1 Marzo 2013

Alenka Bratušek, la prima donna a guidare la Slovenia

Parte la sfida di Alenka Bratušek, incaricata in Slovenia di formare un nuovo governo di centro-sinistra dopo la sfiducia al primo ministro conservatore Janez Jansa. Neofita della politica, Bratusek, esperta finanziaria di 43 anni, è la prima donna premier nella storia della Slovenia. Volto poco conosciuto anche «in casa», fino ad oggi schiva con i media, Bratušek si è detta convinta di essere in grado di trovare un compromesso tra i quattro partiti che la appoggiano per ottenere la fiducia del parlamento. E si è detta anche fiduciosa sulla possibilità che la Slovenia superi da sola la crisi finanziaria che la attanaglia, senza essere costretta a fare ricorso ad un prestito del Fondo monetario internazionale.
In Slovenia il deficit pubblico continua a crescere. Il settore bancario è strangolato da crediti in sofferenza che ammontano a 7 miliardi di euro e lo Stato a giugno dovrà pagare due miliardi di titoli in scadenza.

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60 commenti a Alenka Bratušek, la prima donna a guidare la Slovenia

  1. B. ha detto:

    Zac! E anche lori i se ga becà una “Montina”! Speremo che i rivi a difenderse…

  2. effebi ha detto:

    sinceri auguri

  3. Paolo Nanut- Standrez ha detto:

    dobro delo in srecno

  4. betty blue ha detto:

    quando e chi in italia? le prox elezioni? mara carfagna sarebbe perfetta!

  5. nick ha detto:

    Speriamo solo che il salvataggio di questo scalcagnato paese privo di fondamentali economici e che si è sbronzato di debito non ci costi troppo…..

  6. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @5 NICK .

    de chi te parli ??? IT o SLO !!! 🙂

  7. ufo ha detto:

    Sbronzato di debito? Secondo Eurostat il debito pubblico della Slovenia è il 48,2% del PIL.

    Ogni casuale riferimento ad un paese delle meraviglie recentemente indebitato per il 127% del relativo PIL è pura cattiveria da parte mia, probabilmente.

  8. ufo ha detto:

    Giusto per fare un confronto: la sobria Germania ha un debito pubblico pari all’82% del PIL. Just saying…

  9. effebi ha detto:

    …ricordo che la signora Bratušek ha semplicemente riceuto l’ INCARICO per formare un governo…

    non governa ancora nulla, e la Slovenia è ancora lì con tutti i suoi problemi… certo più piccoli di quelli che ha l’Italia, ovvvio… ci mancherebbe… suvvia… serve dirlo ? dai !

  10. effebi ha detto:

    Dopo una lunga agonia il governo di Janez Janša ha lasciato il posto al centrosinistra. Ma la prima donna premier del paese eredita una situazione catastrofica e dovrà prendere decisioni impopolari.

    Primož Cirman
    Si è dimesso. A dicembre, quando la Corte costituzionale aveva eliminato gli ostacoli alla creazione di una “bad bank” e di una “holding nazionale slovena” [incaricato di gestire la vendita delle imprese pubbliche], Janez Janša sembrava tenere saldamente in mano le redini dell’ultima fase della transizione [verso un’economia neoliberista].

    Appena due mesi dopo è stato costretto a dimettersi e ormai fa già parte del passato. Non come un primo ministro della Slovenia, ma come uno dei personaggi più criticati nelle numerose proteste di piazza e come uno dei simboli dell’élite che ha governato la Slovenia dall’indipendenza [nel 1991] fino a oggi.

    Ma la nuova maggioranza parlamentare non ha alcuna ragione per brindare, perché i problemi che affliggono lo stato sloveno vanno ben oltre la figura di Janša. La Slovenia infatti deve affrontare un altro anno di statistiche allarmanti e nessuno può dire se si è toccato il fondo oppure no.

    Secondo le previsioni la crescita sarà negativa (meno 2 per cento), il deficit di bilancio dovrebbe raggiungere il 5 per cento del prodotto interno lordo a fine anno e la disoccupazione supererà la cifra record di 125mila persone. Le imprese sono soffocate dai debiti, le grandi imprese esportatrici registrano una riduzione nei loro ordini e il sistema bancario è sull’orlo del baratro.

    Non è esagerato affermare che dopo cinque anni di crisi la Slovenia è quasi “clinicamente morta”. La recessione, accompagnata dagli eccessi umani ed etici delle élite politiche ed economiche, ha provocato grande frustrazione nella popolazione e ha fatto perdere ogni speranza.

    In uno stato in cui in passato si poteva ottenere un prestito in cinque minuti, i negozi “compro oro” spuntano come funghi dopo la pioggia e sono diventati il simbolo di una povertà dilagante. Le grandi imprese regionali chiudono una dopo l’altra, mentre gli ospedali non hanno più denaro per pagare i farmaci. I giovani lasciano il paese, mentre i vecchi hanno sempre più problemi ad arrivare alla fine del mese e la classe media sta scomparendo.

    È questa la situazione che si troverà di fronte la nuova premier Alenka Bratušek, che rischia di avere grandi difficoltà fin dai primi giorni del suo mandato. Questa donna è ancora presidente a interim del suo partito, Slovenia positiva [centrosinistra], costruito sul carisma personale del suo fondatore, il sindaco di Lubiana Zoran Janković.

    I “talebani” di Janša, ideologicamente compatti, seguono senza esitazioni il suo dogma economico del rigore come una ricetta del medico. La coalizione di Bratušek, ideologicamente molto più eterogenea, sarà in grado di obbedire al suo capo?

    La nuova premier, che non ha grande esperienza politica, avrà bisogno di un talento quasi soprannaturale. Come trovare un accordo sulla vendita delle imprese di stato, considerata un tradimento dai socialdemocratici (Sd), con Slovenia positiva che pensa di attribuire ai dipendenti un quarto delle azioni create, e la Lista civica (Ls, centrodestra) più favorevole a vendere queste azioni sul mercato? I partner della coalizione riusciranno a trovare un compromesso a proposito della “bad bank”? il governo riuscirà ad arrivare alla fine del suo mandato, prevista fra un anno [data probabile delle prossime elezioni]?

    Speranze deluse
    Al contrario di Janša, Bratušek rischia di scontrarsi con la disillusione della popolazione di fronte alle speranze suscitate negli ultimi tempi dal forte vento di rivolta che ha investito la società slovena. Da mesi i sindacati, i dipendenti del settore pubblico e gli studenti protestano in piazza. Ma se il nuovo governo vorrà risanare il settore finanziario dovrà imporre delle misure impopolari alla sua base, scesa in piazza contro le misure di rigore imposte da Janša.

    Il governo dovrà prendere decisioni difficili sul risanamento delle banche. Tenendo conto dell’insofferenza della popolazione nei confronti dei passi falsi della classe politica, il governo dovrà lavorare sulle riforme e negoziare con i sindacati, in altre parole correggere gli errori di Janša e trovare il denaro che manca.

    Sarà più facile capire quale sarà il margine di manovra del nuovo governo un volta che sarà formato. Ma se possiamo dare un consiglio al primo ministro, è quello di non costruire la sua strategia sul ritorno del ministero della Cultura [soppresso da Janša] e su un populismo a buon mercato fondato sull’illusione che la Slovenia sia al sicuro dai cambiamenti. Lo stato ha più che mai bisogno di misure concrete. Da questo dipende la sopravvivenza del nuovo governo
    ———————–

    (ma l’Italia sta molto molto molto… peggio)
    ecco, che non si dica…

  11. Mauricets ha detto:

    “Chiude la fabbrica Bridgestone a Bari”
    http://www.corriere.it/economia/13_marzo_04/bridgestone-chiusura-fabbrica-bari-2014_631f1c66-84e2-11e2-aa8d-3398754b6ac0.shtml
    chiude tutto. quello che rimane rimane a ranghi ridotti.

    se non si produce non si puo spendere.
    siamo solo agli inizi.
    per italy e slo.

    altro che riforme.

  12. nick ha detto:

    @7, @8, non conta tanto quanto incide il tuo debito pubblico (anche se sarebbe meglio parlare di debito pubblico + privato, che vedevo vale circa 60 mld di dollari, cioè quasi il doppio de Pil, che viaggia attorno ai 35 mld); conta la capacità che hai di ripagare quel debito. Non a caso lo spread sloveno è oltre quota 370 (quello Ita adesso è a 345).
    Indipendentemente da quando vale in termini assoluti e relativi il debito sloveno, c’è il problema che i mercati non credono molto nella capacità del Paese di ripagarlo (vedremo come andrà l’asta per i 2 mld in scadenza).
    Aggiungerei che in 5 anni il debito pubblico è passato dal 19% al 59% (così è atteso a fine 2013) del Pil. Praticamente è triplicato.
    tutto questo, senza contare che la Slovenia non ha asset industriali veri. Insomma, sono abbastanza sul disperato andante. Ripeto, auguriamoci che il loro salvataggio ci costi poco….

  13. nick ha detto:

    @11 l’Italia ha asset industriali molto validi, nonostante il ridimensionamento del nostro tessuto industriale. Con le riforme giuste si può ripartire. Certo, se la gente vota dei matti che predicano la settimana lavorativa di 20 ore (M5S) non andremo mai da nessuna parte…..

  14. El baziloto ha detto:

    Per precisare: l’entità dello stock del debito pubblico è importante, ma più importante è la dinamica. Giacché le poste di un bilancio complesso come quello statale non godono di flessibilità quali certe aziende.

    L’Irlanda ha dichiarato di fatto default con un debito pubblico inferiore a quello sloveno.

    E nessuno prevede il default del Giappone che pure veleggia attorno al 200% di debito pubblico.

    E allora scopriamo che la Slovenia nel 2008 aveva un debito pubblico pari al 22% del PIL, poi passato al 35% nel 2009, al 38,6% nel 2010, al 46,9% nel 2011. Le attuali stime superano il 52%.

    La dinamica del debito sloveno è tale per cui in quattro anni il debito pubblico è più che raddoppiato.

    Il che è il vero problema, visto che non ci sono i soldi per pagare tutta questa roba, senza tener conto che ci sono 7 miliardi di buco delle banche slovene. Sono tanti o pochi 7 miliardi? Il debito pubblico sloveno è pari a circa 19 miliardi, per cui fate voi…

    Se fossero “nazionalizzati”, questi debiti significherebbero un’unica cosa: il crack immediato.

    Tutti quanti lo sanno, e lo sanno anche i mercati: i titoli del debito pubblico sloveno non vengono quotati, giacché nessuno li compra salvo gli istituzionali. Cioè le grosse banche, gli stati e gli enti sovranazionali. Che notoriamente non sono così “pacifici” come i privati.

    Di quanto ha bisogno la Slovenia?

    Si parla di cifre tipo 10 miliardi di Euro: un’enormità per quell’economia. Tutto ruota attorno a una domanda semplice: all’Irlanda hanno fatto pagare un tasso d’interesse del 4%: quanto chiederanno per la Slovenia? Ad oggi il 4% è troppo: la Slovenia non potrebbe ripagare il suo debito a meno di aumentare il PIL a tutta forza nei prossimi anni. Fondamentalmente nessuno ha voglia di prestare soldi che non torneranno indietro, a meno che non ci sia da spolpare ben bene l’osso. Ma in Slovenia non c’è molto da spolpare: le banche è meglio farle fallire e ripescarle dopo. DE Bahn aveva a suo tempo fatto un’offerta per prendersi strade e ferrovie, ma non mi pare siano andati avanti con i discorsi. Il porto di Koper costa 240 milioni di Euro tutto compreso, ma la Slovenia non potrà venderlo mai, a meno di sconvolgimenti inimmaginabili.

    E così la speculazione non s’è nemmeno tanto scatenata con i nostri vicini. C’è molto più divertimento a succhiare il sangue alla Grecia, alla Spagna e all’Italia. I tre “bad boys” cui tutti oggi tengono lezioncina. Se tutti decidessero di fare come l’Islanda (non pagare il debito estero) sarebbe poco divertente: allora si presenterebbero ai confini con i carri armati. Fuori la grana, brutti spendaccioni! Grillo mettera tutto a posto lui?

  15. nick ha detto:

    @14 bella analisi!
    Già, proprio così, in Slo non c’è proprio niente da guadagnarci……
    e la loro economia è troppo debole per poter far sperare in una qualche ripresa….insomma, un bel casino. Ripeto, speriamo che ci costi poco.

  16. John Remada ha detto:

    Ah,el saputello fa capolino….saputello ho archiviato il tuo caso….tra chi sè mona,e chi fa el mona sè una differenza….e per l’appunto i primi subiscono l’archiviazione d’ufficio.

  17. ufo ha detto:

    Di nuovo, un po di contesto su quanto sia assolutamente terrificante e sicuramente letale un rapporto debito/PIL oltre l’X per cento, grazie al post di Paul Krugman sul NYT di oggi (mi riferisco alla tabella, per chi non ci arriva). L’ultimo che salta dalla scogliera paga per tutti?

  18. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @16 JOHN REMADA :

    O.T.se te vol scriver in triestin !!!

    “…el mona sè una differenza…”

    no esisti “sè” in triestin ma ” xe” e no esisti le dopie.

    ” el mona xe una diferenza ”

    questa xe la frase giusta !!!!

  19. John Remada ha detto:

    Grazie della correzione!@18.

  20. nick ha detto:

    Ma chi sarebbe il mona? Spiega, spiega

  21. capitano ha detto:

    In Carinzia xe tornà il Kaiser, ma stavolta xe Peter e no Franz.

    http://diblas-udine.blogautore.repubblica.it/2013/03/05/kaiser-si-prepara-a-governare-la-carinzia/

  22. effebi ha detto:

    …e ai kariser ghe piasi tanto mandar i “amati popoli” a sbudelarse… con belle monture, naturalmente.

  23. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @22 EFFEBI :

    ….tanto mandar i “amati popoli” a sbudelarse..

    Naturalmente DOPO che el Re d’Italia ghe ga dichiarà guera…. 🙂 Viva l’A

  24. John Remada ha detto:

    Non tu Nick;il riferimento era a “el saputello”,come lo chiamo io,anche se la traduzione esatta sarebbe “El Trapoler”,ma non lo qualifico così in alto…ho scordato il riferimento numerico,@14 per chiarire;personaggio al di sopra delle parti,che crede di essere sopra delle parti con battutine offensive mascherate;caso archiviato per la ragione spiegata,neanche da considerare.

  25. John Remada ha detto:

    50
    El baziloto
    1 marzo 2013, 10:11

    Johnny, tu mi ricordi un aforisma: ci sono quelli che sembrano scemi, poi aprono la bocca e fanno sparire i dubbi.Allora el saputello,a gentile richiesta,chiarisci cosa intendevi con questa frase….detta da uno che scambia una cimice,per un apostrofo,non vale molto,ma sai…anche Nick,credo,voglia sapere,credo di averlo incuriosito….

  26. effebi ha detto:

    @GIAMPAOLO !!! …1914 el kaiser gaveva za messo i suoi sudditi tutti in montura e spediti ordinati al fronte…

  27. El baziloto ha detto:

    Johnny, tu soffri di virgolite acuta. Ci somo pero’ degli specialisti che possono aiutarti: si chiamano “maestri”. Quelli delle elememtari, per intenderci meglio.

  28. Mauricets ha detto:

    13

    nick
    ma per avere un’industria, anzi una grande industria, devi avere industriali capaci.
    che investono del loro.
    non che si fanno finanziare dallo stato.
    e in italy c’è ne sono pochi.

    troppo pochi.
    il discorso è diverso per la piccola e media industria.
    ma essa vive se vi sono consumi e se è trainata dalla grande.

    se vengono a mancare questi due elementi, non si puo solo sperare nelle esportazioni.
    non è possibile nemmeno operare unicamente in settori di nicchia, alta moda o prodotti tipo ferrari.
    che dovrebbero essere la punta di diamante di un sistema. nei paesi e come gli USA la ricerca viene fatta da privati.
    la ricerca vuol dire brevetti. quindi prodotti.
    come siamo messi noi?

    l’italia ha 60 milioni di abitanti. deve avere un’economia di massa, e consumi di massa.

  29. Mauricets ha detto:

    questo vale più delle ciance.
    vuol dire crollo della produzione industriale, perché per produrre serve energia.
    e di consumi domestici.

    Consumi elettrici in forte calo a febbraio (-8,1%)
    http://www.corriere.it/economia/13_marzo_05/consumi-elettrici-calo_409dca38-857e-11e2-b184-b7baa60c47c5.shtml

  30. John Remada ha detto:

    @27 Ci somo….elememtari…..nervoso boy,sui tasti?Aspetta…non avrai il Pc da tua suocera,e tutte le scale ti pesano?C’era una trasmissione,anni ’60,che si chiamava “Non è mai troppo tardi,bariloto….la N diceva dove usarla.

  31. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @26 EFFEBI : .. ‘ndemo dei !!!

    Voi che vivè de Wikipedia e copia e taca eco el manifesto de FJ ai suoi popoli :

    “Il 24 maggio l’imperatore Francesco Giuseppe lanciava da Vienna ai suoi popoli il seguente manifesto:

    “Il Re d’Italia mi ha dichiarato la guerra. Un tradimento di cui la storia non conosce l’esempio fu consumato dal Regno d’Italia contro i due alleati, dopo un’alleanza di più di trent’anni, durante la quale l’Italia poté aumentare i suoi possessi territoriali e svilupparsi ad impensata floridezza.

    No further comments required !!!

  32. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @28 MAURICETS : Manca un toco !

    In Italia neanche le banche finanziano i privati che vogliono migliorare le proprie strutture !!!

    Perchè con i soldi dei risparmiatori piace
    giocare in borsa ( vedi MPS per esempio).

    Per non parlar del perverso sistema fiscale…

  33. El baziloto ha detto:

    Per ricapitolare un po’ il contesto. Il bilancio di uno stato e’ un monstre assai complesso. Tutti gli stati preparano delle specie di anticipazioni previsionali prospettiche pluriennali. Uno stato non ha in genere un mucchietto di soldi messi da parte per tappare i buchi: tutte le poste sono gia’ impegnate. Se uno stato ha il 50% di rapporto debito/pil e l’ anno dopo passa al 52%, la manovra correttiva sul bilancio probabilmente nemmeno si fa: semplicemente si va sul mercato e si emettono dei nuovi titoli. Idem se si passa dal 120 al 125. Il tutto se e solo se si e “abituati” a rapportarsi con queste tematiche e se c’e’ credito sui mercati. Puo’ invece capitare che uno stato passi dal 20 al 45% di debito e non abbia di fatto accesso al mercato del credito. E’ esattamente la situazione della Slovenia. A questo punto o ti fai prestare i soldi dalla BCE (come ha fatto l’Italia per circa 100 mld) oppure… cerchi qualche altra entita’ (per cosi’ dire). Se la Slovenia la trovasse sarebbe bene, ma c’e’ un problema: i soldi che servono sono praticamente pari al 50% dello stock attuale del debito, se teniamo conto dell’iperdebito delle banche pubbliche. Sarebbe come se l’Italia chiedesse in giro 1000 miliardi di Euro. E quindi ci si domandase la Slovenia possa reggere una strabotta del genere. In genere che fanno gli stati? Agiscono per fare cassa immediata: aumento tasse e taglio spese. Concretamente significa taglio degli stipendi pubblici e delle pensioni, con megaeffetto recessivo. In questo modo tamponano il debito ma creano riduzione del pil, con l’effetto che il debito in rapporto al pil aumenta. Magari piu’ di prima! Che fare quindi? Sicuramente ufo lo sa, quindi gli lascio la palla.

  34. capitano ha detto:

    Oddio cossa gò fato.
    Pere Kaiser!
    Mele Fuji!
    Banane Cavendish!

  35. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 33 EL BAZILOTO :

    Bravo 10 + , in teoria !

    Ma in pratica visto che i players xe “bari”,
    ghe vol giogar con una “derringer” dentro el capel e mazarli tuti !!! come che ga fato
    Doc Holyday e Wyatt Earp all OK Coral
    Ma visto che semo in democrazia no xe politically correct !!!

    O sbaljo ???

  36. sfsn ha detto:

    per la prima volta son d’acordo con John: propongo che la redazion ghe cambi d’ufficio nome a Lojze venezian (aka Io vorrei e El baziloto) in El saputello.
    Visto che el xe za rientrà abusivamente in questo sito, credo che se podessi barattar el suo rientro con questo nickname che xe molto più adatto.
    Anzi: propongo Lojze il saputello, per eliminar ogni dubbio sull’identità

  37. El baziloto ha detto:

    @ Lonzar
    Nelle relazioni fra stati, le sparatorie all’OK Corral sono le guerre.

    Premesso che spero che nessuno si auguri una guerra, devo dire che non ricordo guerre causate dal mancato pagamento di un debito.

    Gli stati generalmente quando non pagano un debito (vanno quindi tecnicamente in default) non pagano pegno.

    Qualcuno ha attaccato l’Argentina o la Russia o l’Islanda perché hanno lasciato in braghe di tela in anni recenti chi ha prestato loro dei quattrini? Non mi risulta. L’hanno fatto e ciccia.

    Ci sono mille modi per fare default. A mio personalissimo modo di vedere, la situazione greca è già andata oltre qualsiasi sostenibilità: i greci avrebbero dovuto trovare un modo per bruciare il loro debito e lasciare il cerino in mano ai furboni franco/tedeschi. Che per anni annorum hanno portato a casa tassi d’interesse del 10/15/20 e pure 30% sui titoli greci, per poi continuare a dar loro lezioncine su come si fa a esser fighi al mondo d’oggi, salvo continuare a obbligarli ad acquistare i loro armamenti (come ha fatto la Germania!).

    Parlare di default fa impressione? E allora continuiamo a pensare che si possa spremere sangue dai greci o dagli spagnoli, mentre i britannici (assai più indebitati se consideriamo il complesso del debito pubblico/privato) e i loro sodali manovrano le fila.

    In altre parole: non c’è più trippa per gatti, e pure i tedeschi dovranno capirla.

  38. El baziloto ha detto:

    @ sfsn
    Ahimè: per vent’anni ho fatto anche questo, di lavoro: però di solito mi facevo pagare. Adesso ho cambiato, ma m’è rimasta la fregola di cercare di capire come girano i soldi.

    In un vecchio film dal titolo “Tutti gli uomini del presidente” (con l’accoppiata Hoffman/Redford) una fonte interna all’amministrazione USA soprannominata “gola profonda” diceva a Redford: “Seguite i soldi. Seguite sempre i soldi”.

    Dove stanno andando adesso i soldi? Da chi a chi?

  39. nick ha detto:

    bè, dite quel che volete ma l’analisi proposta da el baziloto è assolutamente corretta.

  40. Mauricets ha detto:

    32

    GIAMPAOLO LONZAR
    questo puo essere.
    ma nemmeno gli imprenditori lavorano con i propri.

    quanto è esposta con le banche la lucchini, ad esempio?

  41. Mauricets ha detto:

    “Bankitalia lancia l’allarme: a 2 famiglie su tre il reddito non basta”
    http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-03-05/bankitalia-lancia-allarme-famiglie-164107.shtml?uuid=AblnTnaH

    aspettiamo ancora pochi mesi e il tracollo irreversibile coinvolgerà tutto e tutti.

  42. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @37 EL BAZILOTO : La facevo più sagace !

    I l mio riferimento non e’ fatto verso l’estero ma verso l’interno .

    Il debito pubblico italiano per la maggiorparte e’ stato creato da più di 60 anni
    di finanziamenti dello stato a società impegnate nei lavoori pubblici che ; o sono
    della saga ” e io pago ” di striscia la notizia,dove queste società falliscono e lasciano” cattedrali “incompiute e creano un danno finanziario doppio , cioe’ i lavori devono essere rifinanziati, i dipendenti non ricevono TFR e i loro contributi risultano impagati e l’INPS deve intervenire e pagare lo scoperto .

    Se uno fa la sommatoria di questi finanziamenti fatti in 60 anni si arriva a cifre che non saprei neanche scriverle!!!!!

    Pertanto non si tratta di guerra vs.altri stati ma di pulizie in casa cioè o rrivoluzione o guerra civile.

  43. Giampaolo Lonzar ha detto:

    @40 MAURICETS :

    Secondo Lei i soldi “Luchini ” sono tutti di tasca propria ???? 🙂

    Gli imprenditori che conosco io di medio calibro lavorano con i propri ed ora hanno grossi problemi non solo di finanziamento
    bancario .

    Pochi giorni fa un mio amico doveva comprare un grosso forklift ( sollevatore ) ha chiesto un leasing ,valore del mezzo 50.000 €,

    Operazione che fino a 5 anni fa veniva liquidata in pochi giorni ; l’istituto ha risposto che lui doveva mettere il 50% cash e sulla differenza veniva concesso il leasing.

    Questa e’ la situazione odierna ,e di questi esempi ne posso fornire qualche decina !!!!

  44. sfsn ha detto:

    bon, visto che te son tanto sagace, ma la tua saccenteria rendi ogni commento illeggibile, te me fa un riassunto?
    mi go zà la mia opinion dove xe i (presunti) soldi. Dime la tua, ma conciso, perchè se go de leger i tui kilometrici commenti, tantoval vado a legerme Internazionale che xe i unici che spiega decentemente

  45. Mauricets ha detto:

    Secondo Lei i soldi “Luchini ” sono tutti di tasca propria ????

    43

    Giampaolo Lonzar

    non credo.
    credo che il gruppo lucchini sia esposto con le banche.

  46. El baziloto ha detto:

    @ Lonzar

    “Il debito pubblico italiano per la maggiorparte e’ stato creato da più di 60 anni di finanziamenti dello stato a società impegnate nei lavoori pubblici”

    BEEP! Sbagliato!

    @ sfsn
    Non sei capace di leggere robe lunghe? Allora non chiedere. Riassumere in poche righe temi del genere riesce solo a chi è troppo intellig-gente (“Parlo come magno, parlo ccaa’ ggente, chettecredi?”).

  47. effebi ha detto:

    Giampaolo, te se ga perso qualche quotidiano:
    http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9b/Nytimes06-29-1914.jpg

    estate del ’14

  48. effebi ha detto:

    http://shrani.si/f/3z/D0/sRpn3pS/queen.jpg
    “Alenka Plagiatoršek?” 🙂

  49. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @47 EFFEBI :

    ….semplifichiamo !!!!

    ” QUANDO SCOPPIA UNA GUERRA
    LA PRIMA VITTIMA E’ LA VERITA? “

  50. effebi ha detto:

    Giampaolo… calmite…
    ….te me vol dichiarar guera ? 🙂

  51. effebi ha detto:

    Giampaolo …calmite
    no xe colpa mia se el grande imperator del grande impero se ga fato iretir da quatro serbi e ga scatenado tuto quel putiferio (rimetendoghe alla fine de tuto e de più…)

    Bon, semo OT abondanti…

  52. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @51 EFFEBI :

    ” Giampaolo …calmite”…. ????

    No go de dichiararte guera anche perhè no te conosso e gò una vaga idea de chi che te son;
    per cui no no gò nissuna animosità nei tui confronti!

    No so de dove te vedi un mio nervosismo ???

    Del resto le nostre analisi e sintesi xe una miscela de quel che ne gà dà famiglia, cultura e esperienze professionali;
    probanilmente tra noi no le coincidi.

  53. effebi ha detto:

    CO UN SCRIVI MAIUSOLO E/O CON TANTI PUNTI ESCLAMATIVI VOL DIR CHE XE ALQUANTO ALTERADOOOOO !!!!

    (Giampaolo vedi el tuo 49)

  54. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @53 EFFEBI :

    boh !

    el mio 49 jera la citazion de la lapide messa dai giornalisti a Sarajevo a fine guera, pertanto credo se pol scriver majuscolo .

    Me par che La sta metendo el caro davanti ai
    manzi .

  55. effebi ha detto:

    rigorosamente boscarini

  56. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 55 effebi :

    proprio quei : boškarin

  57. sfsn ha detto:

    Lojze el saccente,
    se no te son in grado de riassumer in poche parole le robe, vol dir che no te le sa. Einstein rivava a semplificar la teoria dela relatività in una frase…
    Poi se sa benissimo che chi riva a spiegar in poche parole e semplici xe i veri comunicatori.
    Aiaiai Lojze, no te son cussì figon e inteligente come te credi…

  58. Mauricets ha detto:

    “La neo-premier slovena accusata di plagio”

    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/03/07/news/la-neo-premier-slovena-accusata-di-plagio-1.6650541

    inizia bene la Alenka Bratušek.

    ovviamente attendiamo gli sviluppi.
    tutti innocenti fino a prova contraria.

    vediamo all’opera le strutture slo nella ricerca della verità.

  59. Alessandro ha detto:

    dio, no che a noi ne vanzi tanto. solo per curiosità…

  60. Mauricets ha detto:

    59

    Alessandro
    non è questo il punto.
    il punto è che c’è chi vede nella slovenia il paese perfetto.
    il primo, paese di primi della classe.

    dove tutto è perfetto e tutti sono moralmente, ed eticamente perfetti.

    una sorta di paradiso terrestre.
    senza adamo ed eva però.
    perche pure essi hanno peccato.
    evidentemente gli slo, non discendono da costoro, ma da qualcuno di superiore.
    senza macchia e senza paura.

    gli altri, e in particolar modo gli italiani, siedono in ultimo banco.
    con il cappello degli asini.
    e magari con un cartello bifronte.
    con scritto mafiosi & ladri.

    ma le cose vediamo, poco a poco, che non stanno esattamente così.

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