Ed è una vera musica senza confini spazio temporali quella che Franco Battiato, domenica sera, ha regalato al pubblico presente nella vecchia piazza del Duomo di Tarvisio. Un concerto emozionante con il quale l’artista Battiato ha sintetizzato il suo percorso culturale ma anche il suo impegno etico e politico.
In “Un irresistibile richiamo”, “Quando ero giovane” e “La polvere del branco”, Battiato riprende il tema – più antico dell’uomo – della ricerca di un senso alla propria esistenza, “ci crediamo liberi, ma siamo prigionieri…, schiavi, ombre sperdute”. Ma nonostante tutto, nonostante il tempo passi inesorabilmente, nonostante il desiderio di “tornare indietro, nella mia casa d’origine, dove vivevo prima di arrivare sulla terra…” , il messaggio dell’artista è un messaggio positivo, di speranza e di incoraggiamento perché “….tutto l’universo obbedisce all’amore”, e l’uomo, nonostante la linea orizzontale lo spinga verso la materia, può cercare di sintonizzarsi su quella linea verticale che lo spinge verso l’essenza della vita. E’ poi forte il richiamo di Battiato sulla necessità di un impegno politico e sociale da parte di tutti (“Povera patria”). Com’era già accaduto nel concerto di gennaio a Udine, anche qui a Tarvisio, Battiato si conferma un’artista che con le sue semplici parole e la sua incredibile carica empatica ipnotizza il pubblico spingendolo a saltare e a cantare con lui “Cucurrucucù” su tutti.
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