3 Aprile 2013

Chi è Francesco Bonini? Un contadino alla ricerca dell’autosufficienza alimentare

Giovedì alle 18.30 da Knulp in via Madonna del Mare, Čibo.Sì e Slow Food organizzano la presentazione di Francesco Bonini, contadino friulano di 35 anni, affermato nella sua strada sull’autosufficienza alimentare. Marino Vocci di Slow Food, l’intellettuale nostrano più interessante nel campo di cibo, genti e… campi, lo introdurrà alla nostra comunità nell’evento di domani.

Chi è Francesco? Francesco Bonini dichiara «una laurea mancata» in Scienze forestali e una gran passione per le sementi antiche, la vitivinicoltura e l’apicoltura. Attualmente Francesco lavora per la sua azienda, l’Orto di Margot nella zona di Palmanova, su una superficie di circa 1,5 ha, dove coltiva una buona varietà di verdure di stagione, tra cui anche alcune vecchie varietà di radicchio (rosa di Gorizia, Canarino) e brassicacee (Broccolo friulano, Bastard). A questo vanno aggiunte due serre di 300mq ciascuna che si trovano a circa 1 km dal campo aperto. Scrive di sè, Francesco:
«Questi terreni sono coltivati da me con metodo biologico certificato fino all’anno 2012 anche se, a dire il vero, le tecniche agronomiche applicate sono più vicine al concetto di ecologia che di agronomia: abolizione totale dell’aratura, stimolazione dei processi di autofertilità del suolo (sovescio, inerbimento sinergico interfila), utilizzo di sole pacciamature estive e biodegradabili, nessu mezzo a motore ammesso in campo (eccezion fatta per una motozappa da 14 cv e 4 interventi annui di un vero trattore divisi tra ripuntatura a erpicatura) sono le basi su cui poggia la mia produzione.
«L’azienda è attiva anche in campo apistico con discreti risultati: a gennaio 2012 avevamo due famiglie adesso ne abbiamo dieci e abbiamo prodotto 170 kg di miele. In alveare le sole sostanze ammesse sono il timolo e l’ acido ossalico.
«Negli ulimi quattro anni ho anche collaborato parecchio con Slow-Food Fvg: sono l’unica persona in regione accreditata per tenere i loro corsi di orticoltura (master on food-orticoltura), ho realizzato per loro quattro corsi di “orticoltura da balcone” di cui ho realizzato anche l’intero programma didattico. Sono stato delegato per loro ai saloni di “Terra Madre” 2010 e 2012.

«In quest’ultimo sono stato il relatore insieme a Vandana Shiva e Marcello Buiatti di una conferenza sulla salvaguardia delle sementi antiche. Sono tra i collaboratori di Slow Wine, la guida-vini di Slow Food.
«Ho elaborato e tengo nel comune di S. Maria la Longa un percorso di orticoltura didattica alle elementari denominato “Dal seme…al seme” che coinvolge tutte e cinque le classi».

Quella di giovedì è anche l’occasione per presentare un corso gestito da Bonini, coltivatore in zona di Pordenone ma che terrà da aprile in Carso un “perCorso di agricoltura ecologica” a Pliskovica in Carso con Čibo.Sì:
vai all’evento di giovedì h. 18.30 da Knulp
vai alla scheda del corso in Carso gestito da Francesco

8 commenti a Chi è Francesco Bonini? Un contadino alla ricerca dell’autosufficienza alimentare

  1. Kaiokasin ha detto:

    Che peccato, non riesco ad esserci. Ma ho visitato il suo orto ed è davvero molto interessante. In tempi di crisi quanti orti come il suo potrebbero produrre ortaggi e frutta di altissima qualità per i mercati locali, rispettando l’ambiente, migliorando il paesaggio e creando anche occupazione. Tutti i programmi elettorali per le regionali parlano di agricoltura, ma perlopiù con slogan e propositi generici. Spero che qualche candidato vada a sentire Francesco e una volta eletto proponga qualche politica un po’ innovativa in materia!

  2. eleonora rogn ha detto:

    ci dovrebbero essere più persone di questo tipo

  3. Maximilian ha detto:

    E’ da 5 anni che ho scoperto il piacere di avere un orto ed un piccolo frutteto proprio e di “fare la spesa” nel proprio campo .

  4. gigi ha detto:

    Complimenti per l’attività, però non chiamate Rosa di Gorizia verdura simile coltivata a Palmanova, sarebbe come assemblare la Golf a Termini Imerese

  5. Bonini Francesco ha detto:

    Per il sig. Gigi: non si chiama infatti Rosa di Gorizia, ma Rosa di Margot: la pianta non e` simile ma LA STESSA : le sementi sono antiche e originali e ma le riproduco ogni anno da solo. A detta di diversi ristoratori, compresi alcuni di Gorizia, e` identica, almeno a livello organolettico; certo pero` che non cresce a Gorizia. Senza dimenticarsi che per usare suddetto nome bisognerebbe pagare i diritti d’ autore a Biolab, ditta di gorizia che , pur non producendo nemmeno un cespo di questo radicchio, e` comunque proprietaria di questo marchio!

  6. Fiora ha detto:

    “orticoltura da balcone” o da angolino del giardino.
    Fino ad un po’ di tempo fa mi appariva quasi una stravaganza modaiola… oggi con una sensibilità approfondita (alla lettera!) “sul campo” (giardino condominiale) e una diversa consapevolezza, ho completamente ribaltato il mio superficiale giudizio.
    Mi sto convincendo che quest’inversione di tendenza sia la strada futura da percorrere.

  7. gigi ha detto:

    Grazie, è proprio così. Ancora complimenti per la tua attività.

  8. daniele ha detto:

    salve
    e da qualche anno che coltivo un piccolo orticello che con molta passione mi da molte soddisfazioni.e da un po di tempo mi solletica l’idea di cercare di autoprodurmi tutto il cibo di cui ho bisogno secondo te è una cosa fattibile

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