23 Novembre 2012

Rinarrate: la parola alle Protagoniste!

Dare la possibilità alle donne che hanno vissuto situazioni di violenza e ne sono uscite di elaborare e condividere le loro esperienze in modo anonimo, trasformandole in narrazioni da pubblicare sul web, con l’obiettivo finale di realizzare un contenitore partecipato di interventi sulla violenza contro le donne dentro Bora.La. E’ questo uno degli obiettivi del PerCorso Rinarrate, presentato stamattina nella sede del Centro Antiviolenza di Trieste (GOAP). Il progetto è nato grazie alla collaborazione fra il GOAP e Bora.La. Presenti alla conferenza stampa: Fabiana Martini, Vicesindaco, Paolo Stanese, coordinatore del Progetto, Tania Grimaldi e Beatrice Biggio, operatrici del GOAP.
Rinarrate” hanno spiegato Tania Grimaldi e Paolo Stanese, “è un percorso formativo sulla scrittura indirizzata al web, rivolto a donne che hanno vissuto situazioni di violenza domestica ma ne sono uscite. Il PerCorso punta a una presa di coscienza riguardo all’importanza della narrazione delle proprie esperienze e al modo di renderle a un tempo vere, efficaci e interessanti per i lettori del web.”

La prima fase del PerCorso gestita da uno staff composto da un esperto di scrittura e dal Centro Antivio- lenza, con l’ausilio di alcuni ospiti che hanno portato la loro esperienza e professionalità, era suddivisa in 10 incontri con cadenza settimanale iniziati il 20 settembre  e terminati il  22 novembre 2012. I contenuti hanno incluso tecniche di scrittura e narrazione, momenti di confronto per/tra le singole Protagoniste ed esercizi di scrittura mirati a una maggior consapevolezza.

A partire da lunedì 26 novembre fino a gennaio 2012 inizia la seconda fase del PerCorso” ha annunciato Beatrice Biggio” E’ previsto, infatti, un piano editoriale di pubblicazione delle storie su Bora.La, garantendo naturalmente l’anonimato delle donne. I racconti saranno accompagnati da approfondimenti sul tema della violenza alle donne. Sarà possibile commentare ciascun racconto, solo firmandosi con nome e cognome.”

Ha concluso l’incontro l’assessore e vicesindaco Fabiana Martini che ha sottolineato l’importanza dei progetti volti a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza.

A Rinarrate hanno partecipato nove donne, di età diverse, di diversa provenienza e con differenti occupazioni. Tutte, hanno speri- mentato la violenza domestica. E tutte ne sono uscite, seguite da docenti e esperti, che hanno aderito all’iniziativa a titolo volontario e gratuito: Paolo Stanese, redattore e coordinatore del PerCorso,  Benedetta Gargiulo, copywriter e blogger, Fabio Dorigo giornalista de Il Piccolo, Pino Roveredo, scrittore, Tania Grimaldi e Beatrice Biggio, operatrici Goap. La pubblicazione della prima storia è prevista per lunedì 26 novembre.

Una pagina Facebook, dedicata a Rinarrate, sarà attiva a partire dal tardo pomeriggio di oggi.

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5 commenti a Rinarrate: la parola alle Protagoniste!

  1. Fiora ha detto:

    Talvolta nel mancare ad un incontro dico vicina col cuore e baro ignominiosamente.
    Stavolta sono davvero desolata.
    Spero sia stato evidenziato come spesso la resistenza della donna a denunciare la violenza o la decisione di ritirare la denuncia NON sia motivata esclusivamente dalla paura di ritorsioni o di essere penalizzata socialmente.
    Il rifiuto è speso determinato da un sentimento deviato e plagiante che si oppone alla razionalità e alla lucidità e suggerisce comportamenti contraddittori atti a proteggere un legame malsano ed un partner violento.

  2. Mauricets ha detto:

    Mi sono sempre chiesto come si puo essere violenti verso una donna.
    verso chi partorisce.
    chi maltratta una donna è come se facesse violenza alla propria madre.

  3. Fiora ha detto:

    @2 “come se facesse violenza alla propria madre” Serafico Maurice ,se per “violenza” intendi botte, ti posso assicurare che quando si tratti di menare femmine, certi gentiluomini vanno all’ingrosso e le suonano ecumenicamente pure a mammà!

  4. Fiora ha detto:

    Ribadisco: anche ascoltando dibattiti televisivi,m’accorgo come si “privilegi” la PAURA e in subordine la VERGOGNA e la dipendenza economica come gli ostacoli più insormontabili tra la donna maltrattata e la denuncia salvifica.Aldilà di queste motivazioni,a volte coesistenti con una o più di queste per ormai remota eppure mai rimossa esperienza personale e da confidenze altrui posso affermare che assai più diffusa di quanto le donne siano disposte ad ammettere vi è la sindrome del “meglio male accompagnate…” del”è colpa mia che lo provoco…oddio lo denuncio,così lo “perdo” 🙁 e se domani con un’altra poi si comportasse bene?”
    quindi il lavoro più arduo ritengo sia quello di recidere la perversa simbiosi che s’instaura in una coppia dove l’aspirazione al possesso (RECIPROCO eh?!) contrabbandato per sentimento.A costo della dignità, quando non della vita.

  5. Giovanna Marzi ha detto:

    Hai ragione Fiora. Donne e uomini dovremmo ambire a rapporti equilibrati, dove non c’è spazio per dinamiche di violenza.

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