrizzare il tuo software ormai è cosa risaputa da anni che ti intrometti in questi threads,ora forse puoi rivolgerti al Comandante Nick che provi a raddrizzarlo con la tecnologia di” brain-parbuckling” .

  124. El baziloto ha detto:

    Ascolta, Lonzar:

    1. Hobo dice che potrebbe darsi il caso che nel nuovo PLT lavorino ditte cinesi con contratto cinese e legislazione del lavoro cinese.

    2. Tu dici che già accade alla Wartsila: c’è il contratto finlandese.

    3. La cosa non c’entra una beatissima fava con quanto ha scritto Hobo: in Italia vigono delle regole generali determinate dalle leggi italiane, in particolare lo Statuto dei Lavoratori e la contrattazione nazionale. Oltre a ciò, le RSU italiane hanno contrattato l’integrativo specifico della Wartsila, rispettoso delle norme italiane.

    4. Se tu non sei capace di capire la differenza fra quanto ha scritto Hobo e quanto hai scritto tu, non è un mio problema. Studia un pochino e non sparare ulteriori cazzate.

  125. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 126 EL BAZIL 8 : Senti ! Il gioco di girar
    le frittate che tu hai sempre inserito in questi threads è stantio .

    L’altro gioco della aggressività che usi sempre per aver ragione e’ altrettanto stantio ed antipatico.

    Inutile che tu insista con i tuoi consigli ormai non sei credibile perchè sei “El BAZIL8”,sei diventato una macchietta .

    Ormai ,i più quando vedono la tua firma , prima ridono poi leggono.

    ‘ndemo dei !!!!

  126. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @123 FRANZOT :

    Ringrazio per le risposte che devo dire non sono mai molto chiare.

    Ti allego il sito, ma credo che siamo su due lunghezze d’onda diverse e poco sovrapponibili e parliamo di due cose diverse.

    http://www.state.gov/e/eb/rls/othr/ics/2012/191170.ht

  127. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @123 FRANZOT :

    Quà forse te vedi mejo !!

    file:///f:/domar/BOSS/free%20zones%20dept%20of%20state%20usa.htm

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