20 Agosto 2013

CIE di Gradisca, la passerella politica di mezza estate

E’ stata la passerella politica di mezza estate, qua nell’estrema provincia orientale.
E poco importa se la scenografia era severa e grave e aspra e maledettamente complessa come quella del Cie di Gradisca e di tutti i Cie possibili e immaginabili: mentre persino Dagospia è in vacanza, innumerevoli esponenti della categoria “politici italiani” si sono convinti a emettere comunicati stampa, a contattare numeri telefonici dimenticati nella calura estiva, a faticare sull’asfalto bollente per esporsi alle telecamere. E han detto la loro: più o meno ripetuta sulla falsariga del collega arrivato, accidenti, un minuto prima, con qualche piccola aggiunta, così tanto per personalizzare testi e interviste. Depistaggio mal riuscito dal vuoto e dall’ovvietà. Chiudere i CIE, chiudere, chiudere, revisione normativa, basta con questi centri, poveri clandestini, poveri poliziotti, poveri noi che il nostro Paese è un molo dove attraccano tutti gli imbarcati del Mediterraneo ( che è successo esattamente da sempre, in verità, a partire da Enea in fuga da Troia) e noi di tutti questi immigrati non sappiamo più che fare!
Quando han potuto, la vicenda del CIE l’hanno strumentalizzata, per usarla quale arma contro gli avversari: che non si dica che in Italia si lotta assieme per qualcosa, per carità, senza scazzottarsi un po’.
Accodandosi senza particolari imbarazzi alla scia tracciata dall’inarrestabile deputata di SEL, che in questa circostanza ha trascorso giornate di fuoco tra il piazzale del CIE di Gradisca, il mondo sommerso che sta oltre quelle mura, e la Prefettura di Gorizia. Nessuno al suo fianco,in quelle prime cinque giornate, nemmeno virtualmente sul web; ma poi cordialmente tutti ad attendere la foto di gruppo, cioè la manifestazione di sabato scorso, indetta per protestare contro l’andazzo del CIE locale, occasione per apparire in prima fila nell’ unica battaglia ferragostana disponibile, sullo sfondo delle mura ormai celebri quasi come altre prima nella storia .
Un tale stress, questo del dover saltar fuori dal torpore estivo e aver pronta un’argomentazione appena intelligibile. Stress tale che nessuna delle menti pur abili ad equilibrismi e giravolte ha elaborato – e costretto a riflettere tutti gli altri dei movimenti e delle associazioni coinvolte nella protesta – alcunchè sul fatto che quella manifestazione era rivolta verso le istituzioni dello Stato, e come tale doveva svolgersi davanti alla Prefettura di Gorizia.
Come ha dichiarato un sindacato di Polizia, il putiferio (con i trattenuti nuovamente sul tetto, si dice grazie ai cellulari appena restituiti, con i quali quelli di fuori chiamavano alla ribalta, cioè sui tetti, quelli di dentro: solo che i primi sono tornati a casa loro, i secondi sono rimasti sotto le stelle) che è seguito alla manifestazione di sabato davanti al CIE ha avuto un’unica causa: la manifestazione di sabato. Come dire avete versato benzina sul fuoco…. Ma poi spegnere è compito di altri, ovviamente.
Dunque, iniziativa giustissima e sacrosanta nei contenuti ma peggio che inopportuna nella localizzazione,deviata completamente rispetto la sede fisica degli interlocutori reali; e tuttavia assolutamente perfetta per riapparire. E tornarsene a casa soddisfatti della propria buona coscienza, mentre quei poveracci di clandestini restavano sui tetti del CIE, a gridare la loro disperazione per una vita sventurata , per una reclusione che toglie loro il fondamentale diritto di per rimettersi sulle strade del mondo alla ricerca di un destino migliore.

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37 commenti a CIE di Gradisca, la passerella politica di mezza estate

  1. Grant Parker ha detto:

    A dire il vero mi risulta che una manifestazione davanti alla prefettura si sia svolta pochi giorni prima. http://goo.gl/7HmWmA Ne avete scritto o l’avete ignorata come ha fatto il prefetto?

  2. Sara Matijacic ha detto:

    Stiamo seguendola vicenda del CIE da settimane.

  3. Grant Parker ha detto:

    E quindi il ragionamento quale sarebbe? I politici che fanno passerella, i movimenti anche perché invece di manifestare educati davanti alla prefettura vanno a fomentare gli immigrati al CIE, gli immigrati pure loro, hanno pure i telefoni, perché non se ne stanno buoni?
    Cosa mi sfugge del vostro stile di comunicazione?

  4. Grant Parker ha detto:

    Mi scuso, non avevo notato che a dare la linea editoriale dell’articolo erano i sindacati della polizia, anzi QUEL sindacato di polizia… http://bit.ly/14f4CWg

  5. Sara Matijacic ha detto:

    Non è una comunicazione, è una prospettiva di lettura estiva. Un contributo all’interpretazione. Una visione apocalittica della situazione.

  6. gildo gon ha detto:

    e’ da quando e’ stato aperto il cie che ci sono rivolte ed atti di autolesionismo, informatevi almeno prima di scrivere, i reclusi erano andati sui tetti gia’ altre volte, l’ultima diversi giorni fa, senza bisogno di “fomentatori”

  7. Marilisa ha detto:

    Concordo con la Redazione! Alla fin fine vanno valutati i risultati. In questa iniziativa, personalmente, non ho visto altro che una sfilata da red carpet. E per fortuna che è andata a finire così. Perchè, con il caldo e la rabbia, poteva andare a finire deciamente peggio.

  8. Grant Parker ha detto:

    No, mi dispiace disilluderla. Questa non è una prospettiva, ma solo un collage fatto di trita indignazione contro “la casta”, una velina di un sindacato di polizia in odore di fascismo e una vaga, e davvero poco credibile a questo punto, empatia con la condizione dei migranti.
    Probabile che sia stato pubblicato per bissare il successo di commenti xenofobi e razzisti di quello che l’ha preceduto. In questo senso la (vostra) definizione di “lettura estiva” è l’unica cosa genuina di quanto lei scrive.

  9. hobo ha detto:

    i detenuti del cie non sono saliti sul tetto perche’ “fomentati” dai manifestanti. sono saliti sul tetto (e lo fanno da anni) perche’ subiscono sulla propria pelle la violenza dello stato.

    nessuna conquista civile o sociale e’ mai stata ottenuta senza conflitto. il conflitto e’ brutto, sporco e cattivo? si’, lo e’. erano brutti, sporchi e cattivi i tigrovci, i partigiani, i metalmeccanici, i matti di basaglia, i negri di selma, eccetera, eccetera, eccetera.

  10. furlan inside ha detto:

    ma visto che tutti sono bravi a fare slogan, perchè non proponete una soluzione? quale sarebbe l’alternativa? è gente che proviene da nazioni razziste per cultura, dove il clandestino viene crocifisso sul confine, dove mangiano seduti per terra e qui vogliono la tavola imbandita ed i telefonini. e fare quello che vogliono. ed i parlamentari fanno apparizioni come “salvatori” quando in realtà sono coloro che hanno votato in favore delle leggi per le quali quei signori si trovano là dentro. e quanta ipocrisia in quei manifestanti che non saprebbero nemmeno come approcciare con cinque disperati sui quali non sanno nulla.

  11. El baziloto ha detto:

    Soluzione? Trattarli come esseri umani senzienti e liberi, non come criminali da lasciare a marcire in una struttura inadeguata.

  12. nicnas ha detto:

    già il fatto che entrino in Italia in maniera illegale (è bene ricordarlo) non può collocarli nella categoria “esseri umani senzienti e liberi”. Poi il fatto che rifiutino di essere identificati contribuisce a rafforzare la posizione di illegalità. In qualsiasi paese del mondo chi entra illegalmente e pretende anche chissà quali diritti viene trattato a calci nel sedere( se non peggio), solo in Italia succede questo e sono sempre i cittadini che subiscono impotenti e pagano con le tasse anche questa accoglienza sregolata che non accontenta nessuno. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, con gente che si ammazza perchè non ce la fa a tirare avanti, non è possibile buttare il denaro dei cittadini, che andrebbe investito per cercare di risollevare questo paese che è col culo a terra.

  13. hobo ha detto:

    dici bene nicnas, e’ la legge che li colloca fuori dalla categoria degli “esseri umani senzienti e liberi”, perche’ e’ una legge costruita con con quello scopo preciso. esattamente come in alabama era la legge a collocare i negri fuori dalla categoria degli “esseri umani senzienti e liberi”. rosa parks era una fuorilegge, quando decise di sedersi sui posti riservati ai bianchi.

    questo continuo aggrapparsi alla legge vigente per giustificare l’internamento degli allogeni nei cie dimostra che i coraggiosi-e-impavidi-razzisti-che-hanno-il-coraggio-di-dire-quello-che-pensano sono solo dei difensori dello status quo. coraggiosi staminchia.

  14. marco barone ha detto:

    Sono già intervenuto diverse volte sulla questione CIE, anche su bora.la
    Io ero presente al presidio, così come sono stato presente a diversi presidi organizzati innanzi al CIE, la cosa che deve spingere alla riflessione è perchè i ragazzi lì reclusi sono rimasti sul tetto sino alle ore 15 del giorno seguente? Il presidio, per la burocrazia, doveva terminare alle 20. Spero che non sono stati illusi dalla solita retorica, una retorica che a volte può essere nociva e fomentare illusioni. Le parole hanno un peso, specialmente quando vengono raccolte dentro delle mura ove la libertà è solo utopia salvo conquistarla, come accaduto oggi, con una fuga. Speravano forse di trovare e trovarci lì 24 ore su 24? E’ questo che è stato loco comunicato? E’ questo che è stato da loro recepito? MAnifestare davanti al CIE è giusto, così come è giusto fare pressioni verso quella politica di sinistra e sinistra che ha voluto i cpt ed ora cie, ma su ciò mi son già pronunciato. Bora la è da giorni che offre spunti di riflessione interessanti sul cie, la problematica è complessa ed articolata e deve essere vista su e da tutti i fronti, da dentro,da fuori.

  15. hobo ha detto:

    @barone

    guarda che quelli dentro sono persone perfettamente in grado di intendere e di volere, e la loro scelta di restare sui tetti e’ stata una scelta libera e autodeterminata. stare chiusi in gabbia invece non e’ una scelta libera e autodeterminata. vediamo di non ribaltare la logica e la realta’ delle cose.

  16. michela ha detto:

    @12 : Nicnas, tu dici le stesse cose che dico io, attenzione che verrai trattato come me: uno scalzacani razzista e disprezzabile. Abbandona questo forum finchè sei in tempo 🙂

  17. furlan inside ha detto:

    vorrei ricordare che, per quello che ne so, i “non criminali” sono al CARA, liberi di entrare ed uscire, quelli al CIE sono tutti pregiudicati (ladri, spacciatori, ecc. ecc.) in attesa che il loro paese li riprenda. se vi ritenete intelligenti pensando di volerli liberi di circolare per il nostro paese per me va bene, l’importante che nessuno vi dia ascolto.

  18. hobo ha detto:

    @17

    falso. piu’ di meta’ dei detenuti del cie sono li’ perche’ hanno perso il lavoro e quindi il permesso di soggiorno. inoltre in uno stato di diritto le condanne si scontano in carcere dopo un processo e una sentenza emessa da un giudice. la detenzione in cie invece non e’ conseguenza di una pena comminata da un giudice in un processo, ma di un decreto del prefetto.

  19. El baziloto ha detto:

    Ecco un altro genio della lampada. Uno che non sa cosa sono i CIE, non sa cosa sono i CARA, e sicuramente non ha mai sentito parlare dei CDA.

    Ciononostante, gli avanza il tempo e la voglia di dare la sua personale interpretazione alla pene di segugio: nei CIE stanno i pregiudicati, nei CARA i non pregiudicati.

    Tener presente che la maggior parte di quelli che vengono spediti nei CIE non sono identificati (per lo meno quando ci vengono messi dentro), di conseguenza non si sa come sia possibile definirli “pregiudicati”: forse ci sarà un rabdomante di criminali all’interno… Ma sicuramente “furlan inside” ha una sua teoria anche su ciò.

  20. El baziloto ha detto:

    @hobo
    Non è il prefetto a spedirti nei CIE, ma il questore.

  21. El baziloto ha detto:

    E’ quindi una misura comminata da un organo di polizia, tanto che s’è parlato per i CIE di una nuova figura: quella di “detenzione amministrativa”.

  22. hobo ha detto:

    una storia:

    “Chi nasce in Italia, anche se da genitori stranieri, non può essere trattenuto nei Centri di identificazione ed espulsione così come chi è senza patria”. Così recita la storica sentenza del giudice di pace di Modena che ha permesso la liberazione di Andrea e Senad, 23 e 24 anni, nati a Sassuolo da genitori di origine bosniaca e rinchiusi nel Cie lo scorso 10 febbraio. I due fratelli avevano perso il permesso di soggiorno nel 2007 quando i genitori si erano improvvisamente ritrovati senza lavoro, venditori ambulanti, rendendoli così apolidi. In possesso di documenti di identità, ma privi di passaporto e disoccupati, non potrebbero nemmeno essere rimandati in Bosnia perchè non registrati nell’ambasciata di origine dei genitori. La soluzione della prefettura? Detenzione nel Cie di Modena a tempo indeterminato.

    Oggi Andrea e Senad sono liberi grazie a una sentenza che l’avvocato dei due definisce “un precedente importante nel diritto italiano in materia d’immigrazione, poichè stabilisce che la Bossi-Fini non debba essere applicata a coloro che sono nati in Italia o presunti apolidi”. La speranza è quella che tutti i casi simili ancora insoluti possano vedere spiragli di luce a partire dal riconoscimento contenuto in questa sentenza, come sottolinea Cecile Kyenge Kashetu, portavoce della Rete Primo Marzo. C’è chi, come il comitato modenese “L’Italia sono anch’io” si augura che il Parlamento tenga conto di questa sentenza e calendarizzi in tempi rapidi la proposta di riforma della legge sulla cittadinanza. Di fatto essa rappresenta un importante riconoscimento nei confronti delle cosiddette “seconde generazioni” di migranti, che continuano a subire gli effetti della Bossi-Fini.

    http://www.zic.it/modena-cie-la-storia-di-andrea-e-senad/

  23. El baziloto ha detto:

    Al prefetto compete invece il funzionamento dei Centri: organizzazione e quant’altro. Il prefetto affida la gestione del CIE a dei privati, mentre le forze dell’ordine (quasi sempre polizia e/o carabinieri) hanno il compito della sorveglianza esterna. Queste forze dell’ordine possono entrare nel CIE solo su richiesta dei gestori del centro in casi particolarissimi.

    In realtà, polizia e caramba sono dentro i CIE ogni giorno.

    Quello che poi capita dentro i CIE è spesso oscuro: immagina te che dinamiche possono venir fuori da gruppi di persone assolutamente eterogenee (fra gli immigrati ovviamente puoi trovare di tutto) che stanno rinchiusi fino a 18 mesi.

    Che fanno altri paesi?

    In Germania per esempio esistono delle strutture, ma sono aperte: gli immigrati possono entrare ed uscire quando e quanto vogliono. L’obbligo che essi hanno è quello di residenza nel comune: se vogliono andare da un’altra parte devono chiedere il permesso e spiegare dove vogliono andare e per quanto tempo. I non identificati ricevono comunque una tessera con la loro impronta digitale, e se non ce l’hanno con sé sono problemi. Se nel loro andare in giro gli immigrati ricevono un’offerta di lavoro (cosa che da noi è impossibile, con l’attuale normativa demenziale), allora con una certa procedura possono regolarizzarsi pienamente.

  24. hobo ha detto:

    @20 questore si’, mi sono confuso.

  25. furlan inside ha detto:

    @hobo: non darti pensiero, non sei l’unico confuso qui. sei in buona compagnia.
    p.s.: non sono nè il prefetto nè il questore (altrimenti come fanno ad essere a gradisca quelli di bergamo o torino…) bensì qualcosa di più in alto (o più in basso, geograficamente parlando). ma potete sempre assumerli ed ospitarli a casa vostra, visto che nemmeno i loro paesi d’origine li vogliono indietro.

  26. furlan inside ha detto:

    continui a confonderti con “l’ordine del questore”, che è cosa ben diversa dal dispositivo di trattenimento in un cie che parte da roma.

  27. hobo ha detto:

    “Nelle numerose ipotesi in cui non è possibile eseguire immediatamente l’accompagnamento
    immediato alla frontiera dello straniero espulso a mezzo della forza pubblica – che si configurano
    come incidenti di esecuzione dell’iter espulsivo – la legge consente al Questore di disporre il
    trattenimento dello straniero espulso nei Centri di identificazione ed espulsione, per periodi di 30
    giorni, prorogabili per una durata massima complessiva di diciotto mesi, che svolge una funzione
    affatto eccezionale nel sistema espulsivo italiano”

    http://www.asgi.it/public/parser_download/save/scheda.pratica.su.allontanamento.dal.territorio.dello.stato.dello.straniero.extracomunitario.in.gene.pdf

  28. furlan inside ha detto:

    o meglio ancora… la corte di cassazione avalla con una norma dell’8/6/2010, ma è sempre un giudice che dispone. l’unica cosa che può ordinare il questore è di andarsene dall’italia entro 7 giorni.

  29. hobo ha detto:

    e ora basta con questi cazzabuboli. l’internamento viente deciso dal questore. quindi dalla polizia. quindi non da un giudice. uno stato in cui si puo’ essere incarcerati per 18 mesi non dico senza condanna, ma nemmeno senza un procedimento giudiziario avviato, e’ su una brutta strada. molto brutta.

  30. furlan inside ha detto:

    i questori d’italia ti ringraziano per gli enormi poteri giudiziari che dai loro, ma se non ti va bene puoi sempre andare in australia… o basterebbe in austria. o magari dai simpatici francesi! tanto i cie sono stati istituiti dalla corrente politica sostenuta dai manifestanti di sabato, sono la banca della sinistra e non c’è nessun interesse a toglierli, perchè a qualcuno fruttano miliardi. peccato che i parlamentari sono in vacanza e chi risponderà di qualcosa sono i poveracci che il sabato pomeriggio vogliono fare gli imbianchini.

  31. hobo ha detto:

    su bora.la c’e’ il vizio di dire: se non ti va bene cosi’, vattene. beh, sorry, ma qua sono e qua resto.

    per il resto, turco e napolitano sono stati gli apripista di bossi e fini, per cui sono responsabili quanto loro di questa situazione aberrante.

  32. John Remada ha detto:

    Ma devi restare hobo….ora che il gioco si fà divertente…

  33. El baziloto ha detto:

    Furlan inside, dopo non offenderti per tutte le barze sui furlani: non è che uno dopo aver sparato una boiata mostruosa quale quella da te sparata nel post 17, dopo per recuperare deve cercare d’aver ragione abbattendo un muro a testate.

    S’è bell’e capito che tu i CIE li conosci come l’antimateria.

    Lascia perdere, ch’è meglio.

  34. furlan inside ha detto:

    @34 se li conosci tu, i cie, allora avrai sicuramente ragione. quelli che girano sui tetti armati di spranghe di acciaio, che sfondano inferriate, che fanno danni per milioni di euro e che sputano e fanno la pipì addosso a chi porta loro da mangiare sono tutti illibati, bravi e buoni. quelli che escono e (sopratutto) rientrano liberamente tutti i giorni, invece, sono poliziotti o carabinieri camuffati da extracomunitari pregiudicati.
    per forza che l’italia è una barzelletta.

  35. furlan inside ha detto:

    @34: se tu li conosci, i cie, avrai sicuramente ragione. quelli che devastano tutto e tutti con spranghe di acciaio in mano, maltrattano coloro che gli danno da mangiare sono bravi e pacifici. quelli che escono e (sopratutto) rientrano liberamente al centro sono cattivi. poi magari tu sarai anche un antirazzista, ma ti ritieni diverso anche solo da un “furlano”.
    poi ci lamentiamo del perchè l’italia è diventata una barzelletta.

  36. John Remada ha detto:

    Furlan,se ti interessa il bariloto è veneziano,anche se non abita in gondoeta.

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